Nella foto: Il bosco nel punto previsto per l'eliporto
 
 
ANCHE UN ELIPORTO, A MACUGNAGA
Con la scusa dell'emergenza lago Effimero
Macugnaga vuol dotarsi di eliporto
28.05.03
 
Ecco un elenco di opere ad impatto ambientale devastante, già attuate o in attesa di ruspe, a Macugnaga, paese di antico incanto, retto dal giornalista-ambientalista Teresio Valsesia, successore municipale dell'assessore provinciale al Turismo Iacchini, terra di ristoro del presidente della Provincia Guarducci. E adesso eccoci in attesa anche dell'eliporto, che verrà posizionato sopra la frazione di Pecetto, alle falde del massiccio del Rosa, dentro (al posto di) un bosco di abeti. Che dire? Siamo senza parole. Che fare? Tutto ciò che sarà possibile, e intanto prepariamo le munizioni.
 

Da alcuni anni il comune alpino di Macugnaga, in provincia di Verbania, è stato spesso tristemente protagonista d’alcune vicende molto negative che purtroppo lo hanno deturpato in maniera gravissima.

 

A tutt’oggi la corsa all’abbrutimento, alla cementificazione, alla distruzione di un ecosistema particolarissimo non cessa, anzi si ripresenta in maniera sempre più pressante e deleteria.

 

Analizzando ciò che in questi anni è avvenuto, tra le molte vicende che buona parte dei cittadini non sono, pur impegnandosi, riusciti ad impedire, ricordiamo le più clamoroso e scandalose.

 

Partendo, per una comodità puramente geografica dalla frazione più alta del Comune, Pecetto (1.400 m.s.l.m.) si allegano le fotografie documentanti il primo caso che si andrà ad illustrare.

 

Nel 1990 circa s’iniziò la costruzione di un Parcheggio Coperto totalmente interrato in una zona già precedentemente adibita a tale scopo.

La perplessità degli abitanti fu presto manifesta.

La zona si rivelava inadatta poiché, oltre a sorgere sopra una superficie paludosa, essa rientrava anche nella fascia di scarico di una valanga (denominata Tambach), la quale poteva e può tuttora interessare tale area con uno spostamento d’aria violentissimo dovuto alla caduta della neve, e in casi eccezionali anche con una lingua terminale.

Purtroppo i terreni furono espropriati e la costruzione ebbe inizio, a nulla valsero i tentativi d’alcuni macugnaghesi per fermare la costruzione.

Ovviamente le falde acquifere sotterranee, segnalate per tempo ma delle quali non si vollero tenere conto, si rivelarono ancora più numerose delle previsioni; la zona non fu bonificata poiché l’intervento si rivelava troppo oneroso e forse inattuabile, e la costruzione in cemento armato iniziò ad elevarsi, il parcheggio da coperto s’innalzò fino al livello del manto stradale, per consentire un agevole ingresso alle autovetture.

Oggi il parcheggio possiede le dimensioni e le caratteristiche che si possono notare nelle fotografie allegate, con la prerogativa di nascondere a chiunque salga da Staffa verso Pecetto uno dei panorami che hanno reso celebre il fascino e la bellezza di Macugnaga e del Monte Rosa.

 

La frazione Staffa, proprio a ridosso del suo nucleo storico, ha subito, sebbene in dimensioni molto minori, la stessa sorte della frazione Pecetto.Si allegano, infatti, le fotografie della recentissima costruzione di Garage che deturpano il paesaggio in maniera orribile, essendo situati anch’ essi in una zona di larga confluenza gli utenti e ospiti del Comune

 

Si è preferito di tralasciare l’intero resoconto della vicenda ormai famosa del “Lago Effimero”, poiché la profonda indignazione per il modo in cui fu affrontata la cosiddetta “emergenza “, procurò solo inquinamento: inquinate furono le informazioni che dettero il via alle operazioni, inquinata la gestione nei mesi estivi dell’anno scorso, inquinato il territorio sia del punto di vista ambientale che acustico -sonoro con un innalzamento del tasso delle polveri sottili presenti nell’aria mai raggiunto a Macugnaga, dovuto al nutritissimo e inutile spiegamento di mezzi di soccorso e non, in postazioni e assetto di guerra.

L’Amministrazione comunale, in previsione di una nuova venuta della protezione Civile, dell’Esercito Italiano, dei mezzi di soccorso e di monitoraggio aereo, ossia degli elicotteri ha intenzione di costruire una nuova strada, terminante in un Eliporto che dall’abitato della frazione Pecetto, costeggi alcune case e si snodi parallela alla pista di sci denominata Burky per permettere ai mezzi aerei un punto di facile e veloce appoggio che funga da base.

La grossa, grossissima preoccupazione è che oltre al terribile inquinamento acustico dovuto agli elicotteri stessi in volo, è che il continuo sorvolo delle case non sia poi dannoso anche ad ignari cittadini qualora, l’avvicinamento dell’elicottero al punto d’atterraggio sia troppo basso e lambisca i tetti delle costruzioni e le cime degli alberi.

