L'EVENTO SEGNALATO
Luca Bonaffini, presentazione del nuovo disco, "Treni" a Musicomedians
5 novembre 2002, Zelig, Milano
Sulle tavole dello Zelig, santuario oramai
consacrato del cabaret italiano, il martedì la comicità si accompagna alla
canzone per una serata dal titolo profetico di "Musicomedians". Martedì
5 novembre è stata la volta di Luca Bonaffini, che con coraggio è sceso
nella fossa dei leoni per affrontare la "generosa" ospitalità di Flavio
Oreglio. Il poeta catartico, nelle vesti di padrone di casa, è stato
validamente sostenuto e a momenti financo prevaricato da Alberto Patrucco,
incaricato di offrire alla scaletta dello spettacolo un editoriale d'apertura e
una ben mirata serie di azioni di contorno e "disturbo" alla
performance musicale. Bonaffini, con ardimento, ha scelto di presentare l'ultimo
album "Treni", sua settima fatica, in una cornice scanzonata e
dissacrante. È stato un colpo d'ingegno, che ha catturato e convinto la platea
gremita e partecipe, confermando nel cantautore mantovano una delle voci più
interessanti del panorama di una musica che vorremmo definire "di
intenzione". E di comunicazione. Una vena creativa che coniuga nel testo
una ricerca intelligente e sensibile, a volte perfino scomoda, alla semplicità
della lirica popolare; una vena che incontra nelle architetture melodiche e
armoniche un genuino talento per la costruzione di una canzone cantabile e
condivisibile, aperta e coinvolgente. Hanno diviso il palco con Luca Bonaffini Lele
Barlera, artefice di arrangiamenti puntuali, eleganti e accessibili, e Frank
Nastri, con le sue percussioni viaggianti e ballerine, restituendo fedele
l'atmosfera di un disco efficace, un lavoro che invita a ben più di un ascolto
senza tema di annoiare o di passare di moda. La serata è trascorsa –
purtroppo – in un lampo, tra note e risate. Ai set musicali, introdotti e
interrotti dall'ironia spontanea e travolgente di Oreglio e Patrucco, cui
Bonaffini ha saputo tenere testa con naturale grazia e umorismo sottile, si sono
alternati monologhi incentrati sulla canzone dei bravi Sergio Sgrilli, Fabrizio
Canciani e Osvaldo Fresia. Uno Zelig in gran forma, e una canzone
matura, che diverte e fa compagnia, e non si dimentica. Un momento di incontro,
una scelta vincente.
Isabella Maria Zoppi