Liceo Scientifico e Classico "G. Asproni" - Iglesias |
Trasfusioni |
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I primi tentativi di trasfusione Il 17 aprile 1616 Il medico e anatomista inglese William Harvey comunicò la sua
scoperta della circolazione del sangue, durante un consesso medico londinese, egli aveva studiato medicina a Padova con
Fabrizio, che si era occupato dellanatomia del sistema di vasi, riconoscendo il
ruolo delle valvole venose nel riflusso del sangue verso il cuore. In quegli stessi anni a Padova Giovanni Colle da Belluno
(1617 ) descrive la possibilità di effettuare una trasfusione di sangue . Francesco Folli escogitò una particolare
strumentazione: un tubo d'argento per la vena del donatore, un tubo d'osso per la vena del
ricevitore congiunti da una cannula fatta con un vaso sanguigno, opportunamente preparato,
di un animale. Seguendo il Folli, Geminiano Montanari nel 1667 fece una trasfusione di
sangue da un agnello ad un altro in presenza del principe Leopoldo di Toscana. Da allora
cominciò a diffondersi in Italia la pratica della trasfusione ( Guglielmo Riva, Paolo
Manfredi, ecc.) che fece parte della cosiddetta cerusia infusoria o chirurgia clismatica o
enematica nova, che tanto appassionò i dibattiti scientifici del tempo, nella convinzione
di poter raggiungere tutte le parti del corpo nel modo migliore. Pertanto gli esperimenti
di perfusione si diffusero progressivamente e si usarono i liquidi indiscriminatamente e
senza alcun fondamento logico, quali birra, latte, brodo di carne, canfora, mercurio,
essenza di tabacco, vino e persino urina. In Inghilterra Richard Lower (1631-1691) nel 1666 aveva
praticato la trasfusione da animale ad animale, così egli scrive nel Ho
unito la vena giugulare di un cane ad un tubo, e questo alla vena di un altro cane. Il
sangue venoso, che scorreva relativamente lento, si è però aggrumato ed ha ostruito il
tubo. Ho quindi deciso di seguire un altro
procedimento che rispondeva di più alla via naturale, e così ho trasfuso il sangue
dallarteria un animale nella vena di un altro animale
e nel 1667,
insieme con E. King, la trasfusione nell'uomo. La prima trasfusione di sangue in un essere umano fu praticata nel 1667 a Parigi da Jean-Baptiste Denis professore di Filosofia e Matematica, dunque non medico, che salassò un giovane, affetto da una malattia febbrile non individuata, e a cui trasfuse 300ml di sangue di agnello
Esperimenti
analoghi furono ripetuti in varie parti dEuropa con risultati ovviamente
sconfortanti; l'ignoranza dei metodi dell'antisepsi, l'insufficienza dei mezzi tecnici per il trasporto del sangue dal
donatore al ricevitore, la mancanza di cognizioni sui fenomeni di incompatibilità tra il
sangue anche d'individui della stessa specie, furono causa di tali disastri terapeutici
che la trasfusione del sangue, proibita con un atto del parlamento francese e con una
bolla papale, per più di un secolo cadde in disuso, e quando la scienza medica affrontò
di nuovo il problema era emersa lidea di trasfondere nelluomo sangue umano e
non animale. |
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