Alfred Joseph Hitchcock



Nome: Alfred Joseph Hitchcock
Data e luogo di nascita: 13 Agosto 1899, Londra, Gran Bretagna
Data e luogo di morte: 29 Aprile 1980, Los Angeles, California, USA
«L’arte di creare suspence è nello stesso tempo quella di mettere il pubblico nell’azione facendolo partecipare al film. Lo spettacolo, da questo punto di vista, non è più un gioco che si fa a due (il regista + il suo film), ma a tre (il regista + il suo film + il pubblico) e il suspence, come i sassi bianchi di Pollicino o la passeggiata di Cappuccetto Rosso, diventa un mezzo poetico perché il suo obiettivo è quello di commuoverci, di farci battere più forte il cuore» (F.Truffaut). Questo affermava il regista francese a proposito di Alfred Hitchcock (1899-1980), universalmente riconosciuto come il più grande creatore di thriller (anche numericamente: 54 lungometraggi in 53 anni di carriera) della storia del cinema.
«L’immagine hitchcockiana per eccellenza - continua Truffaut - è quella di un uomo innocente scambiato per un altro, inseguito e che ritroviamo mentre sta cadendo da un tetto, aggrappato ad una grondaia sul punto di rompersi» (ivi, p.293). E questo perché nell’opera del maestro inglese, trasferitosi nel 1940 negli Stati Uniti, non c’è quasi mai, come nel giallo, la reale preoccupazione di seguire e dipanare un intreccio, né, come nel noir classico, l’interesse a descrivere un mondo, le sue leggi e i suoi personaggi. Quello che interessa ad Hitchcock è mettere in scena le paure comuni dell’uomo comune, e fare in modo che lo spettatore le viva in prima persona mentre le osserva e non le subisca invece attraverso un racconto. Le vertigini, la perdita d’identità propria o di chi ci è a fianco, il tradimento, l’essere accusati ingiustamente, la claustrofobia, il venire improvvisamente strappati dal proprio mondo, l’essere braccati: il cinema di Hitchcock suscita queste sensazioni, che sono tutte facce di uno stesso sentimento di base, la paura. Una paura motivata e ragionevole, non lontana e soprannaturale come quella dell’horror, con cui ogni spettatore potrebbe trovarsi un giorno a fare i conti.
L’importanza degli innumerevoli capolavori hitchcockiani non consiste però solo nell’aver dato un volto a tutti i timori quotidiani del borghese medio: film come Il club dei 39 (1935), Rebecca la prima moglie (1940), Notorius (1946), Io confesso (1953), La finestra sul cortile (1954), La donna che visse due volte (1958), Psyco (1960), Gli uccelli (1963) e tanti altri, s’imposero anche per la loro bellezza formale, il più delle volte raggiunta attraverso una costante sperimentazione tecnica. Nodo alla gola (1948), ad esempio, è un unico piano-sequenza di oltre un’ora e un quarto, mentre la famosa scena della doccia in Psyco fu ottenuta montando 70 posizioni di macchina diverse per 45 secondi di film.

1 - Biografia

Alfred Hitchcock nacque nel 1899 a Londra. Di famiglia cattolica, venne allevato secondo antiquati canoni di severità e mandato a studiare dai gesuiti, ad ingegneria elettrica per trovare lavoro, ed in seguito si iscrisse alla scuola di belle arti per coltivare la sua predisposizione al disegno; venne così assunto dalla compagnia del telegrafo come tecnico e da un grande magazzino come disegnatore pubblicitario. Nel 1920 fu assunto dalla filiale di una casa cinematografica americana per disegnare i titoli di testo e le didascalie dei film muti; di qui passò allo studio di montaggio (si occupò anche di girare gli esterni senza attori) e al reparto degli sceneggiatori. Nel 1922 venne assunto da un'altra casa come aiuto-regista. Si era ormai impratichito di tutte le fasi della produzione cinematografica ed aveva anche diretto un paio di spezzoni. Dopo due tentativi abortiti, Hitchcock diresse il suo primo film nel 1925.

Girò in tutto nove film miti; nel 1929 realizzò il primo film sonoro inglese e il primo dei quattordici da lui diretti in patria.

Alla vigilia della guerra si trasferì a Hollywood. L'esordio gli valse il suo unico Oscar e fu seguito da venticinque film in meno di vent'anni. Divenne in breve tempo un autore di successo, un beniamino del pubblico, poté finalmente ingaggiare attori di alto livello: Cary Grant, James Stewart, ....(i suoi colpevoli, innocenti ideali, personificazione del cittadino onesto e simpatico), Grace Kelly, Ingrid Bergman, Kim Novak, Marlene Dietrich (glaciali bellezze misogine).

Negli anni Sessanta, anche a causa delle precarie condizioni di salute, la sua attività si ridusse sensibilmente: nel secondo ventennio hollywoodiano diresse appena sei film (e con attori di nuovo di secondo piano), più l'incompiuto del 1980, l'anno in cui si spense.

2 - Agiografia

L'enorme risonanza della sua opera fu accompagnata da uno schivo riserbo nella vita privata. In contrasto con i temi dei suoi film, il regista condusse una tranquilla esistenza piccolo borghese; lento e grasso, abitudinario e sornione, cinico e meticoloso, non lasciava trapelare nulla che potesse giustificare una fantasia così truce. Era un cattolico osservante, un appassionato gastronomo, un discreto giocatore di golf, un modesto collezionista d'arte. Un trauma infantile, forse quando il padre lo fece rinchiudere in prigione per dieci minuti, potrebbe spiegare il suo sesto senso per la paura.

Un cinico affarista. Hitchcock fu ripetitivo; continuò a sfruttare con grande artigiana maestria il genere di cui possedeva praticamente il monopolio. Fece soldi vendendo la propria silhouette, il proprio marchio, la propria firma a periodici e trasmissioni televisive.

Un qualunquista agnostico. Il film per Hitchcock è un esercizio narrativo astratto: quel che importa non è il contenuto, ma la forma: come nei cruciverba o nei puzzle, non contano i significati delle parole, ma soltanto la loro struttura. Perciò si serve spesso di soggetti altrui: il soggetto era soltanto un pretesto. Nessun riferimento alla realtà sociale e politica, se non per incidere meglio sulla fantasia del pubblico o per sfruttare un pretesto "reale" particolarmente ghiotto.

3 - Filologia

Uno scienziato del suspence. Hitchcock studiò attentamente le regole del thriller: ogni singola quadratura era girata in modo da generare tensione (il film è un mosaico girato a pezzetti, ma rigorosamente pianificato a tavolino e ....si aggira sulla scena come il più conturbante dei personaggi per far partecipare psicologicamente lo spettatore, riprende dall'alto e dal basso, in primo piano o attraverso)....e ...whodunit e invariate rispetto a incubi dell'inconscio e a capricci dell'assurdo (psicoanalisi e surrealismo possono essere immersi in dosi qualsiasi, come i Gange nelle equazioni della fisica teorica, per plasmare il film nella forma più conveniente), il montaggio ubbidiva alle leggi della meccanica del terrore (un principio di causalità combinatoria, secondo il quale causa ed effetto possono rivelarsi in infiniti tipi di successioni temporali ma esiste un solo modo di ordinarli in maniera che venga generato l'intero insieme di eventi che compongono ogni singola possibile successione) della psicologia del terrore (far sapere al pubblico il pericolo di cui il protagonista è ancora ignaro), la sceneggiatura costituiva un rigoroso sillogismo dell'ansia (atmosfera di ambiguità, mistero, rivelazione), la logica della finzione è la logica delle emozioni (sono le emozioni umane, più che i mostri ad incatenare il pubblico, perché lo spettatore si riconosce nell'emozione ed è come se vivesse in prima persona la situazione di pericolo.

Così, nei capolavori di Hitchcock ricorrono situazioni simili: la vicenda è concentrata attorno a pochi personaggi ben caratterizzati e si svolge in pochi ambienti (secondo una prassi quasi teatrale, che acuisce l'angoscia con il senso di chiuso e l'evocazione del cupo espressionista) fotografati in modo premonitore (l'ambiente è a volte il vero protagonista del film, o per lo meno la scintilla che genera il dramma; gli attori a quel punto si riducono a marionette che, calati in quell'ambiente non possono agire diversamente da come agiscono); la trama è imperniata su un innocente che i fatti fanno apparire colpevole (un uomo soggetto ad un incubo spaventoso); il mistero viene svelato da una coppia: un detective freddo e calcolatore e una donna bella ed intelligente.

La finzione. Nei film di Hitchcock tutto è basato sulla finzione, sovente molteplice. Per rincarare la dose, il regista ambienta le sue storie nel mondo dello spettacolo (c'è sempre un teatro, un circo, un luna-park), in modo che la riscossione delle finzioni degeneri a più livelli, gettando anche un'ombra torbida sui rapporti fra arte e crimine.

Un pittore. come nei ritratti dei grandi pittori, nei film di Hitchcock ci sono delle inquadrature (dei "particolari" del ritratto) che colpiscono e connotano l'intera opera: un mulino, una scogliera, una chiave, o una bottiglia acquistano un forte risvolto semantico. Questo vale tanto per i primi piani di oggetti, quanto per i paesaggi o per le riprese virtuosistiche attraverso una porta o per i particolari messi lì ad ispirare le azioni dei personaggi.

Un omosessuale misogino. Hitchcock prediligeva le attrici belle e glaciali (alla Grace Kelly) o le bionde più facili da seviziare (alla Kim Novak). Dichiarò che, in una scena durante la quale un corpo nudo di donna giace in mezzo a un mucchio di patate, la sua attenzione era tutta per le patate. Nei suoi film c'è poco posto per gli idilli, e anche per le smancerie romantiche: sono degli intrighi.

La superstizione. Fin dal primo lungometraggio Hitchcock instaurò con il pubblico una buffa tradizione: quella di comparire per un attimo sullo schermo; una presenza fugace e pleonastica, uno scherzo, una gag, un tema mondano (dove! come! quando apparirà!!) o un marchio di fabbrica, o una firma d'autore, o un'altra delle sue abitudini piccolo borghesi; una superstizione forse, un rito propiziatorio, un'occulta schiavitù psicologica; oppure un modo per calare la realtà nella finzione, per dimostrare che quello proiettato sullo schermo è il mondo di tutti i giorni, e che le angosce interpretate dagli attori sono quelle in mezzo a cui vive il regista, sono le sue angosce.

Maestro del brivido e dell'ironia. Hitchcock possedeva uno humour britannico, sintetico e pungente; nei suoi film questa vena umoristica aveva lo scopo di esorcizzare la violenza. In questo doppio senso, Hitchcock è al tempo stesso allievo di Lubitsch e Lang. Grazie alla fusione dei due temi, Hitchcock forgiò il film avventuroso, moderno, progenitore di tanti agenti segreti, in bilico fra giallo e commedia, spettacolare, brioso e ironico.

Un filosofo dell'infelicità. Le gag gialle dei suoi film costituiscono altrettante riflessioni sulla vita, alla luce di un relativismo quasi eretico che non vede al centro del cosmo la mano di una provvidenza divina, ma bensì la mano di un caso statistico: l'uomo innocuo del mondo può in realtà essere il più feroce dei criminali, l'oggetto più insignificante può essere la spiegazione di tutto. Ogni suo meccanismo narrativo diventa un apologo sul conflitto fra caso e libero arbitrio. Diventa una metafora fra delle dissonanze che deformano l'armonia della vita quotidiana. Diventa una meditazione sull'inesorabile infelicità dell'esistenza, inerme al cospetto del caso e prima o poi preda "statistica" dei suoi crudeli ingranaggi.

L'età dell'ansia. Hitchcock interpreta l'ansia della società capitalistica attraverso l'individualismo dei suoi eroi (detective o colpevoli innocenti) presi in un intrigo che rappresenta la ragnatela di condizionamenti di tale società. La ricerca della verità (attraverso la pretestuosa soluzione dell'enigma) è una ricerca di libertà.

Little Gidding. Sovente le sceneggiature di Hitchcock finiscono nello stesso luogo in cui erano cominciate; è un modo di tornare sul luogo del delitto, ma è anche un modo di "arrivare dove avevamo cominciato e conoscere il luogo per la prima volta" (Eliot), un modo di saldare i cicli della vita e della morte, e un modo di suggerire che il caso, supremo fattore dell'universo, non è poi così arbitrario come sembra; è anche un modo di espiare attraverso un incubo-confessione o un calvario-inseguimento; affrontare il dolore della verità.

Una carriera prolifica di capolavori narrativi, di perfetti congegni spettacolari; se si prescinde dai contenuti, scarsi nulli o ambigui, è l'opera più imponente della storia cinematografica.

The Pleasure Garden (1925) è un melodramma esotico, ma con tratti caratteristici del regista: il montaggio parallelo, l'alternarsi di situazioni tragiche ed umoristiche, l'incubo, il teatro.

  • Una ballerina va a trovare il marito che lavora in Africa. Arriva senza preavviso lo trova tra le braccia di un'altra. Il marito, per ottenere il suo perdono, simula il suicidio dell'amante, ma ne è poi ossessionato in sogno a tal punto da tentare di uccidere la consorte. Un giovane amico la salva, sopprimendo il folle, e poi la sposa.
  • The Lodger (1926), si ispira al più celebre criminale inglese, "Jack the Ripper".

  • Una tranquilla famiglia londinese ospita un giovane dal comportamento misterioso che si innamora della figlia. I genitori credono di riconoscere nell'uomo il famigerato seviziatore di prostitute che uccide solo donne bionde e solo di martedì, e il poliziotto, ex fidanzato della giovane, lo denuncia. Il sospetto tenta la fuga, la polizia e la folla lo inseguono nella nebbia. All'ultimo momento giunge la notizia che il vero criminale è stato arrestato.
  • Il film fece colpo, primo perché presentava ambienti e situazioni insoliti, e poi perché calamitava l'attenzione dello spettatore con la "suspense" della fuga. Il film rivelava l'ambivalenza morale del regista: simpatia per il maniaco sessuale, indifferenza o apatia per i perbenisti; il fascino sta tutto nella prima parte.

    Downhile (1927) amplifica il concetto del colpevole innocente: uno studente di buona famiglia viene cacciato dal collegio e di casa perché accusato, a torto, di aver violentato una cameriera; vagabonda senza meta da una città all'altra del continente, ossessionato dalla minacciosa figura paterna, fino a ridursi ad un relitto umano; paura e orgoglio lo terrebbero lontano da casa per sempre se un caso non lo riportasse in patria, facendogli scoprire di essere stato scagionato.

    The ring (1927) non si regge tanto sulla trama melodrammatica, la donna contesa fra due pugili, quanto sulle sottolineature virtuosistiche e apparentemente ridondanti delle metafore visive (ogni gesto ed ogni oggetto è in armonia con quanto sta accadendo).

    Champagne (1928) è una commedia urbana, grossolana e superficiale, sul classico tema della figlia di un miliardario che non può sposare l'uomo che ama perché è uno squattrinato, che fugge di casa e costringe infine il padre a cedere, infarcita di gag e con una visuale quasi lubitschiana del mondo dei ricchi.

    The manxman (1929) è il suo melodramma più compiuto. Un pescatore povero chiede la mano di una ragazza, ma suo padre esige prima che lui faccia fortuna; perciò il giovane parte alla ventura, lasciando la sua bella nelle mani dell'amico fidato, un ricco avvocato; la notizia di un naufragio dà però via libera ai due, e lei rimane incinta; il pescatore comunque non è morto e quando fa ritorno sposa la fidanzata; nasce il bambino, che tutti credono legittimo, ma lei, disperata, tenta di suicidarsi; in tribunale, davanti all'amante, si scopre la verità: i due peccatori sono espulsi dal villaggio con il frutto del loro peccato.

    Qui culmina e termina la prima fase dell'opera di Hitchcock, già matura nella tecnica ma ancora ancorata a soggetti tradizionali. Il reiterato cimento nel melodramma gli ha comunque fatto capire l'importanza delle emozioni. Qua e là atmosfere da incubo, con picchi improvvisi nei film con colpevole-innocente, e tocchi umoristici.

    Blackmail (1929) torna all'intrigo e alla suspense.

  • Una ragazza, dopo aver litigato con il suo fidanzato poliziotto, accetta di farsi accompagnare da un pittore nel suo studio, ma quando questi, con il pretesto di volerla ritrarre, le salta addosso, lei lo accoltella. Un amico del pittore la vede uscire dallo studio e decide di ricattarla. Dell'indagine viene incaricato il fidanzato, che, scoperta la verità, accusa il ricattatore. Questi si dà alla fuga sui tetti e precipita nel vuoto. Il poliziotto fa appena in tempo a fermare la fidanzata che aveva deciso di costituirsi.
  • La morale vittoriana è salva, non importa se grazie alla morte di un innocente. Il rimorso della giovane, l'impotenza del poliziotto e la viltà del ricattatore creano l'atmosfera da incubo: l'idea risolutrice del poliziotto scatena la suspense prima attraverso l'inseguimento del ricattatore e poi attraverso la corsa del poliziotto per fermare la fidanzata. Un doppio colpevole-innocente (la ragazza e il ricattatore) e un doppio inseguimento. Metafore visive: il ritratto dal dito puntato nello studio, il museo dentro cui cerca rifugio il fuggiasco.

    Murder (1930) è un film ad intrigo, questa volta con finale a sorpresa, ovverosia con "colpo di scena", e un altro omaggio al mondo dello spettacolo.

  • Un'attrice di circo viene scoperta accanto al cadavere di una collega e perciò condannata a morte. Un uomo, che si è innamorato di lei, prosegue le immagini fino a scoprire che il vero omicida è il trapezista omosessuale di un circo ricattato dalla vittima, che era a conoscenza del suo segreto. Questi, smascherato, si getta dal trapezio impiccandosi con un nodo scorsoio. Il film si conclude con la calata del sipario su una rappresentazione teatrale, come se tutto non fosse stato altro che una commedia, una finzione dentro la finzione del film.
  • L'arguta ironia del regista si manifesta anche nel tratteggiare il carattere dell'imperturbato detective, e persino nella prima scena, che è peraltro la più espressionista dell'intero film, con i rumori nel buio (pipistrelli e gatti), le luci che si accendono, il vociare confuso, e in primo piano l'arma del delitto.

    Rich And Strange (1932) è la storia avventurosa e comica di due coniugi, oppressi dalla routine della loro esistenza piccolo borghese, che hanno la possibilità di godersi una crociera, ma un naufragio li porta su una giunca cinese a contatto con gente umile che accetta fatalisticamente il proprio destino.

    Number Seventeen (1932) è un delirio di inseguimenti a caccia di una collana: in una casa se la contendono un mendicante, una ragazza, uno sconosciuto, tre banditi ed una avventuriera, che si ritrovano, dopo una serie di peripezie, su un treno lanciato nella notte senza guida. Alla fine il thriller si riconduce alla commedia vivace. Anche in questo film, dominato dalla sagoma metafisica di una scala nella prima parte e dai modellini in miniatura della seconda, vi sono influssi dell'espressionismo.

    The 39 Steps (1935) è il primo capolavoro del thriller a inseguimento.

