(Nella foto: il lago Maggiore visto dal centro storico di Lesa)

PIANI DI EVACUAZIONE A LESA E A VERBANIA

Chi fa le cose giudiziosamente?
 
Come cittadina disciplinata di Lesa ho trascorso la notte tra giovedì e venerdì scorso sfollata presso amici gentili, in attesa che gli addetti svuotassero i pochi metri cubi di gpl contenuti nell'autobotte rovesciatasi nel pomeriggio vicino ai binari della ferrovia. Attorno al punto dell'incidente è stato creato dalle autorità comunali, prefettizie e dai vigili del fuoco un vuoto umano assoluto in un raggio di "cinquecento metri". Tutto si è svolto con assoluta calma, dato che in pratica non era successo niente di allarmante.
Essendo membro del Gruppo prefettizio di Lavoro per i Piani di emergenza esterni di Acetati e Italpet a Verbania, posso riferire che il raggio di pericolo e quindi di evacuazione previsto dai tecnici in seguito al massimo incidente ipotizzabile (fuoriuscita e incendio dei serbatoi di acido acetico e anidride acetica, contenenti migliaia di metri cubi di sostanze infiammabili, puzzolenti e irritanti) era stato valutato in "trecento metri", cioè praticamente tutto interno al perimetro aziendale, ai margini di un ipermercato, del tribunale, di una pista di atletica, di scuole di ogni ordine e grado.
Forse a Lesa si è preso troppo alla lettera il regolamento, ma Verbania appare sempre più nelle mani di personaggi che si coprono gli occhi per non vedere.
 
Amelia Alberti