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Le polemiche

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In effetti la polemica tra matematici e filosofi è cosa di lunga data. Già Galileo Galilei ebbe modo di sperimentarne la durezza, avendo alla fine ragione della correttezza delle sue idee. Nel 1604 apparve in cielo una supernova. La questione concerneva sull’attribuzione corretta della natura del nuovo oggetto celeste. Se l’oggetto fosse appartenuto al cielo sublunare esso avrebbe avuto natura corruttibile, ma come mai non si era osservato prima? Se l’oggetto fosse appartenuto al cielo al di sopra della luna esso apparteneva per definizione al popolo delle cose celesti e quindi incorruttibili. Il fatto era che la supernova aumentava di luminosità e dimensioni, per poi raggiungere un massimo e, riducendo la sua luminosità, scompariva di vista progressivamente e definitivamente. Un fatto imprevisto che aveva manifestato la possibilità di un comportamento che violava le buone regole dell’essenza delle cose, tanto cara ai filosofi. Ma i matematici hanno un altro compito: ‘Che ha a che fare la filosofia col misurare? Che importa al matematico se il cielo sia corruttibile e generabile? Se anche la nuova stella fosse di polenta, chi vieta ai matematici di osservarla e misurarla? Canchero, l’ha avuto torto questa stella a rovinare così la filosofia di costoro’. Queste le sarcastiche considerazioni di Galileo apparse nel libello Dialogo de Cecco Ronchitti da Bruzene in perpuosito de la Stella Nuova. La polemica di Galileo continuerà a lungo, fino al suo processo dinanzi all’Inquisizione e alla sua condanna. L’ostinazione dello scienziato è riassunta nella frase, forse mai pronunciata ma certamente incisiva, eppur si muove.

E quando Gauss dovette affrontare la critica alla teoria delle parallele di Euclide, dovette prima scontrarsi con i filosofi, i seguaci di Kant in particolare, che sostenevano la necessità a priori della geometria euclidea. Scriveva Gauss nel 1844 a Christian Schumacher. ‘Osserverete la stessa cosa, l’incompetenza matematica, nei filosofi contemporanei. Non vi fanno rizzare i capelli sulla testa con le loro definizioni? Anche con lo stesso Kant spesso le cose non vanno molto meglio; la sua distinzione fra proposizioni analitiche e sintetiche, è secondo me, una di quelle cose che cadono nella banalità o sono false’.

Fortuna per noi che Gauss non si curò molto delle necessità a priori del quinto postulato, e insieme ad altri matematici, Bolyai e Lobachevskij in particolare, lasciò alla cultura occidentale una delle più ardite costruzioni del pensiero umano: le geometrie non euclidee.