Nella foto: Il lago Maggiore, visto dal Mottarone
 
OSSERVAZIONI AL PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE
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le prime tre osservazioni
3.10.03

ALL’ASS.RE PROV.LE ALLA PIANIFICAZIONE TERR.LE

ing. A. Zacchera

 

Oggetto: PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE. USI CIVICI. OSSERVAZIONE.

Con riferimento al Piano Territoriale Provinciale in fase di pubblicazione e di osservazioni nel pubblico interesse, segnalo che non compare nella Carta dei vincoli la mappatura, neppure sommaria, degli USI CIVICI, e neppure si ritrova una qualche segnalazione all’interno del documento complessivo che vi faccia riferimento.

Poiché gli USI CIVICI sono un istituto millenario, che mette sotto tutela della popolazione una larga parte del nostro territorio, la invito a provvedere urgentemente all’integrazione cartografica o al rimando alle singole mappature comunali.

Con osservanza

Dott.ssa Amelia Alberti

Presidente Circolo Verbano di Legambiente

 

21/09/2003


ALL’ASS.RE PROV.LE ALLA PIANIFICAZIONE TERR.LE

ing. A. Zacchera

 

Oggetto: PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE. PRELIEVI IDRICI. OSSERVAZIONE.

Con riferimento al Piano Territoriale Provinciale in fase di pubblicazione e di osservazioni nel pubblico interesse, faccio notare quanto segue.

Nel fascicolo "Norme tecniche di attuazione", pag. 21, art. 22 (Prelievi idrici) si legge:

L’utilizzo idroelettrico dei salti di quota idraulici è auspicabile, in quanto fonte pulita di energia elettrica, ma deve essere inserito nel contesto paesaggistico e ambientale, perché non provochi ricadute negative maggiori del beneficio prodotto (I).

Gli enti titolari del potere di pianificazione sottordinata sono tenuti a valutare, all’interno del proprio territorio, le zone oggettivamente e paesaggisticamente compatibili con tale utilizzo, determinando altresì i corsi d’acqua esclusi e stabilendo le condizioni costruttive delle opere di prelievo (D).

Si osserva che, per il VCO, la questione è posta in termini troppo spicci e riduttivi.

Infatti, come riportato nella Relazione letta dall’ing. W. Mattalia della Regione Piemonte (Settore pianificazione delle risorse idriche) al Convegno di Legambiente (Vb, 6.9.03) "Energia idroelettrica: energia ecologica" (all. 1) la provincia del VCO, la più piccola del Piemonte, ha il parco macchine per la produzione idroelettrica maggiore rispetto alle altre province, pari a quasi 400 MW, essendo costellato in tutte le sue valli da 102 impianti idroelettrici autorizzati, di cui tre di potenza superiore ai 20 MW, la maggior parte dei quali privi di Deflusso Minimo Vitale e la totalità privi di rampe di rimonta per i pesci.

La situazione è diventata insostenibile, e nessun altro impianto può più essere obiettivamente "inserito" a nostro avviso "nel contesto paesaggistico e ambientale".

Lo strumento di pianificazione territoriale, pertanto, intrecciando i propri compiti con quelli previsti per il Piano di tutela delle acque e con il Piano energetico (entrambi in itinere), deve dire chiaramente quanti MW può ancora sopportare di produrre complessivamente la rete idraulica provinciale, ammesso e non concesso che esistano ancora margini in tal senso, e il numero di impianti tra cui suddividere tale producibilità.

Il pianificatore provinciale non può infatti rinunciare al suo ruolo, delegando agli "enti titolari del potere di pianificazione sottordinata" (e cioè i Comuni e le Comunità montane) compiti non loro, perché la decisione sull’inserimento di nuovi impianti idroelettrici nella rete idraulica comunale non può dipendere da scelte di tipo localistico, scollegate da una visione complessiva e integrata dell’ambiente (tipici della programmazione puntuale), dove ai Comuni si può soltanto chiedere di fare scelte specifiche, nell’ambito delle scelte pianificatorie di livello superiore effettuate dalla Provincia.

Si chiede pertanto di esprimere con compiutezza, previa analisi complessiva dell’esistente, la previsione sulla quantità di energia idroelettrica ancora producibile nel VCO, e sul numero di impianti che il territorio può ancora sopportare. Nel frattempo si chiede, per coerenza, di sospendere ogni decisione in merito alle procedure di VIA in corso presso gli uffici provinciali.

