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ARCANGELA PALADINI
NEL TEATRO DI ALBERTO MACCHI

La più recente fatica letteraria del noto regista e scrittore Alberto Macchi è rappresentata da tre testi teatrali riguardanti altrettanti celebrati pittori del Seicento. Di Macchi conosciamo la lunga esperienza teatrale, nel corso della quale ha portato sul palcoscenico testi di autori famosi, da Sofocle a Seneca, da Shakespeare a Molière e a Wilde, raccogliendo sempre lusinghieri consensi. E conosciamo pure la qualificata produzione di originali opere teatrali, rappresentate in varie sedi con indiscusso successo di pubblico e di critica (basti pensare al dramma Michelangelo Merigi da Caravaggio, messo in scena più volte, in Roma e in altre città).
L’autorevole regista romano, pur essendo soprattutto uomo di teatro, ha goduto nel passato dell’amicizia di famosi personaggi del cinema, come Anna Magnani, Alberto Sordi, Anthony Quinn… Dal 1996 è apprezzato anche in Polonia, paese dove ha potuto estrinsecare con successo non solo le sue capacità interpretative di celebri testi, ma anche la sua riconosciuta abilità di drammaturgo, portando all’attenzione del pubblico, con proprie opere, vicende di rilievo e noti personaggi della storia polacca, il che gli ha valso l’approvazione e la stima di autorevoli esponenti delle Università di Varsavia e di Cracovia.
I tre testi teatrali attualmente in fase di pubblicazione nella collana Tragos della AETAS Edizioni Internazionali riguardano nello specifico Arcangela Paladini, Carlo Dolci e Pompeo Batoni. Il primo ad uscire sarà il volume sulla storia di Arcangela Paladini, una giovane donna pisana del sec. XVII, rimasta famosa per le sue molteplici attitudini artistiche, che le meritarono l’accoglienza alla corte medicea di Firenze. Si rivelò in particolare come poetessa, pittrice, cantante ed esecutrice di preziosi ricami in seta colorata. Il lavoro di Macchi mette in risalto alcuni momenti particolarmente drammatici della vita della Paladini, che si spense all’età di soli ventitré anni.
C’è da sottolineare un particolare importante, e cioè come in ciascuno dei tre volumi Macchi abbia dato ampio spazio anche ai dati bibliografici, spesso portando in superficie notizie dimenticate o addirittura ignorate dai più, cosicché, oltre che un pregevole testo teatrale, ogni opera rappresenta anche un indiscusso contributo di natura culturale.


ALBERTO MACCHI