Nella foto: L'industria Acetati di Verbania
 
ACETATI CONDANNATA !
per gli scarichi a lago di sostanze
chimiche e cancerogene
 
La denuncia del Circolo Verbano di Legambiente ha colpito nel segno.
Il giudice di primo grado del Tribunale di Verbania, dott.ssa Elena Stoppini, ha condannato dirigenti e amministratori della ditta chimica Acetati s.p.a. di Verbania, della multinazionale Mossi&Ghisolfi, ritenuti colpevoli di avere per anni sversato nel lago Maggiore e nel torrente S. Bernardino sostanze pericolose per l'ambiente (ammoniaca, polverino di acetato di cellulosa, acido acetico, acetamide, formaldeide) in quantitativi complessivamente paragonabili a quelli di una città di trentamila abitanti, che non depurasse i suoi scarichi, con l'aggravante che trattasi di sostanze chimiche di sintesi e che, tra queste, la formaldeide, scaricata in quantitativi calcolati di circa 10 tonn/anno, è stata riconosciuta come sicuramente cancerogena dallo IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro). Per anni Acetati aveva nascosto a tutti, enti di controllo compresi, di usare formaldeide e di scaricarla a lago, camuffando lo scarico complessivo tramite un'estrema diluizione (con acque di raffreddamento degli impianti), pari a circa 20 volte il volume delle acque di processo. Venuta fortuitamente a conoscenza del rischio da formaldeide che correvano gli abitanti di Verbania e il lago Maggiore, la presidente del Circolo Verbano, che da anni segnalava i pericoli di un polo chimico nel cuore della città, aveva diffuso la notizia e l'aveva infine denunciata alla Procura della Repubblica con la consulenza legale dell'avv. Francesco Sicher di Arona. Le informazioni non smuovevano però la granitica politica di copertura dell'azienda da parte del Comune di Verbania a maggioranza di sinistra, mentre la Provincia del VCO, tramite l'assessore all'ambiente Alberto Zacchera di AN, tentava qualche coraggiosa strada di mediazione. Nello stesso periodo, sottoposta alle pressioni della Magistratura, l'azienda scatenava gli operai contro il circolo ambientalista, che trovava conforto e compattezza nelle strutture regionale e nazionale di Legambiente, e in diverse forze politiche di opposizione, tra cui merita di ricordare l'azione intelligente e sofferta di Rifondazione Comunista e l'appoggio coraggioso di AN.
Delle diciotto parti civili che si erano presentate al processo, chiedendo i danni, sono state riconosciute e compensate il Ministero dell'Ambiente, la Provincia VCO e il Circolo Verbano di Legambiente.
La presidente del circolo, Amelia Alberti, esprime soddisfazione e fierezza per la sentenza, anche per conto di tutti gli iscritti e di tutti gli amici, che le hanno continuamente espresso aiuto, sostegno e solidarietà. Si augura che il prossimo sindaco di Verbania sappia difendere la sua città con maggiore cura, al di là di facili calcoli alla ricerca di ancor più facili consensi, mentre la mortalità per tumore cresce tra i cittadini in modo assai preoccupante e sicuramente non risparmia neppure i lavoratori, che hanno diritto al lavoro senza mettere a repentaglio la propria e l'altrui incolumità.