Nella foto: Verbania vista dal lago
 
 
REFERENDUM A VERBANIA
 
Il 24 di novembre 2002, domenica, i cittadini di Verbania potranno recarsi alle urne referendarie, per delineare il futuro della loro città.
Il referendum, proposto dal Circolo Verbano di Legambiente, e sottoscritto da oltre millequattrocento cittadini, chiede una scelta tra il SI' e il NO alla seguente domanda: "Vuoi tu una Variante del Piano Regolatore Generale Comunale, che, nell'area cittadina attualmente a destinazione d'uso industriale (polo chimico Acetati – Italpet), consenta in futuro solamente destinazione d'uso diverse da quella industriale?"
Al Circolo Verbano di Legambiente e a moltissimi cittadini non sembra, infatti, più sopportabile che una cittadina sulle sponde del lago Maggiore, che conta circa trentamila abitanti, dotata di panorami unici e circondata da verdi colline, capoluogo della provincia turisticamente più conosciuta del Piemonte, conservi nel suo cuore, tra loro contigue e contigue anche alle abitazioni residenziali, due fabbriche chimiche con relativa centrale termoelettrica a nafta btz. Di esse, l'una (Acetati s.p.a., erede di una precedente fabbrica Montefibre) produce polverino di "acetato di cellulosa" e impiega circa duecento lavoratori, l'altra (Italpet s.p.a.) produce PET  (polietilentereftalato) e fabbrica preforme per bottiglie di plastica, impiegando circa centocinquanta lavoratori. Le lavorazioni chimiche provocano disturbi continui alla popolazione per odori e malesseri vari e per un rumore incessante, mentre anche la Magistratura è all'opera per verificare la fondatezza di un esposto di Legambiente, che, basandosi anche su dati prodotti dalla Provincia di Verbania, ha denunciato la qualità dello scarico a lago di sostanze chimiche, tra cui alcune cancerogene. 
L'esito del referendum sarà soltanto propositivo, e quindi l'Amministrazione comunale potrà non tenerne conto, anche nel caso, che noi auspichiamo, di un risultato positivo della consultazione. Per completare il cammino intrapreso, il Circolo Verbano di Legambiente continuerà con la tattica che finora si è dimostrata vincente: massima trasparenza, nessun tono aspro, ragionevolezza delle richieste, accoglienza di tutte le forze politiche che scelgono di fiancheggiare il referendum, in piena indipendenza reciproca. E' alle forze politiche cittadine che poi, in ultima analisi, sarà demandato il compito di gestire l'esito del referendum: auspicabile sarebbe che, preso atto della situazione, riassumessero il loro proprio ruolo e deliberassero di promuovere la Variante richiesta dalla domanda referendaria, rendendo di fatto inutile la consultazione.
 
(Per i sigg. giornalisti delle testate non locali ricordo che diverse immagini e documenti precedenti si possono riprodurre dal nostro sito www.legambienteverbano.com ).
 
Dott.ssa Amelia Alberti, presidente del Circolo Verbano di Legambiente
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