In questi giorni, in cui si fa gran parlare di Macugnaga e dei dissesti della montagna, può tornare utile leggere le righe di commento al PRG esagerato di Macugnaga, scritte dai Verdi di Verbania. Ogni volta si può ricostruire sulle frane e sugli smottamenti, ma se si provasse ad evitarli? Non sarebbe più intelligente e meno costoso?

OSSERVAZIONI AL PRG DI MACUGNAGA (VCO)

7.2.97

Al sig. Presidente della Giunta Regionale del Piemonte

Al sig. Assessore Regionale all'Urbanistica

Al sig. Assessore Regionale ai Beni Ambientali

Al sig. Presidente della Provincia del VCO

Al sig. Sindaco del Comune di Macugnaga

 

L'Associazione dei VERDI del VCO dopo aver preso visione del progetto preliminare di revisione del P.R.G.C. del Comune di Macugnaga approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 32 dell'8/10/1996 esprime vivissima preoccupazione per i contenuti del nuovo strumento urbanistico.

Macugnaga è una delle località turistiche più importanti della provincia del VCO sia per lo stupendo scenario ambientale e paesistico, si trova infatti alle pendici del monte Rosa, sia per la sua rilevante ruolo come località per gli sport invernali, sia per le peculiarità della parte edificata dove si può ancora apprezzare un ambiente costruito che si evidenzia per la sua correttezza ed integrità architettonica.

 

Occorre sottolineare l'importanza delle competenze che la Regione Piemonte esercita per la salvaguardia, la promozione, la valorizzazione dei beni culturali e paesistici, intendendo la difesa dell'ambiente e del paesaggio obiettivi primari della propria politica territoriale, rivestendo un particolare ruolo nella tutela delle aree di particolare pregio ambientale e paesistico. D'altro canto il Piano Territoriale Regionale pone un'attenzione particolare alla tutela ed alla gestione del patrimonio storico-culturale ed ambientale, evidenziando il nuovo compito affidato, nella filosofia della pianificazione, alla salvaguardia ed alla conservazione dei Beni Culturali ed Ambientali, che fa assumere un'importanza strategica ai valori dell'Ambiente, ai caratteri paesaggistici, urbanistici ed architettonici dei luoghi, essenziali per prefigurare uno sviluppo ecosostenibile funzionale ad un turismo sempre più attento alle caratteristiche ambientali, culturali, storiche ed urbanistiche delle località.

Le valli ossolane sono comprese nelle aree Storico-Culturali individuate dal P.T.R. che devono essere salvaguardate e preservate da interventi che rischiano di comprometerle e snaturarle, depauperando un patrimonio inestimabile segno tangibile della cultura e civiltà montana. Esse traggono significato sia dai modi dell'organizzazione insediativa e dal suo inserimento paesaggistico che dai caratteri architettonici che ne evidenziano la specificità.

 

Il Piano Regolatore di Macugnaga è un segno emblematico di una politica foriera di un degrado urbanistico e ambientale, fondato su un uso scriteriato del territorio, scevra da quelle attenzioni che non dovrebbero mancare in una località colpita gravemente da eventi alluvionali e sita in un ambito territoriale dal delicato assetto idrogeologico. Ma pure una politica urbanistica che non pone attenzione alle valenze ambientali, paesaggistiche e architettoniche dei luoghi, e neppure a quelle legate ad una fruizione della località per gli sport invernali o per l'escursionismo, appare davvero miope e senza prospettive.

