HOME ARCHIVIO ABBONAMENTI CHI SIAMO DOVE TROVARCI CONTATTACI LINK CD SHOP

ARCHIVIO EVENTI SEGNALATI

L'EVENTO SEGNALATO

L'ipnosi di Guernica

8 settembre 2002, Festa di Liberazione, Venezia

 

Serata fra teatro, letteratura e musica, questa che ci porta le viscere nell’Erbaria veneziana sotto il Ponte di Rialto. La voce ed i gesti ce li mette il bravo Matteo Belli (nell'occasione, sostituto del "titolare" Ivano Marescotti), le parole sono il libro giallo Guernica di Carlo Lucarelli, alle note – tappeto che slancia le immagini proiettate sullo schermo a fianco – ci pensa il quartetto di Maurizio Camardi. In Guernica si parla della guerra civile spagnola e di due italiani franchisti alla ricerca di un cadavere che forse tanto morto non è, ed i sentimenti ti vengono sbattuti su e giù per terra senza troppi complimenti. L’interpretazione di Belli dà i brividi alla schiena, il noir visionario dell’“indagatore di incubi" Lucarelli è scritto con grande e veridica maestria, gli interventi di Camardi danno respiro al ritmo ed allo stomaco facendo sì che l'attenzione recuperi il filo delle impressioni. I brani del sassofonista padovano sono in parte tratti dagli album Nostra patria è il mondo intero e La frontiera scomparsa, in parte composti ad hoc per lo spettacolo; con lui sulla sinistra del palco ci sono Alfonso Santimone alle tastiere, Edu Hebling al contrabbasso e Leonardo Di Angilla alle percussioni. Le tre forze protagoniste (attore, scrittura, musicisti) ci trascinano talmente, da farci immaginare che il soldato-lupo di cui ci vien paventato possa da un momento all’altro surgere dall’acqua in ombra del Canal Grande. E a nulla servono le gondole di turisti che attraccano incuriosite per qualche secondo alla riva, lo spettacolo ci coinvolge ogni sensazione, e vien perfetto citare l’ultima frase di Guernica: “dove fossimo io e il mio capitano non lo sapevo più".

Giorgia Fazzini    

HOME ARCHIVIO ABBONAMENTI CHI SIAMO DOVE TROVARCI CONTATTACI LINK CD SHOP