LA BATTAGLIA DI GROSS-BEEREN 23 AGOSTO 1813

 
“I russi e gli svedesi vi stanno guardando.
Berlino è dietro di voi.
Non dimenticate che siete pomerani!”

(il Gen. von Bulow rivolgendosi agli uomini del Rgt. Colberg a Grossbeeren).

 

 
Prologo

Dopo la disastrosa campagna di Russia Napoleone creò un’altra Grand Armée e sconfisse a Lutzen e Bautzen gli alleati. Nell’agosto 1813, al termine dell’armistizio di luglio, l’Imperatore si apprestò ad affrontare le truppe alleate di Russia e Prussia, alle quali si erano aggiunte quelle dell’Austria e del “traditore” Bernadotte, Principe Ereditario di Svezia. Napoleone divise le sue forze principali in tre nuclei: l’Armata del Bober, direttamente sotto il suo comando che doveva affrontare e distruggere l’Armata di Slesia del Generale Blucher, l’Armata di Berlino, al comando del Marescallo Oudinot che doveva affrontare l’Armata del Nord del Principe Ereditario di Svezia e occupare Berlino ed infine, i restanti corpi d’armata che dovevano restare sulla difensiva e sorvegliare l’Armata di Boemia di Schwarzemberg.

 
La strategia alleata

I comandanti alleati stesero un piano estremamente prudente che principalmente prevedeva di affrontare i francesi solo quando questi erano in inferiorità numerica e soprattutto cercando di evitare lo scontro quando al comando c’era lo stesso Napoleone a meno che non fossero riusciti a riunire tutte le loro armate.

Gli alleati sapevano che il tempo giocava in loro favore e temevano ancora “l’Orco corso”.

La Battaglia di Gross-Beeren

Oudinot aveva ricevuto l’ordine di avanzare in direzione di Berlino, di conquistare la città (anche per mezzo di un bombardamento se necessario) e quindi di sciogliere la Landwehr e la Landsturm, per indurre i prussiani ad abbandonare la coalizione contro l’Imperatore.

Il Principe ereditario di Svezia (Bernadotte) aveva il compito opposto del francese, proteggere la capitale prussiana.

L’Armata del Nord di Bernadotte (circa 98.000 uomini) era formata dal III Corpo prussiano di von Bulow, da un corpo russo (Wintzingerode), uno svedese (Stedingk) e dal IV Corpo prussiano (von Tauenzien), quest’ultimo copriva la capitale con truppe di seconda linea.

L’Armata di Berlino di Oudinot era costituita da tre Corpi d’Armata (il IV di Bertrand, il VII di Reynier e il XII dello stesso Oudinot) e dal III Corpo di Cavalleria di Arrighi, in totale circa 70.000 uomini, ma in ulteriore appoggio poteva contare sul Corpo di Girard e sulla guarnigione di Amburgo di Davout.

Oudinot era convinto di non avere di fronte una forza considerevole che gli potesse sbarrare la strada, per questo motivo il 23 mattina, le truppe francesi avanzarono divise in tre colonne di marcia, troppo distanziate tra loro perché si potessero dare assistenza reciproca, a destra c’era Bertrand diretto su Blenkenfelde, al centro Reynier diretto su Gross-Beeren e a sinistra lo stesso Oudinot che marciava sulla via di Ahrensorf.

Alle 9 del mattino Bertrand trovò la Divisione della Landwehr di Dobschutz (IV Corpo prussiano) che gli sbarrava la via nei boschi a sud di Blenkenfelde, lanciò due deboli assalti con la divisione italiana Fontanelli che furono respinti, senza ulteriori rinforzi non tentò ulteriori attacchi e per le 14,00 lo scontro si esaurì.

Contemporaneamente più a ovest Reynier fece sloggiare il 1° Rgt. Pomerano dal villaggio di Goss-Beeren e vi s’installò con la 25^ Divisione von Sahr, poi, convinto che i combattimenti fossero terminati diede ordine di preparare il campo per la notte.

