MACUGNAGA IN TV (PUNTI DI VISTA)
 
Qui di seguito riportiamo due diverse cronache della trasmissione in TV da Macugnaga (Ambiente Italia, Rai 3, sabato 6 genn. 01, ore 15). La prima è la nostra, del giorno stesso, scritta ad uso di comunicazione interna e fatta girare tra gli amici che ricevono le nostre mail. La seconda è quella de La Stampa del 7 genn., che aggiunge (ad abundantiam) un ulteriore sollecito dell'ass.re reg.le Racchelli a "disalveare il Toce". Ma è un'ossessione! Come è possibile avere un assessore regionale di così piccola cultura? Mah. Registriamo (nell'articolo) un piccato intervento dell'on. Zacchera, seccato per non essere stato invitato (mentre c'era, invitato?, l'on. Gardiol dei verdi).
 
Se avete seguito il mio consiglio e avete visto Ambiente Italia su Rai 3 oggi alle ore 15, vi siete resi conto di come una trasmissione altre volte notevole e coraggiosa può piegarsi e ripiegarsi fino a non dire niente. Non abbiamo visto la frana di Ceppo Morelli, non abbiamo visto la strada franata, non abbiamo visto la nuova strada provvisoria, costruita in tutta fretta grazie al genio militare. Abbiamo però visto la piazza del paese, le befane, la banda, i finti minatori, il sindaco (tutto bene), l'assessore regionale (va bene la sicurezza, ma soprattutto rimettere in pista il turismo), il presidente provinciale (non l'hanno fatto parlare), il Teresio Valsesia (sereno: il posto è bellissimo, i ghiacciai si ritirano, le rocce del monte Rosa franano fragorosamente, ma niente paura, ciò avviene a chilometri dal paese), Franco Barberi (tutti tranquilli che fino a primavera non c'è pericolo, cioè dopodomani, la frana è monitorata, non può precipitare all'improvviso), il ministro Nerio Nesi (così si deve fare, ricostruire in fretta, il governo è impegnato a costruire sedici tronchi autostradali nuovi entro il 2006), il deputato verde Giorgio Gardiol (che sicuramente non aveva sentito prima i verdi verbanesi e quindi non ha trovato niente da eccepire sull'abnorme sviluppo edilizio e stradario di Macugnaga, sul suo disboscamente e sugli argini artificiali del torrente, e si è limitato ad affermare che i verdi non sono contrari a nuove strade, purchè servano e siano fatte bene).
Nel frattempo si intervallavano interventi da altri punti disastrati d'italia.
Che dire?
Certamente, a nostro sconforto, si può dire che, oggi, nel VCO, non disponiamo di un gruppo di controinformazione, mobile nel territorio, che si imponga come interlocutore in una trasmissione di questo tipo, anche non invitato (a proposito, Ambiente Italia non invita mai Legambiente del VCO, perchè non è giudiziosa).

 

 Festa in piazza ieri pomeriggio con le telecamere di «Ambiente Italia» e il direttore della Protezione civile

«Macugnaga è un esempio di ricostruzione»
Nesi in tv: «La riapertura della strada, sfida che abbiamo vinto»
Carlo Bologna
MACUGNAGA Ci sono i piccoli minatori, le donne in costume walser, la banda di Crevoladossola in divisa da Befana, le neve e i turisti che si scaldano con il vin brulè. E’ festa sulla piazza di Macugnaga. Da un mese ha spezzato l’isolamento durato 52 giorni. E ieri pomeriggio si sono riaccesi i riflettori delle tv: «Ambiente Italia», programma di Rai3, ha inserito la località ossolana nei collegamenti in diretta dall’«Italia delle frane»: Sarno, la Val d’Aosta, Ventimiglia.
E nella piazza, davanti al container di pronto soccorso che lunedì sarà smantellato a testimoniare il ritorno alla normalità, c’è anche il professor Franco Barberi: «Avevo preso l’impegno di trascorrere qualche giorno durante le feste, sono qui» ha ripetuto ai microfoni il direttore della Protezione civile. «La frana gigantesca che incombe sulle frazioni di Ceppo Morelli - ha aggiunto Barberi - è monitorata. Adesso non ci sono problemi, vedremo in primavera». Sorridente il sindaco Tiziano Iacchini: «Siamo riusciti con l’impegno di tutti a riaprire la statale in tempo per raddrizzare la stagione turistica che sembrava drammaticamente compromessa».
Da Torino il ministro Nerio Nesi ha additato Macugnaga come «esempio di serietà nel concepire i lavori pubblici. Il Ministero, in questo caso, ha dato prova che quando le cose si vogliono fare si possono fare». E all’on. Giorgio Gardiol, dei Verdi, che dalla piazza di Staffa ha invitato il ministro «prima di fare nuove strade in Italia a valutare se il gioco vale la candela» Nesi ha risposto che va colmato il decennale ritardo che ci separa da Francia e Germania «pur con la massima attenzione per l’ambiente».
Da registrare che questo punto ha fatto insorgere «via fax» l’on. Marco Zacchera, di An, che ha preannunciato una protesta alla commissione di vigilanza della Rai: «Come mai l’unico parlamentare invitato era di maggioranza?».
C’erano invece, con il sindaco Tiziano Iacchini, tutti gli altri primi cittadini della Comunità del Monte Rosa, il presidente della Provincia Ivan Guarducci e l’assessore regionale Ettore Racchelli che ha ricordato, ancora una volta, l’importanza della prevenzione: «Per il dissesto idrogeologico nella legge finanziaria c’è troppo poco, all’Anas mancano totalmente i finanziamenti per riqualificare le strade. Il problema è sempre lo stesso: l’asta del Toce è stracolma di materiale e il Lago Maggiore è ancora un metro e mezzo sopra il livello medio. Tra due mesi ci saranno altri problemi, i soliti. Perchè dai giorni dell’alluvione ad oggi non è stato presentato un piano di disalveo dei fiumi? Il Magistrato del Po deve intervenire, non si può pensare di dare competenze alle Regioni senza trasferire risorse. Chi vive sul lago si trova nella stessa situazione di chi abita sotto una frana. Con la differenza che la montagna viene controllata, l’acqua nel lago continua ad arrivare senza che si faccia nulla».