Due donne da amare  di Z.Zot

 

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Mia moglie si era alzata dal divano stiracchiandosi:
- Vado a farmi una doccia... dopo usciamo? -
- Ok Eli, ma fa presto, non ci mettere 2 ore come al solito - risposi
lanciando un'occhiata furtiva
a Tiziana, sua sorella, che trattenne un sorriso fingendo di continuare a
guardare la tele.
- Uffa..quanto rompi - disse Elisabetta dirigendosi verso il bagno
ancheggiando col suo meraviglioso culetto
lasciato scoperto dall'esile costume da bagno che indossava.
Eravamo sposati da 5 anni ma non mi stancavo mai di ammirarglielo... e non
solo.
Aveva appena chiuso la porta del bagno che mia cognata, anche lei in costume
da bagno, si alzò dal tappeto
su cui era seduta e mi fu addosso. Afferrò i boxer da mare, l'unica cosa che
indossavo, e cominciò a tirali verso i miei piedi.
Le afferrai i polsi: - Aspetta tesoro - sussurrai - potrebbe tornare...-
- No no... non posso più aspettare.. - sussurrò eccitata, abbassandomi il
costume.
L'uccello mi sbalzò fuori semiduro, sballonzolando davanti al suo bel
visino.
- Mamma mia..quant'è bello...e grosso... quanto lo amo... - ansimò la
ragazza inumidendosi le belle labbra con la lingua.
Tiziana era più giovane di sua sorella di 10 anni ed era altrettando bella e
sensuale.
Prese delicatamente il mio cazzo con la mano e lo scappellò piano.
Tesi l'orecchio verso il bagno.
Ero eccitatissimo ma anche preoccupato. Se mia moglie fosse tornata....
Lo scroscio dell'acqua della doccia arrivò distintamente alle nostre
orecchie. Era il segnale. Mi rilassai.
Tiziana, inginocchiata fra le mie gambe, mi guardava negli occhi mentre le
sue labbra si posavano sulla cappella per baciarla.
Spostai con la mano i suoi lunghi capelli biondi raccogliendoli su un lato.
Lei abbassò la testolina, aprì la bocca più che poteva e ingoiò la cappella
emettendo sordi gemiti di piacere.
Iniziò a spompinarmi dolcemente, facendo scorrere le morbide labbra su e giù
mentre le sue
dita delicate dalle unghie laccate tenevano appena tesa la pelle del cazzo
dalla sua base.
Sapevo che non avrei resistito a lungo ed era meglio così dato che non
avevamo molto tempo.
 
In bagno l'acqua della doccia continuava a scorrere. Tiziana succhiava senza
concedersi pause.
- Tesoro - gemetti piano - sto per venire.
Le labbra serrarono più forte tenendosi appena sotto l'attaccatura della
cappella.
Le sue guance s'incavarono. Alzò gli occhi ad incontrare i miei occhi,
mentre seguitava a succhiare.
- Tizi...... sei bellissima.. - ebbi il tempo di ansimare.
Sborrai lentamente e abbondantemente nella sua bocca.
Lei raccolse tutto. Fece scorrere le labbra fino in punta all'uccello.
Sempre guardandomi negli occhi se ne staccò.
Aprì la bellissima boccuccia per farmi vedere il mio sperma bianco e cremoso
che la riempiva. Infine chiuse gli occhi e deglutì.
 
Avvicinò il suo bel viso al mio.
- Che cazzo meraviglioso... non mi stancherò mai di succhiartelo.... -
Mi baciò teneramente facendomi assaporare il gusto del mio seme.
Dalla punta del cazzo ancora semirigido uscì una goccia di sperma liquido,
restando li come in attesa.
Tiziana la notò, si chinò e prese in bocca la punta della cappella
succhiando con decisione.
L'uccello si svuotò completamente.
 
Ebbi appena il tempo di rilassarmi un istante, quando sentii mia moglie che
chiudeva l'acqua della doccia.
Tiziana diede un'ultimo bacio al mio cazzo ancora mezzo duro:
- Ciao amore. Vado in camera mia a lavarmi e vestirmi - mi sussurrò - e
sparì.
In bagno Elisabetta accese il phon.
 