Von Bulow (Foto) però non era dello stesso parere, ricevuta la notizie di quello che era successo a Gross-Beeren ( che si trovava a soli 17 Km da Berlino) diede ordine al suo Corpo di avanzare in direzione del rombo del cannone con l’obiettivo di riconquistare il villaggio.

La pioggia insistente ed il clima nebbioso nascosero l’avanzata prussiana, mentre l’intero VII si preparava a pernottare nei dintorni di Gross-Beeren.

La Divisione Lecoq copriva la sinistra tra la collina del mulino e Neubeeren, la Div. von Sahr presidiava Grossbeeren alle spalle di queste stava sopraggiungendo la Div. Durutte e la Cavalleria.

Von Bulow schierò l’artiglieria in prima linea, a 300 metri da questa c’era la fanteria della 5^ e 6^ Brigata, in seconda linea c’era la 4^ Brg. e la Cavalleria, in riserva c’era la 3^ Brg.

Verso le 17,00 iniziò un intenso duello tra le artiglierie avversarie mentre la Brg. Borstell (3^) svolgeva una marcia sul fianco per attaccare Gross-Beeren da est,

Poco dopo i prussiani lanciarono in avanti la 5^ Brg. contro la collina del mulino e la 6^ Brg. contro il villaggio iniziando l’attacco con un triplice “Hurrah”.

I combattimenti che seguirono furono molto duri ed a causa della pioggia si risolsero spesso in mischie alla baionetta.

Verso sera i sassoni di von Sahr furono costretti ad abbandonare il villaggio e la collina che avevano difeso così caparbiamente e si ritirarono, Reynier ordinò alla 32^ Div. Durutte di contrattaccare ma i coscritti che la costituivano furono presi dal panico vedendo la ritirata dei sassoni e andarono in rotta senza nemmeno sparare un colpo.

La 24^ Div. Sassone iniziò un contrattacco contro la collina del mulino appoggiata dalla cavalleria ma le pesanti perdite dovute all’artiglieria nemica la arrestarono e Reynier si risolse ad ordinare la ritirata generale.

Dopo le 20,00 arrivò la 6^ Div. Di Cavalleria Leggera di Fournier del Corpo di Arrighi, questa si scontrò con il 1° Rgt. Ussari Leib, poco dopo si stava approssimando anche la 14^ Div. di fanteria di Gulleminot, inviata da Oudinot in rinforzo, ma ormai era troppo tardi per recuperare la vittoria ed i prussiani rimasero padroni del campo.

I prussiani ebbero circa un migliaio di perdite tra morti, feriti e dispersi, i francesi persero 3000 uomini e 13 cannoni oltre a 60 carri di munizioni.

 

Epilogo

La battaglia fu la prima vittoria prussiana ottenuta senza aiuto degli alleati dal 1806 e contribuì ad elevarne il morale, al contrario essa rappresentò un brutto auspicio per le armi francesi ed aumentò il crescente dubbio sulla validità dell’alleanza con i francesi nelle truppe sassoni.

Oudinot il giorno successivo fu costretto a ritirarsi, Berlino era salva e lo sarebbe stata anche un paio di settimane dopo quando le stesse unità si scontrarono di nuovo a Dennewitz in un’altra battaglia per il controllo della capitale prussiana.

Entrambi comandanti d’armata non furono presenti allo scontro lasciando la responsabilità del comando ai soli comandanti di corpo, sia Oudinot sia il Principe Ereditario diedero prova di un certo “letargismo”, del resto al primo era stato affidato un compito decisamente difficile con truppe insufficienti, mentre il secondo voleva preservare il più possibile i suoi svedesi dai rigori della guerra e non puntava ad annientare il suo vecchio padrone.

Degli ufficiali sul campo il migliore fu sicuramente Bulow che in seguito si impose come uno dei migliori ufficiali di corpo prussiani nonostante la sua non più giovane età.

Reynier non va troppo biasimato, era dopotutto in inferiorità numerica e non si aspettava cero un contrattacco pomeridiano, Bertrand invece avrebbe potuto fare di più anche perché affrontava un corpo interamente composto di Landwehr.

 

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