ASS.RE PROV.LE ALL'AMBIENTE
ing. A. Zacchera
e p.c.
CAPIGRUPPO CONSILIARI
Oggetto: QUESTIONI VARIE E QUESTIONE PROGRAMMA PROV.LE RIFIUTI
Ho ricevuto la sua sollecita risposta scritta, datata 9.8.99, sulle questioni trattate nel nostro incontro del 6.8.99, tutte precedentemente anticipate da mia nota di cortesia a lei e al presidente della Provincia, altresì presente all'incontro.
Mi preme aggiungere qualche parola per ogni argomento, con l'intenzione di allargargare questo dialogo a tutte le forze politiche del Consiglio Provinciale, come è mio costume. In coda avanzerò qualche considerazione sul progetto di nuovo Programma prov.le dei rifiuti.
Per quanto riguarda il progetto di Programma prov.le dei Rifiuti, esposto nella DGP n. 313 del 10.8.99, sento la necessità di esprimere alcune riflessioni, che si riallacciano alle molte altre espresse nei mesi scorsi e di cui esiste copia presso il protocollo della Provincia.
Salvo errori interpretativi, sembra di capire che la nuova Amm.ne prov.le intenderebbe far proprio l'impianto scenico predisposto dal progetto precedente (Soc. Ecostudio), adottato dalla precedente Giunta, ma respinto dal Consiglio per mancanza del numero legale. Mi preme ricordare che la mancanza del numero legale non era dovuta a negligenza o malattia dei consiglieri, ma ad una scelta di fondo, condivisa anche da Legambiente, che aveva trovato il consenso di alcuni consiglieri di maggioranza e dei consiglieri di minoranza (Polo ed AN in prima fila). La scelta di fondo era la seguente: che il PpR adottato, giudicato carente perchè tutto costruito intorno alla necessità di raddoppiare l'attuale inceneritore, venisse riproposto arricchito di uno studio che valutasse la quantità di raccolta differenziata (e relativi impianti) necessaria in via teorica, per evitare la costruzione del nuovo inceneritore. Si reputava (e si reputa) che soltanto di fronte ad almeno due ipotesi diverse, con relativi bilanci ecologico ed economico, i consiglieri provinciali potessero fare una scelta consapevole.
Sembra di capire, purtroppo, che la preoccupazione fondamentale della nuova Amm.ne prov.le, rispetto al problema, sia quella di avere l'indicazione dell'inceneritore migliore esistente sul mercato e che questo sia considerato il nodo principale da risolvere, tant'è vero che l'incarico è stato affidato a un professionista del ramo per una cifra esigua, che esclude uno studio approfondito della problematica complessiva e la ricerca di soluzioni alternative.
Sicuramente, nel caso in cui il Consiglio prov.le convenisse sulla necessità inderogabile di costruire un nuovo inceneritore, la scelta non potrebbe ricadere su un forno a griglia o su un pirolitico tipo Thermoselect, per il fondamentale limite intrinseco di entrambi, i quali, posto che funzionino correttamente, sono stati pensati per un rifiuto indifferenziato, cosa che va in contraddizione con il decreto Ronchi sui rifiuti, che prevede "almeno" una raccolta differenziata del 35%, valore oggi ampiamente e facilmente superato da gran parte dei Comuni della Lombardia (v. ad es. il recente documento sui Comuni Ricicloni di Legambiente Nazionale, di cui posso fornire copia). D'altra parte, l'esistenza a Mergozzo di mezzo forno a griglia mette in chiaro e comprensibile imbarazzo gli enti decisori.
Per quanto mi riguarda, continuo ad aspettare un colpo d'ala da parte delle Amministrazioni pubbliche, che si confrontino con le realtà della vicina Lombardia e del Veneto e si proiettino verso soluzioni morbide e poco impiantistiche, economiche ed ecologiche.
Temo di aver approfittato dell'invito, che forse era soltanto di cortesia, a dialogare con lei sui temi che mi appassionano. Lo consideri, la prego, un gesto di stima.
Con osservanza
Dott.ssa Amelia Alberti
Presidente del Circolo Verbano
16.8.99