Si allega copia dell’intervento presentato dal Circolo Verbano in occasione del Convegno sopra richiamato, che contiene considerazioni collaterali, che completano le argomentazioni fin qui addotte.

 

Dott.ssa Amelia Alberti

Presidente Circolo Verbano di Legambiente

 

30/09/2003


ALL’ASS.RE PROV.LE ALLA PIANIFICAZIONE TERR.LE

ing. A. Zacchera

Oggetto: PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE. PTO DEL MOTTARONE. OSSERVAZIONE.

Con riferimento al Piano Territoriale Provinciale in fase di pubblicazione e di osservazioni nel pubblico interesse, faccio notare quanto segue.

Il PTP si occupa brevemente, ma solo per accantonarlo, del PTO del Mottarone (strumento urbanistico di iniziativa regionale, voluto con determinazione prevaricante dall'ass.re reg.le E. Racchelli, nell'ambito di un accordo di massima da lui stesso abbozzato con la famiglia Borromeo per una speculazione edilizia di ampio respiro economico), al quale avevamo a suo tempo dedicato tempo e passione, presentando osservazioni (v. all.). Come si ricorderà il PTO, che si era affacciato al Consiglio provinciale del 9.5.03 con le carte in regola per essere sonoramente bocciato, venne ripescato con un’operazione di salvataggio politico strabiliante e approvato dalla Maggioranza, ricompattata dagli ordini superiori. Si trattava, e ahinoi si tratta, di una progettazione territoriale che, sotto le mentite spoglie di una riqualificazione dell’area del Mottarone, apriva uno squarcio di edificabilità selvaggia e inutile in un’area pregiata del VCO, sede di un SIR (Sito di Interesse Regionale) ufficialmente riconosciuto.

Dice in proposito il PTP (le evidenziazioni nel testo sono nostre):

"La gerarchia della struttura urbanistica regionale attribuisce a questo strumento (il PTO, ndr) un ruolo sovraordinato rispetto al PTP, che deve, nel caso, adeguarvisi. ... Le apparenti difformità rispetto ai contenuti d'indirizzo enunciati nel PTP non costituiscono pertanto elementi di frattura, che possono, comunque, coesistere. A titolo di esempio, la scelta generale di limitare drasticamente il consumo di suolo libero assunta dal PTP, diversamente dall'impostazione data al PTO, deve relazionarsi con lo stato attuale delle destinazioni urbanistiche già impresse ai suoli dai piani sottoordinati (i piani regolatori comunali, ndr) vigenti, sui quali il PTP non può, e non vuole, intervenire.

Le prerogative urbanistiche assunte dal PTO non verranno, quindi, messe in discussione dal presente Piano, anche in considerazione del fatto che il PTO entrerà in vigore certamente prima del PTP. Le condizioni urbanistiche al contorno previste dal PTP hanno quindi tenuto conto di questa convivenza, adattandosi e adeguandosi conseguentemente."

In buona sostanza il PTP sembra cedere amaramente alle Istanze di ordine superiore, soggiacendovi.

Non concordiamo con questo atteggiamento remissivo, anche in considerazione del fatto che il PTO non è stato ancora discusso e approvato dal Consiglio Regionale, e quindi sarebbe conveniente far conoscere al Consiglio Regionale come e in qual modo il PTO si discosti, strategicamente, dal PTP.

Si chiede pertanto di mettere sullo stesso piano di discussione il territorio del Mottarone con il territorio più in generale del VCO.

In aggiunta a quanto detto sopra, si osserva che la frase: "la scelta generale di limitare drasticamente il consumo di suolo libero assunta dal PTP, diversamente dall'impostazione data al PTO, deve relazionarsi con lo stato attuale delle destinazioni urbanistiche già impresse ai suoli dai piani sottoordinati (i piani regolatori comunali, ndr) vigenti" pone comunque un vincolo implicito nell’approvazione ed esecuzione del PTO, perché allo stato attuale il Comune di Gignese, interessato alla speculazione sui terreni Borromeo, non prevede alcuna espansione urbanistica e abitativa delle dimensioni prospettate. Ne consegue che il PTO è comunque rimesso in discussione dal PTP.

Dott.ssa Amelia Alberti

Presidente Circolo Verbano di Legambiente

03/10/2003