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Legambiente e WWF esprimono soddisfazione per
l’adozione del Piano di Bacino del Po (PAI), un documento atteso da
tempo e al quale gli ambientalisti ritengono di aver dato un significativo
contributo. Nell’attesa di verificare quanto le richieste delle
associazioni siano state realmente accolte dal Comitato Istituzionale
dell’Autorità di Bacino, l’odierna approvazione costituisce in ogni
caso un passaggio fondamentale per avviare quelle politiche di riassetto
del territorio che fino ad oggi sono mancate sui grandi fiumi e sui
versanti, costringendo a correre dietro alle sempre più frequenti
emergenze legate al dissesto idrogeologico, alle frane e alle alluvioni,
con il loro pesante fardello di danni e di perdite di vite umane.
"Finalmente vede la luce un piano che prevede risorse per fare vera
prevenzione del dissesto idrogeologico - hanno commentato Andrea Agapito
Ludovici e Damiano Di Simine, rispettivamente responsabile fiumi del WWF e
responsabile del settore aree protette e territorio di Legambiente
Lombardia - Questo deve tradursi in interventi per ricostruire il
paesaggio fluviale non più attraverso pesanti opere di contenimento delle
piene o con interventi di post-emergenza, ma attraverso la gestione e
manutenzione del territorio nel suo complesso, restituendo ai fiumi lo
spazio necessario a laminare le piene, programmando interventi di
rinaturazione degli alvei e delle golene, coinvolgendo in questo progetto
le categorie economiche, e in particolare gli agricoltori". Le due
associazioni considerano essenziale il coinvolgimento dei parchi e delle
altre aree protette fluviali, che in molti casi hanno già sperimentato
queste avanzate forme di gestione del territorio, dimostrandone le
benefiche ricadute non solo per l’ambiente e la sicurezza delle
popolazioni, ma anche per l’economia legata alla fruizione e alla
valorizzazione degli ambienti fluviali’. |