TACCUINO di Tigrotta

 

back    next

 

Tanto ormai è inutile che ci giri intorno: è ora che lo confessi, almeno
a me stesso.
A me piace la fica. Sono pazzo, pazzo di voglia di fica. Adoro
mangiarle.
Ogni volta che vedo una donna, una qualsiasi, anche vecchia, brutta,
grassa, penso alla sua fica. Mi rendo conto che la fisso tra le gambe,
anche se indossa i pantaloni. Se si abbassa, cerco sempre di mettermi
dietro e d'immaginarla senza gli abiti, e mi eccito al pensiero di veder
sbucare la fica vista da dietro.
Ho avuto tante donne, anzi, detto meglio: ho avuto poche donne, ma tante
fiche. Ne sono ossessionato. Sono sempre alla ricerca.
Ogni volta che vado a letto con una donna, passo un sacco di tempo con
la faccia e le mani nella sua fica.
Mi piace farle spogliare quasi completamente, lasciandole vestite solo
con gli slip, anzi, perizomi. Li preferisco. Si vede meglio il segno
della fica quando si abbassano, a gambe larghe, o anche a gambe strette,
comunque, si vede meglio.
Io le avverto sempre, che con me non faranno la classica scopata. A me
piace prendermi cura della loro fica, mi piace farle godere con la
faccia tra le loro gambe, mi piace guardare le fiche da vicino. Glielo
dico sempre: con me non si fanno sveltine in un vicoletto buio o nel
cesso di un bar. Si va a casa mia (tanto vivo solo) o a casa loro, se
preferiscono.
All'inizio ero precipitoso, mi buttavo a capofitto tra le loro cosce, a
volte anche in maniera rude. Poi ho capito che così facendo molte si
spaventavano della mia voracità, e non godevano. Quindi mi sono calmato
un po', ora cerco di trattenermi, di rallentarmi. E l'attesa, quei
momenti in cui so che ormai è fatta anche se devo ancora cominciare...
beh, ho imparato ad apprezzarli, a gustare il cazzo che mi tira nei
pantaloni, a giocare con l'atmosfera, un bicchiere di buon vino rosso
insieme, lo stereo acceso con una melodia intrigante di sottofondo, il
diffusore dell'aromaterapia in funzione,...
Parlo sempre con loro prima di cominciare, le avverto, dico loro che mi
piace gestire la situazione, le rassicuro sul fatto che non sono un
sadico e che quindi non farò loro alcun male, chiedo solo di collaborare
per seguire un mio rituale, composto da alcune mie piccole manìe
innocue. Sono libere di andarsene: alcune l'hanno fatto, quelle che
volevano una cosa veloce, un cazzo spinto a forza nella fica senza tanti
preamboli, quelle che non potevano fermarsi tutta la notte, quelle che,
nonostante tutto, si erano un po' spaventate, oppure si vergognavano.
Le faccio spogliare, lasciandole con il perizoma, dicevo. Anch'io mi
spoglio, completamente, ma chiedo loro di non toccarmi il cazzo subito:
come io ho voglia di fica, anche molte di loro, giustamente, avevano
voglia di cazzo, ma ho sempre chiesto gentilmente di lasciar fare prima
me.
Adoro farle mettere a 90°, in piedi, con le gambe aperte, chinate in
avanti, con i gomiti appoggiati al letto. Mi posiziono dietro a loro e
comincio a baciarle e leccarle dietro le ginocchia, lentamente salgo con
la bocca fino ad arrivare ai glutei, li lecco con la punta della lingua
lungo la stoffa del perizoma che li divide. Già sento il profumo che
emana la fica. Accarezzo con la lingua il tessuto in corrispondenza del
buco e sento il sapore salmastro che lo ha già impregnato. Spingo con la
lingua come se le volessi scopare, e godo nel sentirle mugolare di
piacere mentre inarcano la schiena e si dimenano, come se volessero che
spostassi la stoffa e infilassi dentro la lingua, subito.
Faccio loro chiudere le gambe, afferro delicatamente con i denti il
perizoma e lentamente lo abbasso fino alle ginocchia. Mi fa impazzire
vedere come resta spesso incastrato in mezzo, appiccicato dagli umori
densi che colano dalle fiche. Non me li perdo e li succhio dal tessuto,
prima di togliere anche quello.
Ah... che bella visione! Una fica aperta, vista da dietro, esposta ai
miei occhi, al mio naso, alla mia bocca. Mi avvicino con il naso e lo
struscio, riempiendomi i polmoni del profumo inebriante. Tiro fuori la
punta della lingua e stuzzico piano ... i gemiti e i mugolii m'incitano
ad aumentare il ritmo, la profondità e la decisione. Continuo ad
allargare l'entrata della fica, muovendo la lingua in senso rotatorio
