Decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 settembre 1996, n°210


Decreto del Presidente della Repubblica del 12 aprile 1996

Atto di indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'art.40 comma 1 della legge 22 febbraio 1994 n.146, concernente disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale.

Le parti in corsivo sono quelle modificate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 settembre 1999, pubblicato sulla G.U. del 27 dicembre 1999 n. 302: Atto di indirizzo e coordinamento che modifica ed integra il precedente atto di indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'articolo 40, comma 1, della legge 22 febbraio 1994, n. 146, concernente disposizioni in materia di valutazione dell'impatto ambientale

Il Presidente della Repubblica visto l'art.1 della legge 12 gennaio 1991, n. 13;
visto l'art.9 della legge 9 marzo 1989, n. 86;
vista la legge 8 agosto 1990, n. 241;
vista la legge 22 febbraio 1994, n. 146, ed in particolare l'art.40, comma 1, il quale prevede che il governo, con atto di indirizzo e coordinamento, definisca le condizioni, i criteri e le norme tecniche per l'applicazione della procedura di impatto ambientale ai progetti inclusi nell'allegato ii alla direttiva 85/337/cee, del consiglio del 27 giugno 1985, concernente la valutazione d'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati;
visto l'art.6 della legge 8 luglio 1986, n. 349;
visti gli statuti delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano;
visto il decreto del presidente del consiglio dei ministri 10 agosto 1988, n. 377;
visto il decreto del presidente del consiglio dei ministri 27 dicembre 1988, pubblicato nella gazzetta ufficiale n. 4 del 5 gennaio 1989, recante norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità di cui all'art.6 della legge 8 luglio 1986, n. 349;
considerata la necessita' di dare urgente e completa attuazione alla direttiva 85/337/cee, anche in considerazione del parere della commissione delle comunità europee, in data 7 luglio 1993, con il quale la repubblica italiana e' stata invitata a prendere le misure necessarie per la sottoposizione alla procedura di valutazione dell'impatto ambientale dei progetti di cui all'allegato i alla citata direttiva quando questi abbiano un impatto ambientale importante;
sentite le province autonome di Trento e di Bolzano ai sensi dell'art.3 del decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 266;
sentita la conferenza permanente per i rapporti tra lo stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano nelle sedute dell'8 febbraio 1996 e del 14 marzo 1996;
vista la deliberazione del consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 1 aprile 1996; sulla proposta dei ministri del bilancio e della programmazione economica incaricato per il coordinamento delle politiche dell'unione europea e dei lavori pubblici e dell'ambiente, di concerto con i ministri del tesoro, degli affari esteri, dell'industria, del commercio e dell'artigianato, dei trasporti e della navigazione, per la funzione pubblica e gli affari regionali e delle risorse agricole, alimentari e forestali;
decreta:
e' approvato il seguente atto di indirizzo e coordinamento relativo alle condizioni, criteri e norme tecniche per l'applicazione della procedura d'impatto ambientale ai progetti inclusi nell'allegato ii alla direttiva del consiglio 85/337/cee, concernente la valutazione d'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati.

 

