(Nella foto: il "lago effimero" ai piedi del ghiacciaio del Rosa)

 
LAGO EFFIMERO A MACUGNAGA
Il lago è effimero, così come lo sviluppo,
quando non è sostenibile
 
E' certo, e non da oggi, che il nostro "modello di sviluppo" non funziona. E' gradevole, è attraente, ma non regge, alla lunga. Gli ambientalisti, dipinti da taluni come streghe malefiche o come cassandre (il genere femminile è spesso usato nei linguaggi con connotazioni negative), lo dicono e lo ripetono da decenni, inascoltati. O abbandoniamo le montagne, dopo averle spogliate delle loro capacità di autosufficienza e di biodiversità, oppure le affolliamo, urbanizzandole, per spremerne ogni linfa economica. Accade così che le bizze naturali del Monte Rosa, probabilmente accentuate dalle emissioni di gas-serra e dalla modifica del microclima dovuta all'urbanizzazione selvaggia, si trasformano in emergenza e in allarme rosso e in prove tecniche di evacuazione. I politici non sanno più che cosa dire: chi se la sentirebbe di invitare i turisti nelle case e negli alberghi che potrebbero essere spazzati dall'onda di piena? Come trascorrere una vacanza serena in un luogo invaso dai mezzi militari e della protezione civile? Che sia tempo, finalmente, di riflessione e di misura? (Ciò vale per qualsiasi scenario di grave rischio. Che succederebbe, infatti, a Verbania, se scoppiasse un incendio tra Acetati e Italpet? A quando le prove tecniche di evacuazione?)
 
(P.S. Dopo qualche giorno di intensa preoccupazione, sono venuti i supertecnici con supermezzi superpotenti, a travasare il lago, che nel frattempo da disgrazia commerciale si sta trasformando in attrattiva turistica tipo sport estremo. Potenza dei media e avvilimento delle proposte di ragionevolezza).