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RAVASI GIANFRANCO
Comandamenti

Edizioni Paoline, Torino 2002, collana: dimensione dello spirito (57), pp.167 , cm.25x18, ISBN 882154716, euro 27.00.
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I comandamenti sembrano aver perso, ha scritto il critico Giovanni Santabrogio, quella centralità a lungo occupata nella formazione religiosa dei credenti. A toglierli dal torpore ci aveva pensato sul finire degli anni 80 il regista polacco Krzysztof Kieslowski. Dieci episodi di vita vissuta con i loro profondi dilemmi morali proponevano gli imperativi dei comandamenti. Furono 10 film con uno sguardo laico sulla condizione umana per far emergere i bagliori di senso sacro presenti in ciascuna esistenza. La stessa esigenza, che potremmo definire anche come necessità di ritrovare il rapporto concreto dell'alleanza con Dio, una dinamica, in altre parole, d'obbedienza e di fedeltà nelle scelte e nei comportamenti che è propria dei credenti, è stata colta recentemente dal pastore valdese Paolo Ricca, da Andrè Chouraqui e dal Cardinale Luigi Tettamanzi., Esce ora questo splendido volume di Gianfranco Ravasi. Una riflessione pacata, com'è nello stile di Ravasi, ma rigorosa sia nell'esegesi biblica sia nella declinazione quotidiana dei 10 comandamenti. Il volume si avvale anche di un importantissimo apparato iconografico che lo fa diventare strenna preziosa. Nello smarrimento contemporaneo, scrive Ravasi, l'antica legge fa da bussola alla navigazione di tutti credenti e laici. Scriveva Soeren Kierkegaard nei suoi diari: << La nave è in mano al cuoco di bordo e ciò che trasmette il megafono del comandante non è più la rotta, ma ciò che mangeremo domani>> L'immagine si adatta alla realtà dei nostri giorni. Il libro di Ravasi, le sue riflessioni e commenti, propongono adunque altre parole in questa nostra realtà. Sono parole imperative," da comandante", non accarezzano l'orecchio, ma artigliano la coscienza, non propongono un piccolo sentiero, ma declinano una via maestra, erta e irta di difficoltà. L'uomo di fede, d'altronde, annota ancora Santambrogio, non è un sentimentale o un "buonista", tutt'altro compie azioni che dividono, introducono conseguenze operative, sfidano l'opinione diffusa, contrastano con le mode, non rientrano nella maggioranza. Sovvengono, infine, le parole di Lutero: << Non c'è specchio migliore in cui tu possa vedere quello di cui hai bisogno se non i 10 comandamenti nei quali tu trovi ciò che ti manca e ciò che devi cercare >>.