Linux e MIDI: in principio ...

Fare musica sotto Linux

Primo articolo di Dave dedicato alle interfacce MIDI e in generale a chi fa musica
o sviluppa software specifico in ambiente Linux.


di
Dave Phillips
traduzione di
Angelo Addante



"Il protocollo MIDI (Musical Instrument Digital Interface: interfaccia digitale per gli strumenti musicali) è stato descritto, variamente, come uno schema di interconnessione tra strumenti e computer, un insieme di linee guida per trasferire dati da uno strumento ad un altro e un linguaggio per trasmettere spartiti musicali tra computer e sintetizzatori." <Roads, Curtis. 1995. Computer Music Tutorial. Cambridge, Massachusetts: The MIT Press. p. 972>

Salve! Questo articolo sarà, si spera, il primo di una serie sui vari aspetti del MIDI e del suono con Linux. La serie sarà ben lungi dall'essere esaustiva e, sinceramente, spero di avere notizie da chiunque stia attualmente usando e/o sviluppando software MIDI e audio da usare sotto Linux.

Forse la maggior parte degli utenti Linux conosce il MIDI come un'opzione dell'interfaccia della scheda sonora o come un'opzione per un'interfaccia autonoma (standalone) disponibile durante la configurazione del kernel per il suono. Come al solito, occorre che venga fatta qualche considerazione preparatoria, per poter configurare la vostra "macchina da musica" MIDI Linux. Accertatevi di aver letto le note sulla configurazione del kernel incluse in  /usr/src/linux/Documentation: lì troverete le informazioni di base sulla configurazione della vostra scheda sonora e/o della vostra interfaccia e troverete anche note riguardanti i cambiamenti e le aggiunte al programma di gestione del suono (sound driver).

Schede sonore comuni come la SoundBlaster16  o la MediaVision PAS16 richiedono un kit di connessione MIDI separato per fornire le porte MIDI In/Out, mentre le schede di interfaccia autonome come la  Roland MPU-401  e la  Music Quest MQX32M  hanno le porte incorporate. Le schede di interfaccia MIDI dedicate di solito non sono dotate di chip per la sintesi (come il sintetizzatore FM Yamaha OPL3), ma spesso forniscono servizi di solito non riscontrabili sulle schede sonore, come la codifica dei tempi MTC e SMPTE e i systemi multi-porta (per espandere i canali disponibili oltre il limite originale di 16).

Dopo aver installato con successo la vostra scheda con il supporto del kernel (o del modulo), avrete ancora bisogno di un decente sistema audio e di una periferica MIDI di ingresso. Se usate una scheda sonora per registrare e riprodurre il MIDI tramite il chip interno, avrete bisogno anche del mixer software; se registrate l'uscita MIDI su nastro e poi registrate dal vostro nastro al disco rigido, vi servirà anche un editor di file sonori.

Una volta che l'hardware e il software essenziali sono ben configurati, è tempo di dare uno sguardo al software disponibile per fare musica con il MIDI e Linux. Vi  prego di notare che in questo articolo fornirò solo dei collegamenti e descrizioni molto brevi, mentre gli articoli seguenti faranno ricerche più approfondite sul software e sui suoi usi.

playmidi, di Nathan Laredo, è una semplice utility a linea di comando per la riproduzione e la registrazione MIDI che può anche essere compilato per interfacce ncurses e X. JAZZ è un eccellente sequencer che possiede alcune caratteristiche di elaborazione MIDI uniche e un'interfaccia che apparirà assai familiare agli utilizzatori di sequencer  per Macintosh e Windows. Vivace e Rosegarden sono pacchetti per la notazione che permettono il playback degli spartiti, ma ciascuno con una differenza: Rosegarden accede alla vostra configurazione MIDI, mentre Vivace effettua un "rendering" dello spartito. tiMiDity è un programma di rendering che compila un file MIDI in un file sonoro, usando insiemi di patch o file in formato WAV come fonti del suono. MIDI2CS, di Ruediger Borrmann, è anche un programma di rendering, ma esso fa da traduttore da file MIDI verso file di spartito Csound. tclmidi e tkseq, di Mike Durian, forniscono un potente ambiente di sviluppo MIDI e Tim Thompson ha di recente annunciato la disponibilità del suo KeyKit, una GUI [N.D.T. GUI: interfaccia utente grafica; qui  credo voglia dire "programma dotato di interfaccia grafica"] molto interessante per la composizione MIDI algoritmica.

La registrazione a quattro tracce si può realizzare utilizzando Multitrack, di Boris Nagels, ma non è ancora possibile vedere un sequencer integrato MIDI/audio per Linux, come  Studio Vision, della Opcode per Mac, o Digital Orchestrator Plus, della Voyetra per Windows. Linux manca anche del supporto di dispositivo per le schede di I/O digitale come la  Zefiro o la  Digital-only, della DAL.

Se usate i pacchetti tiMiDity o MIDI2CS vorrete editare le vostre librerie di campioni. Tra gli editor di file sonori disponibili ci sono il notevole MiXViews e lo  soundstudio della Ceres. Le eccellenti Linux MIDI & Sound Pages sono il miglior punto di partenza per la vostra ricerca di software; inoltre, ricordate di controllare la directory Incoming del sunsite. Tra i newsgroup dedicati al MIDI ci sono comp.music.midi e alt.binaries.sounds.midi;  scrivetemi, per favore, se sapete quali mailing-list sono disponibili: le elencherò in un successivo articolo.

Sentitevi liberi di scrivermi riguardo a correzioni, aggiunte o commenti su questo articolo. Linux ha un grande potenziale come piattaforma per la produzione sonora e tutti noi possiamo contribuire al suo sviluppo. Non vedo l'ora di avere vostre notizie!


Uno speciale ringraziamento a Hannu Savolainen (per la cura del supporto sonoro per il kernel Linux) e ad Arne Di Russo (per le Linux MIDI & Sound Pages). 


Dave Phillips

dlphilp@bright.net 

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Per l'articolo originale: © 1997 Dave Phillips
Pubblicato sul n. 15 del Linux Gazette
Per l'edizione italiana: © 1997 LUGBari

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