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TEMPI DURI

Tempi duri

MBO 2003

Per la serie corsi e ricorsi nella storia, il nome dei Tempi Duri era appropriato tanto nel 1982 quanto (e forse più) ai tempi nostri. La band veronese, composta dal leader Carlo Facchini (voce, basso, chitarra 12 corde), Marco Bisotto (batteria), Carlo Pimazzoni (chitarra solista) e da un giovanissimo Cristiano De Andrè (violino, voce, chitarra), ebbe una buona notorietà soprattutto grazie alle esperienze maturate dal vivo come opening act di Fabrizio De Andrè. Il gruppo si sciolse prematuramente a causa del servizio militare che in un paio di anni chiese pegno a pressoché tutti i componenti. La ristampa di “Chiamali tempi Duri”, unico loro disco, prodotto da Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi, è arricchita da un inedito (E.I.) e da due canzoni ( Jekyll, Gabbia) apparse solo sul 45 giri che avrebbe dovuto fare da preludio al loro secondo lavoro.

L’inedito, E.I. merita un discorso a parte: all’epoca non trovò spazio su vinile poiché il testo, palesemente contro tutti gli eserciti e tutte le guerre, non era stato “gradito”.

Gli ascoltatori più superficiali considerarono i Tempi Duri come una copia italiana dei Dire Straits. Anche se in verità il singolo omonimo era palesemente interpretato e arrangiato con lo stile della band britannica, in realtà un attento ascolto del disco rivelava ottimi testi e contaminazioni non così marcate e sicuramente più ampie. Da segnalare che ben otto canzoni su dodici sono state scritte interamente da Facchini, mentre le restanti sono state composte a quattro mani con Cristiano De Andrè.

Canzoni come Regina di dolore, Gabbia, Elena, E.I., Stella d’autunno, Jekyll sono piccole chicche che valgono sicuramente l’acquisto del CD. La speranza è che questa ristampa non sia un episodio a parte ma possa fare da preludio ad una attività live e da ulteriori prove discografiche.

Stefano Tognoni

 

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