Mentre mi tiravo su i boxer pensai che era stata un'ottima idea quella di
mia moglie di portare con noi in vacanza al mare la sorellina.
I miei suoceri quell'anno non potevano muoversi per le vacanze e perciò.....
Certo non mi sarei mai aspettato di ricevere quelle particolari attenzioni
da Tizianina. Fin dal primo giorno della vacanza mi aveva fatto capire
qualcosa. Il secondo giorno mi aveva confessato di essersi innamorata di me
da due mesi, da quando cioè l'avevo aiutata l'ultimo periodo di scuola a
recuperare in matematica. Il terzo giorno mi aveva strappato il primo bacio.
Non avevo mai tradito mia moglie dunque ero impacciato come un pischello.
Primo tradimento con la sorella poi.... bah.. la vita.. Dal quarto giorno in
poi si era susseguita tutta una serie di pompini rubati.
Eravamo solo al settimo giorno e avevamo davanti ancora due settimane di
vacanza. Dove saremmo arrivati?
 
Ero preso da questi profondi pensieri filosofici quando Eli mi chiamò dal
bagno.
- Amore... dove sei? Vieni un momento? -
Mi avvicinai alla porta: - Dimmi tesoro...-
- Entra..dai.. -
Aprii la porta. Eli era tutta nuda ed appoggiata al lavandino, il suo
stupendo culetto leggermente all'infuori.
Mi guardava vogliosa. Chiusi la porta e mi avvicinai. Senza dire nulla mi
tolsi il costume.
Mi sistemai dietro di lei. Ammiravo i suoi stupendi occhi nello specchio.
Le carezzai le spalle.
- Tiziana che fa? - mi sussurrò.
Ebbi un'impercettibile sobbalzo al cuore: - In camera sua...si sta
lavando... credo.. - risposi senza tradire emozioni.
- Il mio culetto ti desidera... - disse piano con voce eccitata.
Spostai i suoi umidi e profumati capelli e cominciai a baciarla dietro il
collo.
Le sue mani scivolarono suoi suoi seni gonfi accarezzandoli delicatamente.
Ansimava sommessamente.
Continuando a baciarla iniziai a scendere lungo la schiena.
Tanti piccoli baci leggeri.
Ben presto raggiunsi il suo culetto delizioso.
M'inginocchiai seguitando a baciarlo delicatamente.
- Amore..mi fai morire.. - ansimò lei sculettando lentamente.
Posai le palme delle mani sulle natiche sode e polpose.
Le allargai un poco. Il meraviglioso buchino era di fronte al mio viso,
invitante.
Gli posai sopra le labbra e presi a sbaciucchiarlo.
- Oooohhh...- sospirò Eli.
Con la punta della lingua iniziai a leccarlo, seguendone i contorni,
lentamente. Tirai fuori la lingua e leccai con più decisione.
- Mmmhh...mmmhhh..- gemeva lei cercando di trattenersi per non farsi sentire
dalla sorella.
Ero eccitatissimo e il cazzo mi era tornato duro come il marmo.
Ormai limonavo col buco del culo di mia moglie, riuscendoci a stento dal
tanto che lo dimenava. Chiusi gli occhi per godermi quello sfintere
paradisiaco mentre mi chiedevo se leccare il culetto di Tiziana sarebbe
stato altrettanto meraviglioso. Certamente meritava di essere leccato e
scopato come quello di Eli, tanto erano belli entrambi. L'ideale sarebbe
stato averli tutti e due a disposizione, affiancati e vogliosi. E io a
passare da un culetto all'altro a elargire baci e leccate.
- Amore..amore scopami ti prego..scopami il culetto...- implorò Eli
sussurrando - mettimelo tutto dentro..dai..-
Mi alzai e, prendendomi in mano l'uccello, glielo feci sbattere un paio di
volte su una chiappa soda per farle sentire quanto era duro.
- Tira un po' più in fuori il culo... - le ordinai.
Si appoggiò bene con le mani sullo specchio davanti a lei e mi offrì il
culetto ansimando di voglia.
Di solito per sodomizzarla usavo una crema morbida che spalmavo con
attenzione sul suo buchetto. Decisi che non ce n'era bisogno. Bastavano le
abbondanti leccate e insalivate che le avevo dato. Inoltre potevo utilizzare
la sua fichetta strabagnata per lubrificarmi l'uccello.
- Allarga le gambe.. - Le poggai la cappella sulla passera.
- Vediamo un po'...mmmh.. quanto sei umida.. ti cola persino lungo le
cosce... ti meriti proprio che te lo sbatta tutto nel culetto... -
- Mmmhh..si.. ti prego.. -
Appoggiai la punta del cazzo sul buchino, le afferrai i fianchi e diedi un
colpo deciso facendo entrare metà uccello.
Elisabetta emise un gridolino di piacere. Le posai la mano sulla bocca, non
volevo che sua sorella ci sentisse.
Con un altro colpo feci entrare tutto il cazzo in quel culo meraviglioso e
cominciai a scoparlo con decisione.
Lei gemeva. Gemiti di piacere soffocati dalla mia mano che le tappava la
bocca. Le leccai l'orecchio. Sapevo che questo la faceva impazzire mentre la
inculavo. Infatti venne. Lo capii dai fremiti del suo sfintere stretto.
Ma non mi fermai. Volevo continuare a sodomizzarla a lungo.
Ero venuto da poco e potevo permettermelo.
Continuai così a sodomizzarla con decisione tenendola contro il mio petto
strizzandole un seno con la mano destra, mentre con la sinistra continuavo a
tenerle la bocca tappata.
Pensavo che era incredibile che avesse il buchino ancora così stretto.
Erano passati sei anni da quando l'avevo conosciuta. Avevo dovuto aspettare
per qualche mese prima di riuscire a portarmela a letto.
Non ne voleva sapere di darmi la passerina ed allora l'avevo convinta a
farselo mettere dietro. Le prime volte aveva sentito male, ma dopo un po'
cominciò a piacerle. Il primo anno fu solo inculate e pompini, fino al
matrimonio......
 