  • In un teatro di varietà londinese scoppia il panico in seguito ad un colpo di pistola. Richard, un uomo d'affari canadese, accompagna a casa una una ragazza, Annabella, che gli rivela di essere inseguita da due agenti segreti determinati a ucciderla per via di una certa formula. Richard non le crede, ma la notte stessa viene pugnalata e in punto di morte gli rivela il segreto di un'organizzazione spionistica e lo supplica di consegnare la formula a un professore scozzese. Ma la mattina scopre che la polizia lo ricerca per il delitto della ragazza. Si mette in viaggio, inseguito tanto dalla polizia quanto dalle spie. Si innamora di una ragazza incontrata in treno, Pamela, che dapprima non gli crede, ma poi si lascia coinvolgere. Vengono catturati e ammanettati insieme dalle spie travestite da poliziotti, ma riescono a fuggire. Le vicissitudini di Richard terminano in un teatro, dove il capo delle spie dalle dita amputate viene smascherato.
  • Questo film ad inseguimento e` l'epitome dei film di Hitchcock. Il colpevole-innocente diventa anche il detective. Si forma la coppia che fonde emozione e azione, intrigo amoroso e intrigo poliziesco; l'inseguimento è una sorta di viaggio purificatore e rivelatore: al termine ci sono la maturità e l'amore; l'ironia disinnesca la tensione dovuta al pericolo doppio e permanente; l'inseguimento è un pretesto per itinerare l'esplorazione di ambienti sconosciuti; il teatro, un comizio politico, una riunione di puritani, il treno diretto in Scozia, il viadotto, la villa della spia: ogni volta il colpevole-innocente è come un bambino abbandonato in una stanza buia che cerca soltanto di scappare. I film ad inseguimento di Hitchcock saranno sempre una sorta di stravolgimento delle avventure itineranti di Alice in Wonderland.

    The Man Who Knew Too Much (1934, ma rifatto nel 1956), apre la serie dei grandi film spionistici.

  • Durante una vacanza a St. Mauritz, un inglese viene coinvolto in un gioco spionistico: un francese in punto di morte gli rivela un piano per uccidere un diplomatico straniero e poco dopo qualcuno gli rapisce la figlia perché lui non dica alla polizia cio` che ha saputo. L'uomo risolve la crisi di coscienza, che dapprima lo ha spinto egoisticamente ad anteporre la vita di sua figlia per uno sconosciuto, e negare davanti alla polizia di aver ricevuto alcuna confidenza, e si mette a caccia del nemico, sia pur in condizioni di netta inferiorità. Viene catturato anche lui, ma all'ultimo momento, durante un concerto, l'attentato viene sventato dalla moglie con un urlo, che aiuta poi la polizia ad assediare il covo dei banditi e a liberare gli ostaggi.
  • Questo film rappresenta anche la prima sfida titanica dell'individuo qualsiasi contro un nemico più potente che il caso gli pone di fronte. La coppi di borghesi che entra in lotta contro l'organizzazione spionistica, abbandonando tutte le reticenza di classe, e anzi contravvenendo addirittura agli ordini di Scotland Yard, ha scoperto che la loro esistenza è molto più precaria di quanto sembrasse e che stanno vivendo in una società anarchica e violenta, dove l'ordine e le buone maniere sono soltanto delle apparenze. Tutto il film ha l'apparenza di un incubo, che viene spezzato dal grido della donna; quel grido ha anche altri significati: entra a far parte integrante della partitura eseguita sul teatro, e risveglia i borghesi dalla loro apatia; l'urlo è il significato del film.

    La versione del 1956:

  • Stewart and Day are an average American couple with a child, just enjoying their vacation in Morocco. On a bus they meet a distinguished French-Arab fellow, Bernard, who invites them to dinner, but then at the last minute has to run away on some urgent business. At the restaurant, a couple of British tourists recognizes Day, who used to be a singer. While they are familiarizing, they notice Bernard enter the restaurant with a lady. The following day at the market they witness the police chasing a man dressed in white. The man runs through the crowd, but is eventually stabbed by another Arab. It turns out the victim is Bernard, whom, before dying, crawls towards Stewart and whispers something in his ear about an assassination planned against a statesman in London. The British friend advises Stewart to lie to the police in order to minimize the bureaucratic hassle. Stewart and Day are being interrogated by the captain of the French police when somebody phones Stewart and threatens to kill his child if he reveals what Bernard told him. This is how Stewart learns that the child has been kidnapped.
    Stewart takes Day back to the hotel. The British couple has disappeared and Stewart understands what happened: Bernard approached them, Stewart and Day, because he was on the lookout for a suspicious couple, but the couple he was after was the British friends. When Bernard found them, they had him killed. They, the fake British couple, had the child kidnapped to silence Stewart.
    They decide to fly to London and search themselves for their child. Their arrival does not go unnoticed. At the airport they are greeted by a crowd of fans of Day and by the police. The British police chief has guessed everything that happened and why they came to London. But Stewart refuses to collaborate, for fear of jeopardazing his son's life.
    Stewart looks up the name that Bernard whispered to him, while Day is visited by old acquiatances of the musical theater. Stewart is on the wrong track, but Day understands that the name is the name of a location, not of a person. Both parents hurry to the place, which is a chapel. That is, indeed, where the child is held and where the spies are preparing the assassination.
    Stewart tries to free his son but is captured, while Day calls in vain the police. The spies transfer the child to a foreign embassy, while Stewart manages to escape from the chapel by climbing its belltower. In the meantime, Day has reached the symphony hall where the assassination is to occur. Day figures out where the killer is and, when Stewart arrives, directs him to his booth. But it's too late and all Day can do is scream... That scream saves the life of the prime minister. The killer dies trying to avoid Stewart.
    At the embassy, the ambassador orders the spy to kill the child. By coincidence, that very night the prime minister is to attend a reception at the embassy. Stewart and Day manage to get invited and, while Day sings for the dignitaries, Stewart frees his son.
  • The atmosphere of the remake is more claustrophobic, but the plot is implausible and full of stereotypes.

    The Secret Agent è un altro spionistico che acuisce il freddo cinismo di Hitchcock e gioca con il brio della commedia degli equivoci.

  • Durante la prima guerra mondiale le autorita` rendono omaggio alla salma di un caduto. Appena escono, pero`, il becchino (monco) prende la bara sotto braccio: e` vuota.
    Il "morto" e` un coraggioso capitano inglese, che, appena tornato da una missione, apprende della propria morte. Viene incaricato di smascherare una pericolosa spia, che opera in un hotel svizzero. Gli viene affidato un complice, che si fa chiamare "generale" ma e` semplicemente un killer e un donnaiolo. Appena arrivato, il capitano scopre che il servizio segreto gli ha anche procurato un'avvenente moglie, Elsa, a cui un brillante giovane americano (Marvin) sta gia` facendo la corte. L'agente segreto e il generale si recano a trovare l'organista di una chiesa ma lo trovano morto: fra le dita stringe un bottone. I due raggiungono la Elsa e Marvin al casino` e i loro sospetti cadono su un turista che riconosce il bottone come suo. Lo invitano a una gita in montagna, mentre Elsa intrattiene la moglie, e il generale lo getta giu` da un precipizio. Appena tornati, scoprono pero` di aver ucciso l'uomo sbagliato.
    Elsa confessa il proprio amore all'agente segreto, e, colsa da rimorsi, lo convince a dimettersi. Ma il generale ha fiutato una nuova pista e l'agente non resiste. Si recano insieme in una fabbrica di cioccolata che serve da ufficio postale per lo spionaggio tedesco, dove un informatore passera` loro un telegramma che contiene il nome della spia. Qualcuno informa la polizia e i due devono fuggire. Vengono raggiunti dall'informatore e leggono nel telegramma il nome di... Marvin. Nel frattempo Elsa ha deciso di partire e ha incontrato Marvin che sta a sua volta partendo. Non avendo una meta, gli chiede di viaggiare con lui. L'agente segreto e il generale accorrono alla stazione e saltano sul treno, rivelandole cio` che hanno scoperto. Il treno entra in Germania e i due devono nascondere la loro identita`. Elsa vuole impedire un altro omicidio. Marvin, ignaro della presenza dei due, sequestra Elsa, che sospetta di essere sulle sue tracce e tira fuori una pistola. Irrompono i due, decisi a eliminarlo. Aerei britannici attaccano il treno, che deraglia. La spia muore ma fa in tempo a uccidere il generale. L'agente segreto ha compiuto la sua missione senza bisogno di macchiarsi le mani di sangue.
  • Hitchcock discetta pero` su caso e su destino in maniera un po' naif. La direzione degli attori ricorda ancora quella del cinema muto. La trama e` un po' raffazzonata. La suspense non c'e` quasi mai, visto che le scene sono molto prevedibili. Lo sviluppo piu` rilevante e` semmai in direzione comica: il dialogo, soprattutto nella prima parte, e` divertente e frizzante. L'agente segreto incaricato di identificare e sopprimere una spia sbaglia tutto e ammazza un innocente. In compenso, la vera spia muore accidentalmente nel deragliamento di un treno. Hitchcock se la ride dei suoi stessi servizi segreti. Ma la psicologia dei personaggi e` appena abbozzata, e la storia sembra improvvisata sul momento.

    Sabotage (1936), ancora più perfido è ambientato nel traffico caotico della metropoli londinese e più specificamente in una sala cinematografica.

  • Una spia si serve per un attentato dell'ignaro cognatino, che salta in aria con la bomba. La moglie scopre la verità e accoltella la spia. Un detective protegge la donna e quando il cinema viene fatto esplodere da altri dinamitardi, le prove del delitto vanno definitivamente in fumo.
  • Con freddo cinismo Hitchcock fa saltare in aria un bambino che accarezza un cagnolino e poi lascia impunito un omicidio. Ancora una volta il caos universale vede e provvede, risistemando al loro posto colpevoli e innocenti. La scena in cui muore il bambino costituisce uno dei pezzi più preziosi del museo Hitchcockiano della suspense: l'autobus avanza lentamente nel traffico cittadino, scavalca faticosamente un incrocio dopo l'altro, mentre un orologio scandisce i minuti che mancano all'esplosione.

    Con Young And Innocent (1937) Hitchcock si concede invece una pausa rilassata. Il thriller e` in realta` una commedia sofisticata alla It Happened One Night

  • Durante un temporale una diva litiga con l'uomo che l'ha scoperta. Il giorno dopo il mare restituisce sulla spiaggia il suo corpo senza vita. Lo trova un giovane, che corre a chiedere aiuto. Alcune bagnanti lo vedono e pensano che stia scappando. Quando arriva la polizia, scopre che la donna e` stata strangolata con la cintura di un impermeabile, e i sospetti cadono sul giovane, tanto piu` che la diva gli ha lasciato un'ingente somma nel testamento e tanto piu` che la cintura si scopre appartenere al suo impermeabile.
    Il giovane riesce pero` a sgattaiolare fuori dal tribunale senza essere visto e si nasconde nell'auto della figlia del capo della polizia. Quando le si rivela, la convince a lasciarlo in un mulino abbandonato e a non rivelare nulla al padre. La notizia della sua evasione ha ormai fatto il giro della naziona e la polizia lo sta braccando. Il giovane convince la ragazza, Erica, della propria innocenza e lei si presta, inizialmente controvoglia, ad aiutarlo nella ricerca dell'impermeabile che gli fu rubato. Si recano nel locale in cui lo perse e capiscono che dev'essere stato un barbone. Sempre scappando dalla polizia, ritrovano il barbone in un dormitorio pubblico, e lo rapiscono per fargli confessare. Questi restituisce l'impermeabile, ma rivela di averlo a sua volta ricevuto da un altro uomo, uno sconosciuto afflitto da un tic agli occhi. Per sfuggire l'ennesimo inseguimento della polizia, si nascondono in una miniera, ma la miniera spronfoda e Erica quasi precipita con l'auto. Catturata dalla polizia, rifiuta di collaborare, portando il padre sull'orlo delle dimissioni. Il giovane intanto ha trovato una scatola di fiammiferi del Grand Hotel. Erica veste il barbone da gentleman perche' possa introdursi nel Grand Hotel e riconoscere l'uomo dal tic. Passano tutta la serata a osservare gli ospiti, ma nessuno ha un tic agli occhi. Il problema e` che loro stanno osservando la folla, non i musicisti: il batterista truccato da nero ha un tic agli occhi, e, riconosciuto il barbone, deve prendere un po' di pillole per calmarsi. La polizia arresta il giovane, che era di fuori ad aspettare, e poi la ragazza e il barbone. Ma proprio all'ultimo momento il batterista, causa le pillole, sviene sulla scena. La ragazza si offre di aiutarlo e vede il tic. Il barbone riconosce lo sconosciuto, che confessa nel delirio, e il giovane e` scagionato.
  • La vicenda giallo-rosa si snoda attraverso una seria di gag irriverenti (l'imputato abbandona tranquillo il tribunale che lo dovrebbe processare, i poliziotti finiscono in un autocarro pieno di maiali, alla fine la polizia arriva in massa ad arrestare il vero colpevole senza averci capito nulla).
    Hitchcock fa anche il moralista: il batterista rappresenta l'Inghilterra dei locali equivoci, in contrasto con l'Inghilterra per bene del capo della polizia, che dice la preghiera ad ogni pasto.
    Ancora una volta è il caso a punire il colpevole: il caso e` ormai diventato la chiave di volta per creare la suspense.
    La trama e` pero` un po' raffazzonata (non e` chiaro ne' come facciano a sapere che la cintura e` del suo impermeabile, ne' come lui faccia a dimostrare che l'impermeabile del barbone e` il suo, ne' tutto il resto) e il lieto fine arriva improvviso e gratuito. Ne' e` molto chiaro a cosa serva la lunga scena del party dalla zia (forse doveva essere un intermezzo comico, ma non fa ridere). La scena della miniera, in cui il giovane salva la ragazza all'ultimo momento, e` tutto fuorche' mozzafiato.

    The Lady Vanishes(1938) sfiora addirittura l'operetta mitteleuropea prima di abbordare lo spionistico e il genere d'inseguimento, un divertissment paradossale, una fiaba quasi onirica.

  • Su un treno una vecchietta apparentemente innocua che in realta` serve i servizi segreti britannici, che viene rapita sul treno; la sua giovane compagna di viaggio supplica invano i passeggeri di fare qualcosa: sono tutti contrari a fermare il treno e piuttosto scettici sull'accaduto; un musicista le da una mano e insieme riescono a liberare la vecchietta; i cospiratori circondano allora il treno e la vecchia, prima di tentare la fuga, affida loro il terribile segreto: una melodia; i due giovani scampano alle spie e si precipitano a Scotland Yard, dove peraltro e` gia` arrivata l'anziana agente segreto. Come "THE SECRET AGENT", e` una parodia delle spie. Ma e` anche una storia ambigua, perch ha inizio quando la giovane si addormenta nello scompartimento: come Alice prima di cadere nel paese delle meraviglie, e poi sviene, si addormenta di nuovo, sviene, ha delle allucinazioni, e cosi` via.
  • Rebecca (1940) è la storia morbosa di una fedeltà o di un'ossessione, una storia di fantasmi.

  • A Montecarlo, un ricco e nobile vedovo (Olivier) s'invaghisce della giovane donna di compagnia di un'anziana aristocratica e decide di sposarla. La porta al maniero, immerso nella nebbia, dove visse con la prima moglie, Rebecca, che ancora impregna la vita del castello. La governante le è ostile, la perseguita, come se le rinfacciasse di aver cercato di prendere il posto della sua padrona, la convince che lui ama ancora la morta, la porta alla disperazione e cerca di farle commettere un suicidio. Ma una notte viene ritrovata una barca, ed in essa il cadavere di Rebecca. Lui le confessa di averla uccisa e di averla sempre odiata: era una donna perfida, malvagia e crudele, che dopo averlo tradito voleva addirittura che lui riconoscesse il bambino di cui era incinta. Nella colluttazione lui la uccise. Lei lo convince a non parlare con nessuno della cosa, mentire alla polizia, etc. Così, alla polizia, lui riconosce soltanto di aver commesso un errore all'epoca nel riconoscere un altro corpo, nulla di più. Al processo però un ricattatore rivela che la donna era incinta e suggerisce che il marito l'abbia uccisa; il giudice interroga allora il medico privato della donna, e questi, quando Olivier pensa oramai di essere perduto, rivela che la donna non era incinta, bensì malata di cancro. Olivier capisce allora che gli disse di essere incinta per essere uccisa da lui, il modo più perfido di commettere un suicidio. Rebecca è a lungo l'invisibile protagonista del dramma. La sua perfidia agisce attraverso l'odio palpabile della governante. La sposina vive nella costante ossessione di doversi confrontare con un essere perfetto. Ma l'amore vero e profondo trionfa (melodramma): una volta scoperta la vera personalità della morta, la sposina capisce quale è la sua nemica e la combatte senza pietà. I ruoli si capovolgono: l'umile cenerentola diventa la sicura fredda mente, l'esperto rude uomo di mondo le si affida debole e spaurito. Vistasi sconfitta, la governante (Rebecca?) da` fuoco al maniero, ma rimane imprigionata nelle fiamme.
  • Un legame soprannaturale sembra legare la governante a Rebecca, come se quella fosse il fantasma di questa, che soltanto la scoperta della verità può definitivamente allontanare. Un film fiabesco, psicanalitico, poliziesco e dell'orrore, che suggerisce come una persona socialmente fuori posto possa destabilizzare l'ambiente facendone emergere gli squilibri strutturali.

