ALL’AMMINISTRATORE DELEGATO DI ACETATI S.P.A.

e p.c.

AL SINDACO DI VERBANIA

AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA VCO

AL PRESIDENTE DELLA REGIONE PIEMONTE

AL PREFETTO DI VERBANIA

AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI VERBANIA

AL MINISTRO DELL’AMBIENTE

 

 

Oggetto:

NUOVA CENTRALE TERMOELETTRICA ACETATI – PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (VIA) – DIFFIDA

 

 

Il Comune di Verbania ha reso pubblica l’informazione che la ditta Acetati s.p.a., che produce il polimero acetato di cellulosa, intende sostituire la sua attuale Centrale Termoelettrica, funzionante a nafta BTZ e metano, avente potenza elettrica di 20 MW, con una Nuova Centrale Elettrica, per la quale sarebbe stato già ottenuto nel 1993 il parere favorevole del Ministero dell’Ambiente e l’autorizzazione del M.I.C.A. (in data 10.03.94) per una potenza di 277 MW, pari a una potenza elettrica di 93 MW. Parere ed autorizzazione erano stati rilasciati ad Edison Termoelettrica s.p.a., incaricata da Acetati nel 1992, e recentemente volturati ad Acetati stessa. Successivamente Acetati s.p.a. comunicava al Comune di Verbania che non intendeva utilizzare tutta la potenza elettrica autorizzata, bensì soltanto 57 MW elettrici.

 

L’Associazione Circolo Verbano di Legambiente, che da anni segue con apprensione le vicende legate all’impatto ambientale degli impianti chimici Acetati, si è posta il problema della compatibilità del nuovo impianto con la città di Verbania. Per questo motivo attendeva con impazienza che fosse dato inizio da parte della ditta alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), per poter accedere al progetto originale e presentare eventuali osservazioni in proposito.

 

A richiesta, ci è stato però comunicato in forma scritta dalla Provincia VCO in data 10.01.02 che la ditta Acetati s.p.a. non aveva ancora dato corso alla procedura di VIA, ai sensi del DPCM 377/88 e succ. mod., e che non intenderebbe avviarla. Tale decisione sarebbe maturata dalla convinzione che la nuova centrale termoelettrica potrebbe rientrare tra quelle previste all’art. 1 c. 3 del DPCM 377/88, che esclude dal VIA gli "interventi di risanamento ambientale di centrali termoelettriche esistenti, anche accompagnati da interventi di ripotenziamento, da cui derivi un miglioramento dello stato di qualità dell’ambiente connesso alla riduzione delle emissioni".

 

Ci permettiamo di contestare simile convincimento, per i seguenti motivi:

1. La nuova centrale non può essere considerata un ripotenziamento di centrale esistente, essendo di fatto un impianto nuovo.

2. Alla luce delle informazioni disponibili (il progetto originale non è però consultabile) non si avverte dal nuovo impianto – rispetto all’attuale - un miglioramento dello stato di qualità dell’ambiente connesso alla riduzione delle emissioni, anzi.

 

A nostro avviso la nuova centrale termoelettrica Acetati s.p.a. è invece soggetta alla procedura di VIA, ai sensi del DPR 348/99, art. 3, che la prevede per gli "impianti termoelettrici con potenza elettrica superiore a 50 MW e potenza termica inferiore a 300 MW".

 

Si invita pertanto la ditta Acetati s.p.a. ad attivare e portare a termine l’obbligatoria procedura di VIA, prima di dar inizio a qualunque lavoro di installazione del nuovo impianto.

 

Si invitano altresì le Pubbliche Amministrazioni, che leggono per conoscenza, ad utilizzare il servizio messo a loro disposizione dal Ministero dell’Ambiente (art. 1 c. 4 DPCM 377/88) per individuare i casi di esclusione dalla procedura.

 

 

Dott.ssa Amelia Alberti

Presidente Circolo Verbano di Legambiente

 

07/02/2002