Lei gemeva e gemeva. Gemiti di piacere soffocati.
Ad ogni colpo di uccello un lamento: - Mmmhhh...gghmmm..uhnn..uhnn....-
- Se mi prometti di non gemere troppo forte tolgo la mano.... ok?-
Assentì col capo.
L'afferrai allora per i fianchi: - Stai un po' ferma..non ti dimenare
troppo...-
Presi a fotterla con forza, facendo quasi uscire e rientrare completamente
il cazzo ad ogni colpo. Uno..due..cinque..dieci colpi decisi.
Lei venne ancora, trattenendo un grido in gola.
Continuai a fotterla così per qualche minuto finchè non sentii l'orgasmo che
arrivava.
- La vuoi la sborra? La vuoi? -
- Si...si... vienimi nel culo..oohh..si..-
Affondai il cazzo fino alle palle e le inondai il pancino.
Restai ancora un minuto dentro di lei prima di uscire.
Le carezzai le belle tette dai capezzoli durissimi.
- Amore...mi fai impazzire tutte le volte.... - sospirò.
- Prepara la passerina per stasera tesoro... -
Altro sospiro: - Si tesoro.. è sempre pronta per te lo sai... -
Ci lavammo ed uscimmo insieme dal bagno.
Dieci minuti per vestirci ed eravamo pronti per uscire.
Tiziana ci aspettava in sala. Anche lei era pronta.
Appena incrociammo gli occhi notai un sorrisetto malizioso sul suo bel
visino.
Probabilmente aveva sentito qualcosa attraverso la porta del bagno.
 
La passeggiata del mare brulicava di gente. Come facevo spesso lasciai che
le due sorelle mi camminassero davanti di un paio di metri. I due stupendi
culetti affiancati attiravano le occhiate dei ragazzi. Qualcuno commentava a
bassa voce: - Che meraviglia...glielo metterei nel culo a tutt'e due....-
Qualcuno cercava di abbordarle.
Allora Eli mi cercava con lo sguardo come per dire "Vieni qui, non vedi che
ci ronzano attorno se ci lasci sole?" Tizi invece sembrava compiaciuta.
 
