LEGAMBIENTE PIEMONTE Via Pergolesi 116 10128 Torino |
LEGAMBIENTE CIRCOLO VERBANO Via alle Fabbriche 8 28922 Verbania |
14 Maggio 2003
Al PRESIDENTE della GIUNTA REGIONALE REGIONE PIEMONTE Sede TORINO E p.c. Al SEGRETARIO Della Commissione Internazionale per la Protezione delle Acque Italo-Svizzere Via Salvioni 2/a 6500 BELLINZONA Alla DIREZIONE SANITA’ PUBBLICA Via Pergolesi 116 10128 TORINO
OGGETTO:
DPGR 38 del 17.04.03 - revoca della sospensione cautelativa all’utilizzo, a scopo alimentare, di alcune specie ittiche del Lago Maggiore - relazione della CIPAIS circa lo stato di avanzamento ricerche.
Le sottoscritte Vanda Bonardo, Presidente di LEGAMBIENTE PIEMONTE, con sede in Torino, Via Pergolesi 116, ed Amelia ALBERTI, Presidente del Circolo Verbano di LEGAMBIENTE, con sede in Verbania, Via alle Fabbriche n. 8
Visto il decreto n. 38 del 17.04.03 emesso dalla S.V. per la revoca della sospensione cautelativa di alcune specie ittiche del Lago Maggiore, con particolare riferimento al lavarello (o coregone) ed alla scardola,
Osservano
il decreto è stato emesso dal Presidente della Regione Piemonte - come espressamente risulta dal testo - sulla base dei controlli eseguiti dall’ARPA di Novara nel periodo 2001-2002; le sottoscritte, tramite il Gruppo Verdi regionale, hanno acquisito tale documento, che viene allegato alla presente in copia, direttamente per via fax dal Dirigente dell’Assessorato regionale alla Sanità.
Lo stesso risulta intestato alla CIPAIS, datato Marzo 2003, ed inizia stranamente con il paragrafo n.7. Alle scriventi risultava che l’ultimo documento ufficiale e pubblicato sul tema dalla CIPAS fosse datato Luglio 2002.
Le scriventi hanno quindi chiesto ragguagli all’ente di provenienza del documento, la CIPAIS, che, dopo avere chiesto alle medesime copia dell’atto, subito trasmesso via fax, tramite la Segretaria ha così risposto: "Ringrazio per la cortesia. Confermo la mia sorpresa al riguardo che circolano documenti intestati CIPAIS senza nostra conoscenza o approvazione in quanto le decisioni in ordine alla diffusione ed alla pubblicazione integrale dei dati originali delle indagini e degli inerenti risultati competono alla Commissione, senza dimenticare il fatto che non eravamo informati e peggio ancora non in possesso di tali documenti in quanto non ancora in scadenza il contratto. Tengo a precisare che il monitoraggio DDT (eseguito in Italia da istituti italiani) viene anche finanziato dalla Confederazione svizzera.... F.to Cecilia Moresi".
E’ quindi evidente che il documento posto a base del decreto presidenziale deve essere considerato falso quantomeno in ordine alla sua intestazione e provenienza; in ogni caso trattasi di un documento del tutto inutilizzabile in quanto non conosciuti né approvati dall’ente da cui risulterebbe provenire.
Anche nel caso il documento dovesse provenire dall’Arpa di Novara (istituto italiano deputato alle analisi), il fatto che sia stato formato, comunicato ed utilizzato così impropriamente suscita forti perplessità anche in ordine alla genuinità del suo contenuto scientifico e materiale.
Ciò premesso le scriventi, a nome e per conto delle associazioni che rappresentano
CHIEDONO
che la S.V. Ill.ma, effettuate tutte le verifiche del caso atte ad accertare quanto sopra esposto (per cui si rende disponibile tutto il materiale necessario),
preso atto che il proprio decreto 38/03 è stato emesso sulla base di un documento almeno parzialmente falso e comunque non proveniente dall’Ente cui risulterebbe intestato,
voglia REVOCARE, in sede di autotutela, immediatamente e comunque non oltre trenta giorni, il decreto medesimo.
Chiedono di essere informate con sollecitudine delle decisioni eventualmente assunte.
Con osservanza
Amelia Alberti Vanda Bonardo