Vendita per corrispondenza: come ordinare
e-mail:libreriaar@tin.it - Tel./fax 089 221 226 
Posta: largo Dogana Regia 84121 Salerno


René Guénon : Bibliografia (da completare)

Indice:

- libri di René Guénon

- libri su René Guénon

-----------------------------------------

scritti di rené guénon

R. Guénon, Precisazioni necessarie. Nota introduttiva di Aldo Braccio.
Il Cavallo alato, Edizioni di Ar, Padova 1988, pp. 145, 10,35
Opera di autentica propedeutica per chi intenda accostarsi al mondo 'tradizionale', cercando un avviamento basilare, introduttivo a tale realtà.
Il volume comprende - rispettando l’esplicito auspicio dell’Autore di un’organica raccolta dei suoi scritti sparsi - gli articoli pubblicati da Guénon su “Diorama”, pagina speciale curata da Evola sul quotidiano “Il Regime Fascista”.
Essi attraversano un arco di tempo di 6 anni (1934 - 1940) e abbracciano tutti i temi essenziali dell’Intelligenza tradizionale come pure diverse “apparenze” della civilizzazione moderna - dal senso dei simboli al significato delle arti e delle scienze, dall’idea di progresso alle suggestioni “spiritualistiche”.
L’opera rappresenta effettivamente una guida esauriente - anche se sintetica - al mondo e alle idee della Tradizione, indicandone l’approccio più semplice e rigoroso. Testimonia anche - accompagnandosi agli interventi apparsi su “Diorama” di Julius Evola, Othmar Spann, Domenico Rudatis, Gottfried Benn, Paul Valery, per non citare che alcuni nomi - dell’esistenza, negli anni Trenta e Quaranta in Europa, di un cenacolo tradizionale apertamente “schierato”, cui René Guénon attivamente partecipò.


René Guénon, Considerazioni sull'iniziazione, Luni, 19,59

René Guénon, Errore dello spiritismo, 19,63

René Guénon, Autorità spirituale e Potere temporale, 12,91

René Guénon, Il Re del mondo, 6,50

René Guénon, La grande triade, 10,50

René Guénon, La crisi del mondo moderno, Mediterranee, 10,35

René Guénon, Forme tradizionale e cicli cosmici, 12,91

René Guénon, Simboli della scienza sacra, Adelphi, 11,36

René Guénon, Il simbolismo della croce, Luni, 17,56

René Guénon, La metafisica orientale, 7,75

René Guénon, Sull'esoterismo cristiano, 14,98

René Guénon, Oriente e Occidente, 18,08

René Guénon, Iniziazione e realizzazione spirituale, 16,53

René Guénon, L'esoterismo di Dante, 6,71

René Guénon, L'archeometra, 9,30

René Guénon, Studi sull'induismo, 17,56

René Guénon, Scritti sull'esoterismo islamico e il taosimo, 7,75

René Guénon, Gli stati molteplici dell'Essere, 8,26

René Guénon, Recensioni, 8,26

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù, 14,46

René Guénon, L'uomo e il suo divenire secondo il Vedanta, 16,53

R. Guénon, San Bernardo, 7,75

 

