Va tutto bene          di Moemi

 

back     next

 

"Come on dance with me...yeah...slow
Skip a bit and move with my body...yeah...slow"
(Kylie Minogue)

Come dopo un operazione difficile, buttata sul divano a smaltire
l'anestesia.
Non ho voglia. Di alzare. Un dito.
Stress accumulato durante le vacanze di Natale. E meno male che le chiamano
vacanze.
Mi cadono i capelli. Li trovo anche nel cibo, mentre mangio.
Fosse per me li taglierei tutti, ma non si può: mi farebbero la guerra.

Mi osservo le mani. Sono sempre le stesse di un anno fa. Anche la cicatrice
a forma di taschino che ho sul palmo sinistro, non è cambiata.
Questa tasca è ancora troppo piccola per serbarci il bagaglio di esperienze
che sto accumulando nella vita, o anche un breve promemoria.
Ad esempio ieri, scherzando, mi hanno ricordato benevolmente la "Regola
dell'amico".
Ho risposto, ridendo, che dopo tutti questi anni non avevo ancora imparato
la lezione.
Se la tasca fosse stata più grande, avrei avuto sott'occhio i miei appunti
segreti e non avrei sbagliato.

Voglio smettere di pensare.
Voglio sedere davanti al mio portatile scassato, e scrivere una storia. Mi
prudono le mani.
Le muovo lentamente come se stessi suonando un invisibile strumento.
Il cd che stavo ascoltando si è fermato. Cambiarlo sarebbe uno sforzo troppo
grande.
Poi arriva lui. E non ho la forza di scacciarlo.

"Che faccia. A cosa stai pensando?"
"Lo sai a cosa sto pensando."
"Credi che lui ci stia pensando allo stesso modo?"
"No... non so. Non credo. Ha altro a cui pensare."
"Allora ti insegno un trucco."
"Un trucco per fare che?"
"Per non pensare."

Conosco quell'espressione.
Vorrei dirgli: oggi non ne ho voglia, ho mal di testa, devo lavarmi i
capelli, stanno per arrivare le mie cose, ripassa un altro giorno. Ma le
labbra restano ostinatamente serrate.
Si alza e avvia la riproduzione del cd, selezionando una traccia ben
precisa.
"Slow". Lento.
Poi mi prende la mano e mi tira su dal divano, incurante delle mie proteste.
E comincia a muoversi, invitandomi a fare lo stesso. Senza fretta.
Mi tiene le mani sui fianchi e li muove, a ritmo con la musica.
Quando vede che sto andando da sola, sposta le mani sul mio collo e mi
invita ad oscillare la testa.
Mi scuote dolcemente le spalle. Lo seguo come una marionetta.

Ho scollegato il cervello, sento soltanto.
Sento il suo ventre che si strofina contro il mio.
Sento il suo respiro caldo sul collo, la maglia che si alza esponendo i miei
fianchi al freddo della stanza. E le dita calde, che mi sfiorano,
spogliandomi.
Vorrei dirgli graffia, mordi, pizzica...fammi male. Fammi sentire viva.
Ma non dico nulla e continuo a ballare, mezza nuda al centro della stanza.

Il ritmo cresce, mi passo le dita tra i capelli e ruoto i fianchi.
Mi slaccia il reggiseno, l'elastico si tende sulla mia pelle, poi mi libera
del tutto.
I capezzoli si drizzano nel freddo, risvegliandosi dal tepore che li aveva
addormentati.

"Fa come me " sussurra. E comincia ad abbassarsi, piegando le ginocchia,
sempre ballando.
Lo seguo accosciandomi fino al pavimento. Ma non ho più la forza di
rialzarmi e mi lascio cadere all'indietro, sul tappeto, chiudendo gli occhi.
Inizio a strisciare, serpentina, accarezzando la superficie morbida. Supina,
continuo a ballare persino mentre mi abbassa i pantaloni e gli slip,
facendoli scivolare adagio sulle gambe.
Ballo nuda nel mio buio, sdraiata sul tappeto, contorcendomi, passandomi le
mani sulla pelle.

"Come va, bambina?"
Riapro gli occhi di scatto. Sento provenire dai miei ricordi il rumore di
una puntina che raschia il disco, fermando la musica.
Disorientata, la cerco nell'aria, per ritrovare il ritmo che ho perso.

"Well I will go down with this ship
And I won't put my hands up and surrender
There will be no white flag above my door
I'm in love and always will be..."

Non mi ero accorta che fosse cambiata la canzone.
Ingoio un singhiozzo e sorrido, aprendo le gambe per accogliere una bugia.

"Va tutto bene..."
--------------------  

 

back     next

 

Di Moemi

I racconti di Moemi su
http://www.moemiweb.net/