    In Foreign Correspondent (1940) il nazismo, che incombeva mimetizzato anche nei film precedenti, emerge in superficie:

  • Un reporter Americano viene inviato dal suo giornale a una conferenza pacifista Ad Amsterdam. A un party, indetto da un anziano diplomatico, fa la conoscenza di Fisher, il presidente del partito pacifista, e di sua figlia, una donna intelligente e indipendente che rifiuta di leggere le note stupide che le hanno preparato e tiene invece un appassionato discorso sulla loro causa. La accompagna solitamente il distinto Scott, amico di famiglia.
    Un uomo viene assassinato da un falso fotografo sotto i suoi occhi. Il reporter lo insegue per le strade fra il traffico e infine salta su un'auto, proprio quella su cui viaggiano la ragazza, Carol, e Scott. Inseguono l'assassino per la campagna olandese, finche' l'auto scompare misteriosamente in un prato di mulini a vento. C'e` soltanto un aereo privato che sta volando sui mulini. La ragazza deve tornare in citta`, ma il reporter e` insospettito dal movimento dei mulini e rimane li` a investigare. Capisce cosi` che i movimenti dei mulini sono segnali per gli aeroplani. Si infila fra i colossali ingranaggi del mulino e assiste all'incronto fra agenti segreti tedeschi. In soffitta scopre proprio l'ucciso, che e` vivo e vegeto, ma drogato: hanno ucciso un sosia per far credere che lui e` morto mentre lo porteranno in Germania per estorcergli un segreto. Prima di perdere conoscenza, il vecchio fa in tempo a scribacchiare qualcosa per il reporter. Per evitare di essere scoperto il reporter si arrampica in cima al mulino a vento. Corre ad avvertire la polizia, ma quando finalmente riesce a convincerli a seguirlo, trovano soltanto un barbone addormentato. Scott sorride divertito.
    In hotel il reporter sta scrivendo una lettera al giornale quando arrivano due agenti della polizia a chiedergli di seguirli. Ma lui si rende conto che qualcuno ha tagliato il filo del telefono e sospetta che si tratti di una trappola. Fugge in vestaglia dalla finestra e finisce nella camera da letto della ragazza, esponendola allo scandalo con i suoi amici. La ragazza dapprima e` furibonda ma poi decide di scappare con lui in Inghilterrra. La nave salpa un attimo prima che i falsi poliziotti li possano raggiungere.
    I due devono passare la notte in coperta e si innamorano. A Londra cercano rifugio dal padre della ragazza, ma nel suo ufficio trovano nientemeno che il falso barbone di Amsterdam. Il reporter e la ragazza mettono in guardia Fisher, che si apparta con l'"olandese". Nell'altra stanza rivela la sua vera personalita`: e` il capo della rete di spie, e l'olandese e` uno dei suoi uomini. Sa benissimo che l'anziano diplomatico e` vivo, perche' e` stato lui a farlo rapire. Poi Fisher torna dal reporter e gli chiede di tenere segreto l'accaduto per dar tempo alle autorita` di condurre indagini sulla rete di spie. Lo affida a una guardia del corpo che dovrebbe proteggerlo, ma prima tenta di gettarlo sotto un camion e poi lo porta sulla torre della cattedrale per buttarlo giu`... ma il reporter si sposta all'ultimo secondo e la guardia del corpo precipita al suo posto.
    A credere alla storia del reporter e` soprattutto Scott, che ha compiuto le sue indagini sull'accaduto in Olanda, e si convince che Fisher sia un traditore. Per incastrare Fisher, Scott finge che sua figlia sia stata rapita, mentre in realta` e` in campagna con il reporter. La ragazza e` furibonda con il reporter perche' pensa che lui abbia fatto finto di amarla soltanto per poter compiere le proprie indagini. La guerra sta per essere dichiarata e Fisher convince la figlia a tornare negli USA. Prima pero` si reca sul luogo in cui il vecchio diplomatico viene tenuto prigioniero per compiere un ultimo tentativo di estercergli il segreto. Mentre lo sta interrogando, Scott irrompe e viene catturato, ma riesce comunque a interrompere l'interrogatorio e attirare l'attenzione del reporter che sta a sua volta arrivando. Fisher e i suoi nazisti fuggono. La polizia britannica rifiuta pero` di arrestare Fisher perche' non ci sono prove. Ma il vecchio si riprende e testimonia, e Scott avverte le autorita` Americane affinche' arrestino Fisher all'arrivo.
    Sull'aereo Fisher si confessa a sua figlia. Il reporter e Scott sono sullo stesso aereo. E il reporter tenta di fare la pace con la ragazza. Mentre si sta spiegando, una nave da guerra tedesca abbatte l'aereo che precipita in mare. I superstiti si arrampicano su un'ala che galleggia sulle onde turbolente. L'ala sta per sprofondare sotto il peso dei passeggeri, quando Fisher si lascia scivolare in mare, e non si sa se lo fa per sacrificarsi e salvare la figlia o se lo fa nella speranza di raggiungere a nuoto la Germania. Gli altri vengono salvati da una nave Americana.
    Il comandante della nave vorrebbe impedire al reporter di divulgare la sua storia per non creare un imbarazzo diplomatico agli USA, ma il reporter ha in linea il direttore del suo giornale che sente tutto e manda la storia in stampa.
  • Il film e` in un certo senso il prototipo per North By Northwest e tanti altri suoi classici: intrigo spionistico, inseguimenti spericolati, intrigo amoroso, l'eroe anti-eroe testardo e integerrimo, l'ossessione per il cadere dall'alto, l'ambientazione internazionale. Ci sono altre attrazioni pero`: uno dei primi disastri aerei, la polemica contro i pacifisti e i temporeggiatori che di fatto aiutano il nazismo.

    Mr. and Mrs. Smith (1941) è una commedia sofisticata, sulla strada di Champagne e Rich and strange, basata sugli screzi di una coppia che ha scoperto di non essere mai stata sposata. Ancora una volta l'ombra di Lubitsch.

    Suspicion (1941) è uno studio psicologico sulla interscambiabilità della realtà e della menzogna, su come un dubbio fugace possa a poco a poco radicarsi e portare alla certezza, su come (senza alcuna prova, anzi proprio a causa dell'assenza di prove) si possa passare da una certezza a quella opposta.

  • Cary Grant, donnaiolo matricolato e squattrinato, seduce un'ereditiera bruttina e la convince a ignorare la scomunica paterna e fuggire con lui. Al ritorno dal viaggio di nozze Grant rivela candidamente di essere senza lavoro e di aver contratto debiti su debiti per pagare la loro casa. Finge di aver trovato un impiego, mentre in realtà gioca alle corse. Lei sopporta stoicamente perché ama sinceramente quello scapestrato che, nonostante solenni promesse, continua a tradire la sua fiducia. Lo perdona anche quando scopre che lui è stato licenziato da tempo per aver sottratto un'ingente somma dall'azienda. Grant non sembra scosso dalla notizia che il suocero è morto senza lasciare nulla alla figlia, ma cerca di convincere il suo migliore amico, malato di cuore, a mettersi in società con lui.
    Lei comincia a credere che il marito voglia assassinare l'ingenuo e indispone Grant con i suoi tentativi di mettere in guardia la presunta vittima. La morte dell'uomo, per un attacco provocato da una bevuta eccessiva in compagnia di un amico rimasto sconosciuto, la convince che i suoi sospetti erano reali.
    È colta perciò dal terrore quando scopre che il marito ha stipulato un'assicurazione sulla sua vita, e che sta tentando di ottenere un anticipo dall'assicurazione. Oltretutto Grant continua a leggere gialli e a chiedere consigli all'amica scrittrice su come si possa perpetrare un delitto perfetto, e si eccita quando la sente parlare di un veleno che non lascia traccia.
    La donna decide di fuggire con la scusa di una visita alla madre, ma Grant si offre subito di accompagnarla in auto. Durante il viaggio, colta da una crisi di nervi mentre lui guida come un pazzo lungo un baratro, si getta dall'auto, ma lui la raggiunge e la spiega che aveva avuto l'intenzione di suicidarsi ma ora ha deciso di scontare i debiti in carcere.
    Questo finale ridicolo è falso. Quello vero finiva con l'avvelenamento della donna e con il marito che imbucava ignaro una lettera con la denuncia di tutti i crimini da lui commessi.
  • Il film si basa sul fatto di rimanere sempre in bilico fra una verità e l'altra senza che nulla possa consentire di discriminare con certezza l'assassino dall'innocente.

    Saboteur (1942) è il più spettacolare film di Hitchcock fino a quel punto. Il tema e` quello di 39 Steps (un innocente che deve dimostrare la propria innocenza lottando contro tanto la polizia quanto i malvagi).

  • All'uscita da una fabbrica due meccanici si scontrano e uno cade. Uno dei due lasciare cadere delle buste e del denaro. L'uomo che l'aiuta a rialzarsi, Barry, legge il suo nome, Frank Fry, e poi gli porta una banconota da cento dollari che era rimasta in terra. Poco dopo scoppia un incendio. Nell'incendio perisce l'amico di Barry, Ken.
    La polizia interroga i testimoni. Fry nega di aver visto alcunche', benche' fosse presente quando Barry e Ken si precipitarono a spegnere l'incendio. Barry va a consolare la madre dell'amico, ma la polizia viene ad arrestarlo: l'estintore che lui passo` all'amico era pieno di benzina. Barry scappa aiutato dalla madre stessa dell'amico e si propone di trovare Fry per impedire che uccida ancora.
    Ottiene un passaggio su un autocarro. Arriva alla casa del destinatario della lettera di Fry. Il gentiluomo nega di conoscere un Frank Fry, ma appena si assenta Barry scopre un telegramma inviato da Fry a questo indirizzo per confermare la riuscita dell'attentato. Il gentiluomo lo mette pero` arrestare e la polizia ovviamente crede al ricco gentiluomo, non al ricercato fuggitivo. Barry e` costretto a fuggire di nuovo. Trova rifugio presso un cieco ospitale e generoso, nonostante la nipote lo avverta che la polizia sta cercando un pericoloso criminale. Il cieco ha in realta` capito che Barry porta le manette, ma ha deciso di aiutarlo egualmente. La nipote invece tenta di portarlo dalla polizia, ma lui le ruba il volante e di fatto la rapisce. La ragazza si innamora di lui e lo segue quando lui salta su un carro del circo. I mostri del circo lo proteggono dalla polizia e lo portano al villaggio dove vuole andare a cercare altre tracce di Fry.
    Il villaggio sembra abbandonato ma presto Barry e la ragazza scoprono che si tratta di una base di spionaggio. Quando arrivano due uomini, Barry, nascosta la ragazza, finge di essere davvero il terrorista che ha causato l'incendio e quindi di essere dalla loro parte. La ragazza, che sta origliando, scappa e corre dalla polizia ad informarli dell'indirizzo della base a New York.
    Il boss porta Barry con se` in auto a New York, dove il giovane ha modo di far la conoscenza delle autorevoli e rispettabili personalita` che fanno parte dell'organizzazione. Ma uno di loro intuisce che si tratta di un impostore. Nel palazzo si tiene un ballo a cui partecipa anche la ragazza, che interviene per salvarlo. Ma gli uomini dell'organizzazione controllano tutte le uscite e nessuna delle personalita` invitate al ballo e` disposta a prenderlo sul serio quando tenta di spiegare cosa sta succedendo. Alla fine sequestrano la ragazza.
    Barry riesce comunque a fuggire e la ragazza riesce a far pervenire un messaggio alla polizia, ma non riescono a sventare l'attentato contro una nave. Barry viene arrestato. La ragazza pedina Fry fino alla Statua della Liberta` e chiama l'FBI, che si precipita portandosi dietro Barry. Barry insegue Fry fino in cima alla fiaccola, ma poi, quando Fry scivola giu`, e rimane appeso nel nulla, Barry si cala fino a lui per salvargli la vita. Nonostante i suoi sforzi, pero`, Fry precipita nel vuoto.
  • 18 - Shadow of a dubt

    Shadow of a dubt (1943) è la storia di un altro sospetto, ma questa volta, a differenza di Suspicion, fondato.

  • Charlie, per sfuggire alla stretta sorveglianza di due uomini, decide di andare a trovare la famiglia della sorella in California.
    Charlie e` lo zio misterioso che manca da tanti anni. Ha la presenza di un uomo rispettabile, andato a trovare i parenti che abitano in una cittadina americana. La sorella e` estatica di rivederlo dopo tanti anni. La nipote ragazzina Charlene e` elettrizzata dalla sua presenza, che attira l'attenzione di tutte le sue amiche. Il capofamiglia e` un bancario bonario il cui passatempo preferito e` di discutere di delitti con il suo miglior amico.
    Un giorno con un artificio Charlie strappa un articolo dal giornale, ma Charlene lo vede. Tutto il paese parla di lui e i giornalisti lo vogliono intervistare, ma lui e` reticente. La sorella tira fuori una fotografia di quando era bambino, subito prima di un grave incidente in bicicletta che lo fece cambiare per sempre. Due giornalisti vengono a visitare la famiglia e cercano un pretesto per entrare nella camera in cui e` alloggiato lo zio e riescono a fotografarlo. Lo zio si fa consegnare il rullino. Uno dei due invita Charlene fuori. Charlene intuisce che non e` un giornalista, e` un detective. Lui le rivela di sospettare che Charlie sia un pericoloso ricercato e le chiede di tenere il segreto.
    La ragazza va in biblioteca a vedere cosa conteneva l'articolo del giornale asportato dallo zio e scopre che parlava della caccia all'assassino di tre ricche mogli, una dopo l'altra. Dal suo comportamento imbarazzato lo zio capisce che ha scoperto qualcosa e la affronta, la implora di credergli, di concedergli ancora qualche giorno. Piu` di ogni altra cosa la ragazza ha paura che la madre muoia di dolore nell'apprendere la verita` sul fratello. Uno dei detective le rivela che sostitui` il rullino con un altro e la fotografia e` stata spedita in citta` per farla vedere ai testimoni e identificare lo zio.
    Lo zio viene scagionato e tutto sembra tornare alla normalita`. Il detective si e` sinceramente innamorato di lei e gli dispiace dover lasciare la citta`.
    La ragazza si fa male quando uno scalino di legno si spezza e non puo` fare a meno di sospettare che qualcuno l'avesse segato apposta. Poi rischia di morire soffocata dai gas di scappamento dell'auto quando la porta del garage si chiude misteriosamente dietro di lei e nell'auto non c'e` la chiave per spegnerla (ce l'ha lo zio). Ma non puo` dire nulla, per paura di quanto ne soffrirebbe la madre. Vuole soltanto convincere lo zio ad andarsene dalla loro casa. Ma approfitta di un'assenza dello zio per curiosare fra le sue cose e trova un anello. L'anello convince lo zio a partire. Ma durante l'addio sul treno, trattiene con una scusa la ragazza e, una volta che il treno e` partito, tenta di ucciderla. E` invece lui a cadere ed essere schiacciato da un altro treno.
    La polizia archivia il caso, che resterà un affare privato fra i due giovani innamorati.
  • Entrambi sono terrorizzati: lei che lui sia l'omicida, lui che lei lo scopra.

    Lifeboat (1943) e` un intelligente apologo propagantistico.

  • Su una zattera vanno alla deriva i superstiti di un naufragio: una scrittrice aristocratica che parla tedesco, altre due donne, un arrogante nazionalista, un suo amico, un negro, un vecchio... e il capitano di nave nazista. L'amico ha bisogno di un'amputazione, e il tedesco si offre. L'arrogante non si fida e dirige la barca in direzione a quella indicata dal tedesco, ma alla fine deve cedere alla volontà generale. Uno degli uomini capisce che la rotta è sbagliata dalla posizione delle stelle e poi gli altri scoprono che nasconde una bussola. Scoppia la tempesta e lui salva con perizia la barca, ma rivela anche di sapere l'inglese! Si impadronisce così del comando della barca, spingendola in direzione della nave tedesca, mentre l'arrogante e la scrittrice continuano a litigare. In un momento in cui gli altri dormono spossati, il tedesco getta l'uomo amputato in mare. Poi scoprono che lui aveva nascosto cibo e acqua per se, mentre loro morivano di fame e di sete. Gli si avventano addosso tutti e lo massacrano. Quando finalmente arrivano alla nave tedesca e sperano di essere raccolti come prigionieri, arrivano le navi americane che la bombardano. Un naufrago tedesco si arrampica a bordo a loro di nuovo accolgono il nemico, in una prova di superiore generosità.
  • Il primo capolavoro psicanalitico di Hitchcock e` Spellbound (1949), ambientato in una casa di cura.

  • Ingrid Bergman e altri psichiatri assistono al passaggio di consegne fra il vecchio primario e il nuovo, un giovane ricercatore (Gregory Peck) che ha scritto libri importanti sul complesso di colpa.
    Bergman, una scienziata diligente e asessuata, nota che Peck si comporta in modo strano, ma ne e` subito attratta e cade fra le sue braccia. Peck continua a essere colto da crisi isteriche quando vede righe su sfondo bianco.
    Bergman ha la prova che Peck e` un impostore quando scopre che la sua firma non e` quella del celebre psicanalista.
    Messo alle strette, Peck confessa di avere perso la memoria, ma crede di aver ucciso il vero primario e di averne preso l'identita`. Bergman crede invece alla sua innocenza e, invece di denunciarlo, decide di aiutarlo a nascondersi.
    Lo staff della clinica ha intanto appreso la verita` dalla governante del celebre psicanalista: l'uomo e` scomparso misteriosamente e Peck e` un impostore. Anche loro sospettano subito che si tratti di un paziente dello psicanalista e che lui lo abbia ucciso.
    Per sfuggire alla caccia della polizia, la donna decide di cercare rifugio a casa del suo maestro di psicanalisi, un anziano burbero e saggio.
    Man mano che gli sta vicino, Bergman si affeziona di piu` al caso di Peck e a lui come uomo. Il maestro intuisce che Peck sia affetto da problemi e Bergman deve confessargli la verita`. Insieme tentano di fargli recuperare la memoria e di decifrare un suo ermetico sogno.
    Riescono a far emergere dal subconscio del malato il nome della località invernale del suo incubo. Bergman e Peck vi si recano e, sciando, lui ricorda d'improvviso il trauma d'infanzia che lo blocca (scivolando da una ringhiera urtò il fratellino che finì. infilzato sulle punte della sottostante cancellata) e poi l'incidente accaduto al primario: mentre sciavano insieme, questi precipito` in una voragine.
    L'incubo sembra finito: Bergman avverte la polizia e il cadavere viene prontamente ritrovato. Ma la polizia scopre anche una pallottola nel corpo del primario e arresta Peck per l'omicidio. Peck viene processato e condannato.
    Bergman rimane sola a battersi per dimostrare l'innocenza dell'uomo. Un giorno il direttore della clinica si lascia sfuggire di conoscere un dettaglio della vittima mentre aveva sostenuto di non averlo mai incontrato.
    Bergman gli sottopone il sogno di Peck e con tutta calma lo psichiatra lo decifra: e` stato lui a sparare al primario, per evitare che gli rubasse il posto, e Peck lo aveva visto. Sta per uccidere Bergman ma poi capisce di non avere alcuna via d'uscita e si suicida.
  • Tutti i motivi di Hitchcock ricorrono in questo film: l'inseguimento, il colpevole innocente, la coppia che indaga, il cinismo (il bambino infilzato nelle punte acuminate della ringhiera), il disprezzo dell'autorità; ma accoppiata a una morale sentimentale (l'istinto di una donna innamorata è più efficace della scienza e dei metodi della polizia) e soprattutto al primo esperimento cinematografico di psicoanalisi (la scena dell'incubo, che si salda ai deliri surrealisti degli anni Venti).

    Hitchcock passa anche troppo tempo a illustrare l'ambiente, i metodi e i benefici della psicanalisi, spesso con risultati controproducenti. Lo spettatore viene introdotto alla psicanalisi nella prima scena, in cui una paziente che odia gli uomini flirta con tutti quelli che incontra. Ogni venti minuti uno dei personaggi tiene un sermone a favore di Freud. E la decifrazione finale del sogno e` non solo implausibile ma persino imbarazzante. La passione per la psicanalisi gli prende chiaramente la mano.

    Dove Hitchcock trionfa e` invece nel modo "matematico" in cui dispone la sua tela. Alla fine del film ci si rende conto che la vera paziente bisognosa di cura e` la donna, un'insicura, frigida e frustrata, che durante il corso dell'avventura viene guarita e diventa una donna generosa, comunicativa e determinata. La donna non ha alcuna prova dell'innocenza dello smemorato: ne e` pero` stata attratta fin dal primo momento e non riesce a rinunciare al piacere dell'attrazione sessuale. E` disposta a rischiare la vita. A capovolgere ulteriormente lo scenario e` l'altro malato mentale, che non e` mai al centro del film ma che e`, alla fin fine, l'assassino e pertanto il "who done it": il direttore della clinica, lo psichiatra degli psichiatri. Alla fin fine proprio i due che dovevano guarire gli altri si rivelano i piu` malati. Il malato (Peck) ha soltanto perso la memoria, ma non ha fatto nulla di grave.

