Le palme di Nippur Di Giancarlo

 

back    next

 

La città di Nippur era ammantata di palme. Al centro scorreva una
limpida via d'acqua: "Il Canale delle Dame", col Molo del Vino e la
Banchina delle Spezie. Più in là una fonte d'acqua dolce: "Il Pozzo
Mielato" ed un altro canale scintillante: "Il Canale del Principe".
A Nippur vivevano Ninlil, la giovinetta e Nunbarsegunu, sua madre.
Un giorno la madre avvertì la giovinetta: "Non fare il bagno nell'acqua
limpida del Canale del Principe, Ninlil, non ti avvicinare neppure alle
sue sponde, perché il Signore dallo sguardo lucente poserà gli occhi su
di te. Ti bacerà, ti penetrerà, ti ingraviderà col suo seme voluttuoso".
Questi avvertimenti erano sagge parole, tuttavia Ninlil fece il bagno
nella limpida via d'acqua, passeggiò lungo il canale del principe e il
Signore dallo sguardo lucente posò gli occhi su di lei. "Ti voglio dare
il membro da baciare- le dichiarava Enlil- ti voglio penetrare". Ma lei
rifiutava: "La mia vagina è ancora troppo stretta. Non posso
allargarla". "Le mie labbra sono troppo piccole, non posso baciare il
tuo membro". "Se mia madre lo viene a sapere mi punirà, se mio padre lo
viene a sapere mi scaccerà, se lo vengono a sapere le mie compagne mi
derideranno".
Enlil allora si rivolse al suo paggio Nuska: "Quella giovinetta è così
bella, così radiosa! Nessuno l'ha ancora penetrata, nessuno le ha fatto
baciare il membro!"
Nuska costruì una grande barca, ornata d'oro, argento ed avorio, di
cuscini e tappeti preziosi. Poi comprò gioielli, monili, vestiti e
profumi; Enlil si travestì da mercante e si avviò nel Canale del
Principe. Quando fu vicino a Ninlil, la fanciulla dai glutei
arrotondati, che nuotava nuda nelle acque limpide, la invitò a salire
mostrandole le ricche mercanzie. La ragazza salì a bordo ed Enlil la
condusse in un canneto dove, nonostante la resistenza di lei, le sue
mani toccarono ciò che avevano tanto desiderato e il pene di lui penetrò
nella vagina di lei e fu versato nel di lei grembo il suo seme divino.
Temendo ciò che la giovane avrebbe potuto fare, non pretese che ella
baciasse il suo membro.
Gli dei, più di cinquanta, si riunirono e presero la decisione di
bandire Enlil da Nippur: "Lascia la città, o Nunnamnir, violentatore!"
Enlil, obbedendo alla decisione degli dei, si mise in cammino, ma Ninlil
lo seguiva.
Enlil, arrivato all'entrata degli inferi disse al custode che aveva le
chiavi della porta: "Ninlil, la tua sovrana, sta per giungere: se ti
chiede di me, non dirai chi sono."
Quando arrivò Ninlil, pensando di rivolgersi al portiere, disse: "Uomo
dal chiavistello, dove si è recato Enlil, tuo sovrano?" Ed Enlil,
fingendosi il custode rispose: "Il mio re non mi ha informato."
"Se Enlil è il tuo re, io sono la tua regina" replicò lei. "Se sei la
mia regina, lasciati toccare il seno". "Fermo- replicò Ninlil- ho
portato nel grembo il seme divino di Enlil". Ma lui la afferrò e la
condusse in camera da letto. La fanciulla non avrebbe voluto consentire,
ma l'odore che emanava da Enlil l'aveva frastornata e allora lei
acconsentì a dargli piacere tenendo il membro stretto fra le mammelle.
Mentre Ninlil dormiva, Enlil si mise nuovamente in cammino, ma quando
ella si svegliò, preso congedo dal vero portiere, si rimise
all'inseguimento.
Allora Enlil incontrò l'uomo del fiume infernale, divoratore delle genti
e gli disse: "O uomo del fiume infernale, divoratore delle genti,
Ninlil, la tua sovrana, giungerà tra poco, allontanati, che io possa
accoglierla senza essere riconosciuto".
Quando arrivò Ninlil, avendogli ella chiesto di Enlil, lui rispose di
non sapere dove fosse e di volerle baciare le labbra. La fanciulla si
schermì, ma travolta dal profumo che emanava dal corpo di lui, lo seguì
in camera da letto dove baciò e succhiò il suo membro.
Durante la notte Enlil fuggì e quando Ninlil si svegliò si trovò accanto
il vero uomo del fiume infernale l'odore del quale non risvegliò nessun
suo senso. Allora si rimise ad inseguire Enlil.
Enlil incontrò il nocchiero infernale al quale raccomandò di lasciarlo
solo. Quando arrivò Ninlil le chiese se poteva toccarle il sedere; lei
rifiutò, ma l'odore che emanava da lui la fece quasi svenire, sicché
Enlil la condusse in camera da letto e la sodomizzò.
Durante la notte Ninlil, svegliatasi, si accorse che l'uomo che le
giaceva accanto aveva le sembianze di Enlil, così lo legò strettamente e
lo condusse a Nippur. Enlil avrebbe potuto sciogliersi, ma quei lacci
erano così dolci che preferì seguire la sua amante. A Nippur i due si
sposarono. Enlil fu graziato dagli dei e Ninlil si riconciliò con i suoi
genitori e con le sue amiche.

 

back    next

By  Giancarlo

 

http://members.xoom.it/agramante/index.htm