Al ristorante stavo seduto di fronte alla cognatina. Mentre aspettavamo la
pizza ed Eli ci stava parlando del suo lavoro, Tizi fingendosi interessata
allungò un piede e me lo appoggiò sul'uccello. Subito restai di sasso ma
poi, quando lei cominciò a massaggiarmelo, mi venne duro. Eli per fortuna
non si accorse di niente. Avevo voglia di prendere la mia bella cognatina,
portarmela nei bagni del ristorante e sbattermela alla grande. Arrivarono in
mio soccorso le pizze. Tizi ritrasse il piede. Quando mi rilassai feci in
maniera di tenermi fuori portata. Per il resto la serata filò via liscia. A
fine cena Eli andò in bagno.
Ne approfittai per rimproverare Tizi: - Ma sei fuori? Vuoi che ci scopra?-
- Dai amore, scusami........senti....stasera pensi di.....scopare con mia
sorella? -
Sorrisi: - Che c'è, sei gelosa? -
- Beh... un pochino. Ascolta. Stanotte vengo a trovarti. -
Trasalii: - Cosa? Non scherzare! -
- Si dai...mi eccita l'idea di succhiartelo nel vostro letto mentre
Elisabetta dorme.-
- Ma, cosa dici, si può svegliare e ......- ero preoccupatissimo.
- Ma no, ascolta. Tu dormi dalla parte sinistra del letto, giusto? Allora
facciamo così: quando lei si addormenta tu mi mandi un sms..-
- Non ci penso proprio! -
- Dai lasciami finire... mi mandi un sms e ti metti sdraiato sul fianco
sinistro. Io entro a quattro zampe, piano piano, Eli non mi sentirà di
sicuro. Vengo fino da te, tu ti metti proprio sul bordo del letto col tuo
bel cazzo che sporge. Così posso succhiartelo riparata dal tuo stesso corpo.
Anche se si svegliasse non mi vedrebbe e potrei sempre nascondermi sotto il
letto.-
Ero atterrito al pensiero del pericolo che avremmo corso ma nel frattempo
l'idea mi eccitava. Acconsentii così alle richieste della cognatina.
 
Quella sera mentre facevo l'amore con mia moglie ero inizialmente teso. Poi
mi rilassai e mi godetti la scopata. Lei venne un paio di volte. Io riuscii
a trattenermi. Volevo lasciare più succo possibile all'avida e bellissima
bocca di Tiziana.
Dopo una ventina di minuti Eli si addormentò girata sul fianco destro,
dandomi così la schiena. "Le cose vanno per il meglio", pensai ed allungai
la mano per prendere il telefonino.
Scrissi il messaggio a Tizi: "ok puoi venire". Mi sistemai sul fianco e
attesi.
L'abat-jour sul comodino diffondeva una lieve e calda luce nella stanza.
Poco dopo vidi la sua silhouette sbucare dalla porta. Silenziosamente e
lentamente si avvicinò al mio cazzo che l'aspettava già duro. Le feci segno
che volevo parlarle. Avvicinò il viso al mio. Sfiorandole l'orecchio con le
labbra parlai più piano che potevo: - Non ho potuto lavarmi-- - dissi con un
filo di voce.
Sorrise. Anche lei mi parlò nell'orecchio: - Meglio così-- sarà ancora più
buono--- Ero supereccitato.
Avevo l'uccello pieno degli umori di mia moglie e sua sorella stava per
succhiamelo. Wow!
Tiziana si sistemò accucciata davanti al mio cazzo durissimo e scappellato.
Iniziò a darmi lente leccate tutt'intorno alla cappella. Leccava e leccava,
ritirava la lingua e assaporava il gusto, poi tornava a leccare.
Eli dormiva profondamente. Tizi aprì la bocca e ingoiò l'uccello. Spompinava
molto lentamente, forse per gustarselo più a lungo, forse per evitare di
fare rumore. Fattostà che, contrariamente a quanto faceva di solito quando
succhiava con decisione, questa volta il pompino era delicato, leggero,
dolcissimo.
Questa cosa, unita alla pericolosità della situazione, rese la mia
eccitazione ancora più grande.
Sentivo che stavo per venire ma non potevo dirglielo. Lei continuava a
spompinarmi dolcemente.
La sborrata la colse di sorpresa ma la piccola non si perse neanche una
goccia. Bevendo tutto continuò a succhiarmelo senza fermarsi un attimo.
Quando capì che non avevo più, si fermò. Si avvicinò e mi baciò dolcemente.
- Buonanotte amore -, mi sussurrò all'orecchio. Lentamente si allontanò
camminando carponi.
Mi addormentai pacificamente.

