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L'EVENTO SEGNALATO
LUCIANO LIGABUE - Presentazione del Tour 2002
La
cornice migliore per un rocker che ama il calcio non può essere che uno stadio;
se poi il rocker è Luciano Ligabue e lo
stadio è il Meazza di Milano allora
la questione diventa incandescente. Vitalissimo e luminoso come sempre,
accompagnato da una fiera sicurezza dei propri mezzi, Ligabue è apparso in
grande forma alla conferenza stampa di presentazione del suo nuovo tour,
avvenuta in un caldo pomeriggio del ventiquattro di Maggio. La sala del Museo
dello Stadio, in cui fanno bella mostra trofei e cimeli delle due squadre
milanesi, è stata l'adeguato contorno per una rilassata comunicazione che il
musicista di Correggio, il suo management ed il promoter Claudio Trotta, della Barley
Arts, hanno ritenuto opportuno fare alla stampa. Innanzitutto era grande ed
evidente la soddisfazione di tornare al Meazza dopo i trionfali concerti del
1997 sia perché questo luogo offre la possibilità ad un vasto pubblico di
assistere allo spettacolo di Ligabue (infatti la data prevista del 5 Luglio è
stata raddoppiata il giorno seguente), sia perché la suggestione che questo
stadio offre è, per il nostro paese, impagabile. Inoltre bisogna sottolineare
che la struttura che andrà a formare il palco si sviluppa su una lunghezza di
156 metri rendendo possibile una vicinanza agli spettatori mai così reale e
profonda. Alle spalle del palco (che sarà posto in maniera frontale rispetto
alla tribuna denominata "rossa") saranno posizionati cinque grandi
pannelli che copriranno il palcoscenico e saranno fonte di possibili sorprese.
Ovviamente le date di Milano e Roma saranno quelle che maggiormente potranno
godere di una così accurata scenografia, mentre per le altre date la logistica
renderà, per motivi contingenti, meno fruibili le relative trovate per rendere
quanto più affascinante lo show la cui progettazione è stata curata da Jimmy
Pallas. Anche per questa ragione, oltre che per la presenza di una serie di
set musicali che precederanno Ligabue (Alarm,
Starsailor ed Alex Lloyd non sono
un buon biglietto di presentazione?) nella prima data dei concerti che si
terranno negli stadi Meazza ed Olimpico di Roma, questo Tour si propone di
rimanere nella memoria dei fans del "Liga". "Suonare
è la mia vita, fare musica è il mio mestiere e quando sono sul palco mi
accorgo d'essere un po’ esibizionista. Suonare dal vivo è una forma di
tossicodipendenza e, comunque, si è spesso tossici anche d'altre cose come l'amore, i sogni, gli affetti, le idee".
Così ha esordito Ligabue, fresco reduce dalla presentazione del suo film "Da
zero a dieci" avvenuta il giorno precedente a Cannes, nella
conferenza stampa, facendo subito capire quale è il suo umore e quali le sue
intenzioni per il tour che si appresta ad intraprendere. "A
chi mi dice che sono lontano da molto tempo dal palco" continua Luciano
"dico che non si può pensare di suonare sempre, altrimenti si rischia di
stancare il pubblico, però ricordo che il mio ultimo concerto è avvenuto nel
Settembre del 2000 e quindi credo d'essere nella media degli artisti di vivono
nel ritmo disco-tour-disco etc.". Certamente non manca la grinta ed a
chi chiede ragione della scelta dei musicisti ospiti, alquanto diversi tra loro,
la risposta è molto semplice ed essenziale "La
scelta è stata fatta per stima, affetto e passione".
I musicisti
coinvolti nel Tour sono i fidi Mel
Previte e Fedele Poggipolli alle chitarre, Roby Pellati alla batterie ed alle percussioni, Rigo
Righetti al basso e Fabrizio
Simoncioni al piano, alle tastiere ed a lui è anche affidata la sequenza
del suono. Le esibizioni degli ospiti inizieranno alle ore 17.00 per giungere
fino alle 21.00 che è l'orario fissato per l'inizio del concerto del "Liga"
che molto probabilmente verrà filmato e registrato. Ma questo è ancora da
decidere, ovviamente. MTV e Radio Deejay parteciperanno al Tour in veste di media
partners, garantendo, quindi, anche un supporto mediatico di indubbia
risonanza.
A chi
chiedeva se erano state contemplate anche date all'estero Ligabue, con grande
modestia, ha risposto di sentirsi completamente tagliato fuori in quanto ritiene
impensabile che la sua musica, che è essenzialmente rock con l'anima (ma anche
la lingua) italiana, possa interessare ad un francese, un tedesco, un inglese.
"Io" ha proseguito "ho
incominciato questo lavoro all'età di trent'anni ed a quarantadue non ho
intenzione di fare sforzi per un mercato estero che non potrà mai darmi nessun
ritorno. Non ho voglia di lottare con
logiche che mi sfuggono né di mettermi a cantare in inglese". Ma
duetti con artisti d'origine anglosassone non potrebbero aiutare a entrare in
mercati stranieri? "Io non voglio
imporre niente a nessuno, e non credo che farò mai duetti con nessuno". Chiaro
ed essenziale come quando, prima di salutare ricorda che scrivere canzoni
significa avere il dono della sintesi, significa possedere la capacità di
sviluppare immagini e che la nostra lingua non ci consente di sviluppare un
suono rock come quello anglo-americano in quanto non possiede le tronche tanto
utili per sviluppare testi adeguati al ritmo".
Il
ragionamento, dal punto di vista commerciale non fa una grinza; la passione però,
non limita l'immediatezza e la spontaneità. Il tempo dei discorsi è finito.
Ora via alle prove e poi, fra un mese e mezzo si comincia ad andare "su
è giù da un palco”.
Rosario Pantaleo