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L'EVENTO SEGNALATO

Samuele Bersani, Bologna 19 febbraio 2003

 

Per una volta tanto non parleremo di canzoni.

Come direte voi, ma questa non è una recensione di un concerto?

Si, ma non parleremo delle canzoni che Samuele Bersani ha proposto durante il suo concerto a Bologna il 19 febbraio scorso, tanto basta acquistare il best of, uscito qualche mese fa, per capire (se ce ne fosse ancora bisogno) il talento di questo autore romagnolo che in pochi anni è riuscito a crearsi una credibilità artistica invidiabile.

Certo, qualcuno potrebbe obbiettare che c’è stata effettivamente qualche esclusione rispetto al cd sopra menzionato.

Mancano infatti all’appello brani come Cado Giù, Milingo e Chiedemi se sono felice sacrificati a favore però di altre “perline” come Piccolo Macellaio, L’Oroscopo Speciale e Isola che sul cd non avevano trovato spazio.

Dicevamo che non avremmo parlato una volta tanto di canzoni, e quindi teniamo fede a questa dichiarazione d’intenti.

Il suo concerto non è stato solo un momento autocelebrativo della sua, ancor giovane, carriera ma si è trasformato in uno spettacolo a metà tra la performance cabarettistica e il multimediale. 

Su un piccolo schermo infatti Bersani ha proiettato e letto due email che gli sono state spedite da due sue fan (atici) a dir poco bizzarri.

Nella prima missiva un maniaco delle centoventisette (da lui omaggiate nella canzone Che Vita! contenuta nel best of) gli spediva alcune foto della sua fuoriserie invitandolo a comprarla.

Nella seconda invece un suo concittadino gli raccontava di aver esportato realmente la piedina romagnola (in questo caso in India aprendo un ristorante) prendendo a prestito il suggerimento che Bersani cantava in Freak.

Poi Bersani ha proiettato una sorta di collage blobbistico alla Ghezzi che mostrava una carrellata di alcune delle sue comparsate televisive, avvenute quando il cantautore era ancora agli esordi.

Solitamente in un concerto il cantante mette in mostra il meglio di se, ecco io ribalto la situazione e vi mostro anche quello che si cerca sempre di tenere nascosto” e cosi esibisce alcune della pagine più grottesche della sua carriera, che lo hanno visto protagonista nelle trasmissioni più improbabili.

Lo vediamo scendere i gradini di un concorso di bellezza presentato da Gigi Sabani in Korea

dove il cantautore si presenta con pantaloni zebrati e magliettina attillata rosso fiammante.

Poi prendere posto al Maurizio Costanzo show dove il padrone di casa trasforma Chicco e Spillo in Tacchi a spillo prima e in Chicchi e Spilli poi (tra l’altro Costanzo in preda allo svarione da incompetente indica l’album d’esordio “C’hanno preso tutto” come il suo secondo disco, e addirittura profetizza con ben otto anni di anticipo la sua vittoria al premio Tenco affermando che quel disco è stato premiato alla rassegna omonima).

Il pubblico ride fragorosamente e il cantautore rincara la dose raccontando poi aneddoti e situazioni che potrebbero diventare un giorno o l’altro spunti per altre canzoni.

L’ultima risata la regala nel bis quando torna sul palco per cantare con addosso il famoso maglione cucito dalla mamma che si può ammirare nella copertina del suo primo CD e nel video di Tacchi a spillo…pardon Chicco e Spillo.

Luca Cerretti

 

 

 

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