Disattenzione e presunzione causano due incendi nell'entroterra savonese (marzo 2003).


Purtroppo la presunzione del "a me non capita mai" non smette di fare vittime. In questo caso la vittima è il bosco che, in almeno due occasioni nell'ultimo mese, ha percorso i boschi dell'entroterra savonese mandando in fumo circa sei ettari complessivi di foresta.

All'origine di tutto due diverse usanze che, nonostante la loro comprovata pericolosità, non vengono abbandonate da molti. La conseguenza è che qualcuno poi deve rischiare la pelle per spegnere e gli autori del sinistro si vedono denunciati per incendio colposo.

La prima di queste è l'abitudine assurda di "pulire" i prati con il fuoco andante. Oltre che a danneggiare la cotica erbosa favorendo l'insorgere delle peggiori gramigne, si espone il bosco circostante, e se stessi, ad un grandissimo rischio. Così è successo che, alimentato da una brezza insorta improvvisamente, cosa assolutamente non insolita in Liguria, regione ventosa per eccellenza, il fuoco se ne sia andato per conto suo. Tanto facile quanto sbagliato poi incolpare le condizioni del tempo: se è tanto che non piove, c'è secco e spira vento, molto semplicemente, non si accendono fuochi.

Altra mania è quella del focolare domestico trasposto nel prato o peggio, nel bosco. Se si fa una scampagnata non possiamo rinunciare assolutamente a cuocerci la bistecca su di un bel fuocherello all'aperto. Meglio dunque arrischiarci a causare un rogo piuttosto che servirci delle apposite aree attrezzate o mangiarci un freddo panino. Si sa, anche quello di procurarci un bel barbecue, come quello di ripulire col fuoco il prato, è uno dei tanti diritti non scritti, presenti in questo Paese dai pochi doveri.
Così altro incendio.
Consola poco il sapere che, con quello che gli costerà d'avvocato, l'assurdo campeggiatore, si pagava cene per tutto l'anno nel migliore dei ristoranti. Oltre alla condanna.

Rinunciare ad un momento di divertimento (o almeno il ridimensionarlo), o ad una tradizione, costa. Il non farlo, spesso, costa di più. A tutti.

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