(il Gen. von Bulow rivolgendosi agli uomini del Rgt. Colberg a Grossbeeren).
Prologo
La
strategia alleata
La Battaglia di Gross-Beeren
Epilogo
Dopo la disastrosa campagna di Russia Napoleone creò un’altra Grand Armée e sconfisse a Lutzen e Bautzen gli alleati. Nell’agosto 1813, al termine dell’armistizio di luglio, l’Imperatore si apprestò ad affrontare le truppe alleate di Russia e Prussia, alle quali si erano aggiunte quelle dell’Austria e del “traditore” Bernadotte, Principe Ereditario di Svezia. Napoleone divise le sue forze principali in tre nuclei: l’Armata del Bober, direttamente sotto il suo comando che doveva affrontare e distruggere l’Armata di Slesia del Generale Blucher, l’Armata di Berlino, al comando del Marescallo Oudinot che doveva affrontare l’Armata del Nord del Principe Ereditario di Svezia e occupare Berlino ed infine, i restanti corpi d’armata che dovevano restare sulla difensiva e sorvegliare l’Armata di Boemia di Schwarzemberg.
I comandanti alleati stesero un piano estremamente prudente che principalmente prevedeva di affrontare i francesi solo quando questi erano in inferiorità numerica e soprattutto cercando di evitare lo scontro quando al comando c’era lo stesso Napoleone a meno che non fossero riusciti a riunire tutte le loro armate.
Gli
alleati sapevano che il tempo giocava in loro favore e temevano ancora
“l’Orco corso”.
La
Battaglia di Gross-Beeren
Oudinot
aveva ricevuto l’ordine di avanzare in direzione di Berlino, di conquistare la
città (anche per mezzo di un bombardamento se necessario) e quindi di
sciogliere la Landwehr e la Landsturm, per indurre i prussiani ad abbandonare la
coalizione contro l’Imperatore.
Il
Principe ereditario di Svezia (Bernadotte) aveva il compito opposto del
francese, proteggere la capitale prussiana.
L’Armata
del Nord di Bernadotte (circa 98.000 uomini) era formata dal III Corpo prussiano
di von Bulow, da un corpo russo (Wintzingerode), uno svedese (Stedingk) e dal IV
Corpo prussiano (von Tauenzien), quest’ultimo copriva la capitale con truppe
di seconda linea.
L’Armata
di Berlino di Oudinot era costituita da tre Corpi d’Armata (il IV di Bertrand,
il VII di Reynier e il XII dello stesso Oudinot) e dal III Corpo di Cavalleria
di Arrighi, in totale circa 70.000 uomini, ma in ulteriore appoggio poteva
contare sul Corpo di Girard e sulla guarnigione di Amburgo di Davout.
Oudinot
era convinto di non avere di fronte una forza considerevole che gli potesse
sbarrare la strada, per questo motivo il 23 mattina, le truppe francesi
avanzarono divise in tre colonne di marcia, troppo distanziate tra loro perché
si potessero dare assistenza reciproca, a destra c’era Bertrand diretto su
Blenkenfelde, al centro Reynier diretto su Gross-Beeren e a sinistra lo stesso
Oudinot che marciava sulla via di Ahrensorf.
Alle
9 del mattino Bertrand trovò la Divisione della Landwehr di Dobschutz (IV Corpo
prussiano) che gli sbarrava la via nei boschi a sud di Blenkenfelde, lanciò due
deboli assalti con la divisione italiana Fontanelli che furono respinti, senza
ulteriori rinforzi non tentò ulteriori attacchi e per le 14,00 lo scontro si
esaurì.
Contemporaneamente più a ovest Reynier fece sloggiare il 1° Rgt. Pomerano dal villaggio di Goss-Beeren e vi s’installò con la 25^ Divisione von Sahr, poi, convinto che i combattimenti fossero terminati diede ordine di preparare il campo per la notte.
Von
Bulow (Foto) però non era dello stesso parere, ricevuta la notizie di quello che
era successo a Gross-Beeren ( che si trovava a soli 17 Km da Berlino) diede
ordine al suo Corpo di avanzare in direzione del rombo del cannone con
l’obiettivo di riconquistare il villaggio.