Art.1
Ambito di applicazione

1. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano assicurano che l'attuazione della procedura di valutazione di impatto ambientale per i progetti indicati negli allegati a e b avvenga nel rispetto delle disposizioni della direttiva 85/337/cee secondo gli indirizzi contenuti nel presente atto. le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano provvedono all'attuazione degli obiettivi del presente atto nel rispetto di quanto previsto dai rispettivi statuti e dalle relative norme d'attuazione.
2. Entro nove mesi dalla data di pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana del presente atto di indirizzo e coordinamento, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano provvedono a disciplinare i contenuti e le procedure di valutazione di impatto ambientale, ovvero ad armonizzare le disposizioni vigenti con quelle contenute nel presente atto.
3. Sono assoggettati alla procedura di valutazione d'impatto ambientale i progetti di cui all'allegato a.
4. Sono assoggettati alla procedura di valutazione d'impatto ambientale i progetti di cui all'allegato b che ricadono, anche parzialmente, all'interno di aree naturali protette come definite dalla legge 6 dicembre 1991, n. 394.
5. Per i progetti di opere o di impianti ricadenti all'interno di aree naturali protette, le soglie dimensionali sono ridotte del 50%.
6. Per i progetti elencati nell'allegato b, che non ricadono in aree naturali protette, l'autorità competente verifica, secondo le modalità di cui all'art.10 e sulla base degli elementi indicati nell'allegato d, se le caratteristiche del progetto richiedono lo svolgimento della procedura di valutazione d'impatto ambientale.
7. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono definire, per determinate tipologie progettuali e/o aree predeterminate, sulla base degli elementi indicati nell'allegato d, un incremento o decremento delle soglie di cui all'allegato b nella misura massima del 30%.
8. Sono esclusi dalla procedura gli interventi disposti in via d'urgenza, ai sensi delle norme vigenti, sia per salvaguardare l'incolumità delle persone da un pericolo imminente, sia in seguito a calamita' per le quali sia stato dichiarato lo stato d'emergenza ai sensi dell'art.5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225.
9. L'autorità competente cura la tenuta di un registro nel quale e' riportato l'elenco dei progetti per i quali e' stata richiesta la verifica di cui al comma 6.
10. Non sono oggetto della disciplina di cui al presente atto le opere e/o gli impianti di cui agli allegati a e b sottoposti a procedura di valutazione di impatto ambientale nell'ambito della competenza del ministero dell'ambiente.
11. Non sono oggetto della disciplina di cui al presente atto le opere e/o gli impianti di cui agli allegati a e b che costituiscono modifica di progetti già sottoposti a procedura di valutazione d'impatto ambientale nell'ambito della competenza del ministero dell'ambiente.

 

Art.2
F i n a l i t a'
1. La procedura di valutazione di impatto ambientale deve assicurare che:

 

Art.3
Soggetti del procedimento
1. Sono denominati committente e autorità proponente, a seconda della loro natura, rispettivamente privata o pubblica, i soggetti che predispongono le iniziative da sottoporre alla procedura di valutazione di impatto ambientale.
2. per autorità competente si intende l'amministrazione o l'organo che provvede alla valutazione di impatto ambientale.

 

Art.4
Compiti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano

1. Nel disciplinare i contenuti e la procedura di valutazione d'impatto ambientale le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano assicurano che siano individuati:

2. le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano informano, ogni dodici mesi, il ministro dell'ambiente circa i provvedimenti adottati ed i procedimenti di valutazione di impatto ambientale in corso, e lo stato di definizione delle cartografie e degli strumenti informativi.

 

Art.5
Procedura di valutazione di impatto ambientale

1. La domanda contenente il progetto dell'opera e lo studio di impatto ambientale e' trasmessa al committente o dall'autorità proponente all'autorità competente.
2. Contestualmente alla trasmissione di cui al comma 1 il committente o l'autorita' proponente trasmette la domanda completa di copia del progetto e dello studio di impatto ambientale alla provincia ed ai comuni interessati, e nel caso di aree naturali protette di cui all'art.1, comma 4, anche ai relativi enti di gestione, che devono esprimere il proprio parere entro sessanta giorni dalla data di trasmissione. decorso tale termine l'autorita' competente rende il giudizio di compatibilità ambientale nei successivi novanta giorni, anche in assenza dei predetti pareri. In materia di lavori pubblici il giudizio di compatibilità ambientale deve essere reso nei termini previsti dall'art. 7, comma 5, della legge 11 febbraio 1994, n. 109, cosi' come modificato dall'articolo 1, comma 59, della legge 28 dicembre 1995, n. 549.
3. Eventuali integrazioni allo studio trasmesso o alla documentazione allegata possono essere richiesti, con indicazione di un congruo termine per la risposta, ovvero presentati dal committente o dall'autorita' proponente, per una sola volta. l'autorità competente rende il giudizio di compatibilità ambientale entro novanta giorni dalla ricezione della documentazione integrativa. Nel caso in cui il proponente non ottemperi, non si procede all'ulteriore corso della valutazione. e' facoltà del committente, o dell'autorità proponente, presentare una nuova domanda.
4. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono stabilire, in casi di particolare rilevanza, la proroga dei termini per la conclusione della procedura, sino ad un massimo di sessanta giorni.
5. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano definiscono per le materie attinenti alla valutazione d'impatto ambientale, nonché per gli aspetti urbanistici, le modalità per l'armonizzazione delle procedure nei casi in cui la realizzazione del progetto prevede specifici pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi, comunque denominati, da differenti amministrazioni non statali.
6. L'autorità competente può indire, ai sensi dell'articolo 14, comma 2, della legge 7 agosto 1990, n. 241, una o più conferenze di servizi. alla conferenza partecipano i rappresentanti legittimati ad esprimere definitivamente la volontà dell'amministrazione di appartenenza. le determinazioni concordate nella conferenza dei servizi, descritte nel verbale conclusivo della conferenza stessa, tengono luogo degli atti di rispettiva competenza.
7. Nelle materie di loro competenza, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano provvedono affinché il giudizio di compatibilità ambientale esoneri il committente o l'autorità proponente da ogni altra autorizzazione preliminare per le materie stesse connesse alla procedura di valutazione di impatto ambientale.

