Fango di quartiere è una lezione di stile...
un susseguirsi fitto di maestria tecnica e cuore interpretativo, frammenti
di vita registrati in diretta, arie manouche popolari e d'autore,
divertissements provocatori... Rhapsodija Trio è una delle
più belle realtà assolute della scena musicale italiana.
Dario
Levanti
Folk Bulletin, gennaio 2004
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On trouve de magnifiques horas lentes ou rapides comme Hore
lente dalla Bukovina (Ukraine), Hora Moldava Klezmer ou
Hore Veloci Rumene, une celebre Valzerino Manouche des
annees 50 (loin d'etre une pale imitation, elle est pleine de personnalite),
un triptyque klezmer, un air de Django, des airs du grand auteur italien
Fiorenzo Carpi (trop peu connu ici), un Quadrittico Tzigano
heureux assemblage d'airs classiques et legers. Ces trois - là mettent
une ambiance du tonnerre.
Ne les ratez pas s'ils passent en Belgique.
Marc
Bauduin
Le Canard Folk (Bruxelles) - dicembre 2003
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Rhapsodija Trio sceglie la musica che c'è dove c'è, la fa
propria, ce la racconta, ci coinvolge e commuove. Fango di quartiere
è un'isola felice dove un trio di musicisti di bravura pari soltanto
alla modestia decide di fotografare un fenomeno artistico e sociale
da un'angolatura tutta particolare, cioè dal di dentro, da quello
scomodo punto di osservazione che coincide con la condivisione, totale,
senza palchi sopraelevati o effetti speciali...
Roberto
G. Sacchi
prefazione al CD Fango di Quartiere
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Il violino di Deho, la chitarra di Maione e la fisarmonica
di Marazza sono come al solito capaci di compenetrarsi in un
suono straordinariamente evocativo che passa con disinvoltura dal
dolce allo struggente toccando i tasti giusti della sensibilità… (...)
La vita che sorride e scalpita, che fa piangere o genera rabbia, come
si diceva, è il tema di fondo che il Rhapsodija Trio capta
e ci racconta traducendolo in musica. Ancora una volta e, speriamo,
per molto tempo ancora.
Roberto
Caselli
Jam, novembre 2003
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Tradizione ebraica e Zecchino d'Oro.
Il Rhapsodija Trio, ovvero Maurizio Deho al violino,
Luigi Maione alla chitarra e Gianpietro Marazza alla
fisarmonica. In Fango di Quartiere (Nota) spaziano dal repertorio
ebraico a Django Reinhardt, con divertite citazioni di Pooh,
Balsamo e Zecchino d'Oro.
Frizzante.
Io Donna, 20 marzo 2004
…un mix accattivante dove trovano dignitoso albergo i rapinosi bulgar
della tradizione, le spericolate digressioni di Reinhardt e
Grappelli, un po' di spezie balcaniche o addirittura - e con
quale sorprendente risultato! - Kurt Weill, Umberto Balsamo e Fiorenzo
Carpi. (…) questo disco (il quarto) testimonia una capacità improvvisativa
e una bravura esecutiva di musicisti dalla forte sensibilità e dalla
prorompente carica comunicativa. Delizioso.
Paolo Curtabbi
World Music, marzo-aprile 2004
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..un
appassionato, struggente ed eclettico Rhapsodija Trio, che
merita maggiore attenzione nell'affollato panorama della musica multietnica
e senza confini. …un viaggio alla ricerca di antiche ballate del cuore
con un approccio a volte minimalista che incanta… Un viaggio che loro
chiamano del tormento, un tormento che evoca delizie e gioie
alle quali è difficile resistere…
Giacomo
Pellicciotti
La Repubblica, 5 dic. 2001
…divertito e divertente, anche nei momenti di maggiore intensità e
commozione: le citazioni, i riferimenti, gli ammiccamenti, i giochi
di passaggio da un genere all'altro, la ricerca costante di una musica
che metta insieme l'Est e l'Ovest, l'Italia e i Balcani passando per
il Sudamerica sono tutti elementi di un insieme che non solo affascina
e trascina… Un disco capolavoro.
Roberto
G. Sacchi
Folk Bulletin, febbraio 2001
...un delizioso trio acustico, le cui coordinate espressive spaziano
dalla musica popolare a escursioni nel contemporaneo. Questo album
è un gioiellino…
Roberto
Valentino
Strumenti Musicali, aprile 2001
Un trio italien… interprète de la musique d'inspiration essentiellement
tzigane, de manière très personelle: recherche de sonorités, de successions
de rythmes, sans sombrer dans un sentimentalisme facile.
Jouberi
Moighe, Viaggiatori eccentrici, Vi azoy et autres vous emmèneront
dans un univers à part.
Marc
Bauduin
Le Canard Folk (Bruxelles) - maj 2002
Ci
sono diverse ragioni per dichiarare il nostro entusiasmo nell'ascoltare
questa nuova incisone del Trio. …materia musicale traboccante di creatività.
Un incedere ora vigoroso, ora intimista… Spirito accademico e attitudine
cameristica che lasciano improvvisamente spazio ad articolazioni popolari
più ruvide e grintose… dissacranti e salutari rotture delle barriere
musicali... Risultato finale: un capolavoro.
Ciro
De Rosa
World Music, 2001
Il
loro arrangiamento dell'arcinota Vacanze Romane è da mozzafiato...Hanno
alle spalle una serie di dischi eccellenti.. .La loro formula li vede
recuperare la musicalità klezmer, fondendola ora con il tango
argentino, ora con melodie gitane, ora con suggestioni viennesi senza
rinunciare all'ariosità della melodia italiana...