A tale proposito è stata interpellata una ditta d’eliservizio della zona , “’AIR WALSER “ nella persona del pilota e socio Roberto Sala di Macugnaga il quale ha vivamente sconsigliato la costruzione dell’eliporto sopra l’abitato di Pecetto per i seguanti motivi:


- l’inquinamento acustico e ambientale del continuo  traffico aereo provocherebbe al paese danni ingentissimi , sia a livello personale che economico , turbando la quiete e la tranquillità del luogo;

 

-la difficoltà effettiva in presenza di un elicottero di dimensioni medie all’avvicinamento alla zona in questione , poiché essa è circondata da un bosco molto alto di larici che permettono una scarsa visuale e un volo radente alle cime , assai pericolo per il mezzo nelle delicate fasi d’atterraggio e alzata in volo

 

Il signor Sala ed i suoi colleghi si sono resi disponibili , a titolo gratuito , a fornire la propria esperienza sul territorio onde , se necessario individuare un’area libera dai vincoli sopraccitati , idonea al volo degli elicotteri e che risponda alle caratteristiche di sicurezza personale e dei residenti del paese.

 

 

Sempre in frazione Pecetto, inoltre si è scelta una zona semipianeggiante, a tratti paludosa e inserita, molti anno or sono, in un’area riconosciuta come “Oasi Faunistica “, per edificarvi una Campo da Golf a quattro o nove buche (non si è ancora certi del numero effettivo).

Il pianoro di Pecetto , oltre ad essere interessato da alcune slavine , di cui una molto grossa , che si staccano dal ripido costone roccioso soprastante il prato durante il periodo invernale , e che scompaiono solo a primavera inoltrata   , è anche interessato in alcuni mesi particolarmente piovosi dalla tracimazione del piccolo torrente che lo attraversa.

La costruzione di un eventuale campo da golf, non solo rovinerebbe irrimediabilmente una zona di pascolo e di memoria storica che fu molto importante per la cultura dei nostri predecessori walser , ma ingloberebbe terreni privati oggi destinati alla coltura di segale e patate oppure utilizzati, grazie alla ricchezza della loro flora, a produrre un ottimo fieno per gli agricoltori e pastori della zona.

Inoltre dall’oasi sarebbero scacciati gli animali del bosco come caprioli e camosci, oggi presenti in un numero notevole di capi che con il passare del tempo hanno imparato a convivere con gli esseri umani e pascolano a poche decine di metri dall’abitato, che si troverebbe ad essere schiacciato fra:

Un eliporto, un campo da golf e un parcheggio in un micidiale triangolo di scempio paesaggistico.

 

Non solamente la frazione Pecetto è al centro degli insani progetti a danno dell’ambiente macugnaghese , considerato la Perla del Rosa per la sua bellezza e integrità paesaggistica , che rendono lo spettacolare punto di vista sul Rosa da Macugnaga un richiamo turistico per gli appassionati e gli amanti della montagna da ogni luogo della terra.

 

 

Da alcuni mesi è stato costituito, da alcuni residenti del paese un COMITATO PER LA DIFESA DEL PAESAGGIO MACUGNAGHESE ( proisella@jumpy.it) per la tutela di una zona del comune molto minacciata.

Si tratta della frazione Isella.

Questa piccola frazione di Macugnaga, è l’unico nucleo abitato ancor oggi totalmente pedonale, nel quale s’inseriscono costruzioni settecentesche di notevole importanza per la comunità walser di Macugnaga. 

A valle del nucleo abitato, in un ampio pianoro che durante la stagione invernale ospita i tracciati della rinomata “Pista delle Frazioni “ , pista per lo sci di fondo , del prestigioso Sci Club Macugnaga , ( a suo tempo la costruzione che funge da bar , noleggio e ricovero sci con annessi spogliatoi fu edificata   anche con i fondi comunali ) è nata la proposta , sollecitata da alcuni artigiani del paese di edificare un’Area Artigianale.

Allegando la documentazione con la quale il Comitato ha presentato una petizione contro

 l’UBICAZIONE e non la costruzione di tale area , viene spontaneo chiedersi se la zona d’Isella non sia a questo punto veramente inadatta a tali scopi. Con la petizione, il Comitato, conscio della necessità d’alcuni artigiani, sebbene una netta minoranza rispetto a quelli presenti sul territorio comunale, di poter avere un’area attrezzata dove poter svolgere il proprio lavoro, propone una zona alternativa alla frazione Isella, ossia la frazione Pestarena, che avendo sul proprio territorio costruzioni dismesse che servirono alla società che gestì le famose Miniere d’Oro di Macugnaga, e che sono costituite da enormi capannoni ai quali basterebbe applicare la “Legge 626” e alcune modifiche tecnologicamente aggiornate per renderli adatti a costituire un’area artigianale, senza inoltre arrecare danni al paesaggio o disturbo acustico e ambientale a paesani.

 

 

Credo di aver menzionato almeno la maggior parte dei problemi ambientali che oggi interessano Macugnaga. Di certo ne nasceranno altri . M.M.