 

Art.6
Studio di impatto ambientale
1. Lo studio d'impatto ambientale e' predisposto a cura e spese del committente o dell'autorità proponente, secondo le indicazioni di cui all'allegato c.
2. Per i progetti che sono sottoposti a valutazione d'impatto ambientale, e' facoltà del committente o dell'autorità proponente richiedere all'autorità competente l'avvio di una fase preliminare volta alla definizione delle informazioni, comprese nell'allegato c, che devono essere fornite. le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano individuano tempi e modalità di svolgimento della fase preliminare, assicurando che avvenga in contraddittorio
con il committente o l'autorità proponente.
3. Le informazioni richieste devono essere coerenti con il grado di approfondimento progettuale necessario e strettamente attinenti alle caratteristiche specifiche di un determinato tipo di progetto e delle componenti dell'ambiente che possono subire un pregiudizio, anche in relazione alla localizzazione, tenuto conto delle conoscenze e dei metodi di valutazione disponibili.
4. Lo studio di impatto ambientale deve contenere almeno le seguenti informazioni:

5. Ai fini della predisposizione dello studio, il soggetto pubblico privato interessato alla realizzazione delle opere e/o degli impianti ha diritto di accesso alle
informazioni e ai dati disponibili presso gli uffici delle amministrazioni pubbliche.

 

Art.7
Giudizio di compatibilità ambientale
1. La procedura di valutazione di impatto ambientale deve concludersi con un giudizio motivato prima dell'eventuale rilascio del provvedimento amministrativo che consente in via definitiva la realizzazione del progetto e comunque prima dell'inizio dei lavori.
2. L'amministrazione competente alla autorizzazione definitiva dell'opera, o che provvede alla sua realizzazione, acquisisce il giudizio di compatibilità ambientale comprendente le eventuali prescrizioni per la mitigazione degli impatti ed il monitoraggio delle opere e/o degli impianti. nel caso di iniziative promosse da autorità pubbliche il provvedimento definitivo che ne autorizza la realizzazione deve adeguatamente evidenziare la conformità delle scelte effettuate agli esiti della procedura di valutazione d'impatto ambientale. negli altri casi i progetti devono essere adeguati agli esiti del giudizio di compatibilità ambientale prima del rilascio dell'autorizzazione alla realizzazione.
3. Gli esiti della procedura di valutazione di impatto ambientale devono essere comunicati ai soggetti del procedimento, a tutte le altre amministrazioni pubbliche competenti, anche in materia di controlli ambientali, e devono essere adeguatamente pubblicizzati.

 

Art.8
Misure di pubblicità
1. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano assicurano l'individuazione degli uffici presso i quali in via permanente o per casi specifici sono depositati i documenti e tutti gli atti inerenti i procedimenti conclusi, ai fini della consultazione del pubblico.
2. Contestualmente alla presentazione della domanda di cui all'art.5, il committente o l'autorità proponente provvede a proprio carico alle misure di pubblicità minime che dovranno essere definite dalle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano nel rispetto delle seguenti indicazioni:

3. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono individuare ulteriori appropriate forme di pubblicità.
4. Per i progetti di dimensioni ridotte o di durata limitata realizzati da artigiani o da piccole imprese, nonché per le richieste di verifica di cui all'art.10, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano promuovono modalità semplificate.