Alessio
Brunialti
La Provincia (Como), 9 novembre 2002
La
magia del sound del violino di Maurizio Dehò, della fisa di Gian Pietro
Marazza e della chitarra di Luigi Maione è quella di avere salde radici
nella musica popolare balcanica e italiana e di sviluppare un percorso
che senza dimenticarle mai, anzi, si sviluppa fino a toccare escursioni
nella musica contemporanea. …il Rhapsodija Trio mischia senza fine
solarità mediterranee e tristezze balcaniche, passioni gitane e ispirazioni
nordiche, colori klezmer e sapori padani anni '50…
Raffaello
Carabini
New
Age Music and New Sounds, luglio 2002
Rhapsodija
Trio, straordinario nella sua vitalità
Tiziana
Fumagalli
Il Cittadino - 25 settembre 2001
Partendo da un'ottica rigorosamente klezmer i tre compongono brani
moderni ed attuali che hanno il fascino arcano delle cose antiche.
La commistione tra aromi regionali e matrice di base risulta ancor
più intrigante.
Pasaje a nivel, La bella del reame, Rapsodia dei ritorni o
Saltarello della memoria hanno la fragranza delle cose semplici
e la magia del rapporto sincero con lo strumento...
Marco
Crisostomi
Audio Review, maggio 2001
Comunicare con semplicità e umiltà nel più profondo del cuore: questo
il messaggio emerso l'altra sera a opera dei tre pregevoli musicisti:
Una world music nel senso più appropriato del termine che ha lo scopo
di continuare a fare vivere la musica spesso tramandata oralmente
e localmente, legata soprattutto a momenti occasionali, rituali, sociali,
coreutici e celebrativi. Un felice connubio realizzato con spontaneità
e immediatezza che ha coinvolto emotivamente il numeroso pubblico...
Alberto
Cima
La Provincia 14 luglio 2002
Musica estatica e onomatopeica, visionaria e fiabesca come i violinisti
di Chagall… fra virtuosismi e trascinanti sfrenatezze…col lirismo
svagato e avventuroso di Viandante fino al bis con una Taverna
davvero ribollente d'allegria. Ma il momento più grande è l'apoteosi
klezmer di Firn di mekhutonim aheym (Riportando a casa i consuoceri):
una melodia di immensa malinconia che solo il genio ebraico poteva
concepire per un matrimonio.
Alfredo
Tenni
Libertà, 8 luglio 2002
Trio Raphsodija, zingaresco come quelli che ancora nel Novecento suonavano
tra le vigne d'Ungheria a propiziare gli dei della vendemmia. …che
si scatena nel sincopatissimo Bivacco Tartaro, un tradizionale
serbo, ma poi ricompare con accenti di malinconica bellezza (violino)
introducendo Halicha L'Kesaria…
Luigi
Guicciardi
Jazzitalia, novembre 2001
Si intitola Iatrìa il nuovo travolgente cd del Rhapsodija Trio.
Ancora una volta i valenti interpreti e compositori si confermano
come una delle formazioni più interessanti… Che cosa colpisce di più?
La loro valenza di interpreti che, con una componente dionisiaca,
trasmettono gioia e ritmi, senza lasciare posto alla noia… Che siano
musicisti colti, intrisi di molte influenze sonore, è ovvio; ma la
loro verve interpretativa, che evoca spazi aperti e popoli in migrazioni
perpetue, li rende decisamente speciali e cancella, d'un tratto, disquisizioni
sonnacchiose sulla valenza della musica, restituendo ai suoni il loro
potere dionisiaco. Un gruppo assolutamente speciale..
Tiziana
Fumagalli
Il Cittadino, 10 aprile 2001
Il Rhapsodija Trio sfiora con classe la musica klezmer…
Alfredo
del Curatolo
La Provincia di Como, 26 luglio 2001
…è una sintesi originalissima di una pluralità di stimoli differenti,
in equilibrio dinamico tra la matrice colta e quella popolare. Ha
un ideale baricentro mitteleuropeo, ma al contempo un orizzonte senza
confini. È una musica in cammino, che sopra ogni cosa sa comunicare
profonde emozioni, e della quale è vano tentare di spiegare a parole
la magia: possiamo solo invitarvi ad ascoltarla.
Gianni
Cunich
QS QS, articolo e intervista, 1999
Musicisti straordinari, che con grande sensibilità hanno messo a punto
un repertorio colto e popolare nello stesso tempo. Meritano un giusto
riconoscimento...
Roberto
Caselli
JAM genn. 95
Una fantasia sfrenata e una voglia di portare fuori dal teatro suoni
e ricerche musicali... Se pensiamo a cosa accomuna l'Argentina, Sheherazade
e la musica dell'Est, troviamo la fibra con cui è costituito il tessuto
unificante di questo lavoro: la passione.
Tiziano
Menduto
F. B. marzo 95
Un inno di felicità, ma anche di malinconia. Però c'è un grande guaio
in questo disco: non puoi smettere di ascoltarlo...
Igor
Kasich
Fanzine
I tre artisti dosano con cura le atmosfere dall' andamento popolare
così come quelle intrise di sperimentalismo... Un' atmosfera struggente
che richiama i paesi dell'Est: lampi di poesia sonora da conservare
per i posteri...
G.
Casiraghi
Audio Review, dic. 1995
La
loro padronanza strumentale è pari a un'incredibile capacità compositiva
ed esecutiva, che rende i loro spettacoli un reale e avventuroso viaggio
fra le etnie dell'Est europeo...
Mauro
Quai
Messaggero Veneto, 15 luglio 97
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