    Notorius (1946) è l'ennesimo incrocio fra spionistico e commedia sentimentale: Cary Grant è un agente segreto che corteggia Ingrid Bergman, la figlia dissoluta di una spia tedesca suicida in carcere, e la convince a collaborare per sgominare la banda di un tedesco in Brasile; siccome questi è un suo vecchio ammiratore, il capo di Grant le chiede di sposarlo per potersi infiltrare nella casa dei convegni; lei si sente tradita da Grant e per ripicca accetta; Grant non le perdona di anteporre il dovere a lui; continuano ad incontrarsi anche dopo il matrimonio, ma soltanto per scambiarsi messaggi; la sua missione nella casa è ostacolata dalla diffidenza della madre (dovuta anche a gelosia) e dal fatto che lui non le lascia le chiavi della cantina, dove sono custodite delle misteriose bottiglie; durante un ballo, lei passa a Grant la chiave che ha sottratto al marito e insieme vanno a perlustrare la cantina; scoprono così che le bottiglie contengono uranio, ma ne lasciano cadere una; siccome stanno per essere sorpresi dal marito, fingono di baciarsi; ma la sparizione della chiave e la sua successiva ricomparsa insospettiscono il tedesco, che con una rapida ispezione in cantina si rende conto dell'accaduto; non potendo confessare la cosa ai complici, che per uno sbaglio del genere lo eliminerebbero subito, si confida alla madre ed insieme decidono di avvelenarla un poco alla volta in modo che la sua morte sembri naturale; nonostante l'astio che li separa, Grant si preoccupa delle notizie sulla salute di lei e del silenzio che è calato sulla casa; un giorno irrompe in casa e penetra nella stanza della morente, che lo supplica di portarla via; il marito non può opporsi, per non suscitare sospetti nei complici e li accompagna fino all'auto come se la sua signora fosse stata colta da un malore improvviso; Grant carica la Bergman in auto e lo pianta in asso davanti agli spietati congiurati, firmando così la sua condanna a morte.

    Come nel precedente, ai motivi canonici della sua opera, Hitchcock accoppia un motivo sentimentale, adatto alla grande diva (la donna che vorrebbe rifarsi una vita, ma è ricacciata nel suo passato, l'amore complicato dalle incomprensioni, dall'orgoglio e dal dovere). E' un melodramma psicologico in cui si confrontano una Bergman rassegnata e un Grant amaro; il thriller nasce più dalla loro relazione impossibile (siglata da quello che fu definito "il più lungo bacio della storia del cinema" e che causò non pochi intralci con la censura). E' anche un dramma di cinica depravazione (la donna dissoluta che si dà ad un vile nazista, l'affetto edipico tra madre e figlio), costellato di metafore espressioniste (la scala sulla quale si mettono in moto tante scene).

    Paradine Case (1947) è anche un'analisi di ambienti.

  • La protagonista è una rispettabile borghese sospettata di aver avvelenato il marito ricco e cieco. La difende in tribunale un appassionato Gregory Peck, che non si lascia influenzare da una passata relazione fra la donna e il palafreniere della villa. La moglie dell'avvocato, è d'altronde oggetto dei desideri del giudice, Charles Laughton, che si sfoga infierendo sull'imputata. Tanta incrociata degradazione sfocia nel suicidio del palafreniere quando il suo tradimento viene reso pubblico nella rivelazione che l'avvocato si è innamorato della accusata, e nella confessione di questa, disperata per la perdita dell'amante.
  • Nonostante alla fine Peck torni da sua moglie, il film si regge all'insegna dell'abiezione senza scusanti. Il sesso contenuto di Notorius deborda in orgia gombrowicziana, l'animalesco borghese. Indirettamente, anche questo film è influenzato dalla psicanalisi, ma Freud sta diventando un alibi per mettere in scena gli spazi morbosi più reconditi dell'animo umano.

    Rope (1949) segno` l'apice del virtuosismo tecnico di Hitchcock: il regista lo girò tutto dentro una stanza in un unico ambiente, rispettando il tempo dell'azione (un'ora e mezza). Anche la trama era una esagerazione dei soliti torbidi: due giovani studenti omosessuali, ispirandosi alle lezioni di un loro professore, uccidono senza alcun motivo un loro amico e ne nascondono il cadavere in casa.

  • In un appartamento con vista sui grattacieli di New York due giovani studenti uccidono un uomo e lo nascondono in un cassettone. Quello che l'ha strangolato, Brandon, e` calmo e sicuro di se`, l'altro, Philip, e` nervoso e pauroso, semplicemente succube della mente malata di Brandon. Il primo decide persino di usare il cassettone come una tavola per il ricevimento a cui hanno invitato un gruppo di amici. L'anziana governante serve gli ospiti, che comprendono il padre della vittima, nonché la fidanzata della vittima, Jane, e un suo ex spasimante, Ken. Per ultimo arriva l'ex professore di filosofia di Brandon, Rupert. E` Rupert l'ispirazione per l'ideologia "Nietschana" di Brandon. Rupert sostiene in maniera semiseria che l'omicidio e` un'arte e dovrebbe essere consentita agli esseri intellettualmente superiori. Non e` chiaro se Rupert sia convinto di cio` che dice, ma Brandon certamente lo e` quando prende le sue difese e tenta di spiegare al padre della vittima, scandalizzato, perche' ai "superuomini" dovrebbe essere concesso il privilegio di uccidere. Brandon, freddo e disinvolto, si diverte a scandalizzare l'ignaro padre della vittima e gongola del suo perverso umorismo. Lo allieta anche il fatto che Ken e Jane si rappacifichino approfittando dell'assenza di David. Jane e` inviperita con Brandon, che accusa di aver premeditatamente escluso David dal party.
    La governante confida a Rupert che il comportamento di Brandon e` stato quantomeno bizzarro quel giorno e Rupert comincia a sospettare qualcosa. Stewart interroga insistentemente il debole Philip. Philip avvisa Brandon, ma Brandon è quasi divertito nell'avvertire che Rupert sta indagando. Tutti gli invitati cominciano a rendersi conto che David e` assente e il party termina bruscamente.
    Dopo che tutti gli invitati se ne sono andati, Rupert torna con una scusa e riprende a interrogare i due, tirando a indovinare l'accaduto, finchè il debole crolla. Philip, terrorizzato, impugna una pistola e Rupert deve disarmarlo con la forza. Rupert indovina anche che il corpo deve essere nascosto nel cassettone.
    Smascherato, Brandon conserva la calma e rivela a Rupert di essersi ispirato alle sue stesse lezioni. Rupert è allibito nel rendersi conto che alla base della loro follia sono state le sue teorie sul bene e sul male. Rupert capisce cosi` che le sue teorie sono sempre state sbagliate. Furibondo, esplode alcuni colpi di rivoltella per richiamare la folla e la polizia.
  • A meta` strada fra kammerspiel espressionista e apologo "brechtiano" sul malessere esistenziale dei borghesi, il film e` indirettamente un altro studio dell'angoscia metropolitana. Ma si tratta sostanzialmente di un'opera molto minore per Hitchcock, piu` che altro una dimostrazione di virtuosismo.

    Rope fu anche il primo film a colori del regista.

    Under Capricorn (1949) è un feuilleton ambientato in Australia nei primi anni dell'Ottocento, brutta copia di Rebecca.

  • Bergman è una donna di nobili origini che sposò lo stalliere di casa sua, provocando violente liti che culminarono nella morte del fratello, causata peraltro, per difendere lei dal marito; questi venne inviato alla deportazione e lei lo seguì; l'ex galeotto emancipato divenne in pochi anni un ricco proprietario, ma i rapporti fra marito e moglie si deteriorarono; Bergman, schiacciata dalla solitudine e odiata dalla governante che medita di prenderne il posto, si è data all'alcool; il giovane compatriota che è diventato il suo unico amico cerca di guarirla, ma suscita la gelosia del marito, grazie anche alla malignità della perfida governante; i due vengono anche alle mani e il giovane, per difendersi, ferisce il ricco antagonista; è lo stesso ex-galeotto però a farlo rilasciare dopo l'arresto, in un impeto di generosità che prelude alla riconciliazione dei due coniugi.
  • L'unica nota gialla è data dai perversi tentativi della governante di rovinare la sua padrona, un po' la replica del lento avvelenamento di cui era vittima la stessa Bergman in Notorius. E' un film che non gioca le carte che ha messo in tavola: due possibili triangoli (l'amico con Bergman, la governante con il padrone), due possibili pazzie (Bergman, la governante) e due possibili omicidi (il fratello dal marito, il marito dall'amico). Un Hitchcock insolitamente pudico.

    Hitchcock torna al thriller mozzafiato, concentrato in pochi ambienti attorno a due personaggi guida e a un colpevole innocente, con Stage Fright (1950).

  • Il giovane Jonathan chiede aiuto alla fidanzata Eve, sostenendo di essersi inguaiato con la polizia mentre cercava di simulare un alibi per l'amante, una smaliziata attrice che ha ucciso il marito durante un violento diverbio. In realtà dalla sua descrizione dell'accaduto è facile intuire che la donna ha fatto di tutto perché Jonathan venisse incolpato del crimine da lei commesso.
    Mentre l'amante malvagia, una corrotta attrice d'avanspettacolo (interpretata da Marlene Dietrich), tenta di rovinarlo, l'amante buona, una studentessa di arte drammatica, tenta di salvarlo, affidandolo al padre, un vecchio reprobo che vive da eremita. Eve riesce a comprare la complicità della cameriera dell'attrice (una perfida megera) grazie al denaro del padre e si sostituisce a lei. Introdottasi in casa sua, riesce ad ascoltare le menzogne che la perfida racconta alla polizia e le macchinazioni che perpetra in combutta con il suo agente.
    E` una sfida fra due "attrici": Dietrich, attrice (nel senso letterale del termine) esperta e volgare, e la fidanzatina Eve, principiante ma talentuosa, che recitano nella vita privata l'una la parte della vedova affranta, l'altra quella della cameriera Doris ("you are my audience" dice al padre).
    Un detective, Wilfrid, che, nel frattempo, ha intuito la tresca si introduce in casa della ragazza e la corteggia, ma Eve continua a proteggere il fuggitivo Jonathan con la complicita` del padre.
    Anche Jonathan ha modo di vedere il vero volto dell'amante quando questa rifiuta di fuggire con lui nonostante lui minacci di mostrare alla polizia l'abito bianco intriso di sangue che lei indossava la sera del delitto (abito che in realtà lui ha subito bruciato). L'attrice lo lascia nel camerino e lui verrebbe arrestato dalla polizia se Eve/Doris non facesse rumore.
    La frigida ma decisa Eve e` sempre piu` fredda con Jonathan e sempre piu` affascinata dal detective, che le carpisce anche un bacio mentre si recano a una fiera. Alla fiera deve incontra la vera cameriera che la ricatta, ma il padre arriva in tempo a pagare.
    Il padre ha un'idea: vince una bambola in uno dei baracconi e poi la sporca di sangue per tendere un tranello all'attrice che deve esibirsi in uno dei padiglioni davanti a centinaia di persone. Il padre chiede a un bambino di consegnarla all'attrice che sta cantando sul palco, provocandole una crisi di nervi davanti a Wilfred.
    Wilfred non e` stupido e intuisce la verita`. Eve confessa e lo prega di stare al gioco. Il padre lo convince a piazzare un microfono nel camerino dell'attrice. Eve/Nellie finge di voler ricattare l'attrice: e` un bluff, ma l'attrice le offre cifre enormi in cambio del fatidico vestito bianco, e la conversazione, ascoltata via microfono dalla polizia, inchioderebbe la donna. Se non che' lei sostiene anche davanti a Eve che ad uccidere è stato Jonathan e che lei vuole soltanto salvare lui. Essendo ignara del tranello, e pertanto in buona fede, l'attrice e` credibile e il piano si sta rivoltando contro Jonathan.
    Jonathan, che era stato catturato dalla polizia, si dà alla fuga, sempre protetto dall'irriducibile fidanzata che lo porta nei sotterranei. Il padre apprende da Wilfred che Jonathan e` un pericoloso assassino che l'ha sempre fatta franca, e tenta di avvertire Eve. Eve sente il padre e, nel buio di uno stanzino, capisce la verita`. Jonathan, freddissimo, capisce che la sua unica via di salvezza e` di dimostrare di non essere sano di mente e il modo piu` semplice di riuscirci consiste nell'uccidere anche lei.
    Eve lo conduce astutamente sul palcoscenico, dove un poliziotto gli fa cadere addosso il sipario uccidendolo.
  • La tensione raggiunge l'apice nell'ultimo agghiacciante capovolgimento di scena, quando convergono il terrore e l'impotenza della ragazza che sta per pagare con la vita la sua assidua devozione e l'efferato cinismo del mostro (disposto ad ammazzare chi l'ha aiutato pur di salvare se stesso) e della polizia (che lo schiaccia come un verme).

    Strangers On A Train (1951) è centrato attorno ad un patto omicida contratto da due uomini in treno: l'uno ucciderà la moglie dell'altro per consentirgli di sposare un'altra, l'altro ucciderà il padre di questi per consentirgli di ereditare il patrimonio familiare; entrambi sono insospettabili per il delitto che devono commettere. L'idea è del primo, un cinico playboy disposto a tutto, che ha dovuto sottostare troppo a lungo al regime tirannico di casa sua e che insinua come un demone malefico l'idea nel cervello del compagno di viaggio appena conosciuto. Il secondo è però riluttante: è un architetto serio e onesto, invaghito di una brillante collega, ma a cui la moglie infedele non vuole concedere il divorzio; il primo, invece sta alla parola: strangola la moglie e va ad esigere la controparte minacciando anche una denuncia alla polizia che inguaierebbe più il marito che il vero assassino; all'innocente non resta via di scampo: davanti ad un ultimatum si precipita dal ricattatore e lo insegue su una giostra impazzita del luna-park, dove il malvagio perisce e viene riconosciuto da un inserviente come il vero assassino.

  • Durante un viaggio in treno, un giovane marito insoddisfatto incontra il figlio scapestrato (o psicotico) di un milionario; questi gli fa notare in tono scherzoso che entrambi risolverebbero ogni problema se solo potessero liberarsi della persona che li perseguita. Sul momento non gli da retta, ma quando la moglie lo raggira, rifiutandogli il divorzio, spassandosela con i suoi soldi e atteggiandosi in pubblico a vittima, non può fare a meno di telefonargli per sfogarsi. Lo scapestrato si mette allora alle calcagna della donna, la segue al luna-park, e la strangola, apparentemente senza ragione. Poi va ad aspettare il marito davanti a casa sua e gli racconta ciò che ha fatto; alle sue reticenza, gli spiega che nessuno crederebbe alla vera storia: lo metterebbero subito in carcere con l'accusa di omicidio; gli spiega che non ha altra scelta che accettare il patto e uccidere suo padre. Intanto deve provare la propria innocenza: l'unico testimone che lo ha visto all'ora del delitto era ubriaco e non ricorda, e nonostante l'appoggio del padre senatore, della ragazza che ama, la polizia lo tiene sotto controllo. Mentre cerca di rigare diritto, più che mai accudito dalla ragazza, l'altro lo perseguita con il suo ricatto, e finisce per insospettire la ragazza e sua sorella. Questa assomiglia alla vittima e l'assassino ha una crisi di nervi quando la vede ad un party del senatore. La ragazza del vedovo capisce tutto e il suo fidanzato le confessa la verità. Il giovane finge di accettare il patto e, seguendo il piano dettagliato del "complice", penetra nottetempo in casa del vecchio per metterlo in guardia dal figlio, ma questi subodora tutto. Fallito anche un tentativo di sensibilizzare la madre dello scapestrato, i due innamorati decidono di smascherare l'omicida con un trucco. A sua volta questi ha deciso di mettere in atto le sue minacce. La trappola scatta al luna-park: i due lottano su una giostra impazzita in mezzo a bambini terrorizzati per il possesso di un accendino che potrebbe scagionare o condannare. Quando la giostra finalmente si schianta, il malvagio rimane sotto i rottami, ma neppure in punto di morte compie una buona azione, e rifiuta di confessare davanti al capo della polizia; se non che, poco dopo spira e il pugno gli si apre, rivelando l'accendino e scagionando il giovane. Il malvagio è un maniaco disumano, patricida senza scrupoli che uccide una sconosciuta e specula sulla beata cieca stupidità della madre.

    Film strettamente manicheo, a tratti pretestuoso (tutto va bene per fare suspense), racconta la lotta di un individuo (ovviamente aiutato da una donna) per provare la propria innocenza avendo contro tutta la società.

  • E' un apologo inquietante sulla morale borghese, sceneggiato fra l'altro da Raymond Chandler in persona.

    I Confess (1953) è un altro classico sul tema del colpevole innocente.

  • Un sacerdote riceve la confessione di un assassino (un tedesco, che per non farsi riconoscere ha usato la sua tonaca); la vittima ricattava una donna con cui il sacerdote era stato un tempo in intimi rapporti; gli indizi si accaniscono proprio contro di lui, che non si può discolpare perché è vincolato dal segreto; al processo viene assolto, ma la folla inferocita, tenta di linciarlo; all'ultimo momento, la moglie del tedesco confessa pubblicamente la verità; l'assassino la uccide e si rifugia dentro un albergo, ma viene colpito a morte dalla polizia; in punto di morte viene confessato proprio dall'uomo che stava per pagare al suo posto.
  • The body of a man who has just been assassinated. A man dressed like a priest walks in an alley and takes the dress off. A priest prays in his church. In the middle of the night one of his most devoted parishioners (a German immigrant, Otto) comes to confess his crime: he just killed a man. His wife, Alma, who works for the priests, is terrified that the police would arrest him but he is sure that the priest would never turn him in. The priest walks to the scene of the murder and talks to the chief investigator, who is suprised to see him talk to a blonde woman (Ruth) right outside the house. The victim was an attorney. The person who called the police is the murderer himself, Otto. Otto is deeply tormented but can't find the strength to tell the police the truth. Neither does he believe he is completely guilty, because of his conditions as a poor immigrant. The police finds witnesses who have seen a priest walk down that alley and the suspects fall on the priest. Otto panicks and decides to help the investigators in his own way: instead of washing the dress he used for the murder, he makes sure that the authorities find it. In the meantime, the priest refuses to collaborate with the police because he doesn't want to compromise somebody (Ruth).
    Ruth learns that the priest is the suspect of the murder. The husband (Pierre) sees that she is worried and realizes that Ruth is still in love with the priest. Ruth had an affair with him before he got ordained and never loved the man she subsequently married.
    The police spies on the priest and sees him meet with Ruth. The detective calls both Ruth and the priest to his office and forces the woman to tell him about her and the priest. She admits that she had an appointment with the attorney and the reason is that the attorney was blackmailing her. The night before the murder she had secretely met with the priest (for the first time in many years) to discuss this topic. Under pressure from the inspector, Ruth confesses that she and the priest used to be lovers. Ruth thinks that she has provided the priest with an alibi, but instead the autopsy shows that the man was murdered just when she left the priest.
    Otto knows that the priest will not reveal his confession to the police. He even takes the liberty to testify at the trial and further incriminate the priest. The jury finds the priest not guilty, because there is enough evidence against him, but everybody believes him a criminal. The crowd is about to lynch the priest when Alma runs to his help. Otto panicks and shoots her. She dies asking the priest for forgiveness and the detective overhears her. But the priest still refuses to answer the detective's questions. The police is chasing the killer, who is hiding in a theater. Otto thinks that the priest told the police and makes fun of him, thereby betraying himself. Everybody understands what had been going on. The priest walks into the theater and confronts Otto. Otto makes fun of the priest, whose friends have disappeared and were even ready to lynch him. The police shoots Otto before he can shoot the priest. Otto dies in the priest's arms, while the priest is absolving him of his sins.

    The premise is quintessential Hitchcock, albeit with a moral underpinning, but the film is a minor work, weakened by the melodramatic figure of Ruth, by an unusually slow pace and by disproportionate behavior (the whole problem starts because Ruth is afraid that the attorney could tell her husband about an old affair that has no effect on their married life, and it is a mystery why the husband, in order to avoid being arrested,. would kill his wife in front of the police, thereby assuring that they would arrest him).

