Nella foto: L'Alpe Veglia, parco regionale
 
 
L'ALPE VEGLIA A RISCHIO
Un tunnel e altre nefandezze
01.07.03
 
L'articolo da La Stampa (v. sotto) rende conto della protesta delle associazioni ambientaliste ai progetti di Racchelli & co.
 
01 Luglio 2003
DOCUMENTO DI ITALIA NOSTRA, WWF, LEGAMBIENTE E AMICI DELL’ALPE A TUTELA DEGLI EQUILIBRI NATURALI

«No alla galleria per il Veglia»

Gli ambientalisti compatti contro il progetto
Filippo Rubertà
TRASQUERA
«L’isolamento invernale del Parco dell’Alpe Veglia è irrinunciabile per l’equilibrio naturalistico del posto. L’accesso permanente potrebbe creare dei pericoli all’ecosistema». Così le associazioni ambientalistiche, del Vco motivano il loro «no» al progetto, dell’Amministrazione comunale di Trasquera, di collegare San Domenico con l’Alpe Veglia attraverso una galleria. L’opera consentirebbe di mettere in sicurezza la strada gippabile esistente, chiusa d’inverno per le slavine, unendo così la località di Ponte Campo con la Piana dell’Alpe Veglia con un tunnel, lungo mille e ottocento metri, che si avviterebbe da quota 1523 metri a quota 1716 metri.
Dei lavori è stato presentato un programma preliminare alla Regione Piemonte ed esistono due documenti degli Uffici di geologia e trasporti che evidenziano il «Pericolo di eccessiva pressione turistica con conseguente alterazione degli equilibri naturali». Inoltre la Piana del Veglia rientra nei Sic e nei Zip, ovvero nei siti che la Comunità europea ha definito di interesse comunitario e che vanno tutelati per proteggere le specie esistenti. Aggrappandosi a questi motivi Italia Nostra, Legambiente, Wwf e l’Associazione «Amici del Veglia» al termine di una riunione hanno emesso un documento di netta opposizione alla galleria. Le loro osservazioni sono state inviate al ministero dell’Ambiente e a tutte le autorità competenti sulla questione. Secondo gli ambientalisti la facilità di accesso, con automezzi, potrebbe allargare il transito che per ora è limitato agli addetti ai lavori. «Più precisamente - dicono - possono innescarsi processi di sfruttamento turistico con progressiva penetrazione di infrastrutture che snaturerebbero le dinamiche naturalistiche dell’area fino apregiudicarne la sua essenza». Pertanto il giudizio è categorico:«Considerato che il sito in esame è un parco regionale, il cui primo dovere è quello di conservare, l’opzione galleria non può entrare nemmeno nel merito della discussione». Gli ambientalisti forniscono tuttavia una soluzione per consentire un transito limitato:«Nella necessità di offrire un buon grado di sicurezza alle persone che devono passare per il loro lavoro, si faccia uno sforzo alternativo elaborando un progetto di ingegneria naturalistica che può bloccare la pericolosità delle conoidi. Un programma così è realizzabile e costa di meno. Di esempi ce ne sono in Italia e all’estero».