Nella foto: Il torrente Ogliana a Beura Cardezza,
nel punto in cui è prevista la centrale in
caverna
BASTA CON LE CENTRALINE IDROELETTRICHE
15.01.03
Il Circolo Verbano di Legambiente, insieme con la
sezione del VCO di Italia Nostra, si è opposto alla costruzione di una
centralina idroelettrica privata sul torrente Ogliana di Beura Cardezza,
così come si oppone a tutte le centraline idroelettriche di cui viene a
conoscenza. Il NO non è aprioristico o dettato da mero gusto
dell'opposizione. Le necessità elettriche del Paese sono convenientemente
soddisfatte dalla pianificazione energetica nazionale: le centraline
forniscono minimi quantitativi di elettricità alla rete nazionale,
distruggendo ecosistemi unici, con il solo vantaggio di
arricchire il privato speculatore; fatto il bilancio costi-benefici, le
centraline idroelettriche, seppure usino una fonte rinnovabile, sono da
ritenersi un danno piuttosto che un vantaggio. Nel caso di Beura Cardezza,
come di Antrona e di altri luoghi, inoltre, le opere andrebbero a interferire
con gli usi civici colà ancora vigenti, memoria storica di un modo per
trasmettere ai discendenti un bene fruibile, senza alterarlo.
Nella fase iniziale di VIA, che si è svolta in Provincia, sia la centralina
di Beura C. sia quella di Antrona sono state ammesse alla procedura completa,
grazie anche alle opposizioni svolte dalle associazioni ambientaliste. Qui
sotto riportiamo una nota dell'amico Italo Orsi di Italia Nostra VCO.
Apprendiamo con soddisfazione che il Consiglio comunale di Beura ha opposto un
no unanime alla costruzione di una centralina idroelettrica sul Rio Ogliana.
Dalla cronaca della seduta, apparsa su questo giornale, non sembra sia stata
discussa la nostra proposta di ampliare i confini del contiguo Parco Nazionale
della Valgrande, in modo da includere la vallata dell´Ogliana. Ciò
consentirebbe di risolvere il problema una volta per tutte, poiché nelle zone
protette non è consentito lo sfruttamento delle acque a scopo idroelettrico.
Altre difese come l´esistenza degli usi civici sono aleatorie, in quanto le
forze di governo intendono cancellare o quanto meno privare di efficacia
questo tipo di vincoli (vedi disegno di legge del senatore Manfredi). A
prescindere dal salvataggio dell´Ogliana far parte di un parco nazionale (in
modo effettivo, non nominale) costituisce un potente fattore di promozione
socio-economica. Sarà un caso ma il piccolo sperduto paese di Civitella
Alfedena, incluso nel Parco Nazionale d´Abruzzo, vantava, tre anni or sono, i
più alti depositi bancari pro capite d´Italia. I parchi italiani non
riescono a spendere le loro dotazioni finanziarie per l´impossibilità di
investimenti al di fuori dei loro confini, normalmente troppo ristretti, come
nel caso del Parco della Valgrande. Ci siamo già posti la domanda: chi ha
paura dell´ampliamento del Parco? Nello specifico pare che siano i cacciatori
a non volerlo. E´ vero, non è vero? sicuramente il sindaco di Beura è in
grado di sciogliere il dubbio che assilla molte persone, illustrando i motivi
per i quali la nostra proposta è considerata improponibile, dissipando il
veemente sospetto, forse ingiusto, che si tratti di un argomento tabù. Anche
il sindaco di Trontano, che si trova a gestire una situazione del tutto simile
per il Rio Ogliana di Quarata, e non ha ancora risposto alla nostra proposta
di ampliamento, è invitato a pronunciarsi.
Italo Orsi
, pres. Italia Nostra