 

Art.9
Partecipazione al procedimento
1. Chiunque, tenuto conto delle caratteristiche del progetto e della sua localizzazione, intende fornire elementi conoscitivi e valutativi concernenti i possibili effetti dell'intervento medesimo può presentare, in forma scritta, all'autorità competente osservazioni sull'opera soggetta alla procedura di valutazione d'impatto ambientale nel termine di quarantacinque giorni dalla pubblicazione di cui all'art.8, comma 2. il giudizio di compatibilità ambientale considera contestualmente, singolarmente o per gruppi i pareri forniti dalle pubbliche amministrazioni e le osservazioni del pubblico.
2. L'autorità competente alla valutazione dell'impatto ambientale può disporre lo svolgimento di un'inchiesta pubblica per l'esame dello studio presentato dal committente o dall'autorità proponente, dei pareri forniti dalle pubbliche amministrazioni e delle osservazioni dei cittadini.
3. L'inchiesta di cui al comma 2 si conclude con una relazione sui lavori svolti ed un giudizio sui risultati emersi, che sono acquisiti e valutati ai fini del giudizio di cui all'art.7.
4. Il committente, o l'autorità proponente, qualora non abbia luogo l'inchiesta di cui al comma 2, puo', anche su propria richiesta, essere chiamato, prima della conclusione della procedura, ad un sintetico contraddittorio con i soggetti che hanno presentato pareri o osservazioni. il verbale del contraddittorio e' acquisito e valutato ai fini del giudizio di cui all'art.7.
5. Quando il committente o l'autorità proponente intende uniformare, in tutto o in parte, il progetto ai pareri o osservazioni, ovvero ai rilievi emersi nel corso dell'inchiesta pubblica o del contraddittorio, ne fa richiesta alla autorità competente, indicando il tempo necessario. la richiesta interrompe il termine della procedura che riprende il suo corso con il deposito del progetto cosi' modificato.

 


Art.10
Procedura di verifica
1. Per i progetti di cui all'art.1, comma 6, il committente, o l'autorità proponente, richiede la verifica di cui al medesimo comma. le informazioni che il committente o l'autorità proponente deve fornire per la predetta verifica riguardano una descrizione del progetto ed i dati necessari per individuare e valutare i principali effetti che il progetto può avere sull'ambiente.
2. L'autorità competente si pronuncia entro i successivi sessanta giorni sulla base degli elementi di cui all'allegato d, individuando eventuali prescrizioni per la mitigazione degli impatti e monitoraggio delle opere e/o degli impianti. trascorso il termine suddetto, in caso di silenzio dell'autorità competente, il progetto si intende escluso dalla procedura. le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, provvedono affinché l'elenco per i quali sia stata chiesta la verifica ed i relativi esiti siano resi pubblici.
3. Per i progetti di cui al comma 1, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono determinare, per specifiche categorie progettuali e/o in particolare situazioni ambientali e territoriali, sulla base degli elementi di cui all'allegato d, criteri e/o condizioni di esclusione della procedura.
4. Nel caso in cui l'autorità competente ritiene che il progetto deve essere sottoposto a valutazione d'impatto ambientale si applicano gli articoli 5 e seguenti del presente atto.

 

Art.11
Procedure per i progetti con impatto ambientale interregionale
1. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano assicurano la definizione delle modalità di partecipazione alla procedura di valutazione d'impatto ambientale delle regioni confinanti nel caso di progetti che possono avere impatti rilevanti anche sul loro territorio ovvero di progetti localizzati sul territorio di più regioni.

