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Linee Programmatiche

Aderisco al programma del Polo delle Libertà presentato dall'On. Nicola Pagliuca per la consultazione elettorale regionale del 16 Aprile ed entro quelle linee generali si colloca il mio programma di candidato della lista maggioritaria del Polo e di capolista dello scudo crociato nella stessa competizione.

Popolo, Territorio e Sovranità

Il territorio sembrava fino a qualche anno fa una maledizione inflitta da Dio a questa gente colpevole di chissà quale oscura colpa; una vecchia iscrizione sacra dedicata alla dea Mefitide, patrona del popolo lucano, suonava "alla peste, alla frana, alla malaria". La gioiosa rivelazione di questi giorni è che dal suo seno rugoso, solcato di torrenti, segnato da calanchi, questa terra ci dà acqua e petrolio, le più appetibili risorse per la Puglia, sitibonda, per la popolosa Campania e per l'intera nazione che di petrolio ha bisogno per alimentare le sue industrie.

Ma la Lucania ha una risorsa più preziosa dell'acqua e del petrolio. ha i suoi giovani, avvezzi alla fatica e al sacrificio che finora hanno preso la valigia e son migrati fuori dai confini regionali, fuori d'Italia, fuori d'Europa, sparsi per il mondo dovo sono seicentomila lucani, quanti ne contengono oggi i confini della regione. Questi giovani bisogna fermare per coniugare sapientemente domanda e offerta di lavoro. La ricetta è quella della eccellenza. Ci vuole una scuola eccellente: noi non possiamo permetterci il lusso della mediocrità perchè se rimanessimo mediocri saremmo vinti dagli altri per quantità di popolazione. La nostra scuola, deve esprimere un prodotto culturale superiore per preparare i nostri giovani ad una collocazione nei quadri superiori del mondo del lavoro. E lo stesso deve fare la nostra Università che va sottratta alle mediocrità delle dispute di questo momento e generosamente lanciata nella gara del confronto internazionale.

Si deve valorizzare la tecnologia, e specialmente la tecnologia informatica: non per preparare grigi e silenziosi operatori di macchine informatiche, ma per pensare funzioni complesse in termini informatici. Non solo programmatori dobbiamo preparare, ma analisti: persone pensose dei processi complessi della produzione e dello sviluppo in termini critici. I nostri giovani devono dar corpo alle nostre speranze con la luce del loro intelletto formato.

Dobbiamo generare la speranza, dobbiamo esportare la speranza. Non vogliamo una Lucania chiusa dentro i suoi confini ma una popolazione che attragga risorse per la genialità delle sue proposte e che migri anche per portare i suoi valori altrove, ma liberamente. Se nel segreto dei chiostri altrove, per il tramite dell'informatica, qualcuno ha saputo offrire ricerca e programmare lavoro (Bibliografia, Diplomatica, Biblioteconomia, Filologia) è possibile dal segreto delle nostre terre pensare ad attuare un futuro di speranza e di libertà.

Foto di Lello Mecca e Collegamenti

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