(Nella foto: la città intorno alla fabbrica chimica)

IL REFERENDUM PER IL FUTURO DI VERBANIA

Tocca ... ai cittadini esprimersi, per il sì o per il no, sul futuro della città. Con un referendum.

 
Nella serata di venerdì 1 febbraio, a Palazzo Flaim, che ha visto duecento persone radunarsi per ascoltare il nostro responsabile regionale per le politiche energetiche, Gian Piero Godio, abbiamo presentato l'ipotesi di organizzare un referendum popolare consultivo, insieme con tutti coloro che condividono questa scelta. La domanda referendaria potrebbe essere la seguente:
VUOI TU UNA VARIANTE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE, CHE, NELL'AREA CITTADINA ATTUALMENTE A DESTINAZIONE D'USO INDUSTRIALE (INDUSTRIE CHIMICHE ACETATI - ITALPET) CONSENTA IN FUTURO SOLAMENTE DESTINAZIONI D'USO DIVERSE DA QUELLA INDUSTRIALE?
Il referendum, come strumento di espressione popolare, ha visto nella nostra democrazia momenti esaltanti, soprattutto quando ha toccato questioni "vitali", sulle quali nell'intimo dei cittadini si era già formata una certezza (sì, no). Su altre questioni troppo tecniche o evasive, il referendum è uno strumento inutile o dannoso. E nel nostro caso? Gli Amministratori pubblici sono sollecitati da anni e anni a modificare le cose, scoraggiando le aziende Acetati e Italpet a restare nella città. Ma, ahimè, essi sono ancora gli stessi che ne avevano favorito l'allocazione, e quindi come possono contraddire se stessi? Tocca quindi ai cittadini esprimersi, per il sì o per il no, sul futuro della città. Con un referendum.