fino a penetrarla lentamente. So che molte vorrebbero essere toccate sul
clitoride o sul seno, in questo momento, ma le mie mani sono aggrappate
alle gambe e non ho la minima intenzione di muoverle.
Il mio è solo un lavoro di lingua, a volte lento, altre più deciso. E
loro godono, Cristo! se godono...
Quando sento che stanno per venire, smetto e ritorno a baciarle sulle
natiche, dolcemente. Percepisco chiaramente il loro stato di
frustrazione, anche se molte non lo dicono a voce. Ma tanto, io lo so,
poi, alla fine godranno lo stesso, è solo un modo per tenerle un po'
sulle spine.
Mi piace poi leccare le fiche in diverse posizioni. Certo, anche quando
le faccio mettere sdraiate sul letto a gambe larghe, non è male, ma è
troppo facile, scontato, banale.
La volta in cui ho goduto di più è stata quella con un'acrobata del
circo; contorsionista, per la precisione. E porca.
Aveva la fica completamente depilata. Io veramente, le preferisco con un
po' di pelo, perchè mi eccita vedere il pelo impiastricciato di umori
quando si bagnano, mi piace aprire ed andare alla scoperta, tipo Indiana
Jones che si fa strada nella giungla e arriva alla grotta dei desideri,
o qualcosa del genere, insomma.
In ogni caso, ho imparato ad apprezzare anche le fiche nude. Ricordo che
ha passato tutta la notte da me, l'ho leccata e ho bevuto i suoi umori
per ore intere, inventando e provando un'infinità di posizioni.
Mi sono sdraiato, con la testa sul cuscino e l'ho fatta accomodare sulla
mia faccia, con i miei gomiti appoggiati al letto e le mani che
sorreggevano le sue gambe, tese e spalancate all'inverosimile; con le
mani lei si sosteneva alla testiera del letto. Vedevo la fica
completamente aperta, ho tirato fuori la punta della lingua e ho
cominciato a dare piccoli colpetti al clitoride; quando ha iniziato  a
gemere, ho continuato muovendo la lingua in maniera circolare, lenta,
sempre attorno. Poi sono sceso lungo il taglio della fica, leccando
profondamente, fino a tirarla fuori il più possibile e ad inserirla
dentro di lei. Quando ha sentito che la penetravo con la lingua, ha
cominciato a muovere il bacino in su e in giù, lentamente, frontandosi
con le mani sulla testiera del letto. Ho provato enorme piacere nel
sentirla godere, nel sentire il suo orgasmo montare, i suoi muscoli
contrarsi attorno alla mia lingua, mentre praticamente s'impalava da
sola, divincolandosi e mugolando, e io con il naso cercavo di
stuzzicarle il clitoride, in una specie di bacio all'esquimese.
Ricordo che siamo stati abbracciati per un po', dopo il suo orgasmo, uno
di fronte all'altra, con il mio cazzo che stuzzicava l'ingresso della
sua fica, ma non l'ho penetrata, non subito almeno. Mi aveva sempre
incuriosito quella posizione in cui si mettono i contorsionisti che,
sdraiati sul ventre e inarcando la schiena, riescono a sollevare le
gambe e portare i piedi ai lati della faccia. Non so proprio a capire
come facciano, e il bello è che sorridono anche, come se la cosa non
costasse il minimo sforzo!
Le ho chiesto di sistemarsi in quella posizione. Mi sono messo a girarle
intorno, sul letto, per poter osservare il suo corpo nudo, quasi
deformato. L'ho accarezzata delicatamente, con la punta delle dita e con
la punta della lingua, sulla pelle tesa del ventre, sui muscoli tirati
delle cosce, sul monte di Venere completamente liscio, fino ad
incunearmi tra le pieghe morbide e umide della sua intimità. Mi sono
seduto davanti la sua faccia, con le gambe divaricate: lei mi aspettava
a bocca aperta; le ho strusciato il membro sulle labbra e poi l'ho
inserito lentamente, finchè lo ha catturato e lo ha fatto suo,
circondandolo, accarezzandolo con la lingua e con le labbra,
succhiandolo quasi con voracità, visto che non poteva muovere la testa,
data la posizione. Estasiato da questo pompino mi sono sporto in avanti,
le ho fatto aprire il più possibile le gambe e mi sono attaccato con la
bocca alla sua fica aperta, in una sorta di 69 acrobatico.
Devo ammettere che è stato uno degli orgasmi più intensi che abbia mai
avuto; avevo imparato a controllarmi e a trattenermi per far godere il
più possibile le mie donne, anzi, le mie fiche, ma questa volta proprio
non ci sono riuscito.
Le sono venuto in bocca, mentre le stavo divorando la fica.

 

back    next

By TIGROTTA