Questo progetto è nato dal desiderio di lasciare traccia di un percorso iniziato quattro anni fa.
La ricerca costante e la collaborazione con strumentisti e compositori ha gradualmente portato il Quartetto ad intraprendere una strada assolutamente personale, attraverso la costituzione di un repertorio eterogeneo ed originale. La scelta di questi brani vuole essere uno "squarcio" sul '900 che esprima, attraverso stili diversi, le possibilità e le caratteristiche di una formazione forse non ancora abbastanza conosciuta ed apprezzata. Questo CD è inoltre il frutto di un serio lavoro di insieme. La ricerca di un "suono del Quartetto" e idee musicali condivise, la rielaborazione personale di alcuni brani e la registrazione in acustica naturale, sono il segno tangibile di una scelta prioritaria: quella di vivere e trasmettere la musica insieme.
Descrizione del Brano Rerum ac temporum memoria
Rerum ac temporum memoria è stato composto da Sergio Luigi Mauri nel 1998 per l'E.C.Q. È strutturato in quattro "quadri" distinti e presenta altrettante immagini ed idee musicali. Il primo tempo è ispirato alle "spietate" caricature in acquaforte di Francisco Goya (1746-1828) delle quali si vuole cogliere il carattere satirico e graffiante. Mauri ha voluto esprimere il processo compositivo interiore ed esteriore dell'artista, attraverso l'intreccio continuo delle voci, con momenti di estrema vivacità alternata a situazioni riflessive. I guizzi pungenti, le dissonanze e le "graffiature" così incisive presenti nella partitura, richiamano la tecnica stessa dellìacquaforte che si realizza per incisione e corrosione. Il secondo tempo "Les martir de Laval" ricorda un fatto storico realmente accaduto sul finire della Rivoluzione francese (21 Gennaio 1796) quando, in un clima di estrema ribellione verso l'autorità e la tradizione, trovarono sfogo anche fenomeni di anticlericalismo. L'episodio qui ricordato riguarda la condanna di 20 sacerdoti e religiosi. Viene descritto il momento in cui i condannati vengono condotti su un carro alla ghigliottina, mentre i rintocchi di una campana a morto richiamano la gente dai villaggi affinché assista all'esecuzione. Il compositore ha cercato di cogliere il contrasto tra il silenzioso tormento interiore e la violenza circostante, l'intima compassione di alcuni ed il momento cruento dell'esecuzione, una pace che tutto supera e sopporta, le grida e la paura per la morte. Gli ultimi due tempi richiamano due generi molto diversi: il Valzer ed il Jazz. Questi due "mondi", appartenenti alla memoria del compositore, sono rielaborati attraverso il linguaggio contemporaneo: cosicchè se ne può cogliere soltanto l'idea e lo stile. Il primo di essi ha un carattere ora nostalgico, ora sarcastico e mette in risalto le differenti evoluzioni stilistiche che il Valzer ha subito nel corso del tempo. Termina con un'inaspettata "cadenza con bravura" che propone all'ascoltatore, attraverso un momento virtuosistico, un'originale conclusione. Il quarto tempo riassume in poche righe un filone musicale completamente differente, basato quasi totalmente sulla fantasia, il ritmo e l'improvvisazione. A conclusione di quest'ultimo "quadro" Mauri inserisce un frammento di Free Jazz, per mostrare attraverso ulteriori sviluppi come tutto sia ancora in gioco.