HO UCCISO PARANOIA

L'odio Migliore
L'abitudine
Le Putte
Infinità
Una Canzone Arresa
Questo e Altro
Ineluttabile
Lamento Dello Sbronzo
Il Naufragio
In Delirio
Un Sollievo

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L'odio Migliore

Ho preso Paranoia, la mia concubina cocciuta
e l'ho accoppata, giuro, come di schianto
Ora si prepari il compianto: la vergogna del Golgota
è una volta ancora emblema nel vento
Lo meritava davvero, è tutto ciò che so
mi torturava, non mento, e non puoi dirmi di no
Mi si notifichi pure oscena gratuità,
ma lei mi torturava e questa è la verità
Lo meritava davvero, è tutto ciò che so
mi torturava, non mento, e non puoi dirmi di no
Non hai mai avuto a che fare con la fissa cruciale,
cagna fedele come l'edera?
Un rampicante del cuore in dirittura finale:
la cattura dell'anima?
Bene nutri l'odio migliore con assiduità
dagli ambascia e rancore, lui t'accecherà
Nutri l'odio migliore con felicità
dagli ambascia e rancore e ti ripagherà

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L'abitudine

Ora è la sera
morbida e chiara
bacio di ponente soffice
sulle nostre labbra aride
E di fine odora già l'abitudine
Notte, la nera
un sudario avvolto su di noi
spegne la sera
e fruscia la sua falce presaga
E di fine odora già l'abitudine
Ora la fine è già un'abitudine

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Le Putte

Ohh, grande cerimonia quest'oggi:
21 puttanelle in pompa magna
scalpitano lì sotto agli occhi
come una teppa che si cerca una rogna. Rognaaa
Guardate! C'è una S altera (Biliosa! Altera!)
serpe piena e gravida di veleno
E ancora H: gracchia di rutti e bela
e G che dondola come un vecchio treno
A B C: prima che sia mezzodì
morirai in un fiume pieno di...
Il puparo sfrigola d'ingordigia ed ulula
mentre una mosca sfrega le zampe e ghigna
Oh, Oh, lì sotto c'è un baccano che è una Pa-u-ra
e Bambo-B s'azzuffa con Q-uella cagna
Burattinaio lingua-fra-i-denti schiuma
vibra sopra lo scranno e impugna
Penna (l'avida!) e verga e ingiura e
verga e ingiura e verga e ingiura
A B C: prima che sia mezzodì
morirai in un fiume pieno di
Parole
Fanno a gara le cortigiane, damigelle di gran reame
Fanno a gara le cortigiane, puttanelle di gran reame
Fanno a gara...

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Infinità

Vieni qui, vicino a me e fatti piccola
ti sogno avvolta e tenera in calde cavità
La mia emozione è un brivido e non lo sperderò
ma prenditi un mio battito e mischialo coi tuoi
La cosa più speciale che mi potessi offrire:
un lampo di infinità.
Che non mi fa dormire e non mi fa vegliare:
ora è per sempre ora
Vieni a farti vela in me e portami con te
c'è un soffio di vertigine che ci sospingerà
La cosa più speciale che mi potessi offrire:
un lampo di infinità.
Che non mi fa dormire e non mi fa vegliare:
ora è per sempre ora
Rimani così nel sogno in cui sei
e lasciati sussurrare:
"Rimani così nel sogno che sei
e lasciati accarezzare"
Rimani così nel sogno in cui sei
e lasciati mormorare:
"Rimani così nei sogni che fai
non ti vorrò ridestare"

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Una Canzone Arresa

Tocchi le foglie al sole
(che sempre invochi su di te)
poggiata al ramo e nel cuore
il desiderio ardente di attrarre la mia pietà
Dispieghi con passione sdegnose verità
Io abbasso gli occhi e geme
la pena che nascondo alla tua vista
C'è la brezza che disegna la tua infelicità
fra le ortiche e questo pezzo di cielo
sempre più invisibile, inviolabile
Racconti delusioni
e il tempo che non c'è più
è un libro fra le mani:
lo leggi commovente in fiera dignità
"...gemma che effondi ardore,
anche se non lo sai,
io potrei darti amore..."
Da un varco scende il sole sul mio viso

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Questo E Altro

Era un tête-à-tête con l'avvenente Intimità
un offuscamento sul crinale dove Licenziosità,
dal basso, occhieggiava proprio verso me
C'erano un frastuono in testa ed uno sguardo steso e poi
sotto e sopra e sotto e in faccia un gorgo verso il vuoto
e Ondina, la sirena, che mi offriva ospitalità
Improvvisamente il mulinello ha ritirato le sue spire
una e una e una per lasciarti comparire ancora
più vero, sgradito, e grigio come mai
Questo e altro è il mondo dove non sei riverito
Questo e altro è il mondo dove non sei accettato
Questo e altro è il mondo che il tuo arrivo ha screpolato:
penetrano i fumi di pallose amenità
Certe cose son da fare:
una è detta ELIMINARE
Certe cose son da fare:
la seconda è CANCELLARE

