Fantasia 01 di Piero 52

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La macchina filava silenziosa nella notte, lei era accanto a me e guardava
lontano la strada. Fissava muta ed appena sorridente qualcosa che non potevo
vedere. Allungai la mano sulla sua gamba scivolando sotto la gonna per
sentire l'immancabile piacere della fine del merletto cedere il posto al
caldo liscio della pelle. Si girò sorridendomi, mi carezzò la mano che la
carezzava e si accoccolò sinuosa poggiandomi la guancia sulla spalla. Il suo
profumo m'inondò di promesse fino a commuovermi. Alla villa il posteggio era
quasi tutto pieno.

"C'è il pienone questa sera." Mi disse ed io non seppi interpretare il suo
tono, se irritato, indifferente od altro. La chiamerò Paola, così tanto per
intenderci, aprii il portone e feci passare Paola. La musica, come il
solito, era alta ma non assordante, ci mettemmo ad un lato della sala e
iniziammo a ballare; o meglio, mentre io mi limitavo ad agitarmi a tempo,
lei iniziò a ballare nella maniera sinuosa ed invitante che la faceva
riconoscere subito a tutti nella sala. Le gambe erano rese ancor più lunghe
ed affusolate dalla mini e dai tacchi che la portavano quasi alla mia
altezza. Come era ovvio pian piano tutti o quasi la notarono, sicuramente
tutta la popolazione maschile. Dopo un po' iniziò ad allontanarsi da me per
avvicinarsi agli specchi che coprivano le due pareti d'angolo. Lì si sarebbe
vista e si sarebbe vista guardata, desiderata. Non tardarono molto a farsi
sotto, Paola si avvicinava ora a l'uno ora all'altro giusto il tempo e la
distanza per far sentire loro il suo profumo. Anch'io mi spostai verso di
lei e lei mi si avvicino forse un po' più che agli altri, forse per affetto
verso di me, forse. Sicuramente fece nascere in tutti il pensiero, che il
desiderio era già palpabile, ch'era possibile avvicinarsi ancor di più. Uno
più degli altri si mostrò intraprendente, non alto, calvo, un po' tarchiato
ballava goffo e la guardava intensamente. Lei continuava a ballare
ancheggiando come sapeva fare, lasciandosi avvicinare, lui si poggiò sul suo
fianco strusciandosi vistosamente e, visto che Paola non si ritraeva, le
poggiò una mano sul fianco facendosela aderire bene addosso e muovendosi
come un cagnetto che ti agguanta la gamba. Fu come se avessi ricevuto un
pugno nello stomaco, come se mi avessero sottratto un gioiello prezioso e
forse era proprio così, ma nello stesso tempo fui sopraffatto da un'erezione
violenta, quasi dolorosa. Paola continuò a ballare e ben presto si trovò
circondata da latri che cercavano di strusciarsi su un corpo così
disponibile. Paola non ha quello che si può definire classicamente un bel
viso, gli zigomi troppo forti, il naso un po' troppo largo, gli occhi non
grandi ne con un bel taglio, ma ha uno splendido sorriso, la bocca grande e
le labbra carnose sono come un sole che scalda e promette, ma è il corpo che
ti cattura. I fianchi stretti, le gambe ben tornite e muscolose ma non
troppo, le spalle larghe, danno al suo muoversi armonioso ed elastico la
cornice che merita.

            Finalmente si districò dal quell'intreccio e mi prese
sottobraccio dicendomi:

" Ho sete, offrimi qualcosa al bar." Mi precedette facendosi largo tra la
gente e risistemandosi la gonna che salendo lasciavano occhieggiare le
autoreggenti da sotto l'orlo. Le passai una mano intorno ai fianchi, poi
scesi e mi soffermai sul  suo sodo culetto assaporando i muscoli che si
muovevano sotto la stoffa leggera. Mi lasciò frugare e mi accorsi che non
era sudore quello che la bagnava. La tensione si allentò al bar ma ero
rimasto eccitato dallo spettacolo del ballo e le proposi di curiosare un po'
in giro prima di tornare a ballare. Mi sorrise e si chinò verso il bancone
per prendere una fettina di limone così facendo, non so se deliberatamente,
fece salire la gonna fino a scoprire la pelle oltre le calze, più di
qualcuno godette dello spettacolo che Paola fece durare più di quanto le
fosse necessario per trovare ciò che cercava. Quando uscimmo dal bar passò
accanto ad un biondino che l'aveva ammirata a lungo e che aveva continuato a
guardarla mentre uscivamo. Lo sfiorò con un fianco, forse lui allungò una
mano per ricambiare ma credo che non l'arrivò. Il corridoio era nella semi
oscurità e faticai un poco a distinguere qualcosa. C'erano parecchie persone
che camminavano, qualcuna era ferma appoggiata al muro. In una stanza c'
erano delle coppie che guardavano sghignazzando un filmino porno, Paola si
fermò e mi abbracciò baciandomi e spingendomi verso il muro. Er5o ancora
eccitato e le ammiccanti schermaglie del bar non avevano contribuito a
calmarmi, sentivo tutto il calore del suo corpo ed il suo seno che carezzava
il mio torace, le mie mani senza che avessi avuto il bisogno di comandarle
cercarono il suo corpo. Non c'era bisogno di una grande fantasia per
immaginare quel che potevano percepire le persone intorno, sentivo ogni
tanto attraverso Paola la spinta delle persone che ci passavano vicine.

"Tutti quelli che passano mi tastano il culo" mi sussurrò all'orecchio

" ..e ti piace?" le chiesi, non mi rispose ma  incominciò a succhiarmi l'
orecchio. Così con la testa ripiegata di lato vidi che si era fermato dietro
di noi il biondino del bar. Non so se qualcuno lo spinse, ma ad un tratto si
appoggiò a Paola e ne sentii il peso attraverso di lei. Sfiorò le mie mani
che armeggiavano sotto la sua gonna e capii che stava gustando la pienezza
delle sue cosce e la rotondità dei suoi glutei, poi le sue mani decise le
sollevarono la gonna fino alla vita e mi immaginai la vista che si offriva
al pubblico: la snella figura di Paola appena coperta, se si può dire, dal
perizoma bianco. Sentivo che lei si muoveva ritmicamente spingendo il suo
pube contro la mia erezione, poi capii che era la spinta del biondino che
cercava il suo piacere nel solco stretto che aveva scoperto. Scivolai con la
mano tra le sue cosce e trovai facilmente la strada del suo piacere, era
bagnata come non mai e presi a masturbarla. Lei spinse la sua mano verso il
mio cazzo e lo liberò dai pantaloni per carezzarlo, nel fare questo si
spostò ruotando un po' ed il biondino ne approfittò subito per catturare la
sua bocca e vidi a pochi centimetri dai miei occhi con quale abbandono lei
si sciogliesse intorno alla lingua che la sondava. Continuava a maneggiarmi
il cazzo con intensità mentre si baciava con quello e lui la spingeva da
dietro in un continuo coito senza penetrazione, a mia volta non smettevo di
far andare le mie dita sul suo clitoride gonfio. Sentii qualche mano che le
palpava un seno, ma no capivo di chi fosse. Quando si sciolsero lei continuo
a guardarlo e gli sussurrò:

"Mettiti un preservativo." Forse lo aveva sussurrato, ma come lo avevo
sentito io dovevano averlo sentito tutt'intorno perché sentii una specie di
farfallio intorno a me, dentro invece mi scoppiò una bomba. Non ci volle
molto perché il biondino fosse pronto all'opera, sentii il contatto del suo
membro sulle mie dita poi trovò l'entrata e scivolò dentro . Sentii le sue
labbra allargarsi  per accoglierlo e poi il ritmico andamento della scopata.
Incominciò ad ansimare in maniera incontrovertibile, stava cominciando ad
andare. Dal buio si materializzò il calvo del ballo che senza indugiare
prese la mano di Paola per portarsela tra le gambe. Quel gesto fu seguito da
un improvvisa e fulminea reazione di eventi, vidi che Paola sbarrava gli
occhi, poi girò lo sguardo in basso per guardare quello che le avevano messo
in mano e immediatamente fu sommersa da un orgasmo squassante. Girai lo
sguardo anch'io e vidi il più grosso cazzo che avessi visto e che mai vedrò
in futuro. Era bastato il contatto e la vista di quell'invasione numica per
donare al mio amore un violentissimo orgasmo. Pensai che quella sera era
eccezionale, ma non sapevo ancora cosa sarebbe successo più tardi.

Piero52

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