  • E' come se la vita fosse un gioco con delle regole ben precise: purché ognuno rispetti le proprie regole, tutto è permesso, senza armonia; e tutti rispettano le proprie regole: il tedesco cerca di salvare la pelle, il sacerdote si attiene al giuramento, la moglie dell'omicida ubbidisce alla sua religione, etc... La vicenda procede e si conclude attraverso l'applicazione meccanica di queste regole. Il cinico raziocinio di Hitchcock ha trasformato l'esistenza in un giocattolo a ingranaggio.

    L'ispettore di polizia è cinico e spietato, non ha rispetto per gli altri, si limita ad eseguire metodicamente il proprio lavoro; dall'inizio alla fine ogni sua azione è dettata soltanto dalla necessità di scoprire la verità, senza tenere alcun conto dei risvolti umani della vicenda; anche alla fine: prima ordina di non sparare sull'assassino, perché vuole farlo parlare, poi, una volta arrivata la confessione, non esita a sparare.

    I tre poli del film (il buono, cioè il prete, il cattivo, cioè il sacrestano, e il neutro, cioè il poliziotto) sono emblemi della solitudine. Tutti e tre non hanno amici: il prete viene circondato da una folla ostile all'uscita dal tribunale, una folla che lo lincerebbe se potesse; il sacrestano è un immigrato che parla un cattivo inglese e non si è inserito nella società americana. La stessa eroina, che sacrifica il proprio decoro per deporre a favore del prete, non comunica con il marito ed è infelice. Buoni e cattivi sono accomunati dalla stessa condizione di solitudine. Il carattere positivo, comune un po' a tutti i protagonisti del puzzle, è la determinazione a compiere fino in fondo il proprio destino: il prete non viola il vincolo della confessione neppure quando l'assassino è ormai impazzito e semina il terrore nei corridoi; il poliziotto persegue la sua disumana caccia alla verità.

    27 - Dial M for murder

    Dial M for murder (1954), è un puzzle girato interamente in interni.

  • Grace Kelly è la ricca moglie di un playboy equivoco. Lei è ancora innamorata di uno scrittore di gialli e lui teme di sentirsi chiedere il divorzio da un giorno all'altro. Architetta allora il delitto perfetto. A Londra, Kelly e il marito fingono accordo. Arriva l'americano scrittore di gialli con cui ha avuto una avventura un anno prima. Gli racconta di essere stata derubata di una sua lettera e ricattata. Il marito li fa andare a cena fuori. Rimasto solo si rivela freddo calcolatore. Chiama il proprietario di un'auto come se volesse acquistarla, ma scoprendo che sono compagni di università, tesoriere al tempo in cui fu rubata la cassa scolastica e in seguito immischiato in grossi affari, gli rivela di essere a conoscenza del tradimento della moglie, e di essere spaventato all'idea di un divorzio, perché dipende economicamente da lei; e di averle rubato lui la lettera. Se lui non accetterà di fare ciò che dice lui, lo smaschererà davanti a coloro che stava truffando: ha passato settimane ad indagare sul suo passato di truffatore. Deve accettare di strangolare la donna secondo un piano ingegnoso: il marito ruba la chiave della moglie e la nasconde sotto il tappeto delle scale; il killer si introduce in casa mentre lei dorme e attende; il marito le telefona da un party, alibi perfetto; lei va a rispondere e dà modo al killer di prenderla alle spalle. Ma la donna si difende e uccide l'aggressore; poi chiede aiuto al marito, ancora all'altro capo del telefono, il quale non perde tempo a precipitarsi in casa e sistemare le cose in modo da far sembrare che il morto ricattasse la moglie e che lei lo abbia ucciso premeditatamente: brucia la calza con cui tentava di strangolarla, gli mette la lettera in tasca. La polizia scopre che l'assassino era entrato dalla porta (come se Kelly l'avesse fatto entrare), e trova la lettera, ma non la calza. Lo scrittore e l'ispettore smontano però il suo intrigo pezzo per pezzo e con uno stratagemma gli fanno commettere la mossa sbagliata che lo condanna alla sedia elettrica.
    Viene condannato a morte, il giorno prima dell'esecuzione l'amante supplica il marito di inventare una storia che scagioni la donna, e gli propone esattamente ciò che è successo, senza capire che è la verità; ma l'ispettore sospetta già qualcosa, e l'amante scopre che ha una valigetta piena di banconote, la stessa che ha sostenuto gli è stata rubata. Il marito riesce a spiegare la cosa dicendo che era il denaro preparato dalla moglie per il ricattatore. L'ispettore finge di credere a lui e non all'amante, ma prima di uscire, scambia i loro impermeabili con dentro le relative chiavi, in modo che lui non possa più rientrare. Lui esce e l'ispettore fa venire la donna, che non riesce ad entrare. Torna il marito, che nella stessa situazione, si ricorda della chiave sotto il tappeto ed entra, per trovare l'ispettore, la moglie, l'amante che l'aspettano: si è tradito. La prende con il suo tipico fair play: offre un drink agli ospiti!
  • La variazione per antonomasia del tema Hitchcockiano è Rear Window (1954), apologo morale in forma di commedia farsesca (piu` che di thriller mozzafiato).

  • In un chiassoso quartiere popolare, dove tutti vedono tutti, Jeff (James Stewart) è un fotoreporter con una gamba ingessata che trascorre la convalescenza su una sedia a rotelle nel suo angusto appartamento, e inganna il tempo osservando ciò che succede nelle case dei vicini. Il film si apre proprio con la cinepresa che si "affaccia alla finestra" e inquadra gli edifici del quartiere, attraverso le cui finestre si puo` intuire la personalita` e la vita degli abitanti. Si tratta di vite umili, delle quali Hitchcock esalta il lato comico: la ballerina dalle pose erotiche, gli sposini che sono sempre in camera da letto, i coniugi che dormono sul balcone, la donna che cena da sola simulando di avere un ospite galante, etc. Poi la cinepresa inquadra l'interno del protagonista: cimeli, ricordi, strumenti del mestiere.
    Jeff si e` rotto una gamba ed e` costretto all'immobilita`, accudito da una bonaria infermiera e dall'affettuosa fidanzata, Lisa. Due lunghe conversazioni da commedia sofisticata prima con l'una e poi con l'altra ricompongono la personalita` e la vita del fotoreporter. In particolare, la fidanzata tenta di convincerlo a sposarla e a cambiare mestiere, mentre lui è certo che sono troppo diversi: lei aristocratica non è adatta alla sua vita avventurosa.
    Jeff osserva per caso un vicino che esce di notte portando una valigia, rientra pochi minuti dopo ed esce nuovamente con la stessa valigia. Si addormenta pero` prima dell'alba e non vede che l'uomo esce con una donna. Fatto sta che il giorno dopo la moglie (un'invalida isterica) e` scomparsa e Jeff si convince che l'uomo l'abbia uccisa, fatta a pezzi e fatta scomparire. La sua sorveglianza diventa maniacale, ma non ha nessuna prova. Dapprima l'infermiera e la ragazza lo scherniscono e sono scandalizzate dalla sua inguaribile curiosita`, ma presto entrambe si convincono che lui abbia ragione e si lasciano contagiare dalla sua curiosita`. Il trio tenta pero` invano di convincere un amico detective di Jeff, il quale invece, compiute alcune superficiali indagini, decide che non c'e` nulla di insolito. In particolare, il portinaio ha visto l'uomo uscire con la moglie, e ci sono testimoni che l'hanno vista salire sul treno. La moglie e` semplicemente partita per una vacanza.
    Tutt'intorno a loro continua la cacofonia delle altre vite del quartiere.
    Anche Jeff sta per darsi per vinto quando un giorno il cagnolino dei vicini viene trovato strangolato, e Jeff si ricorda di averlo visto annusare un'aiola. Non solo: una vecchia fotografia di quell'aiola rivela che qualcuno ha scavato fra i fiori. Jeff e le donne si convincono che l'uomo abbia nascosto li` gli arnesi usati per tagliare la moglie a pezzi. Jeff telefona all'uomo fingendosi un ricattatore e invitandolo a un appuntamento fasullo. Infermiera e fidanzata ne approfittano per andare a scavare nottetempo, ma non trovano nulla. Approfittando dell'assenza del sospetto, la fidanzata non esita ad arrampicarsi nell'appartamento per cercare prove delle loro congetture. Jeff si distrae un attimo perché sembra che l'inquilina solitaria stia per suicidarsi e vede troppo tardi che l'uomo sta rientrando. Questi coglie in flagrante Lisa nel proprio appartamento e le si avventa addosso. Jeff chiama la polizia che arriva in tempo per salvare Lisa, ma la polizia arresta Lisa per essere entrata in casa d'altri. Lisa segnala a Jeff di aver preso l'anello matrimoniale che prova la colpevolezza dell'uomo, ma l'uomo li vede e capisce di essere stato spiato dal vicino. Mentre l'infermiera va a pagare la cauzione per far scarcerare Lisa, Jeff viene aggredito dall'uomo, che tenta di ucciderlo spingendolo fuori dalla finestra. L'amico detective e la polizia arrivano in tempo per bloccare il criminale, ma Jeff precipita di sotto. Nel quartiere regna di nuovo l'armonia, ma Jeff e` adesso completamente paralizzato perche' si e` rotto anche l'altra gamba.
  • Il quartiere e` co-protagonista della vicenda. La storia principale e` sempre accompagnata dalla vita del quartiere. Tutta la lunga notte finale, in particolare, e` accompagnata dal party del pianista.

    I toni farseschi derivano soprattutto dalle due donne, che contrappuntano goffamente le congetture alla Sherlock Holmes di Jeff.

    Jeff, fotoreporter di mestiere e voyeur di natura, rappresenta contemporaneamente il regista e lo spettatore: crea la vicenda e la subisce. È impossibilitato a mescolarsi con i personaggi proprio come lo sono il regista e lo spettatore da due angolature diverse. L'insoddisfazione che lo spinge a spiare il vicino è la mediocrità piccolo-borghese che accomuna Hitchcock e lo spettatore. Coerentemente, alla fine il protagonista non può né morire né guarire, ma soltanto reiterare comicamente la propria impotenza all'infinito.
    L'indagine si sviluppa in un clima di gioco fra bambini, che invano tentano di coinvolgere un adulto. Al tempo stesso la loro caparbia perseveranza è un'asserzione della propria capacità di raziocinio. I tre piccoli detective si comportano comunque morbosamente nei confronti dell'omicida e soprattutto della sua vita privata; qualcosa di più di una semplice insoddisfazione borghese, quasi un rituale sadomaso. Hitchcock satireggia anche a piene mani: la polizia (che come sempre non capisce nulla), la borghesia, la donna (un misogino fotoreporter antepone la professione all'amore), se stesso (finalmente il suo eroe non si arrampica sui tetti, bensì precipita da una finestra).

    Ma Rear window è soprattutto un film sull'impotenza, su quell'infermità cronica che inchioda l'individuo nel suo guscio e rende goffi e ridicoli i suoi affannosi tentativi di svelare la verità circostante. Di fronte all'omicidio la sua unica risorsa è il voyeurismo: omicidio e voyeurismo diventano parte di un dualismo dell'impotenza. Apologo sulla violazione della privacy: Jeff è un registratore vivente che osserva senza pietà tutte le vite del suo quartiere.

    Hitchcock continua anche i suoi esperimenti narrativi. Questa volta la macchina da presa fa vedere soltanto ciò che può vedere il protagonista, in modo da immedesimare lo spettatore nella parte.

    29 - To Catch a Thief

    Alla commedia sofisticata si ispira To Catch a Thief (1959), film molto meno metaforico, ma sottilmente psicologico, perché la vicenda appartiene di diritto alla letteratura sui sosia: Cary Grant è perseguitato da un sosia malefico che può dissolvere soltanto incontrandolo; il suo lungo inseguimento mira proprio al riconoscimento (è anche una crisi di identità, un bisogno di scoprire il proprio io) e il suo doppio si rivelerà per una fanciulla (ironia e ambiguità come al solito).

  • Un gatto nero cammina di notte sui tetti della Costa Azzurra. E` una metafora per la serie di misteriosi furti di gioielli che ha messo a soqquadro l'alta societa` della riviera francese.
    Grant è un leggendario ladro (il "gatto") che si e` da tempo ritirato a vivere in una villa isolata. Il misterioso ladro compie furti imitando il suo stile (cresciuto in un circo, Grant era diventato celebra prima della guerra per la sua abilità acrobatica nello scalare edifici e compiere i furti piu` impossibili, ma poi si era redento durante la Resistenza) e la polizia va ad arrestarlo, ma lui fugge in auto per le strade tortuose. Grant semina la polizia, prende un autobus e si rifugia nel ristorante di un vecchio amico, un boss italiano della malavita. Il boss gli crede e gli confida che qualche giorno prima un personaggio sospetto era venuto a parlare dei gioielli delle sue clienti. Tutti nel ristorante, dal cuoco al maggiordomo, sono ex gangster e sono furiosi verso di lui perche' lo credono colpevole dei furti e si sentono messi in pericolo dai suoi furti. D'altronde la tecnica dei furti è inconfondibile. Chiunque li stia compiendo, deve aver studiato attentamente i suoi passati exploit. La polizia fa irruzione nel ristorante e Grant viene messo in salvo su un motoscafo dalla pupilla del boss, figlia del maggiordomo zoppo, anche lei convinta che il nuovo "gatto" sia sempre lui. La ragazza, molto piu` giovane, e` maliziosa e maligna, ma ovviamente interessata a lui e risentita che lui la tratti ancora come una bambina.
    Grant e` piu` infastidito (i furti turbano la quieta che si era costruito) che impaurito (ha beffato la polizia cosi` tante volte). E forse e` anche un po' risentito che qualcuno imiti il suo stile. Il boss del ristorante gli procura un incontro con il losco figuro che fa domande sui gioielli. Grant scopre cosi` che si tratta dell'agente della compagnia di assicurazione, interessato quanto lui a catturare il vero colpevole. Discutono camminando fra la folla e presto si rendono conto di essere inseguiti dalla polizia. Grant riesce a dileguarsi nella folla dopo aver stretto un patto con l'agente.
    Grant si mette così a guardia della presumibile prossima vittima, una ingioiellatissima miliardaria Americana in visita con la pudica e zitella figlia (Grace Kelly) a caccia di marito. La madre trova trova Grant simpatico e interessante, e la figlia, corteggiata da frotte di spasimanti, se ne incapriccia persino. Grant tiene sott'occhio l'albergo. Qualcuno lo minaccia facendogli pervenire una missiva all'albergo. Sulla spiaggia Grant incontra di nuovo la vispa ragazzina del ristorante che lo mette simpaticamente in guardia dagli uomini del ristorante: sono talmente convinti della sua colpevolezza che stanno gia` discutendo la possibilita` di eliminarlo. La vera ragione per cui lo ha avvicinato e` la gelosia, e infatti si accapiglia con Kelly quando Grant gliela presenta mentre nuotano: le due donne sputano veleno l'una sull'altra, una mocciosa e proletaria, l'altra presuntuosa, viziata ed aristocratica. Kelly a sua volta non e` stupida e intuisce che i due si conoscono da tempo.
    Kelly trova una scusa per dargli un passaggio in auto. Guidano lungo la riviera, e ingaggiano una schermaglia. Grant la tratta con sufficienza e un po' di insofferenza, convinto che si tratti soltanto di una donna stupida desiderosa di un po' di avventura e soprattutto bisognosa di un uomo vero che non la desideri solo per i soldi.
    Kelly si accorge che sono tallonati dalla polizia e li semina con una spericolata fuga in auto. Poi lo sorprende, rivelandogli, non solo di essere a conoscenza della sua vera identità, ma di volere persino partecipare a qualcuna delle sue imprese. Quasi lo obbliga a sedurla: Grant la bacia nell'auto.
    Di nuovo all'alberto Kelly lo porta fuori sul balcone mentre fuori esplodono i fuochi d'artificio e fa tutto cio` che puo` per sedurlo. Si baciano e forse fanno l'amore. Poi nel mezzo della notte Kelly gli si presenta a chiedergli di restituire i gioielli...: Kelly ha scoperto che i gioielli della madre sono stati rubati e crede di essere stata usata dal ladro. Mentre Grant sta indagando nella stanza della madre alla ricerca di qualche traccia, Kelly chiama la polizia. La madre pero` crede all'innocenza di Grant, non fosse altro perche' non e` fuggito, e lo aiuta a mettersi in salvo. La madre non e` stupida e chiede a Kelly cosa Grant abbia rubato a lei...
    La polizia viene comunque mobilitata, il che' complica ulteriormente le indagini di Grant. Il ladro millantatore intanto lo sfida (con una lettera anonima) e Grant ne approfitta per tendergli una trappola. Un uomo in calzamaglia muore nel tentativo di ucciderlo: e` il maggiordomo zoppo, padre della ragazzina. La polizia, quando rinviene il cadavere, ne deduce che si tratta del vero colpevole. Tutti i giornali esultano, ma Grant non crede che un invalido possa essere l'acrobatico ladro che ha eluso tutte le cacce. E` convinto che l'uomo abbia tentato di ucciderlo per salvare il vero "gatto", e decide pertanto di tendere un'altra trappola al vero ladro durante un ballo in maschera.
    Al funerale del morto Grant viene affrontato dalla ragazzina furibonda e viene messo in guardia dal boss del ristorante, il quale lo invita a tornarsene in America con la ricca ereditiera e dimenticare l'accaduto.
    Grant deve bilanciare le indagini e la sua tresca con l'aristocratica. Kelly gli chiede scusa e gli confessa di amarlo. Spalleggiato dalla miliardaria, che dirotta la polizia dietro l'assicuratore in costume da gatto nero, Grant attende con calma che il rivale si faccia vivo, convinto che non resista alla tentazione di compiere il grande colpo, e quando finalmente compare lo insegue sui tetti e lo smaschera: è la gelosissima ragazzina. Grant la costringe a confessare davanti a tutti, tenendola sospesa sul vuoto, che il piano dei furti era stato organizzato dal boss italiano.
    Libero, viene definitivamente conquistato da Kelly, già pronta a fargli da moglie.
  • Hitchcock e` pochissimo interessato ai furti in se`: e` interessato alla caccia del gatto al topo (o, meglio, del vero gatto al falso gatto). E` interessato alla caccia che un uomo deve dare al proprio sosia per ristabilire la propria identita`, e in particolare per riconquistare la propria pace. E` interessato al doppio inseguimento: la polizia che insegue il vero gatto, e il vero gatto che insegue il falso gatto.
    La ricerca della verità conduce Grant nel mondo dell'alta società, un mondo di finzione perpetua (i passatempi snob della giovane, il ballo in maschera); a questo mondo falso o perverso, Hitchcock contrappone il mondo rivale, composto di ladri e avventurieri, un mondo di umili (il cameriere mutilato) che si prende la sua rivincita sociale con l'astuzia; in mezzo a questi due estremi di abiezione non c'è nulla, e Hitchcock, perso per perso, propende cinicamente per la classe dei ricchi.
    Lo humour, nel frattempo, e` da commedia brillante. Hitchcock passa pochissimo tempo a raccontare i furti, le indagini, etc. Passa molto tempo invece a curare i dialoghi spiritosi fra i personaggi.

    L'ironia sardonica di Hitchcock, nel più puro black humour inglese, ricorre anche nel successivo apologo, The Trouble With Harry (1956), centrato questa volta sulla coscienza sporca, sulla coda di paglia dell'uomo comune che, per quanto innocua la sua esistenza possa sembrare, ha sempre qualcosa da nascondere; è il tema del colpevole innocente, capovolto e moltiplicato per quattro.