Fui svegliato da...un pompino.
O meglio, mi svegliai perchè qualcuno mi stava spompinando e, nel
rincoglionimento del risveglio, non riuscivo a rendermi bene conto di chi,
cosa, dove.... Subito pensai che Tizianina era tornata alla carica o forse
stavo sognando o.....
Aprii gli occhi. Ero sdraiato sulla schiena e la prima cosa che vidi fu il
soffitto. Alzai un po' la testa dirigendo lo sguardo verso il mio cazzo.
Elisabetta, mia moglie, si stava dando un gran daffare. Inginocchiata fra le
mie gambe teneva l'uccello ben diritto e me lo succhiava lentamente.
Sorrisi. Lo faceva spesso. A casa, al mattino, era sempre lei la prima a
svegliarsi e molte volte trovava il mio cazzo duro e pronto all'uso. Dormo
sempre nudo in qualunque stagione. Spesso in inverno mi sveglia infilandosi
sotto le coperte. Si appoggia con l'oreccchio alla mia pancia, me lo prende
in bocca e se lo ciuccia tutto. A volte, se sono già sveglio, va prima a
preparare il caffè, lo porta a letto e mentre io bevo lei mi spompina. Altre
volte le piace fare una cosa: prepara il caffè per tutt'e due. Ne prende in
bocca una sorsata. Poi, cercando di non farsene scappareneanche una goccia,
mi ciuccia l'uccello con caffè caldo "incorporato" fino a farmi venire,
bevendo poi tutto insieme. "Caffè macchiato" lo chiama.
In questa vacanza era la prima volta che sceglieva questo stupendo modo di
svegliarmi. Forse perchè non era abituata ad avere in casa la sorellina e
questo le creava imbarazzo. Pensai che, da come si stavano mettendo le cose,
la sorellina sarebbe stata sempre più presente.
Allungai una mano e le carezzai i capelli. Senza smettere di succhiare mi
guardò con gli occhi sorridenti e continuò a guardarmi mentre le sue
stupende labbra scorrevano lentamente su e giù lungo il mio membro.
Non so da quanto tempo mi stesse spompinando prima che mi svegliassi ma da
quando avevo aperto gli occhi erano passati almeno quindici minuti. Si
staccò dall'uccello e mi sussurrò dolcemente: - Amore, che resistenza
stamattina.... mi sto stancando.. - - Tesoro, non è da te...- In effetti a
volte passavamo intere serate davanti alla tv con lei che me lo succhiava,
mi faceva venire e me lo risucchiava e così via.
- Ok..riprendiamo stasera? -
- Si passerina mia bella... Vieni qui e baciami... -
Dopo un bacio pieno di passione Eli si alzò ed entrò in bagno.
Mi alzai anch'io. M'infilai i boxer e andai in cucina a preparare la
colazione. Avevo appena messo su la caffettiera che arrivò Tizi in
pantaloncini attillati e toppino cortissimo. Era molto allegra, come sempre.
Le sorrisi e la guardai compiaciuto: "Quanto sei gnocca" avevo scritto in
fronte. Mi mise le braccia intorno al collo e mi baciò strusciandosi contro
di me. Allungai le mani e le afferrai il bel culo sodo palpandolo: -
Piaciuto ieri sera? - sussurrò. - Tantissimo piccola... sei una succhiatrice
meravigliosa... - La porta del bagno si aprì. Tizi ed io ci staccammo e ci
affaccendammo a preparare la colazione. Eli arrivò tutta imbronciata: -
Uffa! Ho dei capelli da strega e non riesco a sistemarli..- - Tesoro, dissi,
mi sembrano a posto...- - Ma no amore, guarda, non stanno.... Sai che
faccio? Vedo se c'è una parrucchiera che ha un buco libero. A quest'ora
ancora non hanno tanta gente.- Si diresse in camera a prendere il cellulare.
Tizi ed io ci guardammo, poi lei prese la guida del telefono e la porse alla
sorella al suo ritorno in cucina: - Vuoi che ti accompagni Eli? -
- Ma no cara, grazie. Andate in spiaggia voi due. Vi raggiungo quando
finisco... non ci vorrà molto..- Dentro di me ero già in fermento: - Che
culo, pensavo, da solo con Tizi... ancora non ci è capitato... - Eli fece
alcune telefonate finchè non trovò una parrucchiera fuori paese.
- Dove sono le chiavi dell'auto tesoro? -
- Sono qui cara. Ti accompagno io? -
- No no.. stai tranquillo. Parcheggi ce ne sono.. è un centro commerciale.
Ci vorrà un'ora al massimo -
