Non era un parto di fantasia
IL LAGO MAGGIORE COME RICETTACOLO DI
SOSTANZE CANCEROGENE
ANCHE ACETAMIDE E TRIOSSIDO DI ANTIMONIO
NEGLI SCARICHI DI ACETATI E ITALPET
E adesso?
Nel pomeriggio di oggi, avendo potuto accedere
alla documentazione dell'Arpa VCO presso la Prefettura di Verbania,
abbiamo avuto la conferma della presenza inequivocabile di altre
due sostanze cancerogene negli scarichi di Acetati e Italpet di Verbania:
Acetamide e Triossido di antimonio. La prima catalizzatore di
acetilazione in Acetati, il secondo catalizzatore di polimerizzazione in
Italpet.
Il lago Maggiore, quindi, funzionava (e
funziona) a Verbania da ricettacolo di tonnellate e tonnellate di
sostanze chimiche, alcune fastidiose (polverino di acetato), altre
nocive (acido acetico) o tossiche (ammoniaca), altre ancora cancerogene
(formaldeide, acetamide, triossido di antimonio).
Come per la Formaldeide, anche per l'Acetamide
la notizia della presenza di questa sostanza chimica si era
rivelata nel corso dei lavori per il Piano di Emergenza Esterno al polo
chimico verbanese, a cui aveva partecipato anche la sottoscritta. Di
entrambe le sostanze, Acetati non aveva dato mai notizia agli organi di
controllo, che quindi non avevano mai proceduto a fare analisi mirate.
La possibile presenza di Formaldeide negli scarichi fu rivelata
dalla presidente del Circolo Verbano di Legambiente nel 2001 e
denunciata alla Magistratura nel febbraio 2002, promuovendo quindi un'indagine
che si concluse con il sequestro degli scarichi a lago (ottobre 2002) e con
il rinvio a giudizio di amministratori e dirigenti Acetati. L'ipotesi della presenza
negli scarichi dell'Acetamide, sintetizzata in azienda mescolando
anidride acetica e ammoniaca, richiese uno studio più accurato, essendo
stata negata tassativamente in linea teorica prima dall'azienda e poi
anche da Arpa VCO, che per un anno si era rifiutata di fare le analisi
del caso, e che aveva convinto di ciò il Prefetto, commissario
ministeriale, tanto da indurlo ad accantonare le sollecitazioni che riceveva
insistentemente dalla presidente del Circolo Verbano e a consentire
nel dicembre 2002 alla ripresa dell'attività produttiva, purché con
eccessi di acqua ossigenata si ponesse un freno allo scarico della
Formaldeide. Partendo da considerazioni chimiche e dalla conoscenza della
quantità di ammoniaca acquistata annualmente dall'azienda, è stato
possibile alla presidente del Circolo Verbano raggiungere la certezza
teorica della presenza di Acetamide negli scarichi (circa 250
ton/anno, se gli impianti funzionano a pieno ritmo), denunciare
l'azienda (febbraio 2003) e attendere finalmente i risultati delle analisi,
che hanno confermato le attese.
Diversa la vicenda del Triossido di antimonio,
scoperto nell'ambito di indagini a largo raggio richieste ad Arpa VCO dal
pool di tecnici del Prefetto-commissario. Anche questo composto,
cancerogeno, non era stato mai dichiarato agli organi di controllo e si
ignora la quantità totale scaricata a lago.
Il Prefetto è tuttora a Roma a chiedere lumi al
Ministro dell'Ambiente, ma la legge è chiara e non ammette deroghe sulle
sostanze cancerogene. E questo è soprattutto giusto, aggiungiamo noi, in
una località con una mortalità per tumori così allarmante.
Noi speriamo che il Prefetto e la Magistratura vogliano
porre termine a questa situazione, che mette a rischio la salute dei
cittadini e l'integrità di uno specchio d'acqua dolce, che va salvaguardato
per le generazioni future.
Verbania merita aziende di ben diverso spessore
etico.
Amelia Alberti, Legambiente
tel 0322 76888 - 335 5457273