  • Un bambino sente spari mentre sta giocando nel bosco con un fucile-giocattolo e poco dopo scopre il cadavere di un uomo. Poco dopo un anziano cacciatore scopre il cadavere e teme di essere stato lui a ucciderlo con la sua mira maldestra. Un'anziana zitella lo vede mentre trascina il cadavere dietro un cespuglio, ma, per nulla scossa, decide di aiutarlo a nascondere l'incidente, forse anche perche' e` invaghita di lui. La zitella lo lascia, lui si rimette al lavoro per occultare il cadavere, ma deve interrompere di nuovo perche' il bambino sta portando la mamma a vedere il cadavere: questa riconosce l'uomo, ma non sembra per nulla sconvolta e se ne va senza curarsi del cadavere. Mentre il cacciatore e` sempre nascosto in attesa dell'occasione propizia per portar via il cadavere, arriva un barbone che gli ruba le scarpe. Il cacciatore si addormenta.
    Vivono tutti in un idilliaco villaggio, dove il pittore sta parlando con lo sceriffo. Lo sceriffo ha deciso di investigare i colpi d'arma da fuoco perche' e` illegale sparare in quel bosco. Il pittore, che tenta invano di vendere i suoi quadri fuori dell'emporio, si reca nel bosco, scopre il cadavere, e, senza scomporsi, si mette a ritrarlo. Il cacciatore si risveglia e chiede al pittore di aiutarlo a nascondere il cadavere. Discutono con calma la situazione e le opzioni a disposizione. Il pittore consiglia di stabilire prima il rapporto fra la madre del bambino e il morto. Un uomo che sta leggendo un libro, e che e` il dottore del villaggio, inciampa nel cadavere, ma e` talmente cieco e assorto che non se ne accorge.
    Il pittore va a trovare la madre del bambino e scopre l'identita` del morto: si tratta del secondo marito della donna, che l'aveva ritrovata dopo tanti anni di ricerche. Lei lo aveva messo alla porta dopo avergli rotto in testa una bottiglia, e l'uomo se n'era andato barcollando verso il bosco. Il bambino ha anche trovato un coniglio morto nel bosco, e il pittore suggetisce che deve essere stato ucciso dal cacciatore. Il bambino porta il coniglio al cacciatore, che sta prendendo il te` dalla zitella.
    Il pittore mantiene la promessa di aiutare il cacciatore a seppellire il morto, ma, appena finita l'opera, il cacciatore si rende conto di essere innocente, perche' ha ritrovato tutte le pallottole che aveva sparato. Dissotterrano il morto e constatano che non e` morto di fucile. Il cacciatore sospetta adesso che ad ucciderlo sia stata la bella vedova, ma invece la sera la zitella confessa: e` stata lei a colpirlo in testa con la scarpa dopo che lui l'aveva molestata, scambiandola per la moglie. La zitella vuole costituirsi alla polizia e convince il cacciatore a disseppellire di nuovo il cadavere. Ma poi il pittore le spiega che la sua confessione rivelerebbe a tutti i retroscena del matrimonio che la ex moglie ha tentato di tener nascosti tutti quegli anni. La zitella si lascia convincere. Il pittore e il cacciatore seppelliscono di nuovo il cadavere.
    La padrona dell'emporio sta cercando il pittore perche' un milionario vuole comprare tutti i suoi quadri. Il pittore accetta di venderli a patto che il milionario regali qualcosa a ciascuno dei suoi amici. Poi chiede alla vedova di sposarlo. In quel momento arriva lo sceriffo, che ha incontrato il barbone e ha notato le scarpe nuove. Il barbone gli ha raccontato di averle prese a un cadavere.
    Il pittore si rende conto che non puo` sposare la donna perche' non possono dimostrare che e` vedova. Devono disseppellire di nuovo il cadavere, l'unica prova che la donna e` vedova. Il dittore sta ancora girovagando da quelle parti e questa volta si accorge del cadavere. I quattro congiurati gli chiedono di fare un'autopsia sul morto, portano il cadavere in casa della vedova e lo mettono nella vasca da bagno.
    Mentre aspettano il dottore, arriva lo sceriffo che interroga il pittore: ha trovato il suo ritratto del morto che combacia con la descrizione fornita dal barbone. Lo sceriffo quasi scopre il cadavere, ma gli amici riescono a distrarlo. Lo sceriffo se ne va mentre arriva il dottore. Il dottore esamina il cadavere e ne constata la morte per infarto.
    Lo rimettono dove lo hanno trovato.
    I quattro congiurati, finalmente sereni, formano due felici coppie di fidanzati.
  • Lungi dall'essere uno dei suoi thriller, questo film e` una semplice commediola satirica. Film molto minore, gioca con lo spettatore facendogli credere a ogni passo una verita` diversa, e ridendo di ciascuna verita`.
    Anche qui domina, se non l'abiezione, perlomeno la mediocrità: i quattro sono tanto indegni di essere dei veri assassini quanto il morto è indegno di essere stato assassinato; la bassezza di questa gente per bene è data dal continuo seppellire e riesumare quel povero corpo senza vita.

    The Wrong Man (1957) ritorna al giallo psicologico di atmosfera Kafkiana , dove un colpevole innocente deve fronteggiare un evento imprevisto e catastrofico e vive un incubo drammatico dove tutto il mondo pare rivoltarsi contro di lui (una variazione sul tema di I Confess).

  • Un onesto e povero contrabbassista (Henry Fonda) si reca dal suo assicuratore per riscuotere un anticipo che servirà a pagare delle spese mediche; una delle impiegate crede di riconoscere in lui un rapinatore; fermato dalla polizia, viene interrogato mettendo a dura prova i suoi nervi (a casa la moglie lo aspetta ignara), viene riconosciuto da altri testimoni come l'autore di piccoli furti commessi nella zona; arrestato (ambienti bui, scene Kafkiane, prigione, tribunale, cellulare). Rivede i suoi soltanto alla prima udienza, dove viene trattato come un criminale qualsiasi. Il giudice stabilisce una cauzione altissima e non lo lasciano parlare con la moglie: la sorella riesce a raccogliere i soldi per la cauzione. Trova un bravo avvocato, giovane e inesperto, disposto a difenderlo senza compenso; cerca due persone che potrebbero scagionarlo, ma sono entrambe morte; ancora ambienti squallidi e cupi: edifici decrepiti, strade miserabili, scale strette; Fonda è disperato, la moglie impazzisce e viene ricoverata in manicomio; la sua vita è rovinata per sempre; quando la polizia scopre il vero colpevole è troppo tardi.
  • Hitchcock si scaglia velatamente contro i personaggi più antipatici dal suo punto di vista: gli inetti e i malvagi poliziotti, gli integerrimi e vili cittadini. Ancora una volta, al centro della storia c'è la nefandezza della società umana; e senza lieto fine; Henry Fonda rimane come un uomo dopo l'uragano in mezzo alle macerie di casa propria, impotente persino a inveire contro la forza malvagia che ha frantumato in pochi istanti il mondo che aveva faticosamente costruito giorno dopo giorno per anni.

    Vertigo/ Donna che visse due volte (1958) è centrato attorno al tema del doppelganger che fa capolino in molti film di Hitchcock (quasi sempre si contrappongono due personalità analoghe Catch a thief o Stranger on a train, la stessa "coppia" Hitchcockiana ha qualcosa di doppio).

  • Stewart è un investigatore privato affetto da vertigini. Durante un inseguimento rimane appeso alla grondaia di un grattacielo e un poliziotto precipita per salvarlo. Stewart, ancora sotto choc, viene incaricato da un amico di investigare sulle assenze misteriose della moglie, Novak. Scopre che lei si reca al cimitero e sosta davanti alla tomba di una donna scomparsa tempo addietro, e poi al museo contempla il suo ritratto. Da uno storico della città apprende che la donna era una bella giovane per cui un ricco costruì una casa, ma che alla fine impazzì quando questi le sottrasse il figlio. Si convince che la morta sia tornata nel corpo di Novak, che ha ereditato i suoi gioielli. La morta era la sua bisnonna. Ma lei non sa nulla di tutta la storia, (la madre le tiene nascosto tutto), nulla della tomba, nulla del quadro. Eppure sa andarci ... Stewart la salva quando tenta di suicidarsi come fece la bisnonna, le tiene compagnia. L'antenata morì alla sua età. Cerca di guarirla, si innamorano, ma lei non può resistere al richiamo e si suicida da un campanile di una missione, con lui impotente per le vertigini. Stewart abbandona il cadavere sotto choc e viene processato, ma riconosciuto innocente. Incubo in cui precipita nella fossa. Ossessionato da Novak, ripercorre la sua vita, finchè incontra una donna che assomiglia a lei. La interroga, lei gli spiega di essere un'altra. Ma è lei: è stata tutta una messa in scena per uccidere la moglie dell'amico; Novak, sua amante, ha finto di essere la moglie e di essere afflitta da quella malattia. Sul campanile la aspettava l'amico con la vera moglie: ed è questa che venne precipitata; Stewart serviva solo da testimone. Lui la corteggia, lei è contesa, si è innamorata davvero, non resiste. La convince a vestirsi e a pettinarsi come la "morta" e Novak cede. Lungo bacio: lui capisce da un gioiello che è proprio la stessa ed intuisce tutto. Lui vuole liberarsi del passato e la porta di nuovo alla missione. Vuole guarire dalle vertigini: le fa salire le scale del campanile e la segue. In cima la smaschera, indovina tutti i dettagli dell'intrigo. Si sente un idiota. Lei, disperata, si suicida.
  • Tragedia del tradimento e dell'impotenza.
    Doppelganger, psicanalisi, metempsicosi. Abilità nel ricostruire razionalmente una trama del tutto irrazionale, soprannaturale.
    Un giallo psicanalitico alla Spellbound, dove la malattia del protagonista non è l'amnesia, ma l'opposto: il ricordo ossessionante; anche qui Hitchcock regala una sequenza onirica (una specie di cartone animato). Un doppio triangolo incrociato (marito - moglie - Novak, marito - Novak - Stewart), una mutilazione del protagonista (non la gamba ingessata di Rear window, ma le vertigini), un finto ma inquietante clima soprannaturale (la presunta follia ereditaria, l'apparente reincarnazione della Novak, la suora, involontaria omicida, finto perché questi tre elementi sono finti) creano un forte spessore di suspense, di angoscia, di incubo. Il film si colora potentemente anche di metafisico: la paura della vertigine a cui fa da contrappeso la caduta dal campanile (timore di Dio e dannazione infernale ?), la necrofilia o amore della morte (il fascino del contatto con l'aldilà ?), come ultimo stadio dell'angoscia sessuale, l'agghiacciante finale con la dissoluzione del piacere nel momento stesso in cui era stato raggiunto (parabola sulla effimera felicità umana), l'impotenza (vertigini) e la solitudine (tradito dalla polizia e perfino dall'amico che ha servito per tanti anni) di un uomo alla ricerca di un Dio da adorare (stilnovisticamente rappresentato dalla donna ideale), il campanile stesso, il simbolo universale della torre che si dipana verso l'alto, che lambisce il cielo, che sovrasta il creato.

    North by Northwest (1959), è il film ad inseguimento per eccellenza, tutto giocato sulla spettacolarità e sull'ironia, sul ritmo mozzafiato e sul tono leggero, uno dei film più allegri e dinamici del regista, con una scelta impeccabile di paesaggi (l'altipiano di Mount Rushmore) e di mezzi (perfino un piccolo caccia).

  • Roger (Cary Grant) è un tranquillo agente pubblicitario, due volte divorziato, un po' playboy e un po' mammone, che viene scambiato per un altro da due loschi figuri. Rapito durante un innocuo pranzo d'affari, viene trasportato nella villa del distinto capo di una organizzazione spionistica, il quale lo chiama "Kaplan", lo minaccia e non crede alle sue proteste di innocenza. Lo lascia nelle mani del suo segretario Leonard e dei suoi sicari, che lo ubriaca e lo mette alla guida di un'auto affinchè si sfracelli.
    Roger riesce invece a fuggire guidando in modo rocambolesco sul bordo del precipizio, ma viene arrestato dalla polizia per guida in stato di ubriachezza. Né la polizia, né la madre (un po' svampita e prevenuta nei suoi confronti) credono alla sua storia, anche perché, nelle condizioni in cui si trova, fatica alquanto a raccontarla. Conduce la polizia alla villa dove è stato ubriacato, ma la moglie della spia lo accoglie come un amico e convince tutti che lui fosse davvero ubriaco. Non solo: fa sapere che la presunta spia è un diplomatico delle Nazioni Unite. (Il giardiniere pero` e` uno dei sicari, ma Roger non lo vede).
    Roger convince la madre ad accompagnarlo alla camera d'albergo dove dovrebbe alloggiare il vero agente ("Kaplan"), ma nessuno pare aver mai visto l'occupante. Roger e la madre rubano la chiave ed entrano nell'abitazione. Non trovano nulla, ma i due sicari trovano loro. Roger si salva grazie all'intervento involontario della madre. Roger si reca all'ONU per affrontare il diplomatico, ma scopre che il nome corrisponde a un altro e questi giura che nella villa, da tempo abbandonata, vivono soltanto una cameriera e un giardiniere. Non fa in tempo a chiarire l'equivoco, che questi viene pugnalato sotto i suoi occhi.
    I presenti lo vedono con il pugnale in mano (un fotografa immortala la scena) e pensano che sia stato lui. Roger non ha altra scelta che fuggire. Finisce cosi` sui giornali, ricercato in tutto il paese. I servizi segreti sono sorpresi nel leggere la notizia, soprattutto perche' il "vero agente" (quello che Roger ha cercato in hotel) e` stata tutta una loro invenzione: quell'agente e` un puro diversivo, non esiste. Decidono pero` di non intervenire, per non compromettere il trucco con cui stanno confondendo gli avversari e soprattutto proteggendo un loro vero agente che sta lavorando sotto il naso del nemico. Questo malcapitato Roger rende anzi più credibili i loro piani. Decidono pertanto di abbandonarlo al suo destino.
    Roger ha intanto deciso di mettersi alla ricerca del fantomatico "Kaplan" e si reca alla stazione. Riconosciuto e inseguito dalla polizia, riesce a saltare su un vagone e viene aiutato da una bella avventuriera bionda a eludere i poliziotti. Roger incontra di nuovo la bionda nel vagone ristorante. Eve e` una donna disinibita che, pur avendo riconosciuto la sua faccia come quella dell'omicida ricercato, gli si offre senza preamboli e lo invita nella sua cabina. Lo salva un'altra volta dai poliziotti, e poi fanno l'amore. Ma Eve ha approfittato di un attimo di liberta` per far pervenire una nota al falso diplomatico e al suo segretario Leonard, che viaggiano sullo stesso treno. Eve lo aiuta comunque a scendere a Chicago ed eludere un'altra volta la polizia camuffato da facchino. Mentre lui si fa la barba nei bagni della stazione, lei prende ordini per telefono da Leonard. Eve pretende di aver chiamato l'uomo che Roger sta cercando (il fantomatico "Kaplan") e che questi lo abbia invitato a incontrarlo in piena campagna.
    Roger segue le istruzioni e scende dall'autobus alla fermata prevista. E inizia una lunga, snervante attesa in un paesaggio morto senza anima viva intorno. Roger aspetta che succeda qualcosa sulla terra e scruta con ansia ogni raro veicolo che si avvicina, ma invece arriva dal cielo: un biplano tenta di ucciderlo volando radente i campi di grano, ma a forza di abbassarsi finisce per schiantarsi contro un'autocisterna che Roger ha bloccato, a rischio della vita, per chiedere aiuto. L'aeroplano prende fuoco e, approfittando dell'immane rogo, Roger ruba l'auto di uno dei curiosi che si è fermato, e corre in città.
    All'albergo ritrova Eve e vorrebbe vendicarsi; ma Eve sembra sinceramente preoccupata per lui, e lo supplica di stare lontano da lei. Lui la segue di nascosto, la raggiunge a un'asta e scopre così che è l'amante della spia. Affronta la spia, ma poi si trova braccato dai suoi sicari: non gli resta che scatenare un pandemonio e farsi arrestare.
    I poliziotti lo stanno portando alla stazione di polizia quando improvvisamente ricevono l'ordine di portarlo all'aeroporto. L'agente segreto che sa tutto, e che era presente in incognito, lo accompagna su un aereo e gli spiega finalmente come stanno le cose: le spie nemiche credono che Roger sia un agente segreto, e al governo la cosa sta benissimo perché così il vero agente può agire indisturbato, e il vero agente è ... proprio la ragazza, che è diventata amante del nemico numero uno per ragioni di lavoro. Cio` spiega perche' Eve, nonostante l'apparenza cinica, ha sempre sofferto nel mettere a repentaglio la sua vita. Indirettamente Roger l'ha messa in pericolo.
    L'agente segreto gli chiede di continuare a impersonare l'agente inesistente per consentire alla donna di portare a termine la sua missione. Roger sa di rischiare la pelle, ma decide di collaborare per farsi perdonare dalla donna. L'aereo li lascia in una localita` turistica ai piedi del Mount Rushmore dove si trova la coppia (spia e controspia). Roger e la ragazza litigano violentemente e lei gli spara. Roger si accascia al suolo. Ma e` una messinscena: il "cadavere" di Roger viene portato via dagli agenti segreti in un bosco, dove la donna lo sta aspettando (gli ha sparato con una pistola carica a salve). Presunta assassina e presunta vittima si concedono un melodrammatico abbraccio. Roger apprende pero` che lei e` destinata ad accompagnare la spia nella sua fuga, e forse a non tornare mai piu`. Roger si ribella al crudele cinismo del controspionaggio, ma viene stordito da uno dei poliziotti in modo che la donna possa andarsene.
    Ma Roger si e` trasformato da semplice vittima inerme a testardo protagonista. Approfittando di un momento di distrazione di quello che e` di fatto diventato il suo carceriere, Roger fugge dalla finestra in maniera acrobatica, raggiunge la casa isolata dove riposa la coppia, e penetra altrettanto acrobaticamente in casa, in tempo per ascoltare la conversazione fra la spia e un suo killer durante la quale il secondo (che ha scoperto la pistola carica a salve) dimostra al primo il tradimento della doppiogiochista. Roger sente inoltre che la statuetta acquistata all'asta è zeppa di microfilm.
    Roger riesce ad avvertire la donna del pericolo scrivendo un messaggio su una scatola di fiammiferi, raccomandandole di non salire sull'aereo. Mentre si dirigono alla pista, Roger viene scoperto dalla governante, e Roger impiega qualche minuto a capire che la governante lo sta tenendo a bada con la rivoltella carica a salve. Eve sta per salire sull'aereo quando si odono gli spari. Approfittando della sorpresa, Eve fugge con la statuetta. Roger salta in auto e corre in suo aiuto. Ma devono presto abbandonare l'auto e arrampicarsi sul monumento dei presidenti, inseguiti dalla spia e dal suo killer. La situazione è disperata, ma lui trova il modo di farle una proposta di matrimonio. I sicari della spia li raggiungono. Roger ne uccide uno ma l'altro tenta di far precipitare la donna. Lei scivola e Roger fa appena a tempo ad afferrarla per una mano, ma a sua volta resta appeso con una mano sola. Il killer gli pesta la mano, ma arriva la polizia e lo uccide.
  • In questo film si sublima il tema dell'innocente travolto da un destino molte volte piu` immane della sua meschina vita quotidiana. Quel tema viene esplorato nell'equivalente di un poema tragico. Roger non solo e` obbligato a difendere la propria vita, ma, nel farlo, cresce come persona al punto da decidere di opporsi per davvero a quelle forze da cui inizialmente tentava soltanto di sottrarsi. La trasformazione avviene a Mount Rushmore, quando decide di contravvenire agli ordini, di opporsi al piano del controspionaggio di sacrificare la donna. Era e rimane un "indipendente", ma prima lo era perche' nessuno lo voleva aiutare, mentre adesso lo e` perche' ha deciso di opporsi a entrambi gli schieramenti. Prima lo era perche' non poteva essere altro, adesso lo e` perche' lo vuole. L'identita`, il suo ruolo nel mondo, rimane lo stesso, ma e` cambiata la ragione, e il cambiamento e` avvenuto dentro di lui.