 

Art.12
Procedure per i progetti con impatti ambientali transfrontalieri
1. Nel caso di progetti che possono avere impatti rilevanti sull'ambiente di un altro stato le regioni e le province autonome di trento e di bolzano informano il ministro dell'ambiente per l'adempimento degli obblighi di cui alla convenzione sulla valutazione dell'impatto ambientale in un contesto transfrontaliero, stipulata a espoo il 25 febbraio 1991, ratificata con la legge 3 novembre 1994, n. 640.
Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

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ALLEGATO A
ELENCO DELLE TIPOLOGIE PROGETTUALI DI CUI ALL'ART. 1, COMMA

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ALLEGATO B
ELENCO DELLE TIPOLOGIE PROGETTUALI DI CUI ALL'ART. 1, COMMA 4

1. Agricoltura:

2. Industria energetica ed estrattiva:

3. Lavorazione dei metalli:

4. Industria dei prodotti alimentari:

5. Industria dei tessili, del cuoio, del legno della carta.

6. Industria della gomma e delle materie plastiche.

7. Progetti di infrastrutture.

8. Altri progetti.

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ALLEGATO C
INFORMAZIONI DI CUI ALL'ART. 6, COMMA 2

1. Descrizione del progetto comprese in particolare:
una descrizione delle caratteristiche fisiche dell'insieme del progetto e delle esigenze di utilizzazione del suolo durante le fasi di costruzione e di funzionamento;
una descrizione delle principali caratteristiche dei processi produttivi, con l'indicazione della natura e delle quantità dei materiali impiegati;
la descrizione della tecnica prescelta, con riferimento alle migliori tecniche disponibili a costi non eccessivi, e delle altre tecniche previste per prevenire le emissioni degli impianti e per ridurre l'utilizzo delle risorse naturali, confrontando le tecniche prescelte con le migliori tecniche disponibili; una valutazione del tipo e della quantità dei residui e delle emissioni previsti (inquinamento dell'acqua, dell'aria e del suolo, rumore, vibrazioni, luce, calore, radiazioni, ecc.) risultanti dall'attività del progetto preposto; le relazioni tra il progetto e gli strumenti di programmazione e di pianificazione vigenti.
2. Illustrazione delle principali soluzioni alternative possibili, con indicazione dei motivi principali della scelta compiuta dal committente tenendo conto dell'impatto sull'ambiente.
3. Analisi della qualità ambientale con riferimento alle componenti dell'ambiente potenzialmente soggette ad un impatto importante del progetto proposto, con particolare riferimento alla popolazione, alla fauna e alla flora, al suolo, all'acqua, all'aria, ai fattori climatici, ai beni materiali, compreso il patrimonio architettonico e archeologico, al paesaggio e all'interazione tra questi fattori.
4. Descrizione dei probabili effetti rilevanti, positivi e negativi, del progetto proposto sull'ambiente: dovuti all'esistenza del progetto; dovuti all'utilizzazione delle risorse naturali; dovuti all'emissione di inquinanti, alla creazione di sostanze nocive e allo smaltimento dei rifiuti; e la menzione da parte del committente dei metodi di previsione utilizzati per valutare gli effetti sull'ambiente
5. Una descrizione delle misure previste per evitare, ridurre e se possibile compensare rilevanti effetti negativi del progetto sull'ambiente.
6. Un riassunto non tecnico delle informazioni trasmesse sulla base dei punti precedenti.
7. Un sommario delle eventuali difficoltà (lacune tecniche o mancanza di conoscenze) incontrate dal committente nella raccolta dei dati richiesti.

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ALLEGATO D
ELEMENTI DI VERIFICA DI CUI ALL'ART. 1, COMMI 6 E 7

1. Caratteristiche.
Le caratteristiche del progetto devono essere prese in considerazione in particolare in rapporto ai seguenti elementi: dimensioni del progetto (superfici, volumi, potenzialità) (1);
utilizzazione delle risorse naturali;
produzione di rifiuti;
inquinamento e disturbi ambientali;
rischio di incidenti;
impatto sui patrimonio naturale e storico, tenuto conto della destinazione delle zone che possono essere danneggiate (in particolare zone turistiche, urbane o agricole).
2. Ubicazione del progetto.
La sensibilità ambientale delle zone geografiche che possono essere danneggiate dal progetto, deve essere presa in considerazione, tenendo conto in particolare dei seguenti elementi: la qualità e la capacita' di rigenerazione delle risorse naturali della zona; la capacita' di carico dell'ambiente naturale, con particolare attenzione alle seguenti zone: