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Comares

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Il vero personaggio de su contu de Sas Comares in politica è il Sindaco. Egli sa benissimo che l’impiegata che ha assunto non sa né leggere né scrivere, e che il compito che le ha assegnato da svolgere va ben al di là delle sue possibilità culturali. Il Sindaco ha però un debito elettorale, e con grande onestà intellettuale lo salda. Sa anche che dovrà fronteggiare le critiche dei suoi concittadini forse della opposizione e anche della sua maggioranza. Ma nonostante tutto questo ha elaborato un piano tale da dare soddisfazione agli oppositori, tale da proteggere il posto di lavoro della nuova impiegata al 65% circa, e tale da garantire questa alta probabilità in qualunque situazione, sia che le lettere da imbustare siano poche, molte o tantissime. Usa e abusa del calcolo delle probabilità facendo credere che la probabilità di un evento aumenti quando aumentano le prove che vengono effettuate. Si chieda a un giocatore di lotto perché punta su un numero ritardatario: è tempo perso spiegare che l’urna contenente i numeri non ha memoria, spiegare che la probabilità di estrarre un numero dato su novanta è costante e sempre uguale a un novantesimo, e che, per esempio, un numero su novecento estrazioni potrebbe non uscire mai e uscire consecutivamente nelle successive dieci, ristabilendo così l’uguaglianza tra probabilità e frequenza di un evento. Il politico gioca, per fini leciti si intende, più sul luogo comune, sul sentire comune della gente, che non sulla corretta spiegazione scientifica di un fenomeno. Il politico ha contro di sé l’obbligo di fare, almeno così sembrerebbe. I tre duellanti de Su Duellu, non hanno quest’obbligo. Essi possono anche no fare niente. Con uno strampalato ragionamento logico, ineccepibile dal punto di vista formale, concludono correttamente che rischiare la vita è cosa ben più grave che salvare la faccia. Nei films succede diversamente e il duello a tre nel film Il Buono Il Brutto Il Cattivo, si conclude diversamente, mandando un messaggio assolutamente non conciliabile con quello de Sos Contos.

Eppure Sos Contos non hanno la pretesa di mandare messaggi. Essi volutamente sono stati costruiti in modo ambiguo dando la possibilità di scelta tra infinite alternative. Già il titolo è ambiguo: Contos nel senso di racconti o contos nel senso di problemi, e poi problemi giusti o problemi sbagliati, sbagliati i problemi o le soluzioni, e quali soluzioni, quelle comportamentali dei personaggi o quelle matematiche dei problemi? E poi il libro stesso dice di sé di essere senza capo né coda, e lo ribadisce al suo interno con la storia del cane che si morde la coda e quando identifica Sos Contos con la matematica e coloro che la studiano coi personaggi de Sos Contos che ne sono autori e protagonisti a vari livelli in una inestricabile autoreferenzialità, come ‘mani che disegnano’ del già citato Escher.

Risulta quindi evidente che su contu Interpretamus sia una parodia della difficoltà di leggere con distaccata obiettività la realtà circostante, anche quando si è contribuito in modo determinante alla evidenziazzione di aspetti caratteristici di essa. Oppure appoggiarsi alla lettura altrui della realtà per fornirne una qualche forma di convalida.

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