-----------------------------------------

scritti su rené guénon


Di Vona P., Evola Guénon Di Giorgio, Sear, 33,57
Rivolto da F. Freda questo “invito alla lettura” dell’opera di Piero Di Vona (Evola e Guénon – Tradizione e Civiltà, Napoli, 1985; poi, Evola Guénon Di Giorgio, Borzano, 1993) apparve in Orion (n. 25, 1986). L’invito, inoltre, fu ripreso dalla rivista francese Totalité (nell’editoriale a firma di G. Boulanger, del n. 27, 1987, dedicato ad Evola e Guénon): «Freda a chaudement recommandé la lecture, notament en raison de sa ‘rare honnêteté intellectuelle’».
Debbo a un ‘chierico’ amico, Philippe Baillet, l’esortazione a leggere quest’opera: ‘testo unico’, in un certo senso, per il fatto di rappresentare e sistemare tutti gli elementi ‘normativi’ della speculazione guénoniana ed evoliana. L’aver raccolto la sua esortazione mi ha consentito di scoprire uno studio che –elaborato con metodo scrupoloso e profonda dottrina, e segnato da singolare onestà intellettuale- a mio avviso ‘fa testo’. La sua lettura quindi mi sembra necessaria a quanti intendano, con disciplina, coordinare e meditare gli insegnamenti proposti attraverso le opere di Guénon e di Evola. Lascio ad altri il compito faticoso (ma certo meritorio) di recensire il libro del prof. Di Vona. Io mi limito a segnalarlo, raccomandando (…) la lettura -con diligenza, per intelligenza…- delle sue 450 pagine. A quei pochi lettori desiderosi del ‘libro’, ma insofferenti alla ‘cura’ di un esame attento e responsabile del ‘testo’, assicuro che pure una lettura sommaria di questo non risulterà priva di efficacia. Poiché sono i lettori non virtuosi a suscitare la mia considerazione, per persuaderli ho estratto -sfogliando il volume mentre scrivevo questa nota- i passi seguenti:
“(…) Accantonate le molto discutibili propensioni di Guénon per il fascismo e il nazismo, riteniamo di poter dire con ragione che una storia delle idee delle destre europee nel secolo XX sarebbe difettosa e incompleta, se non tenesse conto anche del pensiero di Guénon e della sua orma (p. 9) (…) Senza il concetto guénoniano di tradizione la ricostruzione del mondo della tradizione e la critica del mondo moderno, dovute ad Evola, appaiono acefale. Solo quel concetto vi ha rango di principio formale. Tutti gli altri contributi di diversa provenienza al suo paragone appaiono secondari e quasi materiali (p. 14) (…) Le idee di Guénon sul Taoismo eterno hanno certamente ispirato chi al giorno d’oggi vede nella interpretazione maoista della contraddizione dialettica come complementarietà tra contrari, un rinnovamento della tradizione taoista sotto il rivestimento terminologico marxista-leninista (p. 76) (…) Non si può fare ad Evola il rimprovero di aver chiaramente veduto che l’Italia si apprestava a sviluppare la possibilità guelfa, come in realtà è accaduto prima in modo ambiguo col fascismo, e poi apertamente nella sua posteriore storia. Evola ebbe la visione lucidissima del destino, cui sarebbe andato incontro l’imperialismo borghese e industriale sostenuto da fascismo (…) Queste previsioni sulla natura dell’imperialismo fascista, e sull’esito inevitabile dello scontro con le potenze anglosassoni, costringono ad interrogarsi sulle ragioni profonde, e non occasionali e personali, dell’appoggio dato da Evola al fascismo (p. 183) (…) Evola ritiene che l’applicazione delle leggi cicliche favorisca l’Occidente proprio perché questo è più addentro all’età oscura, e perciò ne uscirà prima. Proprio l’Occidente costituisce il luogo metafisico e storico per il ritorno dell’età dell’oro. Quanto tale veduta possa essere derivata dalle concezioni millenaristiche di Hitler o delle SS, o avervi influito sarebbe un punto da considerare attentamente (pp. 290-291) (…) Guénon si rende ben conto che la mentalità moderna non tollera nessun segreto e nessuna riserva, che le appaiono sempre come privilegi istituiti a vantaggio di qualcuno. Essa non può soffrire nemmeno nessuna superiorità. Sarebbe vano spiegare che questi cosiddetti privilegi si fondano sulla natura stessa degli esseri, perché proprio questo negano i sostenitori dell’egualitarismo. Con la sua scienza e la sua filosofia la mentalità moderna si vanta di aver soppresso ogni mistero (…) Questa mentalità ha esteso perfino alla vita ordinaria il suo orrore del mistero. Guénon denuncia il carattere mostruoso ed infraumano di un mondo dove tutto fosse diventato pubblico (…) Guénon afferma che, a dispetto dell’odio per il segreto, nel mondo moderno c’è un segreto custodito meglio di ogni altro, ed è la formidabile impresa di suggestione collettiva che ha prodotto e conserva la mentalità moderna in modo da farne negare l’esistenza e persino la possibilità (pp. 372-373)”.

M. Pacilio, Conoscenza tradizionale e sapere profano. René Guénon critico delle scienze moderne. Edizioni di Ar, 14,46.
"Nonostante Guénon non abbia riservato alle scienze moderne un saggio specifico, è tuttavia possibile rintracciare, sin dalle sue prime pubblicazioni, i contenuti di una serrata critica a questa forma di sapere, permettendoci, così, di intraprendere una ricerca destinata ad esporre, il più esaurientemente possibile, le concezioni guénoniane intorno allo strumento conoscitivo di cui l'Occidente moderno si è dotato" (dall'introduzione di P. Di Vona).

 

Piero Di Vona, René Guénon e la metafisica, SeaR
Con questo secondo saggio dedicato al pensiero metafisico di Guénon, Piero Di Vona apporta un contributo determinante allo studio dell'opera del pensatore francese. Già con il precedente Evola e Guénon (Napoli 1985) l'Autore aveva offerto un significativo approfondimento dei contenuti dell'opera di René Guénon, studiata sia in rapporto al pensiero di Evola, sia nel contesto della cultura europea della prima metà del secolo. Un approfondimento la cui importanza fu posta in evidenza immediatamente da due lati fondamentali: il primo rappresentato dalla puntualità e dall'ampiezza che caratterizzavano la stesura del saggio, come si conviene ad uno studioso del livello del Di Vona; il secondo per avere sottratto Guénon a quei giudizi sommari provenienti dagli ambienti della cultura cosiddetta 'ufficiale'. Liquidare Guénon come uno dei tanti scrittori dell'ambiente occultista francese di inizio secolo era un'operazione che mostrava la lontananza che tanti intellettuali europei intendevano stabilire fra essi e il mondo culturale nel quale il pensiero di Guénon ha preso forma. Ma tale posizione - che dopo questo secondo saggio del Di Vona si mostra ancora più chiaramente con i caratteri di un pregiudizio ideologico - celava l'incapacità di una comprensione, una difficoltà a ricondurre l'opera di René Guénon entro il panorama intellettuale dell'Occidente. Lo studio condotto da Piero Di Vona va proprio nel senso di una riconduzione, fin dove possibile, del pensiero di Guénon entro le categorie concettuali dell'Occidente, e questo soprattutto in riferimento al discorso metafisico che l'autore francese sviluppa in diverse opere, in un arco di tempo di oltre una decina di anni. Di Vona restringe lo studio a quelle opere che si occupano direttamente di argomenti di metafisica: Introduction générale à l'étude des doctrines hindoues (1921), La métaphysique orientale (1939, la cui prima stesura risale al 1925), Le Simbolisme de la Croix (1931), Les Etats multiples de l'Etre (1932). In esse vengono messi in risalto i contatti tra il pensiero dell'autore francese e la metafisica elaborata in Europa. Quali elementi della metafisica occidentale, e di quella moderna in particolare, Guénon introduce nella sua opera? Quanto nei suoi testi è derivato dalla sua formazione occidentale? Quali filosofi si intravedono, sovente in maniera molto chiara, negli scritti di uno dei maggiori maestri del pensiero tradizionale? Guénon non rivela mai, se non in rarissimi casi, gli autori a cui si riferisce, e tuttavia alle precedenti domande Di Vona dà una risposta chiara, in un saggio che appare subito ben distante, per il tono della scrittura e per l'esaustività dell'analisi, sia da quelle impostazioni che sconfinano spesso in una sterile 'agiografia', sia dalle, altrettanto sterili, critiche accademiche. Certo, dopo la pubblicazione di questo saggio noi non crediamo ingenuamente che il mondo accademico si aprirà, senza pregiudizio alcuno, all'opera del pensatore francese, ma riteniamo, certi di non poter essere smentiti, che quelle critiche a cui i lettori di Guénon sono abituati ora avranno anche il limite di mostrare chiaramente che derivano da una 'semplice' ignoranza. Non si tratta forse dell'ignoranza del 'profano', del 'laico'? (M. Pacilio, in 'Margini' n. 23)

 

Guénon R., La crisi del mondo moderno, Mediterranne
Se negli anni ‘20-’40 l’opera di Guénon era mediata in Italia soprattutto da Evola, Reghini e De Giorgio, nell’immediato secondo dopoguerra la Rivista di Studi Iniziatici (nuova serie della precedente rassegna Mondo Occulto), con sede a Napoli, ne assunse le posizioni, traducendo vari scritti dello stesso Guénon e facendo esplicitamente riferimento alla rivista guénoniana francese Etudes Traditionnelles. Oltre la recensione del libro La crisi del mondo moderno - apparsa in Mondo Occulto, 1937, n. 1, pp. 40-41 - riproduciamo anche alcune segnalazioni di articoli della rivista francese.
“Quest’opera del Guénon [La crisi del mondo moderno; n.d.r.], che l’editore Hoepli ha voluto rendere accessibile al più vasto pubblico italiano, non va confusa con le tante altre che trattano di ‘crisi’ e di ‘tramonto’ occidentale. Non si tratta di vane critiche, ma di una visione cruda, virile, realistica, la quale non procede da concezioni personali o da elucubrazioni dialettiche, ma dal punto di vista della verità stessa. Il Guénon affronta il problema del senso e del destino del mondo moderno in nome di una ‘tradizione’, nel significato più alto e universale del termine. Egli può considerarsi come l’esponente principale, in Europa, del ‘tradizionalismo integrale’: la difesa dei valori dello spirito, della gerarchia, della personalità spirituale è in lui inattenuata, precisa e priva di compromessi come in pochi altri nostri contemporanei. Da questo aspetto, e con uno stile di chiarezza cristallina, vengono affrontati, nel libro, i massimi problemi della civiltà moderna non solo nel campo etico, sociale e scientifico, ma anche in quello religioso e, infine, vien posto il problema dei rapporti fra Oriente e Occidente e sono indicate le vie e le condizioni per il superamento della decadenza europea e la funzione e la formazione della nuova ‘élite’. Per coraggio, decisione e reale ampiezza e novità di orizzonti, pochi libri - come lo dice il traduttore [J. Evola; n.d.r.] in una densa introduzione - sono, come questo del Guénon, così rivoluzionari: dato che per ‘rivoluzione’ si intenda sia una rivolta contro un dato stato di fatto e un rinnovamento, sia un ritorno o una conversione (ri-voluzione) ai principi perenni di ogni vera grandezza umana. Per questo una tale opera non solo offre un interesse diretto per ogni classe di lettori, ma costituisce un prezioso contributo per l’orientamento delle avanguardie intellettuali più consapevoli della nuova Italia fascista e per il rafforzamento del fronte supernazionale di tutti coloro che oggi sono scesi in campo contro le forze oscure della decadenza moderna”.

