(Nella foto: la collina del carburo a Villadossola)

LA COLLINA DEL CARBURO DI VILLADOSSOLA

Una montagna di rifiuti chimici come parco giochi?

 
 
(In calce, l'articolo de La Stampa, sulla "bonifica" della collina del carburo di Villadossola e la replica del sindaco di Villadossola, il quale telefonicamente si è anche detto disposto a mostrarci tutta la documentazione sul progetto).
 
Mi capita spesso di dire che noi ambientalisti siamo in grado di compiere solo alcuni "gesti simbolici", che possano servire di spunto e di stimolo per chi ha il dovere istituzionale di intervenire sulle questioni dell'ambiente. Tra le tante cose di cui non ci siamo occupati, anche per la totale assenza di pressioni da parte della comunità locale, c'è la "collina del carburo" di Villadossola, che sta per diventare un luogo di giochi e di spassi, dopo essere stata per cinquant'anni la collina delle melme chimiche di Montedison e di Enichem. E ciò senza che sia avvenuto alcun trattamento di bonifica delle melme stesse. Oppure si può chiamare "bonifica" una ricopertura con terra, fiori e cespugli di un deposito di un milione di metri cubi di residui chimici? Dico la verità: non conosco la composizione chimica di quelle melme, ma mi viene spontaneo pensare che non si tratti di humus fertile o di sabbia inerte, come lo straterello che è stato aggiunto sopra. L'assessorato provinciale all'ambiente è informato di tutto ciò? E l'Arpa? E l'Asl? Hanno verificato la congruità di questa bella pensata, che, a occhio e croce, appare una follia? Attenzione! Si parla, nell'articolo, di giardino per i bambini! E il giornalista, perchè non ha fatto qualche domanda un po' più incalzante, perchè accetta tutto ciò che gli viene raccontato? Dai giornalisti, che dialogano direttamente con i cittadini, noi ci aspettiamo un'informazione più documentata, in difesa dei valori primari della salute e del territorio.
 

      GLI SCARTI ACCUMULATI IN 70 ANNI DI PRODUZIONE CHIMICA SONO STATI RICOPERTI DI TERRA, A PRIMAVERA VERRANNO PIANTATI GLI ALBERI. UN´AREA DI 100 METRI QUADRATI 
      Si giocherà sulle colline del carburo 
      A Villadossola si sta concludendo un´imponente bonifica 
 
      VILLADOSSOLA
 
      Correre, giocare, passeggiare, trascorrere ore di svago. Il tutto sopra una «montagna» di carburo di calcio. E´ quanto sarà possibile fra non molto, una volta ultimati i lavori di recupero ambientale di quello che tecnicamente veniva chiamato il parco-melme dell´Enichem e che i villesi invece definivano comunamente «il carburo». Dovrebbero infatti terminare entro quest´anno i lavori di recupero di questa montagnola artificile che occupa una superficie di 100 mila metriquadrati sulla quale si elevava un milione e mezzo di metricubi di materiale idrato. In pratica si tratta degli scarichi usciti dallo stabilimento chimico ossolano, residui che sono stati accumulati anno dopo anno. «I lavori sono ripresi e si sta completando la copertura della collina: in primavera verrà ultimata anche la piantumazione. Nel corso di quest´anno l´area verrà messa a disposizione e utilizzata dai cittadini» dice Romano Zaretti, vicesindaco di Villadossola. La collina, stretta tra la strada per Beura e il cimitero, dovrebbe così trasformarsi in un luogo di svago e per la pratica sportiva. Ma, grazie alle piante seminate, anche un´aula a cielo aperto per gli scolari delle elementari. Certo solo dieci anni fa nessuno avrebbe pensato di poter salire sulla cime di questa collina creata con lo scarico di calcio idrato, proveniente dalla produzione del carburo fatta per decenni prima alla Montedison e poi all´Enichem. «Un parco nato almeno 70 anni fa -ricordano alcuni ex operai dello stabilimento chimico villese-. La produzione del carburo risale al periodo anteguerra, ma il carburo di calcio veniva prodotto già negli Anni venti. Le melme prima venivano scaricate all´interno dello stabilimento, poi la società chimica acquistò i terreni all´esterno e vi fece confluire i residui della produzione». La collina è sempre apparsa come uno dei «monumenti» negativi nel panorama di una Villadossola industriale, definita infatti la Manchester dell´Ossola. «La decisione di recuperare la discarica -dice Romano Zaretti- venne presa nel 1993, quando l´Enichem aveva avviato le trattative per la cessione dello stabilimento alla Mapei. Enichem, sollecitata da noi, fece un progetto per questo recupero ambientale che ora va in porto. In fondo non c´erano alternative: o si portava via tutta quella terra intrisa di residui chimici o la si recuperava». La grande montagna bianca è diventata oggi una collina verdeggiante grazie ad un lavoro di recupero attraverso un progetto nel quale Enichem ha investito 7-8 miliardi di lire.
      Altre colline, in futuro, potrebbero sorgere pochi chilometri più a Sud, a Pieve Vergonte. Qui si tratta di bonificare i terreni Enichem contaminati dal Ddt. E nelle ipotesi di intervento c´è anche la realizzazione di colline, alte circa quindici metri, che si innalzerebbero a fianco della superstrada, creando una sorta di barriera che nasconderebbe in parte gli stabilimenti oggi di proprietà Tessenderlo. 
      Renato Balducci
 
   
IL SINDACO DI VILLA REPLICA: NESSUN PERICOLO
Carburo, i dubbi di Legambiente

VILLADOSSOLA

«Si può davvero chiamare bonifica sotterrare un milione di metricubi di residui chimici sotto uno straterello di terra? I bambini potranno davvero andare su quelle colline a giocare senza rischi?» Le domande di Amelia Alberti, presidente del circolo verbanese di Legambiente, partono da un´ammissione: «E´ vero, di quel problema non ci siamo occupati, anche per la totale assenza di pressioni da parte della comunità locale». L´interesse riaffiora ora che la collina del carburo, immancabile visione a pochi metri dalla superstrada, ha abbandonato il grigio e lo squallore degli scarti chimici e si è trasformata in una collina di terra che presto accoglierà 2 mila piante e uno spazio vita per chi vuole passeggiare, giocare e fare sport. E´ una fase importante - come è avvenuto in centro con la realizzazione del centro culturale la Fabbrica al posto della storica «Ceretti» - che segna il cambiamento del paesaggio urbano, non più soltanto industriale. Franco Ravandoni, sindaco di Villadossola, garantisce: «Gli ambientalisti possono stare tranquilli. Tra poche settimane illustreremo la bonifica (costata 13 miliardi) in tutti i dettagli. Ben volentieri posso anticipare a Legambiente la natura degli interventi, basta che mi contattino. Il materiale `sotterrato´ è idrato di calcio, secco come un osso. Non inquina le falde, non rilascia nulla. Il progetto è stato approvato da Provincia e Regione, ci sono tutte le autorizzazioni previste e sono state fatte tutte le analisi richieste». «La collina del carburo - conclude Ravandoni - non sarà un luogo a rischio ma un vasto spazio restituito alla collettività. La produzione della sostanza era iniziata nel 1920, gli scarti hanno cominciato a dare una fisionomia diversa a quel luogo dal 1930. Nella collina è ancora ben visibile la sagoma di un aereo precipitato durante la seconda guerra mondiale».
c. bo.