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Eubulo

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No, conti matematici che suggeriscono al lettore interessato una ulteriore ricerca.

Invito alla ricerca che Sos Contos propongono in Su Manualeddu: ‘A sa fine, de custu libru, faiende su chi cherisi. Ma si dd’hais agattau interessante, (attenzione a s’aggettivu), iscridienos, sempere a ischola, in Macumere’.

Sos Contos esordiscono nella loro esilarante critica ai luoghi comuni con questo innocente e vanitoso invito. Che ci sia una piccola trappola è del tutto evidente: attenzione a s’aggettivu è come un segnale di pericolo, come quelli apposti sui cancelli di certi giardini, all’interno dei quali si trova un cane privo di catena. Attenti al cane cerca di mettere in guardia occasionali visitatori ignari della potenziale aggressività della bestia. La riposta speranza dei padroni di casa è di tenere alla larga ospiti indesiderati e d’altro canto evitare brutte sorprese a quelli attesi e benvenuti. In ogni caso il segnale di all’erta annulla la possibilità di una proditoria imboscata del cane e mette in pace la coscienza dei proprietari, anche di fronte a vere e proprie tragedie. Potenza dei simboli e della comunicazione! Così come in Sos Contos che assumono di se stessi di essere e di non essere contemporaneamente interessanti, introducendo un paradosso che pretende di fare il verso a quello di Epimenide.

Un mucchio di grano è sempre piccolo, sosteneva Eubulo di Mileto, un filosofo greco della seconda metà del quarto secolo.

E’ evidente che a) un mucchio con un solo chicco di grano è piccolo, e che b) se ad un mucchio piccolo si aggiunge un chicco allora il mucchio rimane piccolo. Da a e da b segue che un mucchio con due chicchi è piccolo, e d’altro canto, per iterazione, una volta che un mucchio con n chicchi è piccolo tale sarà anche il mucchio con n+1 chicchi. Le premesse sono corrette, le deduzioni logiche pure. Le conclusioni al contrario contrastano con l’esperienza per la quale esistono anche mucchi di grano non piccoli. Come si saranno formati? E’ qui che scatta la trappola, il paradosso, perché occorre che esista un numero intero n per il quale il mucchio di grano accumulato sia piccolo, ma tale per cui per n+1 il mucchio diventi non piccolo. Cioè, nel mentre che si assume come vero il fatto che p(n)->p(n+1) qui si accetta senza battere ciglio che p(n)->-p(n+1), si accetta cioè l’introduzione nel ragionamento di una evidente contraddizione logica. Se d’altro canto Sos Contos vengono assimilati a un mucchio di grano in cui ogni capitolo è un chicco del mucchio il loro essere interessanti complessivamente dipende dall’esserlo il primo capitolo, (e ben dubitiamo che l’esserlo esso da solo sia cosa vera), e facendo questa assunzione decretiamo che tutto il libro debba essere per tutti e per sempre interessante. D’altro canto se con molta e falsa modestia assumiamo che il primo capitolo non sia interessante stiamo di certo invitando il lettore a interrompere immediatamente la lettura in quanto nessun capitolo accrescerà neppur minimamente il suo interesse per il lavoro. Sarebbe come un libro giallo in cui si sveli il nome del colpevole nel racconto della prima scena.

Ma accettiamo pure che il lettore abbia resistito nel dubbio fino all’ultima pagina de Sos Contos e a fine lettura decida di aver trovato il libro, poniamo, interessante.

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