“Alla testa delle poche pubblicazioni che s’occupano di studi tradizionali, ispiratrice e guida, dobbiamo porre l’ammirevole rivista diretta da Paul Chacornac Etudes Traditionnelles di Parigi. In virtù d’un gruppo di collaboratori d’eccezione, che, pur ispirandosi generalmente a dottrine tradizionali orientali, debbono essere considerati come i più illustri rappresentanti della vera élite intellettuale dell’Occidente, essa pubblica studi di rara profondità e competenza. Basterebbe citare il nome di René Guénon, di cui molte opere sono già state tradotte in italiano, per caratterizzare l’indirizzo, la serietà e la profondità incomparabile di siffatta pubblicazione” (da Mondo Occulto. Rivista di Studi Iniziatici, 1946, n. 1-2-3, p. 46).

“In Etudes Traditionnelles n. 265, René Guénon tratta di una questione del tutto ignorata in Occidente, quella di upaguru, vale a dire della occasione, che può essere di un genere qualsiasi, rappresentante per un individuo, debitamente qualificato, il punto di partenza per un certo sviluppo spirituale. Queste circostanze determinanti possono evidentemente porsi sia prima che dopo l’iniziazione vera e propria, e scaturire, nell’un caso, dal Guru interiore, per dirigere l’essere verso una via di conoscenza, nel secondo caso, stesso dal Maestro spirituale alfine trovato, per favorire l’attualizzazione della influenza spirituale ricevuta con l’iniziazione. È un semplice accenno che qui facciamo per dare un’idea dello studio di René Guénon, che si sviluppa con chiarimenti altamente istruttivi per coloro i quali s’interessano di questioni iniziatiche da un punto di vista che non vuol restare semplicemente teorico” (da Rivista di Studi Iniziatici, 1948, n. 1, p. 47).

“Nel numero di dicembre di Etudes Traditionnelles notiamo un articolo di René Guénon “Necessité de l’exotèrisme traditionnel”. Si tratta di una messa a punto di grande importanza di fronte alle pretese di certi pseudo-esoteristi ed alla ignoranza di alcuni aspiranti all’iniziazione. Scrive il Guénon: ‘è ammissibile che un exoterista ignori l’esoterismo, quantunque sicuramente questa ignoranza non ne giustifichi la negazione; ma, invece, non lo è che chiunque abbia delle pretese all’esoterismo voglia ignorare l’exoterismo, non fosse che praticamente, poiché il ‘più’ deve necessariamente comprendere il ‘meno’. Del resto, questa stessa ignoranza pratica, consistente nel considerare inutile o superflua la partecipazione ad una tradizione esoterica, non è possibile senza una ignoranza anche teorica di questo aspetto della tradizione, ed è ciò che la rende ancora più grave, poiché verrebbe da chiedersi se qualcuno che abbia una tale ignoranza, sia realmente pronto ad avvicinare il dominio esoterico ed iniziatico e se non debba applicarsi a comprender meglio il valore e la portata dell’exoterismo prima di cercare di andare più avanti’. L’articolo continua esponendo come l’adesione ad un exoterismo sia una condizione preliminare per pervenire allo esoterismo e come non bisognerebbe che questo exoterismo possa essere rigettato allorché si è ottenuta una iniziazione” (da Rivista di Studi Iniziatici, 1947, n. 6, p. 111).

 


Per ordini, informazioni o comunicazioni, tel/fax:089-221226,
Email: libreriaar@tin.it

(i libri ordinati vengono spediti a mezzo
pacco postale con pagamento in c/assegno)

argomenti: libreria ar, julius evola, tradizionalisti, rené guénon, piero di vona, libreria a, edizioni di ar, piero di vona, julius evola, franco freda, Guénon, edizioni di ar, tradizione, di vona, rené guénon, libreria ar, tradizionalismo, edizioni di ar piero di vona, julius evola, René Guénon, mediterranee, luni, atanor, alchimia, ermetismo, occultismo, magia, spiritismo, teosofia

 

scrivici un e-mail per maggiori informazioni