La Guida Blu 2000
Le località balneari a 5 vele nella classifica di Legambiente

L’estate 2000 trova le sue 10 "eco-regine", le località balneari al top per ambiente e servizi. Sono le Cinqueterre (Liguria), Villasimius, Arzachena, S. Teresa di Gallura e Bosa (Sardegna), Pollica (Campania), Otranto (Puglia), Castiglion della Pescaia (Toscana), Sirolo (Marche) e Ustica (Sicilia). Questi i centri che si sono aggiudicati il massimo riconoscimento, le "5 vele", nella Guida Blu di Legambiente che ha preso in considerazione oltre 200 comuni marini.

Sono state assegnate anche le "bandiere nere" alle località che si sono distinte per un comportamento "piratesco" ai danni dell’ambiente costiero. A fregiarsi del poco invidiabile riconoscimento sono state Albissola Marina e La Spezia (Liguria), Battipaglia (Campania), Ostuni e Ginosa (Puglia), Fossacesia (Abruzzo), Strongoli e Sangineto (Calabria), Anzio (Lazio) e Codevigo (Veneto).

I requisiti considerati dalla giuria di esperti di Legambiente per stilare la Guida Blu sono un mare limpido, spiagge pulite, la vicinanza di aree marine protette, ma anche la presenza di strutture ricettive, servizi per i bagnanti, infrastrutture turistiche ecocompatibili. Tra i parametri: depurazione, traffico, rumore, itinerari naturalistici, qualità acque, abusivismo edilizio, gestione rifiuti, accessibilità per i disabili, attrattive diverse dal mare.

"La Guida - ha dichiarato Ermete Realacci, Presidente Nazionale di Legambiente - è diventata in breve tempo un servizio per tutti coloro, vacanzieri ed operatori del settore, che considerano la qualità ambientale un bene che non può assolutamente mancare nell’offerta di una località di villeggiatura. Le località a cinque vele sono tutte accomunate dalla volontà di puntare sulla qualità ambientale per qualificare l’offerta turistica e dal rifiuto della cultura del cemento".

Le Cinqueterre spiccano per l’istituzione del parco ed il recupero dei caratteristici terrazzamenti. Villasimius, Arzachena e S. Teresa di Gallura perché, nonostante le alte presenze turistiche, sono riuscite a mantenere un pregevole ambiente naturale; Pollica per le bellezze naturali accoppiate al patrimonio artistico ed alla tradizione gastronomica; Castiglion della Pescaia per il centro storico circondato da bellissime spiagge; Otranto per il paesaggio strappato all’abusivismo; Bosa per il caratteristico centro storico fluviale; Sirolo per l’ambiente naturale; Ustica per il mare limpido e ricco di grotte.

Dopo le 10 regine, con 4 vele sono state premiate località come l’isola del Giglio, Capalbio e Pantelleria; 3 vele a Lipari, Riccione e Capri, solo 2 vele a Ischia, Viareggio e Portofino; 1 vela infine a Iesolo, Rapallo e Vasto.

Quanto alle Bandiere Nere esse non hanno a che fare solo con la qualità dell’ambiente, anzi molti di questi Comuni spiccano per bellezza dei territori (è il caso di Ostuni e Ginosa per esempio), ma piuttosto con la determinazione degli amministratori locali a promuovere colate di cemento.

Dunque, il marchio vuole segnalare situazioni di degrado, ma ha anche lo scopo di lanciare un allarme preventivo. Così, ad esempio, Albissola Marina è minacciata dal progetto di un porto turistico per 750 posti barca in un’area di grande interesse paesaggistico e naturalistico, con conseguente rischio di erosione delle coste prospicienti.

© 2000 Legambiente