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Ineluttabile

Chili di silenzio per inaugurare un nuovo gioco
(solo agli sguardi è concesso di sperdersi nell'aria)
perché un sospiro può affilare il taglio del rasoio
e di nuove lacerazioni non c'è voglia
Nessuna possibilità di condividere sfiducia
costretti a un'immobilità colpevole
Il buio è un peso, è un imbroglio e brucia come il fuoco
Le cose opache lì intorno si muovono:
detta il ritmo lo smacco di ogni preghiera
e non c'è pace latente da cogliere
Nessuna possibilità di condividere sfiducia
costretti all'immobilità, noi carne esamine e sfinita
Nostri i corpi arresi al gelo dell'apnea!
Patiranno il giro di vite ineluttabile
Chili di silenzio sulla nostra pena
gran regina dell'incubo che verrà
Come girano i colori ed i sapori nella vita vera?
Qui per ora è nero come Angoscia e amaro come Fiele
E lì?

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Lamento Dello Sbronzo

Quando mi rivedrai così ricco di fiducia?
Non la senti per me la campana che festeggia?
Viva la cecità che il buon senso ti procura
vale la sordità che ti fa battere il cuore
Quando mi rivedrai per te sarò sempre uguale e poi
due di me non li riusciresti a reggere
Meglio io-che-ti-stufo-di-ghignate
Ma ci conosciamo poco
Sì, tu mi conosci poco
E quanto è poco questo poco!
Sai decidere di farti due bicchieri qui con me
Puoi convincerti che farai solo quattro ciance
Ma non cercherai mai la sorgente delle lacrime
Quando mi rivedrai per te sarò sempre uguale e poi
due di me non li riusciresti a reggere
Meglio io-che-ti-stufo-di-ghignate
Vai, ora vai, che le ciance son finite

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Il Naufragio

Bene: la "cosa" è lì a navigare
e il capitano guida niente male!
Moto vagamente ondoso
con libeccio minaccioso.
Serviranno acrobazie (ora!):
la tempesta lenta sale
"Sali in barca" ha detto
"Sali adesso" ha detto
"Sali"
Il passeggero è un'impeto d'amore
gloriosamente eretto in mezzo al mare
Frangono flutti qua e là con ritmo irregolare
e caldo e umido non sono qui a far rifiatare
"Vieni in barca" ha detto
"Vieni adesso" ha detto
"Vieni"
Perduta la rotta! Perduta!
Come relitto in fondo al suo incanto
affogherà in lei perdutamente
Perdutamente

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In Delirio

Giunto alle remote sponde del soliloquio: fin qua tutto bene!
Solitudine profonde fortune per farmi capire che conviene
Un viaggio di molti bagliori e falene assai fuori nel loro daffare (ho qualche pretesa di giustificare le incomode tentazioni...)
La mia Penelope tesse il ritratto di me che non so se tornare
come una mitica cosa che valga la pena di rappresentare
Distrutto baby, spossato mia piccola da ogni pietosa sciocchezza
che una marmaglia di predicatori vestiva con ogni certezza
Distrutto baby, spossato mia piccola da ogni pietosa certezza
che una marmaglia di polli e caproni gestiva con ovvia sciocchezza
Penetro il folto di fronte:
alle spalle le onde mi stanno a guardare
Ostaggio! (Cordoglio...)
Mi sono rapito nel bosco delle sparizioni
E parlo a me stesso e mi voglio lontano da tutti quei rompicoglioni
La mia Penelope tesse il ritratto di me che non so più tornare
come una mitica cosa che valga la pena di rappresentare
Distrutto baby, spossato mia piccola da ogni pietosa sciocchezza
che una marmaglia di predicatori vestiva con ogni certezza
Distrutto baby, spossato mia piccola da ogni pietosa certezza
che una marmaglia di polli e caproni gestiva con ovvia sciocchezza
Vago nel folto di fronde in delirio

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Un Sollievo

"... L'affanno è latente, tesoro
come il tempo che ondeggia in mezzo a noi
corrode le buffe difese che alziamo
L'affanno è potente, tesoro
è il tempo che non dominerai
trapassa le goffe pretese che abbiamo..."
Vale come pietoso sollievo
il silenzio che ti parlerà?
Che tu solo lo sappia per vero:
sono muto per difficoltà
Te lo canto, il mio sollievo
è il silenzio che ci parlerà
Che tu solo lo sappia per vero:
tutto qua
"...La gioia è una bolla, tesoro
ci gonfia di ebbra ingenuità
poi scoppia e si perde dovunque nel tempo
La gioia è una stella, tesoro
sempre tu la vagheggerai
perse le forze nel tuo lamento..."

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