Lettera a La Stampa

FACILI PROFETI: autostrada a rischio

 

E’ capitato a chi percorre con frequenza i tratti in galleria dell’autostrada Voltri-Sempione di fare riflessioni sulla precarietà della permanenza sulla Terra, affidata, nella fattispecie, all’ipotesi fortunata che mai nessun automezzo si blocchi davanti a lui per un guasto o per un incidente o per un principio di incendio. In questi casi non s’intravede scampo: le gallerie sono strette, senza corsie di emergenza, senza piazzole di sosta, senza possibilità di uscita. Il recente episodio del camion che ha preso fuoco nella galleria Mottarone è stato esplicito: poteva essere una strage, che è stata evitata per una serie fortuita di circostanze. Già in fase di costruzione si era capito che l’idea di un’autostrada in galleria, in un terreno friabile e ricco d’acqua sotterranea, non era stata delle più felici: infatti le case della frazione di Someraro mostrarono gravi lesione strutturali, segno di cedimenti sotterranei a lungo negati, e le opere murarie in cemento armato furono di conseguenza "incatenate" alla montagna. Recentemente si era ipotizzato, da parte di molte forze politiche e di interessi locali, di trasferire obbligatoriamente in autostrada, nei mesi estivi, tutto il traffico pesante, per allontanarlo dal lungolago turistico, mettendo questo obbligo in conto spese alla Regione Piemonte, cioè a noi tutti. Per qualche lungaggine di procedura il disegno di legge non è ancora attuato, ma neppure scartato. E ancora: si sta trasformando, con l’azione congiunta di Provincia, Regione, Ferrovie dello Stato, Società svizzere, il Centro di Interscambio ferroviario di Domo2 in Centro intermodale, dove scaricare i Tir lì giunti dalla Svizzera via-ferro e sguinzagliarli via-gomma sulla Voltri-Sempione, secondo un progetto lodato da molti. Qualcuno ha fatto il conto dei morti e dei feriti che queste operazioni inevitabilmente comporteranno? Oppure questo conto non viene neppure abbozzato, in nome del "progresso", e cioè dell’interesse economico di alcuni?

 

Amelia Alberti, Legambiente Circolo Verbano