Elisabetta si preparò, bevve velocemente un bicchiere di succo d'arancia, ci
salutò ed uscì.
Tizi ed io eravamo seduti di fronte. Ci guardammo negli occhi senza muoverci
fino a quando sentimmo l'auto che partiva e si allontanava.
Mi alzai per primo. Girai intorno al tavolo e raggiunsi la cognatina che mi
guardava seria. Nei suoi occhi stupendi leggevo tutto l'amore e la voglia
che aveva. Le presi le mani. Lei si alzò. La baciai teneramente. La presi in
braccio e mi diressi verso il divano. La sistemai seduta con la testa
poggiata allo schienale. Mi tolsi i boxer. M'inginocchiai e lentamente le
sfilai i pantaloncini. Poi le tolsi il tanga. Lei mi guardava e respirava
eccitata. Le allargai le gambe. La sua passerina mi si presentò in tutta la
sua bellezza. Era molto ben depilata, ovviamente, dati i minuscoli costumi
da bagno che indossava. Vi avvicinai il viso. Respirai profondamente per
inebriarmi del suo profumo meraviglioso di giovane topa. Poggiai
delicatamente i pollici sulle labbra e l'allargai un poco. Tirai fuori la
lingua e presi a leccarla lentamente. Il suo respiro si fece affannoso. Era
dolcissima. Erano anni e anni che non leccavo una fichetta così dolce. Mi
ricordava quella di Elisabetta dei primi tempi. Con la punta della lingua
cercai il clitoride. Lo titillai leggermente. Lei cominciò a gemere. Sempre
più eccitato affondai la lingua nella passerina leccando più intensamente:
- A..amore...mi..fai..mi fai impazzire..oohh..- gemeva Tizi agitandosi. La
mia lingua la carezzò a lungo, fino a portarla all'orgasmo. Venne gemendo
piano. Dalla fichetta uscì una cremina bianca molto densa e dolcissima che
leccai appassionatamente.
Non ne potevo più. Avevo il cazzo così gonfio che sembrava esplodere. Me lo
scappellai e lo poggiai fra le labbra della patatina grondante. Feci per
penetrarla quando lei mi poggiò una mano sul petto spingendomi: -
Amore...no..no... -
- Che c'è tesoro... cosa... - farfugliai nell'eccitazione.
- Non ...non... voglio..io... -
- Che succede amore....perchè? -
- Io..ecco..io....sono vergine..-
Per poco non mi venne un colpo. Vergine? Ma come?!
- Sei vergine? Ma....-
- Si.. lo so che non sembra.... Lo so che sono brava a succhiarlo... ma ti
giuro che non ho mai fatto l'amore -
- Ma, mi hai raccontato che sei stata con dei ragazzi.... -
- Si, ho avuto tre ragazzi. Col primo non ho fatto quasi niente. Gli
facevo...gli facevo le seghe. Gli altri due invece se lo facevano succhiare
e a me piaceva...ma non ho mai voluto fare l'amore... -
- Come mai tesoro? -
- Beh.. perchè..prima di tutto erano due stronzi. A loro interessava solo il
loro uccello e a me non pensavano mai. Nessuno mi ha mai fatto godere come
hai fatto tu. E poi non ne ero innamorata....Di te lo sono ma tu..tu sei mio
cognato... non so se... io.. sono indecisa... vorrei tanto fare l'amore con
te... ma... -
"Che sfiga" pensai "me la sarei scopata volentieri questa fichettina
meravigliosa.."
- Piccola..non preoccuparti... rilassati... - dissi per tranquillizzarla. La
baciai con amore, intrecciando la mia lingua con la sua. - Ti piace il
sapore della tua patatina? -
- Mmmh.. si... anche se la tua crema è più buona...-
Le sfilai il top. Le tette sgusciarono fuori superbe.
Nonostante fossero di costituzione snella sia Tizi che Eli avevano dei bei
seni grossi e sodi, una gioia per la vista e... la lingua.
Infatti mi chinai a leccarle i capezzoli teneri e tesi. Leccavo, succhiavo e
mordicchiavo mentre con i polpastrelli delle dita le carezzavo delicatamente
la passerina. Riprese a godere intensamente: - Oohh...amore...vuoi farmi
venire ancora? -
- Si...si... almeno altre mille volte.. -
Mi rituffai fra le cosce apertissime e ripresi a limonare con la sua fica
che fremeva e godeva. Le sollevai le gambe facendole toccare il seno con le
ginocchia e andai a leccarle il tenero buco del culo mentre col pollice le
frizionavo il clitoride. Tizi cominciò a godere così tanto che quasi urlava:
- Oooohhh... uuuhhh... ti vogliooo... amore.. ti voglio...adesso.. -