La
pioggia insistente ed il clima nebbioso nascosero l’avanzata prussiana, mentre
l’intero VII si preparava a pernottare nei dintorni di Gross-Beeren.
La
Divisione Lecoq copriva la sinistra tra la collina del mulino e Neubeeren, la
Div. von Sahr presidiava Grossbeeren alle spalle di queste stava sopraggiungendo
la Div. Durutte e la Cavalleria.
Von
Bulow schierò l’artiglieria in prima linea, a 300 metri da questa c’era la
fanteria della 5^ e 6^ Brigata, in seconda linea c’era la 4^ Brg. e la
Cavalleria, in riserva c’era la 3^ Brg.
Verso
le 17,00 iniziò un intenso duello tra le artiglierie avversarie mentre la Brg.
Borstell (3^) svolgeva una marcia sul fianco per attaccare Gross-Beeren da est,
Poco
dopo i prussiani lanciarono in avanti la 5^ Brg. contro la collina del mulino e
la 6^ Brg. contro il villaggio iniziando l’attacco con un triplice “Hurrah”.
I
combattimenti che seguirono furono molto duri ed a causa della pioggia si
risolsero spesso in mischie alla baionetta.
Verso
sera i sassoni di von Sahr furono costretti ad abbandonare il villaggio e la
collina che avevano difeso così caparbiamente e si ritirarono, Reynier ordinò
alla 32^ Div. Durutte di contrattaccare ma i coscritti che la costituivano
furono presi dal panico vedendo la ritirata dei sassoni e andarono in rotta
senza nemmeno sparare un colpo.
La
24^ Div. Sassone iniziò un contrattacco contro la collina del mulino appoggiata
dalla cavalleria ma le pesanti perdite dovute all’artiglieria nemica la
arrestarono e Reynier si risolse ad ordinare la ritirata generale.
Dopo
le 20,00 arrivò la 6^ Div. Di Cavalleria Leggera di Fournier del Corpo di
Arrighi, questa si scontrò con il 1° Rgt. Ussari Leib, poco dopo si
stava approssimando anche la 14^ Div. di fanteria di Gulleminot, inviata da
Oudinot in rinforzo, ma ormai era troppo tardi per recuperare la vittoria ed i
prussiani rimasero padroni del campo.
I
prussiani ebbero circa un migliaio di perdite tra morti, feriti e dispersi, i
francesi persero 3000 uomini e 13 cannoni oltre a 60 carri di munizioni.
Epilogo
La
battaglia fu la prima vittoria prussiana ottenuta senza aiuto degli alleati dal
1806 e contribuì ad elevarne il morale, al contrario essa rappresentò un
brutto auspicio per le armi francesi ed aumentò il crescente dubbio sulla
validità dell’alleanza con i francesi nelle truppe sassoni.
Oudinot il giorno successivo fu costretto a ritirarsi, Berlino era salva e lo sarebbe stata anche un paio di settimane dopo quando le stesse unità si scontrarono di nuovo a Dennewitz in un’altra battaglia per il controllo della capitale prussiana.
Entrambi
comandanti d’armata non furono presenti allo scontro lasciando la
responsabilità del comando ai soli comandanti di corpo, sia Oudinot sia il
Principe Ereditario diedero prova di un certo “letargismo”, del resto al
primo era stato affidato un compito decisamente difficile con truppe
insufficienti, mentre il secondo voleva preservare il più possibile i suoi
svedesi dai rigori della guerra e non puntava ad annientare il suo vecchio
padrone.
Degli
ufficiali sul campo il migliore fu sicuramente Bulow che in seguito si impose
come uno dei migliori ufficiali di corpo prussiani nonostante la sua non più
giovane età.
Reynier
non va troppo biasimato, era dopotutto in inferiorità numerica e non si
aspettava cero un contrattacco pomeridiano, Bertrand invece avrebbe potuto fare
di più anche perché affrontava un corpo interamente composto di Landwehr.