LES ANARCHISTES
Figli di origine oscura
Sante Caserio e O Gorizia tu sei maledetta appartengono al
miglior repertorio della musica popolare italiana. Ci possono essere due
approcci a questi “santuari”: quello rispettoso e quasi filologico,
proposto da De Gregori e Giovanna Marini oppure la reinvenzione
tentata da Les Anarchistes, un ensemble toscano di 8 elementi che allinea
corde e fiati per produrre un melting pot musicale in cui si mescolano folk-jazz,
antiche canzoni popolari e brani di Léo Ferrè o, ancora, qualche
produzione originale.
La scrittura della canzone popolare da loro manipolata,
risulta assai variata nella forma rispetto all’originale, ma questa variazione
la rivitalizza, la rinnova, la modifica, la modella e ne preserva intatta la
bellezza. È un trattamento originale sulla musica che ne fa una cosa loro:
ritmiche mediterranee che si innestano nel cuore di una canzone padana, voci
filtrate, quasi di sfondo, suoni, rumori, vita.. In quella che una volta sarebbe
stata la faccia B del long playing il tiro cambia e viene dato spazio a belle
cover sostanzialmente infedeli di Léo Ferrè, tra cui quella che dà il nome al
gruppo. L’album, autoprodotto e ora distribuito da Storie di note, ha vinto il
Premio Ciampi per l’esordio discografico. Les Anarchistes hanno carte da
giocare.