ESSERE ATTORI

 La sfida del cancro diviene sempre più insidiosa e ormai richiede una decisa lotta ai fattori di rischio. La Lega Tumori di Lecce è determinata a proseguire nel suo impegno in modo libero ed intelligente, ricercando il coinvolgimento di tutti

 

Dr. Giuseppe Serravezza

Presidente Lega Tumori di Lecce

2005, anno della svolta ? Lo speriamo fermamente, perché la lotta al cancro, negli ultimi anni, pur avendo fatto registrare importanti e preziosi successi sul fronte delle cure, è divenuta drammaticamente difficile su quello dell’incidenza.

L’aumento grave dell’incidenza di fatto vanifica i discreti risultati delle cure. Di fronte a noi, continuano a stagliarsi una serie di emergenze vecchie e nuove, responsabili dell’elevato tributo, non più accettabile, che continuiamo a pagare al cancro. Proviamo a riassumerle:

a) Disparità dei cittadini di fronte alle cure. Il Servizio Sanitario Nazionale, il cui ruolo è per noi assolutamente centrale a garanzia del rigore scientifico e del principio di umana solidarietà di ogni intervento, non ha ancora eliminato storiche diseguaglianze e, di fatto, non riesce ad offrire a tutti i malati di tumore, e specialmente a quelli del Sud, pari opportunità di accesso alle migliori cure.

b) Prevenzione. Per una serie di ragioni che ne hanno distorto il senso originale, la maggior parte dei cittadini italiani è convinta che voglia dire soprattutto prevenzione secondaria e diagnosi precoce. Con buona soddisfazione di quello che si può definire “mercato della salute”! Riteniamo, invece, per le Istituzioni Sanitarie pubbliche e per le Associazioni di Volontariato Oncologico, una vera e propria fuga dalle proprie responsabilità i ritardi in materia di prevenzione primaria, di studio delle cause ed il mancato impegno di risorse su questo fronte.

Continuiamo a ritenere che anche in Italia si debba redigere un “Piano di Mobilitazione Nazionale contro il Cancro”, che chiami a raccolta tutte le Istituzioni dello Stato (in primis, Ministero della Pubblica Istruzione, Ambiente, Attività Agricole, Attività Produttive, ecc.) e la società civile in tutte le sue componenti. Infatti, è ormai evidente che, se vogliamo ridurre l’incidenza del cancro, non possiamo continuare a lasciare il problema nelle mani dei soli medici e del mercato della salute (che, tra l’altro, non ha alcun interesse a farlo!).

c) Ricerca ed Informazione libere. Di fronte ad un mercato che omologa, crea e controlla l’informazione scientifica finalizzata a condizionare una definita domanda di prestazioni, consideriamo un’assoluta priorità quella di riaprire il dibattito su questioni cruciali, come quelle della Ricerca, dell’Informazione e della Formazione. Esiste una vera e propria emergenza etica anche sul fronte delle cure del cancro, dove dominano incontrastate le pressioni del mercato anche nella scelta delle terapie. Altro che libertà di cura…

Di fronte a questioni tanto grandi, che, ci rendiamo conto, chiamano in causa i gangli stessi dello Stato, cosa possiamo fare noi, operatori e volontari della Lega contro i Tumori ?

A fianco dei cittadini

 Intanto, affermare prioritariamente e senza indugi di essere sempre e comunque a fianco dei malati e dei loro familiari. A fianco dei cittadini in difficoltà.

Affermare inoltre di voler essere attori responsabili e consapevoli del proprio ruolo di supporto, continuando a ricercare sempre un rapporto efficace con le Istituzioni pubbliche e private, ma senza mai rinunciare alla propria libertà di giudizio e senza mai indugiare in ammiccamenti compromissori col mercato della salute

Non abbiamo mai condiviso un Volontariato assistito, proprio perché non lo volevamo asservito !

E’ un cammino difficile, ci rendiamo conto, ma è l’unico che può dare un senso al nostro impegno. Dobbiamo ritrovare il coraggio, l’entusiasmo e lo spirito pionieristico e solidale che ci hanno da sempre ispirato e guidato.

Essere attori vuol dire quindi esprimere sempre e comunque la propria determinazione a lottare contro il cancro in modo libero ed intelligente, ricercando il coinvolgimento di tutti, ed in particolare dei malati, degli ex malati ed dei loro familiari, dei giovani e delle altre Associazioni.

Vuol dire avvertire sino in fondo la responsabilità del nostro ruolo, divenuto nel tempo patrimonio irrinunciabile dell’intera comunità. Vuol dire, infine, rafforzare il nostro impegno per essere degni delle speranze che abbiamo contribuito a far nascere intorno a noi.