Una giornata particolarmente piacevole di Barbara

 

back  next

 

 

L’ultima volta che ho fatto l’amore con Elena è stato davvero qualcosa di incredibile, avevamo entrambi la giornata libera dalle lezioni, e abbiamo deciso di farci un giro in città alta a Bergamo. Siamo saliti dalla Noca tenendoci per mano e chiacchierando del più e del meno, abbiamo parlato dei nostri amici e delle assurde relazioni che sono sorte all’interno della compagnia, ma chissà per quale ragione alla fine ci ritrovavamo sempre a parlare di sesso. Siamo arrivati a Sant’Agostino che è un ex convento appena dentro le mura e visto che è appena stato ristrutturato abbiamo deciso di farci un giro per vedere com’è diventato dopo i lavori. Abbiamo vagato un po’ per le stanze fino a quando lei mi si è fermata davanti e guardandomi fisso negli occhi mi ha detto: Marco, ho voglia. E quando una ti dice così che fai? Abbiamo cercato se c’era un posticino tranquillo lì, ma a parte i cessi che per quanto nuovi erano maleodoranti e sporchi, non c’era posto che non fosse frequentato o sotto l’occhio di una telecamera. Valutate quindi le possibilità che rimanevano ovvero da lei no perché c’erano i suoi, in hotel costava una cifra, da me, nell’appartamento dell’università era rischioso, i miei due coinquilini avrebbero dovuto essere a lezione, ma conoscendoli sarebbero potuti tornare in qualunque momento. Ci sedemmo in un bar per bere qualcosa, ma appena possibile le mani correvano ad accarezzarle il seno o le gambe, mentre lei andava dritta a stringermi l’uccello duro che sotto i pantaloni dava parecchio fastidio.

Decidemmo di rischiare, in fondo il rischio valeva la candela. Scappammo dal bar prima ancora di ordinare qualcosa e ci dirigemmo di filato verso piazza della Cittadella per infilarci in una stradina laterale e da qui su per tre piani di vecchie scale fino alla mansarda che generosamente il papi contribuiva a pagare. Nell’appartamento non c’era nessuno, chiusi la porta della mia camera a chiave e buttammo per terra il materasso perché la rete del letto cigola in maniera incredibile. Ci demmo un bacio e cominciammo a spogliarci lanciando i vestiti dove capitava, e in men che non si dica ci ritrovammo abbracciati con addosso solo i nostri anelli, l’unica cosa che non ci togliamo mai per fare l’amore. Presi il preservativo che Elena volle rapidamente infilarmi dopo aver ripulito a colpi di lingua la cappella dalle gocce di sperma che già la ungevano. Dopo di che si sdraiò sul letto allargò leggermente le gambe e accarezzandosi il pelo mi disse di prenderla subito che era già pronta. Anche io era già ben oltre la soglia di sopportazione, mi sdraiai su di lei e presi a scoparla lentamente per far durate quanto più possibile quella situazione bellissima. Lei era un lago ed ogni volta che affondavo un colpo sentivo i suoi umori bagnarmi le palle, lei intanto mi teneva le mani sulla schiena tirandomi a se per aumentare il ritmo. Io cercavo invece di rallentare quanto più possibile, ma poi fui preso dalla foga e con una decina di frenetici colpi venni dentro di lei gridando di piacere. Venne anche lei, ci ritrovammo in uno sguardo complice, con i corpi imperlati di sudore, ed il cuore che batteva forte ad entrambi, sentivo il suo battito intorno al mio cazzo prima di uscire da quella fichetta insaziabile. Restammo così per qualche minuto, ascoltando i nostri corpi calmarsi dopo la breve ma intensa chiavata, era davvero stupendo. Quando mi alzai per andare in bagno a togliermi il profilattico le dissi di non addormentarsi che avremmo ricominciato subito.

Quando rientrai in camera lei era ad attendermi in piedi accanto alla porta, mi spinse contro il muro e scese a farmi un pompino, mi leccava ovunque, e in un attimo tornai ad avercelo duro da far male, mi rimisi un profilattico e senza tanti complimenti la presi da dietro, appoggiandola alla scrivania. Mamma mia che bello, lei continuava a mugolare ed a incitarmi ed io la possedevo sempre con maggiore foga, tanto che ho anche pensato di provare a metterglielo nel culo, cosa che non abbiamo mai fatto, sono uscito, e mi sono chinato a leccarle la passera ed il buchino, ma quando poi le ho appoggiato la cappella sul di dietro mi ha fermato e mettendomi sdraiato è salita su di me impalandosi sull’asta. Si muoveva su e giù facendolo quasi uscire tutte le volte, e controllando il movimento con la mano. Il mio sguardo correva tra lo spettacolo in corso tra le nostre gambe all’espressione rapita di Elena, come avrei voluto poterla filmare o fotografare in quel momento, peccato che non me l’abbia mai permesso…

Continuammo così per un bel pezzo, almeno fino a quando la stanchezza non prese il sopravvento, e cambiammo nuovamente posizione, tornammo a quella classica con lei sotto e presi nuovamente a stantuffarla, stavolta con più energia. Venne ben due volte prima di dovermi arrendere alla stanchezza ma non all’orgasmo, evidentemente avevo cominciato troppo presto dopo la prima, ed ora necessitavo di qualche minuto di pausa prima di riprendere e concludere. Elena questo lo aveva capito, ci sdraiammo insieme sotto la coperta, mi tolse il preservativo oramai secco e spenta la luce prese a raccontarmi di come si immaginava le nostre prossime vacanze in crociera, a tutte le porcherie che avremmo combinato nella nostra cabina e non solo. Nel frattempo mi accarezzava tra le gambe, stuzzicandomi appena ora le palle, ora l’uccello io ricambiavo infilandole due dita nella passerina ancora umida e calda, aggiungendo particolari a quel racconto che mi parlava di luoghi esotici e frutti afrodisiaci, di notti d’amore al sapore di mare e di proibito. Venni nella sua mano in un orgasmo dolce quanto intenso, del tutto particolare e bellissimo soprattutto dopo la lunga galoppata di poco prima. Era tutto talmente bello che non poteva durare, infatti, un istante dopo sentii la chiave girare nella toppa e feci appena in tempo a chiudere la porta della camera prima di farmi beccare da Sabrina, la mia coinquilina, nonché gran bel pezzo di ragazza, che comunque non ci mise molto a capire cosa stava accadendo. A questo punto mi piacerebbe raccontarvi che in qualche maniera si è unita a noi e abbiamo ripreso a fare sesso in tre, ma purtroppo non è andata così. Sabri mi ha detto attraverso la porta che scendeva a comprare il latte che era finito (figuriamoci, ce ne saranno 5 litri in cucina) e che ritornava tra dieci minuti.

Elena tremava a fianco a me spaventata per essere stati beccati, io che cercavo di calmarla, fatto sta che alla fine, appena ha chiuso la porta ci siamo vestiti in fretta e furia e ce la siamo filata di corsa per le stradine più strette fino a casa di lei. Stasera devo tornare su e vedermela con Sabri, chissà come va a finire? Spero solo che se ne stia zitta con Teo, l’altro compare dell’appartamento o entro due giorni lo sa tutta l’università…

Vi farò sapere come è andata…

 

 

Barbara & Marco 2004

 

back  next