La Nuova Ferrara 

 

BONDENO

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domenica 28 marzo 1999, S. Sisto

Sommario Rassegna Stampa

BONDENO
In 250 ad ascoltare
il procuratore capo


BONDENO. Una serata uggiosa al punto da sconsigliare l'uscita. Eppure, l'altra sera al cinema Argentina, oltre 250 persone hanno partecipato all'incontro con Giancarlo Caselli, procuratore capo di Palermo, uomo di spicco nella lotta alla mafia, giudice a Torino negli anni di piombo, in quel nucleo anti-terrorismo comandato dal generale Dalla Chiesa. Un contributo di esperienze e di testimonianze ("Non sono venuto per insegnare" ha precisato), un cammino a ritroso nelle vicende italiane di vent'anni.
Poi i ricordi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che, insieme al fondatore del pool anti-mafia di Palermo, Antonino Capponnetto, avviarono la prima coraggiosa fase di lotta a Cosa Nostra: "Un fenomeno, oltreché illegale e criminale, che è causa di impoverimento della collettività e della qualità della vita" ha ribadito più volte. Hanno introdotto l'incontro il sindaco Ettore Campi e lo storico Alessandro Roveri ("Sto preparando una pubblicazione inerente la storia del fenomeno mafioso" ha precisato il docente universitario). L'incontro avente per tema "Giustizia e rispetto della legalità", è stato organizzato dal Comune matildeo ma tutto è partito da un progetto didattico elaborato da studenti e insegnanti della media di Bondeno, che hanno permesso la "due giorni" di Giancarlo Caselli. Richiamandosi all'idea di legalità: "osservanza della legge solo perché esiste o perché se ne ha coscienza della sua utilità", il procuratore capo di Palermo ha sottolineato che per dare ad essa un senso più completo occorre attribuirgli un sentimento etico: "la legalità è premessa affinché si possa realizzare uno sviluppo della qualità della vita democratica, senza di essa non si potrà mai parlare di giustizia, ed allora l'interesse di pochi prevarrà sull'interesse generale".


Caselli col sindaco Campi

Studenti della sezione locale del Liceo Scientifico "Roiti"