 

I VERDI del VCO ritengono sia opportuno evidenziare i più gravi e preoccupanti aspetti che contraddistinguono il nuovo P.R.G. C. di Macugnaga:

 

Un primo aspetto che occorre sottolineare sono le previsioni relative ad una consistente espansione edilizia sia di tipo residenziale che alberghiero. Macugnaga è una località che presenta dei centri abitati dalle caratteristiche originali inseriti in un contesto ambientale e paesaggistico davvero notevoli. A fronte della scelta delle più significative stazioni turistiche montane italiane ed estere di mirare ad uno sviluppo fondato sulla qualità dell'offerta turistica, Macugnaga intraprende la vecchia strada dell'espansione edilizia, dell'impoverimento del territorio, di uno sviluppo che conduce ad un processo degenerativo del sistema insediativo e di degrado ambientale. Tali scelte, prefigurate dal nuovo strumento urbanistico, comportano una consistente modificazione dei suoli in una zona dal fragile equilibrio idrogeologico. I VERDI propongono piuttosto di rivalutare e recuperare il patrimonio edilizio esistente, ottenendo in questo modo un'ampliamento della capacità insediativa, evitando ogni inutile consumo del suolo. Diverse aree destinate allo sviluppo edilizio sono ricoperte da boschi pregiati, sono a rischio di fenomeni valanghivi, o sono previste su pendii piuttosto scoscesi. Non pare neppure accettabile consentire indiscriminati aumenti volumetrici, come nel caso del 100% concesso a bar e ristoranti, che potrebbero pregiudicare dal punto di vista della coerenza architettonica e di inserimento ambientale, gli edifici e il contesto in cui sono inseriti. Per quanto attiene al previsto sviluppo alberghiero pare indispensabile promuovere un approfondito studio per valutare le possibilità effettive di un ulteriore sviluppo turistico, non dimenticando che tale sviluppo deve essere sostenibile, per non compromettere le caratteristiche paesistiche, urbanistiche, ecologiche della località.

Non si può condividere l'ipotesi di realizzare un'area artigianale (zona est di Isella) in una zona a rischio di valanghe, in parte boscata, nei pressi del torrente Anza, protagonista di recenti eventi alluvionali. L'area interessata deve continuare ad essere utilizzata per i percorsi delle piste di sci di fondo, sport invernale che suscita crescente interesse per il turismo, senza minimamente intaccare risorse ambientali e il territorio. Tali ipotesi di sviluppo artigianale deve misurarsi anche con il problema della compatibilità architettonica delle nuove realizzazioni edilizie con il nucleo storico di Isella, le cui peculiarità rischiano di venire schiacciate dai nuovi insediamenti.

Una questione di enorme rilevanza che propone il nuovo P.R.G.C. è lo sviluppo della viabilità improntato sulla creazione di due aste viarie, una esistente e l'altra da realizzare, contestualmente allo sviluppo di una trama di nuovi percorsi. Pure in questo caso le scelte pianificatorie hanno preferito interventi tesi al peggioramento della qualità della vita e del soggiorno nella località, oltre che della pesante compromissione di parti importanti del territorio. Come è noto la tendenza delle più prestigiose località turistiche montane è quella di interdire o comunque limitare il traffico, per privilegiare la sicurezza del movimento pedonale, il mantenimento dei percorsi ciclabili o dei tracciati delle piste di sci di fondo, il contenimento dell'inquinamento acustico e atmosferico.

Per quanto attiene ai numerosi parcheggi previsti nel piano è opportuno evidenziare la necessità che vengano realizzati nel sottosuolo, sia per ragioni di impatto ambientale che immediata fruibilità in caso di improvvise nevicate.

In conclusione i VERDI del VCO ritengono che il P.R.G.C. di Macugnaga deve mutare radicalmente impianto, ponendo in primo piano l'affermazione di una stazione turistica in cui le qualità dell'ambiente naturale e del costruito coniugate con la realizzazione di attrezzature sociali e sportive quali piste di fondo, percorsi ciclabili e per mountain bike, piste per slittino e bob ecc. divengano elementi portanti di un reale rilancio turistico.

 

 

p. L'ESECUTIVO

Paolo Caruso

Verbania 7/2/97

Indirizzo: Paolo Caruso via Cassinone, 5 28044 Verbania