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INCENDI

WWF: prevenzione insufficiente e parchi nazionali ancora vittime di un’estate di fuoco.

"L'uso di nuove tecnologie per il controllo degli incendi boschivi" ha dichiarato il Magistrato Santoloci, Vice Presidente del WWF "ma questo rischia di far perdere di vista il cuore del problema che è il presidio del territorio a rischio. Occorrerebbe, come ripetutamente richiesto dal WWF, che i Prefetti diramassero urgentemente una direttiva per richiamare tutte le forze di Polizia al doveroso ed obbligatorio controllo preventivo per individuare gli incendiari prima che appicchino il fuoco. Su questo manca una coerente strategia di presenza fisica di pattuglie interforze sul territorio perchè ancora, a differenza ad esempio delle banche e delle abitazioni degli uomini politici, i boschi a rischio non sono considerati obiettivi sensibili. Sulla prevenzione e repressione della criminalità legata agli incendi siamo ancora lontani da risultati significativi e così mentre con grande dispendio si cerca di  rendere sempre più efficace il pronto intervento, gli incendari rimangono impuniti ed a piede libero. C'è poi un altro aspetto su cui il WWF ormai da anni insiste, e cioè quello della responsabilità degli Enti Locali, ed in primo luogo dei Comuni". Santoloci spiega che "questi dovrebbero riportare sulle proprie mappe i terreni percorsi dal fuoco al fine di poter controllare negli anni i vincoli di legge per le nuove edificazioni e per l'attività di pascolo. Quest'obbligo è sostanzialmente disatteso ed il fenomeno degli incendi è talmente grave che sarebbe davvero auspicabile un'iniziativa di diffida ufficiale del Ministero degli Interni. Non sarebbe per nulla immotivato pensare per i comuni inadempienti addirittura una forma di commissariamento visto che queste inefficenze ed omissioni oggettivamente diventano connivenze con gli incendiari"

 Molti parchi nazionali italiani, anche quest'anno, sono stati oggetto degli attacchi dei pazzi incendiari. Il Parco del Gargano, del Pollino, del Vesuvio, del Circeo sono stati tra i piu' colpiti dalla piaga degli incendi dolosi. In questo settore il controllo preventivo dovrebbe essere più efficace, ma anche in questi territori l'azione preventiva è stata debole. Va però rilevata l'esperienza positiva, da emulare, del Parco dell'Aspromonte da cui arriva un segnale di controtendenza. A spiegarlo e' Franco Ferroni, Responsabile Aree Protette del WWF Italia: 

"La politica di prevenzione del Parco dell'Aspromonte e' semplicissima: coinvolgere le associazioni di volontariato o le cooperative locali e prevedere un compenso economico in relazione al minor numero di incendi. Si viene pagati se non si verificano gli incendi. Perche', lo ripetiamo da anni, la vera arma per combattere gli incendi e' solo una coerente attività preventiva. Per cui se da un lato riteniamo utili alcuni sistemi adottati (non tanto i satelliti quanto ad esempio l'uso delle telecamere sulle aree a rischio predisposto dalla Regione Lazio o controlli sulle aree a maggior valore ambientale), dall'altro pensiamo che la presenza sul territorio, meglio se effettuata con il coinvolgimento attivo delle comunità locali (come sull'Aspromonte), costituisca un presidio ineludibile ed insostituibile". 

 Roma, 21 agosto 2001.

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