- Vuoi essere sverginata tesoro? -
In preda ad un'intensa eccitazione mi prese per i capelli e mi tirò verso di
lei: - Si... voglio che mi scopi...di dietro -
Così dicendo si girò inginocchiandosi poggiando il petto al divano e
guardandomi straeccitata mi supplicò: - Ti prego.. scopami nel culetto...
non m'importa se non l'ho mai fatto... voglio essere tua... davanti no... ma
dietro lo voglio..lo voglio.. ti prego... scopami... -
Eccitato da morire ebbi ancora la lucidità di dire: - Ti farà un po'
male....-
- Non m'importa... ti prego... dammelo... fammi tua.. -
"Ok. Se è questo che vuoi", pensai. Presi un bel po' di saliva che abbondava
nella mia bocca e la spalmai sul delizioso buchino.
"Buon sangue non mente" mi dicevo "proprio come sua sorella..."
Volli prima saggiare la resistenza del giovane sfintere. Vi poggiai la punta
del dito medio e spinsi lentamente: - nnnhh..- si lamentò debolmente la
piccola. Spinsi ancora. Lei non disse niente. Mi lasciava fare. Mossi un po'
il dito dentro il culetto trovandolo abbastanza elastico. Decisi che si
poteva fare.
Mi sistemai dietro. Ammirai la bellezza e la perfezione di quel fantastico
culo. Non avrei saputo dire se era più bello o no di quello della sorella.
Erano tutti e due dei culi mozzafiato, certo; i dieci anni di meno di Tizi
si facevano sentire ma l'esperienza di Eli anche.
Tergiversavo, cercando di abbassare il mio livello di eccitazione, senza
molto successo. Non volevo venire poco dopo essere entrato. Volevo godermi
quel culetto il più possibile. Mi avvicinai con la bocca al buchino e feci
uscire ancora saliva e poi ancora. Ora lo sfintere era superinsalivato. Vi
poggiai la cappella. Quant'era grossa rispetto al forellino stretto e
chiuso. Ce l'avrei fatta a farla entrare? Spinsi piano. Tizi strinse
leggermente la spalliera del divano con la mano. Spinsi ancora. La cappella
si faceva largo. Un'altra spinta più decisa ed il glande entrò tutto: -
Ahi... - si lamentò la piccola stringendo forte con tutt'e due le mani.
- Vuoi che smetta, amore? - chiesi con voce rotta dall'eccitazione. -
N..no..no... scopami..fammi tua... dai..-
Non me lo feci ripetere. Cominciai ad incularla ma senza spingere troppo.
Davi colpi leggeri e ad ogni colpo l'uccello entrava di qualche millimetro.
Ma tanto bastava perchè ad ogni colpetto Tizianina emettesse un piccolo
lamento:
- nnhh..nnhh..nnhh...-
Ero così eccitato che non capivo più niente. Gemevo per il piacere di
scopare quel buchino strettissimo e tenerissimo.
Purtroppo quel paradiso non durò ancora a lungo. La sborrata mi salì
prepotente. Diedi un colpo più forte. Poi un altro e un altro ancora. Tizi
urlò di dolore. Riversai con forza il mio sperma nel divino culetto. Sborrai
così tanto, come forse non avevo mai fatto. Lei gemeva e gemeva e ad ogni
pompata di sperma inarcava la schiena. Svuotatomi completamente mi accasciai
su di lei.

Passarono un paio di minuti in cui il tempo sembrava essersi fermato. Poi mi
sollevai ed estrassi delicatamente il cazzo ancora mezzo duro dal buchino
che restò per un momento leggermente dilatato. Poi si richiuse tornando
com'era prima dell'inculata. Tizi si girò e mi baciò con amore: - Ti ho
fatto tanto male piccolina mia? - le chiesi.
- Solo un pochino tesoro.. ma è stato bellissimo... lo faremo ancora se
vuoi... -
Ci baciammo nuovamente.
- Vado a lavarmi così andiamo in spiaggia prima che torni Elisabetta -
- Ok amore. Fai presto. -
Restai ancora un po' nudo, seduto sul divano. Avrei dovuto andare in bagno
ad insaponarmi l'uccello ma nella mia mente si stava già facendo strada
un'idea intrigante. Farmi fare un pompino da Eli dopo aver inculato
Tizi...senza essermi lavato.
Magari in una cabina in spiaggia, prima di fare il bagno.
Si. Idea niente male. D'altronde adesso potevo sbizzarrirmi.
Avevo due donne stupende tutte per me. Due donne da amare.

 

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By Z.Zot