    Il poema si regge, come sempre, sulla suspence, e questa volta la suspence e` dappertutto, non soltanto nella trama. C'e` suspence nelle scene acrobatiche. C'e` suspence in ogni dialogo, di cui non si puo` mai prevedere l'esito.

    Il più cinico film di Hitchcock, Psycho (1960), racconta un raccapricciante caso di schizofrenia cronica, servendosi a dismisura di scene truci e sanguinarie. In questo film si assiste alla piena enunciazione del doppelganger e dell'omosessualità (un uomo si sdoppia in una donna). In questo film Hitchcock sevizia in tutta libertà la sua giovane vittima. In questo film c'è un colpevole innocente che è davvero un colpevole (quando si trasforma in donna) e un innocente (se stesso); e in questo film si fondono tutte le influenze letterarie a cui è soggetto il regista, dal castello di Frankenstein al Dr. Jekill and Mr. Hyde, dallo Sherlock Holmes alle cronache di Jack lo squartatore. La suspence sfocia nell'horror puro, in quel finale macabro e beffardo che costituisce forse il più sensazionale colpo di scena della carriera di Hitchcock.

  • Due amanti fanno l'amore in un albergo ad ore: lui è separato dalla moglie e sgobba come un dannato per pagare i debiti del padre e gli alimenti della moglie, lei vorrebbe sposarlo subito lo stesso. Nell'ufficio dove la ragazza lavora arriva un milionario con i soldi per comprare una casa come regalo di nozze per la figlia. Il principale li affida a lei e lei vede presentarsi l'occasione per risolvere tutti i suoi problemi. Invece di andare in banca, prende l'auto e scappa, senza sapere dove andare. Mentre guida, immagina cosa sta succedendo in ufficio e sente le voci delle persone che stanno scoprendo la sua scomparsa e stanno intuendo cos'e` successo.
    Si addormenta in auto. Un poliziotto la sveglia e, insospettito dal suo comportamento, la segue finchè lei, sotto un violento temporale, sbaglia strada e si infila in un motel isolato e deserto. Il gestore del motel vive in una strada tenebrosa con la vecchia madre che non si può muovere dalla sua camera; il ragazzo ha l'aria un po' complessata: è gentile e premuroso, la invita anche a cena, ma quando va a dirlo alla madre si ode un alterco; allora la invita ad un pasto frugale nella stanza degli uccelli imbalsamati, durante il quale le parla della follia della madre a cui peraltro sembra molto attaccato; condotta nel suo alloggio, lei decide di far ritorno il mattino dopo in città per aggiustare la faccenda, e si infila nuda sotto la doccia; ma l'ospite la sta spiando da un buco della parete, e poco dopo una figura mascherata entra in casa e la pugnala selvaggiamente più volte (il corpo si dissangua nella doccia ancora aperta, primo piano dell'occhio spalancato e poi del giornale in cui lei ha avvolto il denaro); quando il ragazzo scopre il cadavere, si mette a gridare "Mamma, cosa hai fatto!"; poi con calma carica il cadavere nel bagagliaio dell'auto, guida fino alla palude e la lascia sprofondare nelle sabbie mobili. Nel frattempo nel retrobottega si incontrano il brav'uomo, ancora all'oscuro di tutto, la sorella della ragazza, che gli comunica la sua scomparsa, e un detective, che comunica ad entrambi la notizia del furto; le indagini portano il detective al motel e ad intuire, nonostante la reticenza del ragazzo, che la ragazza ha sostato lì e che vale la pena di indagare più a fondo, soprattutto riguardo la misteriosa vegliarda che il giovane ha rifiutato di fargli incontrare. Avverte i due giovani per telefono e ritorna al motel; sale le scale verso la camera di questa, ma viene assalito e pugnalato dalla stessa figura; dopo di ché il ragazzo occulta nelle sabbie mobili anche il suo cadavere; i due giovani avvertono lo sceriffo dei loro sospetti e apprendono così che la fantomatica madre è morta da dieci anni, suicida dopo aver assassinato l'amante; anche il sopralluogo dello sceriffo conferma questa versione: il ragazzo ha nascosto la madre in cantina anche se lei cercava di ribellarsi; i due giovani non si danno per vinti; vanno al motel e prendono una camera, mentre lui distrae il ragazzo, lei penetra in casa: sale le scale, entra in una camera vuota che pare quella della madre (il letto è incurvato come se qualcuno ci avesse dormito) e poi in quella del figlio (animali di pezza); per nascondersi dal ragazzo che, capito il trucco e stordito l'interlocutore, rientra precipitosamente in casa, si infila in cantina e vi scopre la madre seduta sotto la fioca luce di una lampadina: è uno scheletro; attirato dal suo urlo, le si avventa addosso il ragazzo travestito da donna e brandendo un coltello, ma l'altro giovane, ripresosi, giunge in tempo a fermarlo; alla stazione di polizia, uno psichiatra spiega che il ragazzo uccise la madre e l'amante in un impeto di morbosa gelosia e poi disseppellì il cadavere della madre per imbalsamarlo; visse anni in sua compagnia, parlandole e rispondendosi da solo (con voce da donna): fu "lei" ad uccidere la ragazza, per gelosia.

    Tutti i temi di Hitchcock (l'uomo sospettato di essere complice dell'amante è un colpevole / innocente, il viaggio della ragazza è una fuga con inseguimento del poliziotto dagli occhiali scuri, la coppia è composta dall'amante e dalla sorella, una donna viene addirittura massacrata, il colpevole è sdoppiato) ricorrono complicati da estrema degradazione (la vittima era una ladra, la nuova coppia ne tradisce la memoria pur costituendosi per ritrovarla); la trama è densa e intricata ( a un crimine di partenza se ne sostituisce un altro, la protagonista muore a metà del film, decine di particolari concorrono a far credere che in quella casa viva davvero una vecchia), ferocemente cinica (la ragazza viene massacrata nuda quando aveva deciso di costituirsi, i cadaveri delle vittime vengono occultati nelle sabbie mobili).

  • Con Birds (1963), Hitchcock , che da tempo alterna lieto fine e fine drammatico, inaugura un nuovo genere di giallo: quello senza fine; puntando completamente sulla paura che scaturisce dall'irrazionale e dall'ignoto (la suspense non viene disattivata) e sfoggiando una maestria unica nel girare scene impossibili. Birds è semi-fantascienza ed è il primo film sull'apocalisse: la razza umana non ha scampo. Hitchcock non risolve il paradosso, ma offre allo spettatore tutti gli elementi utili alla eventuale soluzione: espone i fatti e tutte le coincidenze sospette, ma neppure lui riesce a trovare il bandolo della matassa.

  • In un negozio di animali, un insolente playboy e una ragazza intraprendente litigano per una coppia di uccelli, ma poi fanno amicizia e lui invita lei a venirlo a trovare per il compleanno della sorellina; lei accetta e decide di fare una sorpresa regalando proprio gli uccelli contesi: li mette in casa di nascosto e poi aspetta su un motoscafo che lui li scopra e si lanci al suo inseguimento; ma un gabbiano la investe ferendola alla tempia; decide di fermarsi tutto il week-end e affitta una camera presso la maestra del villaggio, una donna delusa dalla vita che ebbe una relazione con il giovane che sembra volerla mettere in guardi dal non commettere lo stesso sbaglio; alla villa vivono, oltre al giovane avvocato, una bambina, affascinata dai suoi racconti criminali, e la madre, visibilmente gelosa e infastidita dalla presenza dell'ospite; questa invece appartiene al set-set ed ha fatto parlare per le sue eccentricità, anche se davanti a lui cerca di passare per una brave ragazza compromessa dagli amici e dai giornali; la notte, la maestrina le confessa di amare ancora l'avvocato, che fu la madre a separarli, ma che lei non ha ancora perso ogni speranza; un uccello sbatte contro la porta di casa e resta stecchito in terra; il giorno dopo, sul promontorio, osservati da lontano dalla maestrina, la giovane ereditiera racconta all'avvocato un po' della propria vita (la madre la abbandonò per fuggire con un biscazziere in Cina). Fin qui ci sono stati soltanto dei segni premonitori e soprattutto è stata stabilita un'atmosfera innaturale, a causa dei torbidi rapporti fra i personaggi e al tentativo di insinuarsi fra loro dell'estranea. Poi d'improvviso i fatti: i gabbiani attaccano, si diffonde il panico, tutti scappano, gli uccelli si accaniscono contro i bambini; il giorno dopo, durante la festa di compleanno, la villa viene invasa da cani feroci che aggrediscono gli umani e devastano la casa; il giorno dopo, la madre scopre che un vicino è stato massacrato dagli uccelli; mentre l'avvocato va ad avvertire lo sceriffo, l'ereditiera si reca alla scuola a prendere la bambina: i corvi si assemblano minacciosi a poca distanza dalla scuola e appena i bambini escono all'aperto, parte l'attacco; l'ereditiera ne porta alcuni in salvo in un bar, dove gli avventori scettici, semplicistici, catastrofici o isterici, discutono sull'accaduto e assistono impotenti ad un altro attacco durante il quale viene ucciso un uomo e salta in aria una pompa di benzina; gli uccelli si scatenano allora senza pietà sulla popolazione massacrandola; una mamma, terrorizzata, stringe al petto i suoi bambini e accusa l'ereditiera di essere una strega, perché tutto ciò è cominciato al suo arrivo; quando gli stormi si posano sui tetti, avvocato ed ereditiera tentano di raggiungere la villa ancora presidiata da centinaia di bestie minacciose, e scoprono così il cadavere della maestra con gli occhi beccati; salvano la bambina che ha assistito impotente; la famiglia si barrica in casa e aspetta con angoscia il prossimo uragano di ali e di becchi; l'attacco mette a dura prova le imposte, alcuni riescono a sfondarle, si avventano nelle stanze; il frastuono è assordante, salta l'impianto elettrico, gli uccelli martellano la casa da tutti i lati; quando si ritirano, lui ha le mani sanguinanti e le donne sono mezze morte di paura; di notte, nel silenzio totale l'ereditiera sente un rumore, sale le scale, apre una porta: la stanza è piena di corvi in agguato; viene letteralmente sommersa dai loro becchi che le strappano bocconi di pelle e l'avvocato la sottrae a stento alla loro furia omicida; mentre la radio dà notizia di attacchi un po' ovunque, l'avvocato si avvia verso il garage camminando in un lago di uccelli adesso immobili; con la massima prudenza vi carica le tre donne e parte alla volta dell'ospedale.
  • Un crescendo allegorico sulla fragilità della comunità umana e sulla cattiva coscienza; ad un altro livello uno studio sulle tre forme di sessualità: madre, amante, "moglie".

    Torn curtain (1966), è uno spionistico della seconda serie, quella ambientata nella guerra fredda.

  • Paul Newman è uno scienziato americano che si reca a Copenaghen in compagnia della fidanzata Julie Andrews per partecipare a un simposio internazionale. È lei a ritirare un libro misterioso che Newman scarta in un bagno: contiene un messaggio cifrato riguardo un agente denominato "pi greco" in seguito al quale Newman fa in modo che la fidanzata lo pianti. Lei però scopre che lui sta per andare a Berlino est e si imbarca a sua insaputa sullo stesso aereo.
    La donna assiste così al tradimento pubblico dell'uomo che ama, ma, fedele in modo tradizionale al suo uomo, decide di restargli al fianco.
    Lo scienziato semina la sua guardia del corpo in un museo deserto e corre da un contadino che lavora per gli americani (il "pi greco"), ma la guardia del corpo scopre il doppio gioco e vuole denunciarli tutti. La moglie del contadino e Newman glielo impediscono: accoltellato e colpito a palate sulle gambe dalla donna, ha ancora la forza di lottare. Lo devono trascinare con la testa dentro un forno a gas per riuscire a sopprimerlo (una delle scene più ciniche della cinematografia Hitchcockiana, con un inquietante riferimento alle camere a gas dei nazisti).
    All'Università un'infermiera lo fa ruzzolare dalle scale con uno sgambetto per mettersi in contatto con lui. È lei che deve organizzare la sua fuga. Gli scienziati tedeschi stanno per prendere conoscenza delle informazioni che Newman può fornire loro, ma la notizia della misteriosa sparizione della guardia del corpo provoca la sospensione della riunione. Gli scienziati tentano invano di interrogare la ragazza, ma lei rifiuta di raccontare loro ciò che sa, fedele (oltre che al fidanzato) anche alla patria.
    Newman le rivela finalmente il piano: estorcere informazioni preziose a un anziano scienziato comunista, fingendo di essere passato dalla loro parte.
    Newman fa amicizia con lo scienziato, che si libera degli scagnozzi e lo accoglie in privato nel suo studio. Newman, con astuzia, lo fa parlare del progetto segreto. Nel frattempo la polizia ha scoperto il cadavere della guardia del corpo, e quindi ha intuito il suo doppio gioco. Il professore ha appena terminato di spiegare a Newman la sua formula segreta quando sente gli altoparlanti dell'universita` lanciare l'allarme e si rende conto di essere stato giocato. La polizia sta perquisendo tutte le stanze.
    Newman e la fidanzata si affidano all'infermiera e alla sua organizzazione per l'espatrio clandestino. Il ritorno in Occidente avviene con una serie di rocambolesche peripezie. L'infermiera e i suoi amici li caricano su un autobus. L'autobus viene assaltato da un gruppo di disertori e deve accettare una scorta della polizia. Quando il vero autobus sta per raggiungerli e i poliziotti si insospettiscono, i due americani saltano giu` e si mescolano nella folla.
    Si imbattono in una donna che li riconosce. E` una contessa polacca decaduta e chiede loro aiuto per ottenere asilo politico, si mettono in contatto con un impiegato postale. Braccati dalla polizia, devono fuggire di nuovo, ma entrano in contatto con gli uomini dell'organizzazione che hanno un piano per metterli in salvo. Devono pero` aspettare in teatro, proprio dove si sta esibendo unala ballerina che viaggio` in aereo con loro, la quale li riconosce e avverte la polizia. Resisi conto di essere circondati, gridano "al fuoco" e scatenano il panico. Facendosi largo fra la folla, riescono a sgattaiolare fuori. Vengono nascosti dentro due ceste di vimini, e imbarcati sulla stessa nave su cui viaggia la ballerina. Questa intuisce che sono dentro le ceste e avverte i marinai, ma perquisiscono le ceste sbagliate: i due americani sono gia` saltati in acqua e finalmente giungono a nuoto in terra scandinava.
  • Newman ruba un'invenzione all'anziano ingenuo scienziato e passa per eroe: il qualunquismo morale e ideologico di Hitchcock è quasi pari al suo cinismo. L'intrigo però è perfetto ed avvincente, il finale ad altissima tensione con continui epilettici colpi di scena. La coppia di borghesi hitchcockiani compie pur sempre una lotta titanica contro un nemico molto più potente.

    La serie dei thriller psicanalitici prosegue e forse culmina con Marnie (1964), una donna che soffre di diversi disturbi psichici.

  • Una donna, ripresa di spalle, cammina con calma alla stazione. La vittima di un furto la descrive alla polizia: sospetta, anzi e` certo, che sia stata lei a rubare tutti i soldi dalla cassaforte. E` furibondo di essere stato raggirato da quella che riteneva un'impiegata modello, sempre efficiente, cordiale e inappuntabile. Intanto la ragazza, cambiata identita` (e rivelatasi una tipica "bellezza frigida" hitchcockiana), depositata un bagaglio in un locker e getta la chiave in un tombino.
    Marnie prima va a trovare il suo cavallo, di cui sembra invaghita, e poi la madre, malata e zoppa, rude e bigotta. La madre e` convinta che sua figlia sia la segretaria personale di un milionario e Marnie le racconta di aver ricevuto un aumento di stipendio.
    Marnie le ha comprato un regalo, ma la madre non e` espansiva. Continua soltanto a metterla in guardia dagli uomini. Marnie e` morbosamente attaccata alla madre, per la quale ha rubato, ma la madre invece cerca di tenerla lontana da sé ed è infastidita dalle sue eccessive professioni d'affetto. Marnie, gelosa dell'affetto che la madre riversa invece sulla nipotina Jessie, le chiede invano una spiegazione. La madre continua a trattarla in maniera glaciale.
    In pratica l'unica occupazione di Marnie consiste nel derubare gli uffici in cui riesce a farsi assumere come segretaria. E' una figlia e un'impiegata modello, troppo modello, tutta casa e lavoro.
    Un giorno viene assunta da un direttore, Mark, da poco vedovo e corteggiato dalla cognatina. Pur essendo efficientissima sul posto di lavoro, non perde una mossa del contabile, pronta ad approfittare della prima occasione. Basta pero` una goccia d'inchiostro rosso a causarle le vertigini.
    Mark la prende fra le braccia quando un tuono la paralizza di paura e ne approfitta per baciarla. Mark, un uomo di ampie vedute che ha studiato gli istinti degli animali, si e` innamorato di lei. La porta alle corse dei cavalli, dove un uomo la riconosce come la segretaria di qualcun altro.
    Marnie sta per colpire. Aspetta in bagno che tutti abbiano lasciato l'ufficio e poi si dirige verso la cassaforte. Mentre sta buttando le banconote nella borsa, arriva la donna delle pulizie. Marnie si toglie le scarpe, ma non serve, perche' la donna e` sorda, e Marnie puo` uscire indisturbata.
    Per prima cosa va a sfogarsi con una corsa a cavallo. La raggiunge Mark, furibondo. Ha indagato su di lei e ha scoperto il furto. Conosce il suo vero nome e ha capito che e` una ladra congenita. Prima si fa restituire il denaro e poi le fa sputare la verita`.
    Nonostante tutte le bugie che continua a raccontargli, lui, un po' curioso di questa mania del furto non cleptomane, un po' innamorato, un po' eccitato dalla sfida di un enigma complicato, la obbliga a sposarlo se non vuole essere denunciata. La prima notte di nozze e` pero` imbarazzante, perche' Marnie non vuole fare l'amore e gli rivela anzi il suo disprezzo per il sesso. Marnie e` frigida, vergine e androgina. Mark, invece di costringerla ad ottemperare al loro contratto, le promette di rispettare la sua fobia e tenta di spiegarle che forse ha bisogno di aiuto.
    Durante la luna di miele, in crociera, il marito si rende conto che Marnie è ossessionata da complessi di cui lei stessa non sa spiegare l'origine: è terrorizzata dal colore rosso e dai temporali, il solo pensiero del sesso la rende isterica, ed è tormentata da un incubo ricorrente.
    Una notte litigano e lui, perse le staffe, le toglie la veste. Lei rimane nuda e impietrita. Lui le chiede scusa ma poi approfitta che lei, lo sguardo fisso nel vuoto, non gli oppone resistenza. La mattina pero` Marnie e` scomparsa e invano Mark deve cercarla per tutta la nave: e` rimasta talmente disgustata dal contatto fisico che ha tentato di suicidarsi nella piscina.
    Al ritorno vengono accolti dalla cognatina, che, sempre piu` gelosa, si mette d'impegno a spiarli nella grande villa che condividono. Prima li sente parlare del furto e del rischio di finire in prigione, e poi ascolta Marnie telefonare di nascosto alla madre (che ha sempre negato di avere). L'intraprendente cognatina non perde tempo e tenta di seminare dubbi nel cognato.
    Mark indaga e apprende cosi` che la madre di Marnie uccise qualcuno. E` ossessionato da Marnie, come Marnie stessa gli fa notare: e` ossessionato da un caso patologico, si e` fissato con l'idea di guarire una rea confessa e frustrata sessuale. La sua mente e` tanto malata quanto quella di Marnie. Ma lui la ama teneramente.
    A un party dell'alta societa` la cognatina invita il suo vecchio datore di lavoro, che riconosce nell'elegante moglie del ricco Mark la ladruncola che svaligio` la sua cassaforte. Marnie viene colta dal panico, ma Mark la tranquillizza: l'uomo non puo` fare nulla perche' la ditta di Mark potrebbe rovinare la sua ditta.
    Durante una battura di caccia una giacca rossa la fa fuggire al galoppo finche' il suo amato cavallo stramazza al suolo e lei lo deve finire con una pallottola. Marnie torna a casa in stato di trance, apre la cassaforte, allunga le mani... ma non trova la forza di afferrare le banconote.
    Lui la sorprende ma le perdona anche quello. La tratta come una paziente, non come una moglie. Senza tante cerimonie, le annuncia che ha intenzione di portarla a trovare sua madre.
    Mark supplica la madre di raccontare a Marnie cosa successe nella sua infanzia che le causo` un trauma tanto acuto. Ha scoperto che sua madre era una prostituta e che uccise un suo cliente. La madre gli si avventa contro. E allora Marnie si mette a parlare con la voce di una bambina di cinque anni e rivive il tragico episodio occorsole da bambina, quando la madre venne aggredita in una notte di temporale da un marinaio ubriaco e lei, per difenderla, lo colpì al capo con l'attizzatoio. La madre si accusò dell'omicidio e venne assolta per legittima difesa, ma Marnie perse la memoria. Si spiegano allora le turbe della giovane: il rosso è il colore del sangue, i temporali le ricordano quella notte, associa gli uomini alla professione della madre, e sfoga gli impulsi erotici nelle corse a cavallo, ruba per la madre, perché non abbia più bisogno di prostituirsi.
    Non solo Marnie riacquista la memoria, ma guarisce anche la madre, che puo` finalmente tornare ad amarla. La madre aveva sempre mirato a farne una donna "decente", a differenza di se stessa. C'era riuscito, ma a prezzo di farne una bugiarda e ladra.
  • Hitchcock ripete la prassi di Spellbound: prima illustra le anomalie della psiche, poi seleziona un volontario che per amore si presti a confortare il malato, infine si concentra sulla ricerca della verità. Il film è dominato in lungo e in largo dal sesso, compresa la morbosa figura del marito, feticista domatore di belve (attratto dal sesso diverso della cognata prima e della vergine ladra poi).

    Il marito e` un Freud "fisico", che tenta di guarirla penetrando nel suo corpo e nella sua memoria, che prova a scuoterla sottoponendola a uno shock come l'amplesso e infine con il confronto materno.

    Il voyeurismo del regista si sfoga su questa giovane fredda e bionda; il suo cinismo affonda i denti nella corruzione della società: prostituzione, furto, violenza in una famiglia borghese. Sullo sfondo di una moderna città industriale, di cui fotografa sovente allucinanti panorami deserti e tinte forti. La suspense è doppia: l'incertezza sul movente dei furti e la continua crisi della "paziente", che per un nonnulla può decidere di fuggire o di suicidarsi e che può essere sconvolta da qualunque cosa che violi la routine del suo incubo.

    Con Topaz (1969), tratto dal romanzo di Leon Uris, Hitchcock torna allo spionistico internazionale ambientato durante la guerra fredda.

  • Un agente sovietico, Boris, chiede asilo politico all'ambasciata danese degli Stati Uniti in cambio di informazioni sul sistema spionistico di oltre-cortina e sulle basi missilistiche di Cuba. Gli Americani vogliono soprattutto sapere se i Sovietici stanno installando missili a Cuba e Boris lascia intuire che cio` sia successo. Boris sostiene di non aver mai sentito parlare di "Topaz", il nome in codice del traffico di spie russe nel governo francese. Boris li punta a un corrotto cubano, che odia gli USA ma si lascia comprare facilmente.
    Un diplomatico francese, Andre`, parte con la moglie e la figlia per New York, dove Castro deve tenere un discorso e l'amico americano gli chiede di procurare loro le prove dell'esistenza dei missili. A New York il diplomatico francese incarica un agente francese di colore di trasformarsi in reporter e intervistare il capo della delegazione cubana, Rico. Mentre lui distrae il capo, l'aiutante rinnegato sottrae la valigetta con i documenti che gli americani vogliono. Il capo, scoperta l'assenza della valigetta, sorprende il reporter che sta fotografando i documenti, ma il reporter fa in tempo a saltare dalla finestra e riesce a consegnare la macchina fotografica ad Andre`.
    La CIA chiede al francese di andare a Cuba e fotografare le basi missilistiche. L'azione si sposta a Cuba. Andre` ha un'amante, Juanita, un'eroina della Rivoluzione che ora e` pronta a tradire Castro. Andre` le fornisce un'apparecchiatura sofisticata, e Juanita, con l'aiuto di altri membri della resistenza, fotografa i segreti militari cubani. Ma i cubani arrestano e torturano i suoi uomini e risalgono a lei. Rico, che ne e` sempre stato innamorato, la uccide per evitarle la tortura. All'aeroporto, pero`, non trovano nulla nei bagagli di Andre` e lo lasciano partire. Anche Andre` e` convinto di aver perso l'occasione, ma invece trova i negativi dentro un libro, l'ultimo regalo di Juanita.
    Tornato in USA, gli Americani gli chiedono di dare la caccia del capo di Topaz, l'organizzazione spionistica dei sovietici in Francia, visto che il defector sovietico ha finalmente rivelato il suo nome. E` un celebre economista, Henri.
    Tornato in Francia, Andre` viene interrogato dai suoi superiori, ma rifiuta di rivelare lo scopo della sua missione, perche' gli Americani gli hanno chiesto di mantenere il silenzio finche' Topaz non sia stato distrutto. A un pranzo di uomini politici, presieduto dal potente Jacques, presenzia anche Henri (uno zoppo che si appoggia a una stampella), il quale con nonchalance dice che Boris e` morto da un anno, qualcuno ha beffato gli americani.
    Jacques invita Henri a casa sua: sono entrambi complici. Quando Henri lascia la casa di Jacques, vi entra la moglie di Andre`: e` la sua amante.
    Il genero di Andre`, giornalista, chiede un'intervista a Henri e lo convince a confessare, perche' Boris lo ha incriminato e soltanto gli americani lo possono aiutare. Henri acconsente, ma proprio mentre il genero sta telefonando a Andre` due agenti sovietici scaraventano Henry dalla finestra.
    Il genero ha fatto un ritratto di Henri e la moglie riconosce l'uomo che era con Jacques, e intuisce tutto. Confessa in lacrime ad Andre` la sua tresca. Jacques e` un amico di vecchia data di Andre`, ma Andre` non esita a denunciarlo agli americani. A Jacques, doppiamente traditore (della patria e dell'amico), non resta che suicidarsi.
  • Lento, complicato, stereotipico, diviso in tre parti che sembrano tre film diversi. Hitchcock non lesina comunque la solita amoralita` e qualche stilettata satirica.

    Frenzy (1972) ritorna alla cronaca nera e a Jack lo squartatore, e soprattutto ritorno al tema dell'innocente che deve dimostrare la propria innocenza mentre e` braccato dalla polizia.

  • La polizia ricerca il maniaco sessuale che ha strangolato con una cravatta una donna nuda lungo le rive del Tamigi.
    Dick e` un uomo sfortunato, un reduce di guerra che ha appena perso l'ennesimo lavoro. Rifiuta l'aiuto dell'amico Rusk, un grossista di frutta e verdura, e si reca a vedere la ex-moglie, che conduce un'agenzia di matrimonio. La moglie lo tratta amichevolmente e gli infila anche del denaro in tasca. Il giorno dopo la moglie riceve la visita di Rusk, che e` un suo cliente insoddisfatto. Rusk le fa la corte, perde il controllo, la denuda e la strangola. Poi se ne va con tutta calma. Arriva Dick, che trova la porta chiusa e se ne va, ma viene visto dalla segretaria. Dick da` un appuntamento alla sua ragazza, una barista, e parte con lei, ignaro dell'accaduto. La mattina dopo scopre dai giornali di essere sospettato dell'omicidio e sfugge per un pelo alla cattura. La ragazza gli crede e cosi` un amico che lo riconosce e gli offre ospitalita`. Dick vuole evitare l'arresto per riuscire a dimostrare la propria innocenza.
    Rusk, sempre nei panni dell'amico fidato, va al bar e convince la ragazza a seguirlo. Poi la uccide, certo di far ricadere la colpa su Dick. ma questa volta commette un'errore poiche' si rende conto troppo tardi che la ragazza gli ha strappato una spilla dalla giacca e deve andare a tirarla fuori dal sacco di patate in cui ha impacchettato il cadavere, in una scena piu` comica che tragica (l'autocarro carico di sacchi di patate parte mentre lui sta compiendo l'operazione, lui non riesce ad estrarre dal sacco le membra gia` indurite, poi non riesce ad aprire il pugno, poi cade malamente dall'autocarro).
    Il giorno dopo Dick apprende a casa dell'amico dell'omicidio. Questa volta ha due testimoni (l'amico e sua moglie) che possono confermare la sua innocenza, ma non se la sentono di presentarsi alla polizia e confessare che hanno nascosto un ricercato per una notte: lo scagionerebbero di quell'omicidio, ma finerebbero in carcere per aver violato la legge. Dick se ne va furibondo e pensa di chiedere aiuto a Rusk. Rusk coglie l'occasione al volo di offrirgli ospitalita` e poi chiamare la polizia. Rusk viene arrestato e nella sua valigia vengono ritrovati indumenti intimi della ragazza: Dick capisce che Rusk e` l'assassino. Ma la giuria lo condanna all'ergastolo. Il detective comincia pero` a credere alle sue professioni di innocenza e continua a indagare finche' riesce a ricostruire la verita`. Nel frattempo, pero`, Dick riesce a fuggire e si dirige verso la casa di Rusk, alla ricerca della sua vendetta. Si avventa sul corpo che trova nel letto, ma e` quello di una donna nuda e strangolata. In quel momento arriva il detective che lo coglie davanti al cadavere. Dick si sente di nuovo perduto, ma proprio allora arriva Rusk con un baule per portare via il cadavere.
  • Film minore, un po' lento e stanco, con molte ridondanze e divagazioni. Poca suspence e un po' banale, come se si trattasse si un imitatore di Hitchcock. Le inquadrature sono eleganti (soprattutto quelle dei nudi piu' macabri), ma il film e` un po' senile, in cui tutti i ruoli sembrano studiati per attori di mezza eta`.

    Humour, cinismo, misoginia: i soliti ingredienti e il solito timbro stilistico.

    Family plot (1976) è un melodramma ottocentesco restaurato secondo la moda erotica ed esoterica.

  • Un'anziana ricca zitella, travagliata dal rimorso, vuol ritrovare, per farne l'unico erede, il figlio illegittimo che strappò alla sorella e affidò a una coppia sconosciuta. Pertanto si rivolge a una veggente, una giovane ciarlatana che, con l'aiuto di un tassista solito complice delle sue frodi, si mette sulle tracce del giovane.
    Nel frattempo una giovane truccata con una parrucca e occhiali scuri va a incassare il riscatto (sotto forma di un diamante) per il rapimento di un magnate. Dirige il pilota di un elicottero in una radura isolata e consegna il diamante al complice e amante.
    Il tassista, improvvisatosi detective, George, ricostruisce le vicende del giovane e scopre che peri` in un incendio insieme con i suoi genitori, ma nessuno ritrovo` mai il suo cadavere. Risale al benzinaio che pago` per la tomba del giovane, il quale prende il numero della targa e corre ad avvertire il giovane, Arthur, che ufficialmente gestisce un lussuoso negozio di gioielli. Il benzinaio e` preoccupato perche' era stato suo complice nell'omicidio dei genitori. Il gioielliere risale dalla targa all'indirizzo della chiaroveggente, Blanche.
    Le due coppie cominciano una guerra a distanza, da un lato la coppia dei due miserabili ciarlatani (Blanche e George) e dall'altra la coppia dei ricchi gioiellieri (Arthur e la sua ragazza). Tutti criminali, ma a diversi
    La coppia ricca rapisce il vescovo durante una messa sotto gli occhi dell'improvvisato "detective", che era arrivato allo stesso vescovo sperando che questi sapesse il segreto di Arthur. Il benzinaio intanto tenta di uccidere la coppia di impiccioni sabotando i freni della loro auto, ma finisce invece per morire lui precipitando nel burrone in cui voleva far precipitare loro. Il tassista scopre dalla vedova la nuova identita` dell'erede e Blanche rintraccia il suo negozio di gioiellieria, scopre il suo indirizzo e gli piomba in casa proprio mentre lui e la sua ragazza stanno occultando il vescovo. Blanche e` tutta contenta di aver finalmente trovato l'erede che le consentira` di incassare la ricompensa della vecchia. Il gioielliere e` sollevato nell'apprendere che lo stavano indagando soltanto per conferirgli un'eredita`, ma in quel momento la sua ragazza apre la portiera dell'auto e Blanche scorge la testa del vescovo. Arthur non ha scelta: la deve narcotizzare. Mentre lui e la ragazza vanno a scambiare il vescovo per un altro diamante di riscatto, George capita casualmente davanti all'abitazione e vede l'auto di Blanche. Penetra nella casa e aiuta Blanche a intrappolare Arthur e la ragazza, che erano pronti a ucciderli entrambi. La loro missione era soltanto quella di trovare l'erede smarrito per una piccola ricompensa, ma adesso, resisi conto che Arthur e` un ladro di diamanti, decidono di prendersi il diamante dell'ultimo riscatto e poi chiamare la polizia.
  • La trama è estremamente intricata, movimentata da diverse gag paradossali o esilaranti e di metafore didascaliche che la rendono più simile ad una commedia o a un'opera buffa che a un thriller. Due coppie di criminali che si fronteggiano senza esclusione di colpi. La testarda propensione per il male del nipote perduto è una colpa che ricade sulla bigotta intolleranza giovanile della zia; la lotta fra le due coppie conferma l'impressione che per Hitchcock l'umanità componga una società anarchica, priva di un vero ordine costituito e dominata perciò dalla violenza individuale.
    La suspense e` pero` un po' stanca, le scene sono troppo lunghe, e parte del film ricopia gli stereotipi del film d'avventura che proprio Hitchcock aveva contribuito a lanciare. Ma la trama e` esilarante nel suo cinico confondere in continuazione buoni e cattivi, cinici e ingenui.

    Con il passare degli anni Hitchcock aveva acquisito una padronanza assoluta dei mezzi di produzione. Diligente discepolo dell'espressionismo, del montaggio sovietico, e del suspense, aveva portato alle estreme conseguenze il concetto di camera dinamica enunciato da Murnau, e nell'insieme era riuscito a costruire una tecnica narrativa senza limiti. I suoi ultimi film sono guidati dai movimenti della cinepresa. E` la cinepresa, non l'azione e non gli attori, a causare le emozioni piu` forte.

    L'universo Hitchcockiano, apparentemente "evasivo", si serve in realtà dell'intreccio "giallo" per penetrare nei meccanismi di base della psiche individuale e della vita sociale; l'opera monumentale di Hitchcock si presenta come una perpetua tormentata riflessione sul senso stesso dell'esistenza, che si risolve in un'indagine morbosa dei suoi lati oscuri; di qui l'interesse per la psicoanalisi, il sogno e l'incubo, per le forme di devianza psichica, per la trasgressione del codice morale, per la vertigine sessuale, per le dottrine..., per la finzione dello spettacolo, per l'impotenza, la frigidità, il voyeurismo, l'omosessualità e soprattutto per la razionalità dell'irrazionale, per il caso del caos, per quell'intrico ordinato di disordine che può far scambiare un innocente per un colpevole, o causare altri paradossali capovolgimenti: la duplicità e la reversibilità sono le leggi del suo universo morale, riconducibili alla dicotomia fondamentale bene/male e alle dicotomie indotte ragione/sentimento, innocenza/colpevolezza, spirito/materia, etc.; e da esse ha origine la vita, la vita non è altro che uno sbaglio. L'itinerario dell'eroe Hitchcockiano ricalca sovente il processo biblico di perdizione e redenzione.

    I film di Hitchcock possono essere letti a diversi livelli, all'interno di ciascuno dei quali si riscontra una chiusura coerente di metafore e indizi: un livello cosmico che tratta dell'umanità, un livello sociale che esplora il potere, un livello individuale che affronta la psicanalisi dell'individuo (ciò che accade nella sua mente).

    Un film di Hitchcock ha uno scopo unicamente temporaneo. Risolto l'intrigo, i personaggi, vini o vincitori, perdono di interesse. Nessun film di Hitchcock potrebbe avere un seguito. Prima e dopo, i suoi personaggi sono anonima gente qualunque. Come le parole di un cruciverba.

    Oltre che grande intrattenitore, Hitchcock ebbe anche un grande senso dello spettacolo; in tutti i suoi film c'è una scena sensazionale in cui culmina la vicenda (cioè la fuga/inseguimento): o in teatro o in tribunale, sulla Statua della Libertà o sul Mount Rushmore.

    Il ritmo narrativo di Hitchcock, che è poi l'essenza del suo genere di spettacolo, ricalca lo stupro e in tal senso avvince lo spettatore, al tempo stesso godurioso stupratore ed insieme stuprato.

    La perversa curiosità della macchina da presa hitchcockiana riflette il desiderio morboso dello spettatore che vuole sapere. Nei suoi film si mangia, si dorme, si viaggia, e si uccide; il cibo ha un riferimento sessuale, il sonno mette in discussione la realtà degli accadimenti successivi, il viaggio rappresenta l'ossessione della vita e della morte. In molte scene vitali ricorre il senso di vertigine: su una scala di casa o sulla scala a chiocciola di una chiesa (I confess), sul campanile o sul Mount Rushmore, su uno strapiombo sul mare o su una giostra o su un letto o dal davanzale di una finestra: metafora erotica e criminale, ma anche filosofica: sotto c'è il vuoto.

    Vissuto in un'epoca in cui l'umanità non riesce più a controllare le proprie azioni e vive costantemente nell'incubo dell'olocausto nucleare, Hitchcock è il più grande poeta della paura di ogni tempo; non la paura di un tiranno o di un assassino, ma la paura di un innocente e mediocre uomo qualunque, per esempio un uomo di nome Alfred.

    La sua visione dell'umanità:

     

    -inseguimenti, incontri, imprevisti: dinamicità, una corsa febbrile col cuore in gola senza senso apparente

    -realismo: la minuzia e la persona comune

    -tradizione del nonsense inglese

    -cinema dell'illusione: ambiguità, duplicità, intrigo: dove è la verità assoluta?

    -poeta dell'ansia come Kafka, Dostoevsky e Poe

    -trasferimento di colpa

    -ordine in superficie, ma disordine in profondità davanti alla dannazione eterna dell'uomo

    -humour, sacrilego, metafisico